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Autore: IsabellaVivianne    27/04/2011    1 recensioni
Viviana diceva, il suo nome è Viviana. Viviana: colei che da la vita, colei che è destinata! Un nome pericoloso!
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Sto leggendo 'La Signora di Avalon' della grande Marion Zimmer Bradley e dichiaro di adorare il personaggio di Viviana xD Lo so che ho un'altra storia da aggiornare (e lo farò, promesso) ma la mia ispirazione è come l'aria, un momento c'è e dopo non la si vede più -.-
Imploro venia e chiedo pietà anche per questa storiella senza pretese che vi metto sotto gli occhi.
Importante: ovviamente non mi appartengono Merlino, Gaius e più  avanti, gli altri, di cui detiene diritto la BBC e, inoltre, ogni riferimento ad Avalon è preso ed ispirato da Marion Zimmer Bradley.
Buona lettura! :)
 
 
Viviana
 
Gaius sembra spaesato. Gli occhi fissi sulla carta stretta nelle mani.
“Sono Isabella.”
La rivede negli occhi azzurri, ma non nei capelli lunghi e castani.
La rivede nei movimenti delle mani, ma non nei morsi alle labbra carnose.
“Ho una lettera. ” Alice.
Chi è lei? Tua figlia?    
Gaius la guarda avaro, mentre lei tocca l’acqua con i polpastrelli. E le parole diventano più chiare.
Al fianco del lago, Gaius! Abbandonata su una barca, mentre ancora mi echeggiava nelle orecchie la voce altezzosa della Dama del lago. Viviana diceva, il suo nome è Viviana. Viviana: colei che da la vita, colei che è destinata! Un nome pericoloso!
Isabella siede e aspetta, lo sguardo aggrottato rivolto alla porta chiusa di Merlino che ancora riposa. Sembra in ansia: ha la schiena ritta e il mento alto, le caviglie incrociate. Gaius è un po’ perso.
La Signora verrà a riprenderla e lei è l’ultimo collegamento con l’Isola Sacra. Mio buon Gaius, mi è stato comandato di mandarla a te. Non so il perché, ma il messaggero dell’antico popolo ha espressamente dichiarato la Dea dietro ogni decisione. Ha parlato di sangue che scorre e ruggisce, diluito da acqua sacra attinta dalla fonte più pura.
Gaius deglutisce aspramente ed Isabella si volta nella sua direzione. E’ piccola ora e la mano candida sfiora il suo braccio in una carezza accennata che stringe il cuore. Vorrebbe parlare ma è certo che la voce lo tradirebbe, perché la guarda e scorge Alice. Isabella non le assomiglia, per niente, (e come potrebbe? Non è sua figlia) ma la sua mente è suggestionata. Gaius è confuso.
Ho dedicato anima, corpo e vita ad Avalon, ma la luna sulla mia fronte è svanita da tempo. L’incantesimo che dischiude le nebbie perduto fra i ricordi del Tor. Ho cresciuto la bambina per i diciassette anni che ora le vedi portare, non l’ho mai udita parlare di magia. E’ novizia del vecchio culto, una vergine della Dea. Abbine cura.
Gaius vorrebbe ridere, gettare la lettera fra le fiamme e dimenticare. Ha visto Alice fuggire, negarsi al loro amore per volere di una Dea volubile e capricciosa. E’ rimasto, abiurando la magia che ora protegge, guardando lei stringere i denti e sussurrare irata la pazzia di un uomo che si metteva contro Avalon. Ora è tornata fra i contorni di un viso giovane e diafano. Dov’è lo scherzo? Chiude gli occhi e si volta, sicuro che tutto svanirà, che lei non sarà lì ancora, ma lo sbaglio persiste e Gaius si arrende.
Metto la mia pupilla nelle tue mani, pregandoti di svolgere la richiesta di Avalon. Iniziala all’Antica Religione ed ai Sacri Tesori. Tienila protetta e al sicuro, in attesa del momento che sarà. O Gaius! Isabella è giovane e sconsiderata, possiede un temperamento impulsivo, ma non lasciare che ciò le sia d’ostacolo.
Merlino ha gli occhi spalancati e Isabella è indietreggiata. Gaius sospira ed evita di domandarsi il perché. Si dirige verso il tavolo e serve la colazione, tre pagnotte su uno sfondo marrone che non riescono a distrarlo. Basta, si dice. Ha chiuso con Avalon. Ha chiuso anni fa.
Hai chiuso con Avalon come hai chiuso con la magia? Vorrebbe rispondere di sì, vorrebbe urlarlo quel sì, ma Merlino che esige spiegazioni è il no più forte  e definitivo.
Lo guarda e apre la bocca per acquietarlo, ma Isabella geme. Un singulto terrorizzato che si riflette negli enormi occhi azzurri.
E Gaius sceglie di mentire, per il momento, ma si promette di narrare tutto al giovane mago più tardi, quando si dirigeranno nella foresta a raccogliere le erbe.
E perdonami.
Gaius sorride, perché l’ha già perdonata anni fa. Chiude la lettera e la ripone in un libro imponente e polveroso, fra le pagine gialle che odorano di polvere. Per il resto del pomeriggio e della sera non può evitare di posare occhi e cuore sul volume, mentre la risata di Alice tintinna ancora nelle sue orecchie.  
 
