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Autore: Lady_R    27/04/2011    2 recensioni
Germania e Sicilia stanno insieme, Lovino non è d'accordo su questa unione, per loro sfortuna Feliciano organizza una cena alla quale sono invitate tutte le nazioni ... come reagiranno i tre?
Genere: Drammatico, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Germania/Ludwig, Sud Italia/Lovino Vargas, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Ho detto di no!- Ludwig era veramente irritato per l’annuncio che gli fece la siciliana.

-Ti prego! E’ solo per quella sera, poi non ti chiederò più niente- Lo supplicava perché l’accontentasse.

Feliciano aveva organizzato una di quelle cene tra amici a Venezia, aveva invitato tutte le nazioni. Germania, dopo aver ricevuto l’invito dalla ragazza, rifiutò categoricamente, non perché odiava Feliciano, per carità ci mancherebbe  non andasse ad una rimpatriata organizzata dal suo amico, ma perché ci sarebbe andato pure quella testa calda di Lovino, e tutte le volte che lo vedeva con la sorella non la smetteva più di insultarlo e provocarlo. L’ultima volta che hanno avuto una discussione fu per una stupidaggine. Lui e Sicilia erano seduti in una delle sale dove si riuniva il G8 a parlare del più e del meno, erano soli nella stanza,  la porta era aperta, Romano gli passò davanti e vedendoli assieme non vide più dalla rabbia. Saltò a dosso a Ludwig senza dargli nemmeno il tempo di alzarsi dalla sedia, caddero entrambi sul pavimento. Lovino era seduto sull’addome del tedesco intento a tirargli pugni in faccia, lui cercava di schivarli e di fermarli, non voleva fargli del male soprattutto perché è il fratello della sua donna e perché lei non sopportava ci fossero liti tra i due.  Sicilia cercò di fermare il fratello ma questo non le dava ascolto, dovette andare a chiamare le altre nazioni per fermarlo, l’unico che riportò danni fu Lud ma, grazie al cielo, erano graffi. La siciliana conosceva benissimo il motivo che spingeva il biondo a rifiutare l’invito, anche lei aveva paura che Romano potesse provocare un’altra lite, la cosa che le avrebbe fatto più piacere sarebbe stato vederli andare d’accordo. Cercò comunque di convincerlo.

-Lud… ti prego… fallo almeno per Veneziano- Pigolò in procinto di piangere, sapeva benissimo che alle lacrime di una ragazza non avrebbe resistito, soprattutto se quella ragazza era lei.

Germania dava di spalle la siciliana, sentendole il tono di voce si voltò verso di lei e la guardò con un’espressione dispiaciuta. Pensò sul da farsi, non sopportava vedere la sua ragazza in quello stato, lo faceva sentire terribilmente in colpa.

-E va bene- Si rassegnò provocando un urlo di gioia di lei.

-Grazie vita mia- Gli saltò a dosso e lo baciò.

-Però- L’allontanò di poco da lui –Appena da segni di violenza nei miei confronti … me ne vado!-  Guardò negli occhi la ragazza con un’espressione che non ammetteva repliche.

 Appena Lovino lo avesse anche solo sfiorato, avrebbe salutato tutti e sene sarebbe tornato a casa. Sicilia fu felice comunque e accettò le condizioni dell’uomo. Finalmente arrivò la sera della cena, tutte le nazioni erano riunite nel salotto di casa Vargas a Venezia, tutti in abito elegante, un certo tedesco aspettava una certa siciliana farsi viva da un momenti all’altro, sentiva l’ansia su tutto il corpo. Aveva già salutato e parlato con Feliciano, gli disse che il fratello avrebbe ritardato qualche minuto perché molto impegnato in Spagna per dei lavori affidatogli da Antonio.

-Ehi west … dov’è la tua nemesi?- Prussia si avvicinò al fratello, vedendolo ansioso, per rilassarlo un po’.

-Bruber, lo sai che faccio di tutto per non litigare con lui- Lo guardò storto, era infastidito dalla domanda di Gilbert.

