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Autore: Cassiopeia    27/04/2011    3 recensioni
La storia d'amore tra il principe Artù e Ginevra (Terza Stagione).
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gwen, Principe Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Terza stagione, Nel futuro
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Ginevra
 
Non avevo dormito quella notte. Strani pensieri avevano preso il sopravvento, desideravo solo rivedere Artù.
Mi alzai alle prime luci dell’alba e indossai l’abito rosa pallido.
 
- Sembrate pensieroso …- dissi sorridendo.
Lui non ricambiò il mio stato d’animo, anzi sembrava impacciato.
- Mio padre vuole che sposi la principessa Elena –
- Sposarvi ? – non poteva essere vero. Non avevo mai sperato in un futuro insieme questo è vero, ma non avrei sopportato l’idea di perderlo.
- Non preoccuparti, non lo farò – e accennò a un sorriso.
Cercai di mantenere la calma, ma sapevo benissimo la determinatezza di Uther.
- Non sono preoccupata …- abbassai gli occhi.
- No … perché dovresti – indietreggiò e parlò con cipiglio.
Corsi via, senza nemmeno chiedere il permesso.
Una serva non avrebbe mai potuto sposare un erede al trono, ma non potevo ignorare i miei sentimenti. Pensarlo tra le braccia di qualcun altro mi fece accapponare la pelle.
 
La principessa Elena indossava un abito color ocra e sedeva accanto ad Artù. La voce della promessa sposa venne interrotta da un fastidioso singhiozzo. Le buone maniere erano sconosciute alla principessa, la quale si lasciava andare anche troppo.
Notai l’espressione di Artù e sorrisi. Il volto dai lineamenti regolari fece una smorfia tale che fu impossibile non notarla.
Sfiorai velocemente la spalla di Artù per infondergli coraggio e tornai a servire il tavolo.
 
La sera stessa mentre servivo la cena, Artù si fece coraggio e prese la parola.
- C’è una questione delicata di cui vorrei parlarvi – disse con il capo chino verso il piatto.
- La tua proposta ? Eccellente – senza nemmeno aspettare risposte il re stava già esultando.
Morgana non perse tempo a elogiare la principessa Elena.
- Ho cercato di conoscere meglio Elena, ma la verità è che non provo nessun sentimento. Sono sicuro che è una persona straordinaria, ma non posso sposare qualcuno che non amo –
- Tu puoi. E lo farai – Uther chiuse il discorso con fermezza.
Artù mi guardò nella più completa disperazione, ma io volsi lo sguardo altrove. Non potevo fare niente per impedire le nozze, ormai il volere di Uther era chiaro.
 
Il colloquio con Morgana non mi aiutò.
- Artù sposerà Elena. È inevitabile. Anche se non la ama, anche se il suo cuore appartiene a un’altra –
Morgana aveva capito tutto. Eravamo stati scoperti, la situazione non faceva che peggiorare.
 
Quello stesso giorno dopo vari ripensamenti decisi di andare a bussare alla porta di Artù.
- Ginevra – mi aprì la porta.
- Mi dispiace non dovrei presentarmi così –.
Mi fece entrare nella stanza e si diresse alla finestra mettendo sempre più distanza fra di noi.
- Tutti parlano del vostro matrimonio con Elena. Io so che non è quello che volete, ma non si può avere sempre ciò che si vuole –
Artù era appoggiato al muro, lo sguardo perso fuori dalla finestra, le braccia incorciate.
Si voltò verso di me e i suoi occhi azzurri si incatenarono con forza ai miei.
- E’ folle ciò che desidero? – chiese sapendo già la risposta.
- Sì Artù. Agli occhi di tutti e all’esclusione dei nostri è completamente folle –
Io continuavo a guardarlo, ma lui distolse nuovamente lo sguardo.
- Allora sono felice di essere folle – aveva le lacrime agli occhi e la voce non era più stabile.
Mi venne da piangere, cercai di trattenermi.
- Sempre meglio che essere infelice – continuò.
- Elena ha un cuore buono … -
- Anche tu lo hai – sospirò mentre combatteva con le lacrime che si facevano sempre più forti e risolute.
- Se la sposo tu che farai? –
- Vi guarderò diventare il re che Camelot si merita –.
Avevo bussato alla sua porta solo per fargli capire che non poteva pensare a me, la priorità era il regno e il volere di suo padre. Sapeva che lo amavo e ribadirglielo non avrebbe fatto altro che farlo soffrire ancora di più.
Avrei voluto correre verso di lui, abbracciarlo e confortarlo, invece gli voltai le spalle e uscii.
 
Con passo incerto Elena avanzò verso Artù.
Dopo un breve discorso il mio principe chiese ufficialmente la mano di Elena.
 
Il giorno del matrimonio arrivò in fretta.
L’antico rito del legame delle mani avrebbe unito i due reali fino alla morte.
Gli occhi di Artù cercarono i miei.
Era giunta la fine. Per un attimo avevo pensato che il nostro amore avrebbe prevaricato su tutto.
I miei sentimenti erano sinceri e lo erano anche quelli di Artù.
Avrei voluto interrompere la cerimonia, urlare con tutto il fiato in corpo che non potevo vivere senza di lui.
 
- Aspettate – Artù interruppe la cerimonia.
- Avrei dovuto farlo prima. È qualcosa che ho nel cuore e che non ho detto … -
La cerimonia non ebbe luogo e così anche il mio cuore era momentaneamente salvo.
Il mio povero cuore avrebbe potuto reggere il peso di dover vedere ogni giorno Artù al fianco di una donna che non ero io? Probabilmente no.
Non avevo un posto dove andare, ma sarei fuggita ugualmente da Camelot.
 
Lo incontrai per le scale subito dopo la partenza della principessa.
- Allora sembra che io sia ancora un uomo libero – disse baldanzoso e sorridente.
- Non credo che voi la meritiaste – lo punzecchiai.
- Speravo di averla lasciata per una donna altrettanto incantevole, chissà magari ancora più di lei –.
 
C’era ancora speranza per noi.
   
 
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