Sono ormai tre mesi che io ed
Esposito ci stiamo
frequentando.
Non avrei mai pensato che tra noi
potesse succedere qualcosa, eppure qualcosa è
successo.
Credevo che fra me è
Castle sarebbe nato qualcosa, che il nostro rapporto sarebbe arrivato a
un punto
di crescita per entrambi, ma evidentemente il destino beffardo si
è messo in
mezzo, prendendosi gioco di noi.
Esposito è un bravo
poliziotto, ha
sempre cercato di proteggermi e ha sempre ubbidito agli ordini. Beh
ultimamente
non ubbidisce solo agli ordini che gli impartisco al distretto!
Quando l’ho conosciuto
aveva appena
perso il suo partner al 54°. Era una persona riservata, schiva,
ma Ryan è
riuscito a farlo aprire, a fidarsi nuovamente del suo istinto e della
sua
squadra. Si, perché io, Esposito e Ryan siamo una squadra.
In questi ultimi
anni si è aggiunto anche Castle come mio partner.
Ci sono state numerose
scommesse fra di noi, Lanie ha perso un sacco di soldi!
Lanie…
Mi spiace tanto per quello che ti
sto
facendo. Non è davvero mia intenzione mentirti.
Tu ed Esposito vi siete lasciati
mesi
fa. Quando ti ho chiesto cosa fosse successo mi hai risposto di non
essere più
innamorata di lui, e poi qualche settimana dopo sei partita, hai
lasciato il
tuo lavoro, i tuoi amici… hai lasciato me.
Mi hai detto di aver conosciuto un
altro
uomo e di essere felice con lui, ma a me manca la mia migliore amica,
colei che
mi ha sempre ascoltata e capita, senza mai giudicarmi.
Non riuscivo ad aprirmi dopo la
morte di
mia madre, ma la tua presenza al distretto, fin dal primo caso in cui
abbiamo
lavorato insieme, mi infondeva calma e sicurezza perché
sapevo che ci saresti
sempre stata per me.
E poi, un giorno mi hai lasciata,
con un
messaggio in segreteria.
Ogni tanto ci sentiamo, ma sento
che
nulla sarà più come prima. Mi hai chiamata in
questi giorni. James ti ha
chiesto di sposarlo. Ho sentito la felicità nella tua voce,
e se ti avessi
avuta di fronte avrei visto i tuoi occhi brillare come le stelle
più luminose
nel cielo.
Ma alla domanda:
-“Sai per caso se
Esposito esce con qualcuna?”-, mi sono sentita morire.
Scusami Lanie, scusami davvero
tanto, ma
non ce l’ho fatta a dirti la verità, non volevo
rovinarti il momento più bello
della tua vita.
O forse egoisticamente, ho paura di
risponderti che io sto frequentando Esposito.
Ho paura di perdere
l’unica amica che
ho.
Così mascherando una
finta indifferenza,
ti ho risposto che non ne ho assolutamente idea, ma che se chiedi di
lui
evidentemente ci pensi ancora e forse non sei pronta per questo grande
passo.
Mi hai risposto freddamente:
-“No, è
solo che fino qualche mese fa continuava a tempestarmi di telefonate e
messaggi in segreteria, e di colpo le comunicazioni si sono
interrotte!”-
-“Forse ha solo capito
che ora sei
felice con un altro, e ti sta lasciando andare. Non è questo
che vuoi?”-, ho
risposto cercando di nascondere l’evidenza.
-“Si, certo! Ora
però devo andare Kathy!
Ci sentiamo presto!”-
Hai chiuso velocemente la chiamata,
con
un tono spiccio e freddo, senza neanche darmi il tempo di salutarti.
I’m
really sorry Lanie, ma quello che
sento ora per Esposito è una sensazione di benessere, e per
ora è stato anche
l’unico che mi abbia fatto dimenticare Casltle, o per lo meno
l’ha sistemato in
un angolo remoto della mia testa.
Almeno non soffro più
per lui.
Eravamo tristi entrambi e molte
volte
ciò che ti può far star meglio ce l’hai
sotto il naso e non lo vedi. A volte è
più facile stare soli insieme.
Una sera è venuto da me
e abbiamo
iniziato a parlare.
Era piacevole, come se ci
conoscessimo
da una vita.
Mi ha parlato di Lanie. Di quanto
abbia
sofferto per la sua lontananza e mi ha detto che aveva finalmente
capito cosa
avevo provato per tutta l’estate, e soprattutto quanto avessi
sofferto quando
Castle è andato via insieme a Gina per gli Hamptons.
E poi tutto è successo
velocemente, in
un momento. I nostri occhi si sono incrociati e le nostre labbra si
sono unite
in un tenero bacio. Sentivamo entrambi crescere la passione dentro e
fuori di
noi.