-Ok, ok … Senti ma … la tua frauen?- Era un po’ sorpreso dell’assenza di Etna dal braccio di Ludwig.

-Sono qui!-

Sicilia fece la sua comparsa davanti i due tedeschi rimasti a bocca aperta dalla visione. La ragazza portava i capelli tirati indietro raccolti in un tuppo, decorato con un lilium bianco posizionato al lato destro dell’acconciatura, abito lungo di seta nera con una lieve scollatura, spalline non molto sottili, schiena scoperta e trucco leggero. Portava un collier di cristalli, orecchini e bracciale della stessa materia, una borsetta a tubo da portare a mano e delle decolleté nere, non molto alte, con un particolare sul davanti. La siciliana si avvicinò di più ai due divertita dalla loro reazione.

-Chiudete la bocca, altrimenti ci entrano le mosce- Disse con tono ironico ridacchiando un po’. I due sembravano riprendersi dallo stato di trans in cui erano entrati.

-Ehi frauen … ti dovresti vestire più spesso con questi abiti, sembri più femminile- Sul volto di Gilbert comparve un ghigno beffardo la quale fu cancellato dallo sguardo tagliente che gli lanciò la ragazza. Ludwig le si avvicinò, le prese la mano destra e glie la baciò con eleganza.

-Sei bellissima!- Etna, a quel complimento, divenne rossa in viso. Ludwig le faceva complimenti, non molto spesso, ma quella volta era particolarmente galante.

-Grazie … anche tu stai bene con quello smoking- Il tedesco indossava un completo semplice. Pantaloni, giacca gessata, cravatta nere, scarpe in vernice sempre nera e una camicia bianca, al polso portava un Longines che le regalò il natale scorso. Le porte del salone si aprirono facendo entrare l’italiano ,padrone di casa, anch’egli vestito in smoking blue.

-Accomodatevi pure in sala da pranzo, la cena verrà servita tra pochi minuti- Annunciò facendo accomodare le nazioni nell’altra stanza. La sala era grande, all’interno vi era un tavolo abbastanza lungo in modo da poter contenere tutte le persone presenti. Le tende erano in pizzo d’oro, mobili e ornamenti risalivano all’età ottocentesca,  ognuno si accomodò al proprio posto. Alfred si sedette vicino Arthur, la quale gli provocò un enorme fastidio.  Ungheria alla sinistra di Austria, ma per sua sfortuna davanti si ritrovò Prussia seduto alla sinistra di Sicilia, alla sua destra vi erano Germania e Giappone. Dopo che tutti gli ospiti presero i loro posti, Feliciano si posizionò davanti il grande tavolo e cominciò a parlare:

-Come prima cosa, vorrei ringraziarvi per aver accettato il mio invito, sono felice che siate venuti tutti-

Su questo si sbagliava, l’unico a non essere presente era proprio il fratello. Romano disse a Veneziano che avrebbe ritardato solo qualche minuto alla serata, ma quei pochi minuti divennero tre quarti d’ora. Feliciano e Etna cominciarono a preoccuparsi, Ludwig divenne nervoso, mai sia entrasse con un’arma per trucidarlo. Sicilia, vedendolo teso, mise la sua mano su quella di lui per calmarlo.

-E secondo… vorrei ringraziare il fratellone Francia per avermi aiutato con i preparativi e avermi prestato i migliori chef di Parigi-

Il francese, sentendosi nominare, si alzò dal posto e con la mano destra sollevò il bicchiere già colmo di vino.

-Ma figurati cher … questo ed altro per il mio adorato Feliciano- Tutti applaudirono ai due.

D’improvviso le porte della sala furono aperte ed un ragazzo in giacca e cravatta beige fece il suo ingresso, gli occhi di tutti i presenti erano puntati su di lui, trovò posto vicino Ungheria, si andò a sedere con un’espressione disinvolta e indifferente. Appena Lud lo vide il cuore gli salì in gola ma si calmò subito vedendo che non lo degnava di uno sguardo. Dopo qualche minuto di silenzio…

-E’? – Un cameriere, in divisa bianca, si avvicinò a Feliciano attirando la sua attenzione, gli sussurrò qualcosa all’orecchio per poi allontanarsi in direzione della cucina.

