Serie TV > Castle
Ricorda la storia  |      
Autore: Sheriff Carter    27/04/2011    5 recensioni
Richard "Rick" Castle ha concluso la sua collaborazione con l'NYPD. Con l'arrivo dell'estate, sta per ritirarsi negli Hamptons. Ma prima di farlo, c'è ancora qualcuno da salutare...
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

LEAVING

La guardo di nuovo, pensando a come sarebbe bello se fosse lei a venire negli Hamptons con me.

Già, mi vedo perfino la scena: io e lei, seduti al tavolo nel patio, che correggiamo le bozze di Naked Heat illuminati dalla luce del tramonto sul mare, con un buon bicchiere di vino… ok, forse è meglio se freno la fantasia, perché altrimenti rischio di farmi male.

Sì, rischio di farmi male, perché lei sarà con quel damerino di Demming e io avrò Gina che mi ripeterà quanto è importante per me finire quel libro. Ma… non è vero. Quel libro non è importante, non quanto lei, almeno. Oh, maledizione, ma perché devono capitare tutte a me?

I ragazzi, nella saletta accanto, stanno ridendo. Esposito mi lancia un’occhiata divertita, alzando una bottiglia di birra: non sa quanta fatica mi costa fingere di essere felice, di sorridere spensierato. Mi sforzo e lo faccio, in nome della nostra amicizia, ma la mia mente continua a ripetersi che io e lei non ci vedremo più, per tutta l’estate.

E sarà davvero una lunghissima estate, senza di lei.

Beh, sapevo che questo momento doveva arrivare, giusto? Nulla dura in eterno, tantomeno la nostra relazione… Cristo, l’ho chiamata davvero relazione? Ok, questa non andava per niente. Lei sta con Demming, accidenti, devo mettermelo in testa. Però…

Beh, datemi dello stupido, ma proprio non riesco a rassegnarmi. Darei qualunque cosa per poter essere io al posto di Demming, e invece sono costretto a guardarla mentre si incammina verso di me per un ultimo saluto prima della mia partenza per gli Hamptons.

Dio, com’è bella, con quei capelli castani pettinati in quel modo. E quegli occhi… Dire che mi sento morire ogni volta che li incrocio… beh, sono diventato uno scrittore piuttosto scadente se mi abbasso ad usare certe metafore. Forse Gina ha ragione, forse sto davvero perdendo la mano ed è meglio che mi metta a lavorare sul libro. Ma come posso farlo se continuo a pensare a lei.

Ecco, ora mi si avvicina. È imbarazzata, chissà perché. Di sicuro non per causa mia. Sta sorridendo, ma è un sorriso di circostanza, si vede: le manca quel… fascino che la rende così fantastica quando ride sinceramente. Mi guarda: vorrei poter evitare quello sguardo, ma semplicemente non posso. In effetti vorrei anche dirle quello che provo per lei, quelle sensazioni che mi prendono quando la guardo ma… non ci riesco. Sto cominciando ad avere dei dubbi sulla mia effettiva capacità di scrivere best-sellers. Non riesco neanche a dire cosa provo alla donna che amo, come posso sperare di emozionare i miei lettori?

«Allora… è finita? » dice lei, quasi dispiaciuta. Ma sono sicuro che è tutta scena. O almeno sto cercando di convincermi che sia così.

«Sì, sembra di sì. » rispondo io, abbozzando un sorriso dal sapore malinconico.

«Tornerai? » Sembra quasi speranzosa. Mi illudo che forse gliene freghi qualcosa di me, che in realtà Demming non sia importante per lei. Ma dentro di me… un momento, dentro di me non so se è davvero così. Dio, gli addii mi rendono sempre così confuso.

«Forse. » replico, terribilmente vago. Dopo tutti questi mesi assieme, si merita almeno una bugia decente come spiegazione. Così mi lancio dicendo: «Sai, il libro… Devo lavorarci un po’, Gina dice che vorrebbe pubblicarlo per la fine dell’estate e ho ancora molto lavoro da fare, correggere le bozze, rivedere la trama e… »

Non finisco la frase, non ce n’è bisogno. Sappiamo entrambi che non tornerò, non finché la situazione non sarà cambiata. Mi si spezza il cuore ogni volta che la guardo e io non ho un cuore forte. Il mio tende a rompersi, anche fin troppo facilmente quando si tratta di lei.

«Ok, allora. » ribatte lei, gelida. Mi porge la mano: mi faccio forza e la stringo. «Divertiti negli Hamptons. » Lascia andare la mano. Quel breve contatto è bastato per farmi venire i brividi.

«Certo. » la rassicuro io, sapendo perfettamente che non è vero.

Il nostro addio non è come quello dei miei romanzi. E forse è meglio così. Ci voltiamo, semplicemente, lei diretta verso il suo ufficio, io verso l’ascensore. Lei torna alla sua vita, io alla mia. Insieme abbiamo vissuto una stagione intensa… beh, almeno da parte mia, e ho provato tante emozioni che non provavo da un bel po’ di tempo.  

Premo il tasto dell’ascensore sperando che si sbrighi ad arrivare, perché tutto ad un tratto l’aria si è fatta pesante. E proprio mentre lo penso, alle mie spalle risuona la sua voce: «Castle. »

Mi volto, mentre il cuore mi si riempie di speranza. Forse il finale da romanzo è vicino: lei mi corre incontro, dicendomi di amarmi, che mi ha sempre amato, fin dal primo momento in cui mi ha visto, e io trovo il coraggio di ribattere che sì, anche io la amo. Ma non è così. Rimane ferma, l’espressione seria, lo sguardo rivolto verso di me.

«Ci vediamo in autunno. »

Vorrei risponderle che sì, ci vedremo in autunno, ma so che direi un’altra, l’ennesima bugia. Ma in fondo non c’è modo migliore per chiudere il legame che ci ha tenuto uniti per tutti questi mesi con un’ultima menzogna, come un lucchetto per chiudere una porta che conduce ad un luogo troppo lontano e troppo doloroso. Sorrido di nuovo, cercando di sembrare spontaneo; non so se ci sto riuscendo davvero oppure no, e neanche mi importa più di tanto. La guardo.

Ti amo, Kate.

«Certo. Ci vediamo in autunno. »



Castle * 2009-2011 © ABC Studios
  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Castle / Vai alla pagina dell'autore: Sheriff Carter