Isabella è minuta ed esile. Ha il viso corrucciato e le mani irrefrenabili. E’ avvolta in un mantello azzurro e le ginocchia le appoggiano al petto mentre Merlino si avvicina timoroso. Non lo guarda come lo guardano gli altri e sembra così giusto che il giovane uomo trasale e la magia dentro di lui formicola pensierosa. Ha incontrato molte persone che parlano con lo sguardo e di sicuro la fanciulla è da annoverare fra di esse,  poiché i suoi occhi gridano spazientiti.
Isabella starà qui per un po’.
Gaius ha parlato. Merlino non può evitare di concordare. E mentre il medico mescola un importante unguento per un importante nobile signore, i due siedono nella stanza adiacente, immobili.
Merlino non trattiene il sorriso che va a increspargli le labbra, tendendole in un’espressione ironica che desta la fanciulla da chissà quale cupo pensiero. Lei ricambia incerta, ed il mago sa per certo che non è cambiato nulla, perché il silenzio ritorna.
“Mi chiamo Merlino.” Dice.
“Lo so.” Risponde lei e sono punto d’accapo.
Merlino si passa una mano fra i capelli corvini e respira.
“E così… Camelot. Bella città, non trovi?” Ritenta.
“Molto.”
“Anche il tempo è ottimo da un po’ di tempo a questa parte, adoro la primavera! Anche se, ovviamente, col bel tempo il principe insiste per prolungare all’infinito noiose battute di caccia. Ma non esiste lamentarsi, perché è un asino reale e possiede un aggeggio molto interessante di nome gogna. Ahah.”
“Ahah.” Imita lei, ma più che una risatina pare che si sia appena strozzata con la saliva.
Il pesante silenzio che segue si può leggere nelle mani serrate di Merlino e nelle spalle chiuse di Isabella.
 
Più tardi, quando finalmente Merlino riceverà dal mentore le agognate spiegazioni, il giovane uomo si ritroverà a dire così, senza riflettere: “Qualcosa in lei mi grida di starle lontano.”  
 
 
Sophie:
 
Ho completamente ribaltato il personaggio di Alice per esigenze di trama. Gaius e Merlino si rivolgono alla ragazza con il nome Isabella, nonostante lei sia Viviana, perchè lei stessa si è presentata così. Il nome Viviana diventerà per Isabella come Emrys per Merlino, poichè richiama alle antiche forze ed è estremamente legato ad Avalon.
Spero di aver chiarito qualcosina.
Bacio.
 

 
 
  
  
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