-Benissimo … la cena è servita- Annunciò per poi andarsi a sedere al suo posto.

Nella stanza entrarono molti camerieri con in mano dei vassoio dove vi erano i piatti che sarebbero stati serviti alle nazioni. Dopo che ebbero finito di disporli davanti gli ospiti, lasciarono la stanza in modo da non disturbare la cena e il colloquiare delle persone. La sala fu avvolta dal chiacchiericcio dei presenti. Romano mangiò tranquillamente il filetto well con insalata conversando con gli altri. Germania fece la stessa cosa buttando però un occhio, ogni tanto, sull’italiano.

-Vita mia calmati … non essere così teso- Sicilia era molto preoccupata per il biondo, non era così nervoso nemmeno prima di una guerra.

 Quando le capitava pure lei dava un’occhiata al fratello. Certo, era felice che non fosse saltato alla gola a Lud ma addirittura non guardarlo nemmeno. Almeno non litigavano, pensò. La cena passò tranquilla tra una portata all’altra. Sicilia ogni tanto si avvicinava al biondo per sussurrargli qualcosa all’orecchio, voleva vedere se riusciva a provocare qualche reazione da parte del fratello, ma niente. Pensò che finalmente avrebbe trascorso una serata tranquilla assieme ai due ragazzi senza doverli spartire. Veneziano fece la sua comparsa dove vi erano seduti i quattro: Giappone, Germania, Sicilia e Prussia.

-Vi state divertendo?- Domandò con un gran sorriso in volto.

L’italiano faceva dei giri attorno al tavolo per vedere se tra le nazioni andasse tutto bene, molti gli fecero i complimenti per la cena, e lui era felice di vederli soddisfatti e contenti per la rimpatriata che organizzò.

-Hai! … Italia-san, la cena è molto squisita! - Kiku era felice di trovarsi la e di poter gustare qualche nuova pietanza assieme ai suoi amici.

-Sono felice che sia di tuo gradimento- Gli sorrise l’italiano.

-Ehi … Feli- Il Prussiano cercò di richiamare l‘attenzione di Veneziano.

-Si Gilbert?-

-Vorrei sapere … I dolci quand’è che dovrebbero arrivare?- Domandò impaziente il prussiano, voleva assolutamente assaggiare qualche dolce francese, non che il suo alleato non glie ne preparasse qualcuno, ma per lui erano quasi come una droga.

Feliciano si allontanò di poco da lui per rivolgersi a tutti i presenti in sala.

-I dolci verranno serviti nel salone assieme allo spumante- Fece una breve pausa –Se vi volete accomodare…- Per poi avviarsi verso l’altra stanza.

Tutti si alzarono dalle loro postazioni per accomodarsi nella sala adiacente per fare il pieno di zucchero francese e spumante con bollicine. Ludwig si avvicinò a Feliciano con un’espressione curiosa e preoccupata in viso.

-Feli … ma come mai questa sera tuo fratello è così tranquillo?- Indicò con un leggero ammiccamento della testa Romano, che stava parlando con America mentre sorseggiava un bicchiere di spumante.

-Sicilia ha parlato con lui-

Il tedesco rimase un po’ sorpreso della risposta che gli diede l’amico, immaginava una presunta discussione tra lui e la sorella per evitare una futura serata finita in scazzottate, ma che addirittura fosse riuscita a convincerlo nel trattenersi era come un miracolo. Germania si voltò verso la siciliana intenta in una discussione assieme a Belgio e Ungheria, la guardò con un’espressione addolcita, si vedeva quanto lei tenesse a lui. Questa ,sentendosi osservata, si voltò dalla sua parte, si congedò da quella chiacchierata e si avvicinò ai due.

-Di che parlate voi due?- Chiese con un dolce sorriso in volto.

-Del fatto che Romano questa sera è pacato- Rispose Feliciano. Francia fece segno all’italiano di avvicinarsi a lui, questo salutò i due e si avviò verso chi lo stesse chiamando. La siciliana si avvicinò al tedesco.

