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Autore: Gwendin Luthol    30/04/2011    3 recensioni
“John,tua madre è morta”,disse con voce tremante Mimi,che si copriva gli occhi sull’orlo del pianto,con la sua mano ossuta. Lui non ci credeva,non realizzò il fatto che neanche avesse potuto salutarla per l’ultima volta. Salutarla?Non era neanche previsto che morisse perché fu un incidente stradale,e mica si sarebbe saputo in anticipo!Un fottutissimo incidente stradale inspiegabile.
John salì in camera sua e cominciò a ridere istericamente,mentre sbatteva con violenza la porta alle sue spalle. Subito dopo pianse affogandosi la faccia nel cuscino. Era solo la sua reazione. Una reazione che non compensò mai tutto il suo dolore che si protese praticamente..fino alla sua morte stessa.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: John Lennon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“John,tua madre è morta”,disse con voce tremante Mimi,che si copriva gli occhi sull’orlo del pianto,con la sua mano ossuta. Lui non ci credeva,non realizzò il fatto che neanche avesse potuto salutarla per l’ultima volta. Salutarla?Non era neanche previsto che morisse perché fu un incidente stradale,e mica si sarebbe saputo in anticipo!Un fottutissimo incidente stradale inspiegabile.
John salì in camera sua e cominciò a ridere istericamente,mentre sbatteva con violenza la porta alle sue spalle. Subito dopo pianse affogandosi la faccia nel cuscino. Era solo la sua reazione. Una reazione che non compensò mai tutto il suo dolore che si protese praticamente..fino alla sua morte stessa.




John era rannicchiato sul retro del cottage,in un angolo sudicio e umido. Aveva appunto,piovuto il giorno prima e l’erba era ancora bagnata e il terriccio appiccicoso. Non passava occasione che piovesse a Liverpool,nemmeno per l’inizio dell’estate. Il ragazzo digrignava i denti. Ogni tanto strappava qualche ciuffetto verde da terra e senza pietà lo sbatteva contro il muro. Ogni colpo di terriccio spiaccicato contro il cemento della casetta era una fitta al cuore che pulsava,non lasciando altri pensieri oltre al dolore.
“John,cosa succede?”. Era Paul che incuriosito dall’assenza di John l’aveva cercato per casa senza risultati,poi si ricordò di quella volta in cui parlarono che sua madre morì pochi anni prima,sul retro della borghese villetta di Mimi.
“Stronzo,che cazzo può succedere?”  rispose arrabbiato John,schiantando un sassolino al muro.
“Non lo so John,te l’ho sto appunto chiedendo!” esclamò Paul mentre sulla sua faccia si dipinse una sorta di ghigno: ma non era per ridere della rabbia di John,la sua intenzione era solo quella di capirlo. Mentre John  comprese subito male,lanciandogli una delle peggio occhiate.
Il silenzio di John si prolungò per qualche minuto,ma Paul,il paziente Paul,stava lì immobile con le mani in tasca. Scrutava un po’ in torno e quel paesaggio gli fece scordare quasi il perché era lì fino a che non si accorse di John: lo fissava come se gli stesse lanciando uno di quei malocchi che trasmettono tanto timore fra la gente.
“Ooooh John!Che vogliamo fare?Hai voglia di copriti di muschio come quella parete smorta dove sei appoggiato??Su,gli altri ci aspettano!Tra tre giorni abbiamo il concerto per la fiera d’inizio estate,dobbiamo fare le prove!”.
In meno di un attimo,un scatto felino da parte di John riuscì ad immobilizzare Paul,a terra. John gli si era praticamente fiondato addosso,anzi lo aveva proprio fatto. Gli stava sopra,nella stessa posizione in cui si sta per cavalcare un cavallo,mentre Paul era sdraiato a pancia in su.
“John,ti prego..così mi fai male” implorò Paul fino a che John non cominciò ad urlargli contro:
“Ma come cazzo fai a pensare alle prove se lei è morta!Se lei non c’è più!” e venì per dargli un pugno. Paul fu girato di scatto,gli usciva sangue sia dalla bocca sia dal naso.
“John,per favore..”  richiese Paul,la cui faccia pulsava come non mai.
“Paul,Paul…” cominciò a singhiozzare John che pian piano scavalcò le gambe,liberando Paul.
“Paul,amico..scusami..io non lo so..”. John lo afferrò per il colletto della giacca sporco di sangue,aiutandolo a salire su. Lo portò a se e lo strinse forte,ma non troppo per paura di fargli male..ancora di più.
John pianse ancora più e Paul trovò la forza di parlargli “John,so come ci si sente…”,”l’ho persa due volte,Paul!L’ho persa due volte!” continuava a ripetere,la seconda volta anche più forte.”Tutto questo è ingiusto..ma non puoi farci nulla. Ormai è successo,niente può rimediare. Puoi far vivere Julia dentro di te così non sarò mai totalmente morta se il suo ricordo sarà nel tuo cuore,John. Magari può sembrarti banale,ma è così. Un sorriso,un disegno,una foto,un pensiero,una canzone…può far sentire la sua più forte essenza dentro te.” John strinse Paul più forte,senza aver paura di fargli male poiché aveva capito che il suo carattere forte non necessitava di gesti delicati. Si staccò da lui e con gli occhi rossi e gonfi provò a filare un sorriso stanco,ma sincero per il suo grande amico Paul.
 
Ei Quaggiù!
Non sono riuscita a scrivere gran che,
pensavo di fare di meglio ç_ç
Se mi verrà in mente qualcosa la modificherò.
Intanto voi..
recensite v.v
Moju **
  
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