Pioveva. Pioveva a dirotto quel pomerggio. Pioveva e Mandy era per strada, seduta su una panchina con solo una maglietta a maniche corte e un paio di jeans. Non le serviva un ombrello, un raffreddore non sarebbe stato niente in confronto a tutto il resto. Il suo migliore amico si stava per sposare. Lei era invitata al matrimonio, era stata la prima ad avere quel maledetto invito.

Era un caldo pomeriggio di Giugno quando Joe si presentò a casa di Mandy. Non stava più nella pelle, doveva dirle la grande notizia, doveva essere la prima a saperlo. Le consegnò una busta avorio, al suo interno c'era scritto in corsivo con caratteri dorati "siete invitati il 22 luglio alle celebrazioni del matrimonio tra Joseph Adam Jonas e Victoria Lea Abrahms". Esattamente un mese dopo.

-che cosa significa Joe? Tu, tu ti sposi veramente?- il ragazzo annuì -si, mi sposo con Vic, volevo che fossi la prima a ricevere l'invito e volevo dartelo di persona, mi sembra il minimo- Mandy deglutì fissando l'invito, non si aspettava nulla del genere -è fantastico- disse poi sfoderando un falso sorriso che aveva tante volte ingannato Joe.

Da un momento all'altro la sua vita era cambiata, non si aspettava che il suo migliore amico si sarebbe sposato, non riusciva ad accettarlo. Le nozze sarebbero state il giorno seguente, non aveva intenzioni di andarci, ma non voleva neanche deludere Joe, in fondo era il suo tutto.

Se ne stava li, seduta su una panchina con la pioggia che scendeva forte, ad un tratto qualcosa iniziò a scendere dapprima sulla guancia, poi sulle labbra, fino a bagnarle anche il collo. Non era pioggia, era una lacrima, seguita da un'altra, un'altra e poi un'altra ancora. Era facile per lei nascordersi dietro la pioggia, ma poi vide una figura familiare avvicinarsi, era Joe...

-che ti succede?- Mandy non rispose, fece finta di nulla, anche se lui era a pochi centimetri da lei e poteva sentirlo benissimo -torna a casa Joe, rischi di ammalarti, le nozze sono domani- lui scosse la testa -non me ne vado finchè non mi dici che succede- la ragazza sospirò -niente, ero uscita per fare un giro, poi ha iniziato a piovere ed eccomi qua- gli stava mentendo, l'aveva fatto già tante, troppe volte, ma lui ogni volta ci ricascava, le voleva troppo bene e vedeva solo il buono in lei -ora è meglio che torni a casa, o Vic mi ucciderà. Passi domani mattina da me?- lei lo guardò -no, aspettami in chiesa, sii puntuale Joseph e non agitarti- e se ne andò lasciandogli un bacio sulla guancia.

Se ne stava definitivamente andando, stava lasciando la sua Los Angeles, stava tornando da suo padre a Washington, stava lasciando Joe... E lo stava lasciando per sempre.

Il mattino seguente andò in aeroporto e si imbarco sul volo 324 diretto a Washington, guardò fuori dal finestrino e disse per sempre addio al suo migliore amico, all'unica persona che aveva veramente amato.

Joe intanto era in chiesa, non la vedeva arrivare, così si avvicinò alla madre di Mandy, quasi una zia per lui -dov'è? Sta arrivando vero? Non posso farcela senza di lei- la donna lo guardò e gli mentì -arriverà leggermente in ritardo, ha avuto dei contrattempi, vai Joseph, anche se arriverà in ritardo, lei sarà lo stesso li con te, anche se non fisicamente-.

La cerimonia iniziò, lui era sempre più nervoso. Si scambiarono le promesse. Lo sposo potè baciare la sposa. Ci fu il banchetto. Il taglio della torta. La distribuzione delle bomboniere e dei regali. Ma lei non arrivava.

Non avrebbe mai immaginato che il suo ritardo sarebbe durato una vita intera.