-Ogni tanto riesci a combinare qualcosa di buono- Rivolto alla siciliana.

-Ah, grazie … e così io non farei mai niente di buono?! Quanto sei odioso!- Disse con tono di falsa offesa.

La coppia rise. Sicilia poggiò una mano sulla giacca di lui.

-Sono felice che tu abbia accettato di venire- Alzò lo sguardo per poterlo guardare negli occhi. Ludwig non disse niente, non voleva ammettere che anche lui era felice di aver accettato l’invito, ne valse la pena soprattutto per vedere Sicilia vestita in abito da sera. La ragazza fece per togliere la mano da dosso al biondo ma il bracciale rimase impigliato nella giacca.

-Oh, cavolo-

-Aspetta…-

Entrambi cercarono di provocare alla giacca meno danni possibili.

-Fermo … aspetta … forse se lo giro così-

-Attenta! … no, aspetta … gira il polso nell’altro senso-

Finalmente, dopo un quarto d’ora, riuscirono a separarli.

 -Finalmente- Esclamò la siciliana felice che il suo costoso bracciale sia integro e salvo, insieme alla giacca dell’uomo.

Germania teneva in una mano quella di lei, era così leggera e fragile, la guardò in volto. Era la cosa più bella che avesse mai visto, non riusciva a credere che proprio lui avesse conquistato una così affascinante nazione. Non pensava che si sarebbe mai innamorato di un’italiana, anche se siciliana, visto i due fratelli Vargas, eppure era successo. L’amava, ne era certo, avrebbe attraversato mari e monti pur di renderla felice ed era pure per questa ragione che si tratteneva nel reagire alle provocazioni di Lovino, per lei avrebbe fatto di tutto. Poggiò la mano libera sulla guancia di lei accarezzandola lievemente, per quell’istante non voleva pensare a tutte le persone che li circondavano, si scordò addirittura chi c’era in mezzo a loro. Si avvicinò di più a lei per baciarla ma qualcuno gli toccò la spalla facendolo tornare alla realtà. Ludwig si volto, e per sua gran sorpresa vide Romano con un’espressione inquietante in viso, non ebbe il tempo nemmeno di realizzare quello che stava accadendo che si ritrovò una fetta di torta alla panna su tutta la faccia.

-A pezzu ri besta … Ti sei dimenticato della nostra discussine?- Sicilia era su tutte le furie.

Tutti i presenti in sala si voltarono in direzione dove stesse per accadere una futura battaglia tra Germania e Centro Sud Italia.

-Ha un’intera serata che mi trattengo, appena ti ha messo le mani a dosso non c’ho visto più dalla rabbia- Romano era rosso per l’ira che prese vedendo Ludwig avvicinarsi sempre di più al volto della sorella.

Non riusciva a digerire il fatto che i due stessero insieme, era già troppo che Feliciano frequentasse quel crucco, ma addirittura il solo pensiero che si facesse la sua dorata sorellina era troppo. Sicilia prese un paio di tovaglioli messi sul tavolo dove erano posizionati i dolci e aiutò il biondo a ripulirsi. Lovino, vedendo la scena, prese per il polso la sorella e l’allontanò da lui.

-Lovi lasciami- Cercò di divincolarsi dalla presa.

-Non ne posso più di vederti con lui- Cercò di portarla fuori dalla stanza in modo da allontanarla da quel crucco mangia patate, ma un Ludwig seccato ,con mezza torta in faccia e sulla giacca, gli si parò davanti per fermarlo provocando in lui ancora più irritazione.

-Togliti di mezzo schifoso nazista-

-Lasciala immediatamente!- Il tono di voce di Germania si fece severo, non riusciva più a sopportare quella situazione, lo infastidiva il fatto che qualcuno trattasse in quel modo la sua donna, anche se si trattava del fratello di lei.

-Tsk! Non provare a darmi ordini… lei è mia sorella, questa è casa mia e faccio quello che voglio!- Mollò un pugno in pieno stomaco al tedesco il quale si piegò leggermente posizionando le braccia in torno l’addome.

