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Autore: Skadi    28/04/2011    1 recensioni
"L’ira lo invase, il suo corpo tremava, strinse forte i pugni e voltò le spalle a suo padre. Corse fuori dalla villa sentendo ancora le parole del padre che gli rimbombavano in testa e sentiva le lacrime intrise di rabbia scendere lentamente sulle sue gote. [...]"
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: C.C., Kururugi Suzaku, Lelouch Lamperouge
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non pubblico da un po' di tempo e questa è anche la mia storia incentrata su questo fandom. Comunque sappiate che i personaggi sono di coloro che li hanno creati, io li ho solo presi in prestito per puro diletto. =]

Partecipa all'iniziativa Pesca la tua carta! di Fanword.it : Quattro di Fiori: Scrivi una storia di qualsiasi tipo in cui i personaggi mangiano la cioccolata

Buona lettura ^^

La promessa

L’ira lo invase, il suo corpo tremava, strinse forte i pugni e voltò le spalle a suo padre. Corse fuori dalla villa sentendo ancora le parole del padre che gli rimbombavano in testa e sentiva le lacrime intrise di rabbia scendere lentamente sulle sue gote.
Giunse infuriato e trafelato in una piccola radura all’interno del bosco e si sedette ai piedi di un albero. Il respiro pian piano riprese il suo regolare ritmo insieme ai battiti del suo cuore, mentre il suo sguardo si puntò su dei piccoli fiori che crescevano speranzosi al centro della radura. Si asciugò irritato le lacrime sul braccio e ascoltò il vento scuotere le chiome degli alberi per cercare di calmarsi.
I suoi pensieri vennero interrotti da una voce familiare che lo chiamava; alzò gli occhi e vide davanti a lui Lelouch.
« Ciao, posso sedermi vicino a te? » chiese il britanno educatamente.
« Fa’ come vuoi » fu la risposta seccata di Suzaku
« Hai avuto un’altra discussione con tuo padre? » domandò preoccupato il moro mentre si sistemava affianco dell’amico.
Irritato il castano non rispose, cercando di ignorare la presenza dell’altro continuando a fissare quei fiori colorati. Lelouch si stiracchiò come un gattino e rimase in silenzio in attesa che Suzaku proferisca parola.
La tranquillità che si era creata in quel prato aveva rilassato i nervi di Suzaku e aveva anche calmato i suoi pensieri.
Prese un grande respiro ed espirò.
Ora stava un pochino meglio.
« Perché i padri non comprendono i propri figli? » domandò stizzito.
Lelouch sorrise amaramente mentre mormorava un « Chissà » e Suzaku si sentì in colpa per aver fatto una domanda del genere proprio a lui. Gli aveva raccontato l’ultima discussione che aveva avuto con suo padre, e lui che faceva? Gli rivolgeva certe domande!
Suzaku in quel momento si sentiva un idiota.
Suzaku stava per dare delle testate all’albero dietro di loro quando Lelouch affermò sorridendogli:
« Sei proprio uno stupido »
Il giapponese si scusò e allo stesso tempo si sorprese di come il moro lo conoscesse così bene, anche se si erano aperti l’uno all’altro da poco tempo…
Lelouch frugò nelle tasche dei suoi pantaloni ed estrasse un dolce quadratino avvolto da una carta rossa.
« Tieni, ti farà sentire meglio » lo offrì con un sorriso, lui lo prese e lo mise in bocca; il gusto cremoso della cioccolata invase il suo palato. Lelouch sorrise contento vedendo l’amico sereno; Suzaku guardò Lelouch e notò che lo stava fissando, i suoi occhi erano sereni, gentili e gli trasmettevano uno strano senso di felicità, però lo misero in imbarazzo e frettolosamente affermò:
« Un giorno sarò io ad offrirti della cioccolata »
« Non ce n’è bisogno »
« E’ una promessa! » insistette Suzaku serio. Lelouch si arrese sorridendogli sapendo che prima o poi quel testardo si sarebbe presentato davanti a lui con un cioccolatino.
Rimasero in quella radura a chiacchierare, scherzare e giocare finché non videro il sole iniziare a scomparire tra gli alberi e così decisero di ritornare verso la villa, dove li attendeva un padre preoccupato e una sorellina che scherzosamente accusò il suo amato fratellone di averla lasciata sola soletta senza nessuna spiegazione.

~ • ~ • ~ • ~ • ~ • ~ • ~ • ~

Era da un po’ di tempo che Suzaku era scomparso perciò decise di andarlo a cercare. Vagò per l’Avalon in lungo e in largo destando la curiosità del suo seguito, finché non sentì un dolce profumino invadere un corridoio. Così, spinto dalla curiosità, seguì la fragranza fino a giungere nella cucina, aprì la porta e lo trovò davanti ai fornelli immerso nella preparazione di qualcosa.
« Ecco dove eri finito » sorprese il cuoco che stupito sobbalzò.
« Lelouch »
« Vuoi dirmi cosa stai facendo? » domandò il moro appoggiandosi al balcone di fronte alla cucina.
« Ehm, diciamo che era una sorpresa » iniziò Suzaku mentre mescolava nel pentolino; « Ma mi hai beccato » sorrise e spense il fuoco. Prese una tazza e versò il contenuto del pentolino sotto lo sguardo incuriosito e perplesso di Lelouch.
« Ecco a te » Suzaku porse la tazza all’imperatore, il quale sorpreso riconobbe il contenuto.
« Cioccolata? »
Suzaku gli sorrise dolcemente « L’avevo promesso, ricordi? »
Lelouch sorrise rammentando quell’episodio del loro passato, ringraziò e bevve un po’ di cioccolata.
« Buona » commentò il moro felice e Suzaku lo baciò. Lelouch rimase inizialmente sorpreso, tuttavia quando Suzaku gli leccò le labbra lui le schiuse lasciando che la lingua di Suzaku risvegliasse la sua per giocare. Si staccarono affannati e il castano maliziosamente disse:
« Hai ragione, è buona »
« Sei proprio uno stupido » ribatté imbarazzato Lelouch. Sorridendo prese un altro sorso di cioccolata. Suzaku ammaliato da quello spettacolo si leccò le labbra preparandosi a un altro attacco, quando fu interrotto dalla voce di C.C. che come Lelouch aveva seguito la pista dell’invitante profumino.
« Ehi, potreste anche offrire, no? »
« Ah, ciao! » il castano la salutò un po’ infastidito dell’interruzione, poi aggiunse « Se vuoi ce n’è ancora nel pentolino. »
C.C. ringraziò mentre osservava lo scambio di sguardi tra i due ragazzi e allusivamente domandò:
« Ho interrotto forse qualcosa? »
« Nah » rispose Suzaku mentre Lelouch uscì dalla stanza con la sua tazza divertito; la porta si chiuse alla sue spalle lasciando Suzaku nelle abili mani di C.C. che avrebbe fatto un po’ di domande solo per passare il tempo.

   
 
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