Per la prima volta dopo tanto tempo
sono
stata bene… senza pensieri, senza la mia
razionalità, volevo solo essere, e lui
è riuscito a farmi sentire a mio agio.
So che è maledettamente
sbagliato, so
che fra colleghi non può e non deve succedere nulla, ma in
fondo perché no? Se
due persone stanno bene insieme perché, in quel momento,
preoccuparsi delle
conseguenze?
Io e lui stiamo bene. È
il classico
rapporto dove lui non mi chiede cosa ho fatto la sera prima e
perché non
l’abbia chiamato. Non è esclusivo. Siamo degli
adulti, liberi da ogni impegno,
che spesso si frequentano, e il sesso funziona veramente bene!
Nessuno qui al distretto sa nulla.
Non c’è niente
da dire in fondo, ma vedo
come mi guarda, come mi osserva, e quando non sta fissando la lavagna
lo becco
a fissare me, o il mio sedere.
Qualche giorno fa mi è caduta una pila di fogli. Mi sono chinata a raccoglierli e quando mi sono alzata lui e Castle erano lì a bocca spalancata che mi fissavano il sedere.
Ho stretto gli occhi
riducendoli a due fessure e loro, vedendo il mio sguardo omicida, si
sono
allontanati velocemente, ma quando Esposito per un attimo si
è voltato non ho
potuto fare a meno di mordermi maliziosamente il labbro inferiore.
Castle mi ha
vista e ha aggrottato la fronte, ma ha deciso di lasciare perdere.
Stiamo indagando su un caso ma
è quasi
ora di pranzo, quando ricevo un sms: “Liberati di
Castle per mezz’ora. Ti
aspetto giù nell’archivio.”
Sorrido, e purtroppo Castle mi ha beccata:
-“Buone
notizie?”- mi chiede sorridendo ma con una punta di gelosia.
Lo avverto nella sua voce.
-“Niente!”- rispondo sbrigativa.
–“Andresti a
comprare il pranzo?”- gli chiedo sorridente.
-“Certo. Tutto per la mia
musa! Cosa ti
andrebbe?”- mi chiede.
-“Cinese!”- rispondo la prima cosa che mi viene in mente, cercando di allontanarlo.
Mi sorride e mi risponde:
-“Farò
il più in fretta possibile!”-
-“Fai con calma. Non
c’è fretta!”-
Lo vedo entrare
nell’ascensore, mentre
io prendo le scale per raggiungere Esposito.
Mi sta aspettando lì e
quando entro mi
sorride.
Ci sono due candele sul tavolo. Ti
avvicini a me e mi baci prepotentemente. Avevo voglia di sentire di
nuovo le
tue mani su di me, volevo sentire la tua bocca sulla mia, le tue labbra
sulla
mia pelle.
Mi stacco da te, ancora con il fiato irregolare:
-“Occhio Esposito.
Potresti far bruciare il distretto!”- gli dico
indicando le candele ma con allusione alla nostra crescente
eccitazione.
Ti spingo verso la sedia, non
è comodo,
ma sento che anche tu hai la mia stessa voglia…
Sono dal cinese.
Voglio fare in fretta per lei, per
poterla vedere sorridere quando tornerò al distretto con il
cibo che ha
desiderato. Voglio passare più tempo con lei anche fuori dal
distretto. Devo
farle capire quanto tengo a lei.
Ho bisogno di sentirla
più vicina e so
che stava per dirmi qualcosa quando eravamo rinchiusi nel congelatore.
Lo so,
lo sento che anche lei sente qualcosa per me. Sono pronto, e sento che
anche
lei lo è. Ormai non è più per i libri.
Ma ho anche visto gli sguardi che
vi
lanciate tu ed Esposito. È strano, vi siete sempre
stuzzicati, lui ti provocava
anche con battute su di me, ma c’è qualcosa di
diverso questa volta.
Ritorno più velocemente
possibile al
distretto, sono passati solo 20 minuti da quando sono uscito. Arrivo
alla tua
scrivania, ma è vuota, non ci sei.
Chiedo a Ryan se sappia dove tu
possa
essere, e mi ha risposto che ti ha visto scendere giù
nell’archivio. Che sia
per il caso?
Ti cerco sul cerca persone ma non
rispondi.
Lascio le buste nella sala relax e
ti
raggiungo nell’archivio. Non è molto romantico, ma
è un posto isolato e
tranquillo, e posso parlarti senza che nessuno ci disturbi.
Più mi avvicino
all’archivio e più sento
rumori soffocati. Che sta succedendo?
Apro la porta senza fare rumore,
appena
una fessura, e mi sento morire da ciò che vedo.
Ci sono alcuni vestiti per terra.