-LUD!- La ragazza si spaventò del colpo che prese l’uomo, sapeva che per lui era solo un colpetto ma odiava vederlo in quelle condizioni.

L’italiano, che teneva ancora stretto il polso della ragazza, superò il tedesco e si avviò verso la porta sotto sguardo perplesso degli ospiti. Sentì qualcosa afferrare il braccio con cui stava trascinando la siciliana, si voltò verso di esso. Germania riuscì a liberare Etna dalla presa di Romano e la portò dietro di se.

-Molla immediatamente Etna- L’ira di Lovino cresceva sempre di più, quasi gli usciva il fumo dalle orecchie.

-Lei non va da nessuna parte!- Esclamò con un tono che non ammetteva repliche, la sua pazienza stava per superare il limite. Sicilia era spaventata, cercava di farsi venire un’idea per non far arrivare Romano ad alzare le mani contro di lui.

-Cercate di calmare i bollenti spiriti voi due … E’ una festa,  ci dovremmo divertire- Inghilterra si intromise tra i due, intenti a lanciarsi sguardi infuocati. Romano , di tutta risposta, si avvicinò a lui, lo prese per la giacca –Vedi di non intrometterti maniaco del tea - per poi lanciarlo a terra.

-Questo è l’ultimo avvertimento … LASCIA IMMEDIATAMENTE MIA SORELLA!!- Urlò l’italiano prossimo ad una crisi di nervi.

Feliciano anche lui cercò di intervenire ma finì a terra con l’inglese. Lovino si avvicinò con passo minaccioso al tedesco che teneva dietro di se la siciliana per proteggerla, in modo non la portasse lontano da lui. Romano, non vedendo alcuna reazione da parte del più grande, mollò un altro pugno ma questo fu incassato , per sorpresa di tutti, in pieno stomaco da Etna che cercò di proteggere il suo amato. Questa si accasciò a terra tenendosi l’addome dal dolore. I due Vargas e Germania si precipitarono da lei allarmati, completamente spaventati dalle condizioni della siciliana.

-Etna! Etna, mi dispiace, perdonami- Lovino cominciò a tremare, si sentiva tremendamente in colpa per aver compito la sorella. Feliciano cercò di farla alzare per farla sdraiare sul divano, Ludwig cercò di aiutarlo.

-TU!- Lovino aveva gli occhi infuocati –E’ COLPA TUA!- Si accanì sul tedesco, caddero entrambi sul pavimento, lo colpì più e più volte sul volto, quasi non riusciva a fermarsi, era posseduto dall’ira. Germania cercava di schivare i colpi, ogni tanti riusciva pure a fermarli, non sopportava più quella situazione. Riuscì a spingerlo via da sopra di lui, pulì un rimasuglio di sangue all’angolo della bocca con il dorso della mano.

-LOVINO FERMATI TI PREGO!- Feliciano aveva coperto la sorella con la sua giacca, la teneva stretta tra le braccia ma questa cercava di divincolarsi per andare a difendere l’uomo.

Romano era a terra, appena si sollevò fu trattenuto da America, Francia e Spagna che cercavano di calmarlo.

-LASCIATEMI ANDARE BRUTTI FIGLI DI PUTTANA!!!!!- Cercò con tutte le sue forze di staccarsi dalla presa dei tre, si aggiunsero pure Grecia e Svezia nel trattenere l’italiano.

E’ incredibile che un tipo magro come lui avesse tutta quella forza. Prussia si avvicinò al fratello per controllare come stava.

-West… stai bene?- Era preoccupato per lui, quello che temevano tutti si avverò.

Lud credeva che finalmente avrebbe passato una serata tranquilla in compagnia della sua ragazza e dei suoi amici e invece quella testa calda di Romano decise di rovinare la festa a tutti. Cercò di trattenersi in tutti i modi dallo fiondarsi contro di lui e pestarlo a sangue.

-Lovino ti prego … calmati- Sicilia cadde in ginocchio a terra in lacrime, odiava a morte quella situazione e il comportamento del fratello, Feliciano si abbassò alla sia altezza per confortarla.

