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Autore: DadaOttantotto    29/04/2011    4 recensioni
Ellen Mills, 32 anni, professione "Attira traditori". Questo potrebbe essere il riassunto della sua vita. Lasciata dal fidanzato, si rifugerà nella villa di famiglia, in aperta campagna. Ma il destino a volte fa strani scherzi... Ellen incontrerà il suo ex, anch'egli fedifrago, e sarà costretta a dividere la villa con lui. Riusciranno a convivere? Vivranno nell'odio reciproco, o coglieranno l'occasione per imparare a conoscersi meglio?
[3° classificata al contest "Come in un CD", indetto da _Ker_ e Jun, giudicato da Fe85. e syssy5]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The past presents the future cap 1
Track #1. Love's what you left me with

Lanciò un'occhiata distratta allo schermo del computer prima di infilarsi la giacca. Erano arrivate due mail, ma le avrebbe controllate nel pomeriggio. Aveva un appuntamento a pranzo con qualcuno di importante, che di certo non voleva far aspettare, ed era già in ritardo.
Iniziò a correre, il rumore dei suoi passi attutito dalla moquette. Santo cielo, non ricordava che la strada tra il suo ufficio e l'ascensore fosse così lunga!
Quando finalmente riuscì a raggiungere il piano terra di quell'immenso edificio che era il posto dove lavorava, Ellen Mills si sistemò alla bene e meglio il tailleur grigio e i lunghi capelli biondi, poi entrò nella caffetteria.
Lo notò subito, nonostante il caos che regnava nel locale. Occupava il tavolo nell'angolo, come suo solito, indossava quel maglione azzurro che faceva risaltare lo stesso colore intenso dei suoi occhi. Si sentiva fortunata ad avere un uomo come Robert al suo fianco; nonostante tutti le ripetessero quanto quella relazione fosse sbagliata, lei non aveva mai dato loro ascolto.
- Ciao - esclamò sedendosi di fronte a lui - Come mai tutta questa fretta di vedermi?
Si aspettò un sorriso, che però non arrivò. Robert sembrava serio, come se qualcosa lo angosciasse.
Spostò lo sguardo tormentato su di lei, ed Ellen non potè fare a meno di rabbrividire.
- Devo parlarti.
Provò un improvviso senso di inquietudine. Non capire cosa rendesse il suo fidanzato tanto nervoso era estenuante. E cominciava seriamente a preoccuparla.
Coprì le mani dell'uomo con le sue, cercando di tranquillizzarlo con un sorriso.
- Ellen, sei una donna meravigliosa - esordì lui - Ti meriti il meglio, non uno come me.
Fu allora che la preoccupazione si trasformò in panico. Cosa stava dicendo? Non intendeva forse...
- Robert, cosa succede?
La caffetteria si fece di colpo silenziosa, quasi tutte le persone presenti volessero evitare che Ellen si perdesse una sola parola di quella stramaledetta frase.
- Tra noi è finita, mi dispiace.
Ventitré lettere. Una più letale dell'altra. Ventitré pugnalate al cuore, ventitré pugni nello stomaco.
Per qualche secondo non riuscì a respirare, ogni muscolo sembrava non rispondere alla sua volontà. Poi, quando alla fine i polmoni brucianti reclamarono aria, si portò una mano al petto, premendo leggermente.
- Perché? - riuscì a malapena a mormorare.
Robert sciolse la mani dalla sua debole stretta e se ne passò una tra i capelli.
- Ellen...
- C'è un'altra, vero?
- Sì.
Freddo e spietato.
- La conosco?
- No.
- Com'é?
- Non credo sia il caso...
- Almeno dimmi perché.
- Perchè le cose tra noi non funzionano da tempo, ma tu sei troppo occupata con il tuo lavoro per accorgertene.
Non spostò lo sguardo quando l'uomo si alzò. Rimase a fissare la sedia vuota davanti a sé, incapace di compiere qualsiasi movimento. Era come se non ci fosse nessun altro oltre a loro due. Chiuse gli occhi.
Una parte di lei sperava che fosse tutto uno scherzo, che Robert volesse prenderla un po' in giro. Ma l'altra parte, quella razionale, sapeva quello che stava per succedere.
Lui attraversò la caffetteria, poi oltrepassò la porta di vetro e sparì nel traffico cittadino.
Le lacrime premevano per uscire, ma Ellen le ricacciò indietro. Era già abbastanza umiliante essere stata lasciata in quel modo, davanti a tutti, senza nemmeno la possibilità di replicare come avrebbe voluto. Perchè aveva avuto una voglia matta di scagliargli addosso tutto il suo dolore, gridare, prenderlo a pugni.
Eppure, nonostante le avesse appena ridotto il cuore in briciole, non riusciva ad odiare l'uomo che era stato il suo compagno per due anni. Nonostante tutto, e non faceva altro che maledirsi per questo, era ancora dannatamente innamorata di lui.

E, finalmente, eccoci qui! Allora, cominciamo con il dire che questa schifezzuola si è classificata 3°  al contest " Come in un CD ", indetto di _Ker_ e Jun, e giudicato da Fe85. e syssy5.
So che lo dicono praticamente tutti, ma mi aspettavo di essere all'ultima posizione. Non è che questa storia sia il massimo, nonostante ci abbia lavorato parecchio. Comunque sia, ormai l'ho postata, il danno è fatto :)
Sperando di non avervi causato malesseri e/o danni permanenti, ringrazio anticipatamente chiunque leggerà, recensirà e/o inserirà in una delle tre liste questa schifezzuola!
Al prossimo capitolo :)
Baci8
Oh, a proposito, questo è il bellissimo banner che syssy5 ha creato! Grazie mille!!


   
 
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