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Autore: CaskaLangley    01/05/2011    7 recensioni
Raccolta di flashfics (500 parole) su varie coppie e personaggi, alcune scelte dai lettori :3
15; "“No, morirei. Per te, lo farei.” [MaesRoy - con avviso!]
14; “Chi vuole scoparsi, prima?” [RoyEdAl - NC17]
13; "Volevo essere carino per te, niisan" [Elricest]
12; "E’ perché non ho le poppe, vero?" [ScarMei]
11; “Abbiamo dovuto fare dei compromessi. Quando l’ho sposato, sapevo benissimo che tipo fosse.” [Winry e Mei]
10; Avevano avuto ciò che volevano. Era finita [Roy, Ed, Al]
09; "Avevi promesso di amarmi finché morte non ci separi!" "La morte, non i tuoi baffi!" [RoyAi/Baffi di Roy]
08; "Ti spiace se mi appoggio a te?" [HeidEd]
07; "Il Comandante Roy Mustang non era affatto un uomo semplice da accontentare." [RoyEdAl / NC17]
06;"Quand’erano bambini non avevano ben chiaro che a una mamma dovrebbe corrispondere un solo papà." [EdAlWinry]
05;"In un certo senso, Scar portava l’orologio." [ScarMei]
04; “Non ti sto chiedendo niente. Neanche tu l’hai mai fatto, anche se ci speravo.” [RoyEd, accenni RoyEdAl]
03; “E poi, Roy, da quanto tempo è che non ti fai una scopata?” [RoyHavoc]
02; "C’è una sola persona per cui io voglio sbocciare." [ScarMei]
01; "Edward voleva fare l’ometto grande e Roy gli lasciava credere che ci riuscisse." [RoyEd]
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Note preliminari (incoerenti) dell'autrice: ebbene sì, non avrei dovuto, ma mi sono presa una pausa dai miei tir di bozze per partecipare alla Notte Bianca <3 Ho tre cosette da postare e comincio con questa, che mi ha promptato Mapi per accogliermi (la fanciulla mi conosce). Per restare fede allo spirito della Notte Bianca, ve la puccio non riletta. Spero che sia comprensibile :D* Considerate che, anche se tra loro non succede niente di troppo esplicito, la storia ha (oltre che una 3some) contenuti incest.

#77; Trick
[Roy/Ed/Al]