-Etna… non piangere- Era preoccupato per lei come lo erano tutti i presenti, è brutto vedere le persone che ami di più al mondo farsi guerra.

Lovino, vedendo la sorella a terra in lacrime, si calmò, le nazioni lo lasciarono lentamente, appena fu libero corse da lei inginocchiandosi pure lui e prendendo tra le mani il suo volto. La guardò negli occhi gonfi e pieni di lacrime, il naso rosso e il trucco ormai rovinato. Non sopportava vederla in quello stato, la strinse forte a se.

-Etna non piangere, ti prego- Gli occhi del ragazzo cominciarono a bagnarsi, si sentiva in colpa delle condizioni in cui era la sorella, lei ricambiò l’abbraccio.

-Lovino … io ti voglio bene con tutto il cuore, e lo sai … ma ti prego- cominciò a singhiozzare dal pianto –Non fare più del male a Lud- Scoppiò un’altra volta in lacrime, quelle parole furono per Romano come un colpo allo stomaco. Strinse ancora di più Etna, si morse il labbro inferiore e strinse gli occhi.

Dopo che ebbe finito di piangere la liberò dalla stretta e l’aiutò ad alzarsi, entrambi tennero lo sguardo basso. Romano si voltò verso il tedesco e gli si avvicinò, Sicilia sperava, in cuor suo, che il fratello non gli facesse più del male. I due si guardarono negli occhi, Ludwig sosteneva lo sguardo dell’altro. Il silenzio calò in sala, i presenti in stanza tennero il fiato sospeso sentendo la tensione avvolgere tuttie, Sicilia aveva persino il cuore in gola per paura riprendesse il litigio di poco fa. Lovino si voltò dalla parte della sorella la quale aveva un’espressione triste in volto, poi tornò a guardare in faccia Ludwig per poi avviarsi disinvolto verso la porta e andarsene. Dopo che varcò la soia Germania si fiondò da Sicilia per vedere come stava.

-Sizilien … tutto bene?- Prese tra le mani il volto di lei.

Lei gli guardò il viso, era pieno di lividi e graffi e sporco di sangue persino sui vestiti. Etna, vedendo come era conciato il fidanzato, cominciò a piangere affondando il volto nel suo petto. Germania mise una mano sulla testa di lei e con l’altra la strinse a se. Feliciano prese la cassetta del pronto soccorse e aiutò l’amico a medicarsi. Tutti gli altri si rilassarono vedendo che l’ora della rissa era finita, ringraziarono e salutarono Feliciano e ognuno tornò a casa propria. Veneziano insistette per accompagnare la sorella nella sua casa a Messina ma questa rifiutò dicendo che l’avrebbe accompagnata Ludwig, anche se lei non voleva visto lo stato in cui era. Arrivati davanti al portone, questa prese le chiavi dalla borsetta e aprì la porta.

-Allora io vado … Gute Nacht- Fece per andarsene ma la siciliana lo afferrò per la cravatta e lo fece entrare.

Chiuse la porta e lo fece appoggiare ad esso, lo baciò con tutta la passione che aveva, lui ricambiò il bacio, le accarezzò la schiena sotto la giacca. Una piccola lacrima scese sul volto della ragazza. Ludwig aveva gli occhi chiusi, passò una mano sulla guancia di lei, appena sentì il volto bagnato aprì gli occhi e si staccò per guardarla.

-Sizilien … Il peggio è passato … non piangere- Odiava non poter andare d’accordo con Romano, può essere che lui non capisse quanto facesse soffrire la sorella, quanto lei odiasse il suo modo di comportarsi nei suoi confronti?! Sicilia guardò Germania negli occhi, l’espressione di lui era pensierosa e preoccupata.

-Grazie- Disse solamente provocandogli un po’ di confusione –Grazie per non aver risposto ai colpi di quell’infame di Lovino-

Ludwig le sorrise – So che odi vederci litigare e mi dispiace per lo spettacolo a cui hai assistito questa sera …-

 Il tedesco strinse a se la siciliana, la strinse forte come per paura che qualcuno la prendesse e la portasse via da lui come stesse cercando di fare Italia del Sud. Sicilia ricambiò l’abbraccio, alzò lo sguardo verso di lui.