Tu sei
di spalle, mezzo nuda a cavalcioni su… Esposito?!
Rapidamente distolgo lo
sguardo, ma non così velocemente come vorrei,
perché vedo che tu gli prendi il
viso fra le mani e con passione lo baci.
Chiudo gli occhi.
Ti sento gemere e cerchi di
soffocare le
grida per il piacere che lui ti sta provocando.
Volevo parlarti in un posto
tranquillo
dove nessuno potesse disturbarci, ma tu eri già impegnata.
Chiudo la porta e appoggio la fronte.
Mi sento uno schifo.
No, vorrei tirare un pugno in
faccia ad Esposito per averti
portata via da me.
Una lacrima mi riga il volto e
più forte
che posso stringo i pugni, infilando le unghie nella carne.
Ciò che era solo
uno stupido sospetto invece è la verità.
È una sofferenza per me vederti con
altri uomini, ma vederti con lui è stato come morire dentro.
Mi allontano
dall’archivio.
Non posso restare un minuto di
più in
quel posto. Decido di andare a casa, ma poi ci ripenso, quindi facendo
finta di
nulla ti aspetto nella sala relax.
Dopo dieci minuti arrivi anche tu.
-“Ehi, sei già
tornato?”-
-“Si. Ti ho cercata al
cerca persone.
Perché non hai risposto?”-
Aggrotti la fronte e mi rispondi
velocemente: -“Ero impegnata…”-
-“Si, posso immaginare
quanto fossi
impegnata!”- ti rispondo sarcasticamente e con un
po’ di rabbia nella voce al
ricordo di ciò che ho visto.
-“Scusa?”-
-“Niente. Dicevo solo che
con questo
caso capisco quanto tu sia impegnata!!”-
Evidentemente ti è
bastata la mia
spiegazione perché non hai indagato oltre. Hai preso la tua
porzione di cibo
cinese e ti sei seduta vicino a me.
Se chiudo gli occhi ho ancora in
mente
Esposito insieme a te nell’archivio. Ho
quell’immagine impressa nel mio
cervello e dubito che
sparirà a breve.
Sono geloso, geloso marcio.
Decido di vendicarmi.
-“Non sapevo che ti
piacesse il cibo
cinese!”-
-“E’ il mio
preferito!”-
-“Pensavo che il portoricano
fosse il tuo preferito!”- ti rispondo avvelenato e pesando
volutamente sulla
parola portoricana.
Hai spalancato la bocca e le tue
guance
sono diventate rosso fuoco.
-“Portoricano?”-
–“Il cibo
intendo!”- continuo a denti
stretti.
-“No, non mi
pare!”-
Ti sei voltata di scatto e non hai
detto
una parola per tutta la durata del pranzo. Sono riuscito a metterti in
imbarazzo e silenziosamente continuo a mangiare soddisfatto della mia
frecciatina avvelenata.
Ti sei diretta alla lavagna. Stavi
torturando il pennarello, ma il tuo sguardo è assente. Forse
stai ancora
pensando alla mia battutaccia.
-“Ehi, devo andare. Mi ha
chiamato
Alexis, devo accompagnarla al raduno per il campeggio. Scusa, mi ero
dimenticato.”-
-“No, no! Vai pure!
Alexis viene prima
di tutto!”-
-“Ok.”- alzo la
mano in segno di saluto.
Ho bisogno di andare via, stare 24
ore
senza vederti, perché d’ora in poi quando ti
guarderò, penserò a te insieme ad
Esposito, e so che rabbia e gelosia si impossesseranno di me.
-“See
you tomorrow?”- mi domandi un po’
preoccupata.
Ti sorrido rassicurante ma allo stesso tempo triste:
-“See you tomorrow!”-
ANGOLO MIO: ok non fucilatemi prima di arrivare alla fine!!! *me scappa dal pc per paura di frutta e verdura*... XD
vi starete chiedendo: cos'è sta roba??! in realtà non lo so bene neanche io... è frutto di qualche foto che ho visto fra Stana e Jon e sarebbe un pò il mio continuo di Pancake...quindi giusto per dare un senso al tutto, se non l'avete letta, leggetela!! XD
ok brevemente vi spiego la battuta sul portoricano: inizialmente doveva essere il cibo messicano, perchè renndeva meglio la frase.. poi però pensandoci non hanno mai specificato di dove sia Esposito per cui, ho preso in prestito la nazionalità di Jon che è portoricano.. (la battutina sul messicano/portoricano è frutto della mia beta Ivo... ) XD
bene, detto ciò... scappo a correre così almeno non vedo lanci di ortaggi!! XD
fatemi sapere e sappiate che non è finita... XD
al prossimo capitolo (x chi continuerà questa folle storia)!!
sbaciotti a tutti!!
kate24 ;>