Era la cosa più sexy che avesse mai visto. Quella stessa parola, sexy, dal suono così falso, ridicolizzato in migliaia di film, si riappropriava di un significato e del suo peso, davanti a quello che stava guardando: i fratelli Elric, intrecciati sul suo letto, i corpi nudi e lisci, ancora adolescenti, bagnati solo dalla luce elettrica della lampada. Si stavano baciando, ammiccando a lui, che li fissava da in piedi, a torso nudo, e con una mano che premeva in modo impaziente l’erezione sotto i pantaloni ruvidi della divisa. Edward era stato stranamente docile, quella sera, non aveva neanche finto di combattere mentre scivolava fuori dai vestiti, e aiutava il fratello ad uscire dai suoi. C’era qualcosa nel loro sguardo, come una voglia di giocare, di lasciarsi andare, un desiderio che lo faceva sentire come se avesse un chiodo incandescente ficcato in gola. Volevano lui, nessun altro. Era chiaro da come si leccavano, lentamente, perché lui li vedesse, dal modo in cui si sfregavano e sospiravano per farsi sentire.
Roy salì in ginocchio sul letto e si slacciò i pantaloni. Con quel gesto imponeva la sua autorità, li chiamava a sé. Cominciarono a baciarlo sopra i boxer, a passare prima il viso, poi la lingua, lungo l’erezione già piena, che continuava a crescere, smaniosa di incontrare le loro bocche. Vederli così, a carponi davanti a lui, lo faceva impazzire. Affondare le mani nei loro capelli, però, e tirarli, era il massimo. I fratelli gemevano, un po’ infastiditi, però non si allontanavano, non protestavano, continuavano invece a leccare e baciare, bagnando di saliva il cotone che diventava quasi trasparente. Gli abbassarono le mutande, poi – entrambi, quasi fosse un compito impegnativo, o addirittura sacro – ma riservarono solo piccoli baci al suo cazzo, prima che Edward si alzasse e cominciasse a mordicchiargli il collo.
“Chi vuole scoparsi, prima?”
Anziché rispondergli Roy se lo tirò più vicino, strizzandogli con forza il sedere, e costringendolo a un bacio brutale, pieno di morsi. Poi anche Alphonse si unì, offrendosi con un faccino invidioso, arrossato e irresistibile.
“Devo proprio scegliere?” chiese infine Roy, trovandosi col fiato corto. I fratelli si leccarono le labbra come gattini furbi, poi si scambiarono un bacio complice, umido, strofinandosi contro di lui. Le loro cosce avvolgevano la sua erezione, facendolo quasi tremare di piacere. Non riusciva a respirare. Voleva ribaltarli, adesso, fotterli uno davanti all’altro, passare dal culo durissimo di Ed a quello morbido di Al, e poi di nuovo daccapo, finché non sarebbe venuto sui loro visini gemelli. Bastò questo pensiero, lo sfregarsi sensuale dei loro tre corpi, ad accrescere il piacere, finché non divenne insopportabile. Successe in un attimo, non riuscì a trattenerlo. Loro nemmeno se ne accorsero, intenti com’erano ad adorarlo, a baciarlo e giocare con lui come non avevano mai fatto. Roy pregò che il letto si aprisse e lo inghiottisse, di diventare un verme e strisciare tra le fughe delle piastrelle. I fratelli Elric erano ancora caldi, eccitati e ansiosi tra le sue braccia. Lo baciavano e quasi gli dava fastidio. Cominciò a cercare una scusa, una qualunque, quando sentì praticamente il rumore della puntina che graffia il disco: Edward si era fermato. Guardò in basso. Lo toccò, e Roy non poté fare a meno di ritrarsi. Edward sgranò gli occhi e affrontò la situazione in modo signorile: “Cazzo, ma è venuto?!” Al si staccò da lui: “Eh?!” Roy a stento non chiuse gli occhi per la vergogna, e cercò di dire qualcosa, come che non l’aveva fatto apposta e che gli dispiaceva, ma sarebbe stato impossibile sentirlo sotto Edward che ripeteva “ma cazzo” “ma perché” e “ma perché cazzo”.
“Fratellone…” disse Al, sforzandosi di essere conciliante, ma anche lui lo guardava come fosse stato la più grande delusione sulla faccia della terra, e con quel tocco di pietà che non guastava. Oddio, voleva darsi fuoco.
“Io te l’avevo detto che era inutile” gridava Ed, isterico, indicando Roy come fosse un bambino che non lo poteva capire “Questo non rende niente, ormai è vecchio!”
Roy salì di un’ottava: “Che cosa?!”
“Beh, non mi pare che sia nelle condizioni di fare l’offeso!”
“Non mi pare neanche il caso d’infierire, pensi che sia stato divertente?!”
“Di certo più che per noi, testa di cazzo!”
“Se ti fossi mosso, anziché cazzeggiare--”
“Oh, bene, perfetto! Adesso stavo cazzeggiando!”
Al si alzò dal letto, si mise la sua camicia addosso e disse, con tono da “chiamatemi quando si tromba”, “Vado a vedere i cartoni.”
Edward gli andò dietro, continuando a imprecare contro di lui e proponendo di fare da soli, “che si fa prima, anzi no: per far prima di sicuro è meglio farlo con Mustang.”
Roy si lasciò cadere sul letto, ma nel dubbio tra tagliarsi le vene e bere la candeggina cominciò col premersi un cuscino sulla faccia.
  
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