–Ti amo-

Germania la guardò con dolcezza, le accarezzò la guancia con il dorso della mano, lei la prese e la baciò. Lui si abbassò alla sua altezza –Ich liebe dich- le disse per poi baciarla di nuovo, la prese in braccio, senza staccarsi dalle sue labbra, e la portò in camera da letto dove passarono una notte infuocata.

Il giorno dopo Germania e Sicilia andarono a farsi una passeggiata per le strade di Roma, si scontrarono per caso con due italiani di loro conoscenza, il quale uno di loro si voltò dall’altra parte per non guardarli in volto.

-Ciao ragazzi, stavamo giusto parlando di voi- Disse Feliciano per poi voltarsi verso il fratello –Lovi… cosa devi dire a Doitsu?-

-Amfnds …- Farfugliò paonazzo in viso per l’imbarazzo.

Guardò, voltando lievemente la testa, prima il tedesco poi la siciliana, prese tutto il coraggio che aveva in corpo.

-Ti chiedo scusa- disse con tono molto basso.

-Come fratellone? Non ho sentito- disse Feliciano avvicinandosi con l’orecchio teso.

Lovino sbuffò rassegnato –Ti chiedo scusa Germania per come mi sono comportato ieri sera … Contento adesso?- Riferendosi al fratello che gli sorrise facendogli segno di si con la testa. Germania e Sicilia rimasero stupiti dalle parole di Romano, quasi non ci credevano.

-Be … ti ringrazio- Disse un po’ imbarazzato, Sicilia gli sorrise.

-Ma sappi che non sarò MAI d’accordo su questa unione!!!- Per poi superare i due e incamminarsi verso una qualunque meta.

-Allora noi andiamo, ciao … aspettami fratellone- I due italiani lasciarono la coppia imbambolata e un po’ sconcertata, i due si guardarono negli occhi, dopo poco si misero a ridere.

-Almeno ti ha chiesto scusa- Disse Etna per poi attaccarsi al braccio di Lud.

-E’ come se non mi avesse detto niente dopo quella frase …- Ripensò alle parole che gli disse poco fa –Sicuramente per lui deve essere stato un grande sforzo- aggiunse poco dopo.

-La cosa brutta è che continuerà a picchiarti- Il volto di Germania si incupì al solo pensiero si tutte le legnate che continuerà a prendere senza poter mai reagire per amore della sua donna, ma sarebbe disposto ad affrontare questo ed altro per lei.

 

FINE.

 

Note dell'autrice:

Spero che questa storia vi sia piaciuta ... Commentate in tanti per favore, e fatemi sapere le vostre opinioni :) ... Un bacione.

 

Abito di lei:http://1.bp.blogspot.com/_o9bTjaIZd1I/Sw6tbutujkI/AAAAAAAAAQs/6L3SpDWEhF4/s1600/d2.jpg

Borsetta:http://www.splendida.it/wp-content/themes/splendida/thumb.php?src=http://www.splendida.it/wp-content/uploads/2010/11/jimmy-choo-borsa-tubino-01.jpg&h=240&w=256&zc=1&q=80

Orecchini e collier:http://image.made-in-china.com/2f1j00VeZQSTvcrsbo/Wedding-Bridal-Crystal-Necklace-Earrings-Set-DL-G0182-.jpg

Bracciale:http://img.alibaba.com/photo/275387387/Bridal_Wedding_Swarovski_Crystal_4_rows_Bangle_Bracelet_B013.jpg

Scarpe:http://i.ebayimg.com/05/!B6n58ewEWk~$(KGrHqMOKiMEy(h7WF2mBMyBs-LU!w~~_35.JPG

Orologio Longines:http://www.watchsource.eu/gallery/longines-conquest-chronograph-ceramic/longines-conquest-chronograph-ceramic-2.jpg

  
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