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Autore: PrincesMonica    01/05/2011    7 recensioni
Dal 1998 al 2006 la vita di Jared è decisamente cambiata. Cambierà ancora di più quando scoprirà di avere un figlio. Ma a lui la cosa interesserà? O preferirà fare finta che non esista?
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 15: Tu conosci il mio papà?

La stanza era al buio e Jared al solito non riusciva a dormire. L'insonnia era sempre dietro l'angolo e quella sera non faceva differenza. Sentiva il leggero respirare di Monica contro il cuscino. Non era praticamente cambiata nel tempo, dormiva alla stessa maniera, addormentandosi all'inizio a pancia sopra, con una mano sotto il cuscino e l'altra stesa a fianco, per poi muoversi con una certa continuità, di lato, per poi terminare a pancia sotto, lasciando, molto spesso, le spalle scoperte. In quel momento era alla fase laterale, con la schiena rivolta verso di lui. Praticamente vedeva soltanto una lunga massa di capelli scuri sul cuscino.
Sospirò, deciso a non restare ancora un minuto in più in quel letto, con una voglia matta di saltarle addosso sapendo di non poterlo fare realmente. Accese la luce del bagno e gli sembrò di morire accecato. Era stanco e pure parecchio, quindi si appoggiò con una mano al muro, mentre espletava i suoi bisogni. Doveva dormire, ma sapeva che non era per nulla semplice. Troppi pensieri, troppi problemi e preoccupazioni. Due ore di sonno erano una benedizione per lui.
Non dormi.” Jared si voltò di scatto, sorpreso della voce che aveva rotto il silenzio della suite. Alex era in piedi davanti a lui, vestito solo con una canottiera bianca e un paio di slip. In mano il fedele Bill.
Neanche tu.”
E' più grande del mio.” disse indicando il pene di Jared che, Intanto, si tirò su i pantaloni e si lavò le mani cercando di nasconderlo. Che avrebbe fatto un padre normale in una situazione simile? Padri e figli parlano delle dimensioni dei loro membri? Si domandò confuso.
Crescerà. Fidati.”
Come mai non dormi?”
Soffro di insonnia e tu?”
Uhm... anche io?” Jared sorrise.
Vieni, andiamo sul terrazzino, non vorremo mai svegliare la mamma vero?” il bambino annuì e si sedette su una sedia di plastica vicino a lui. L'aria della notte era fresca e Jared apprezzava sentirla sul petto nudo. Guardò Alex: muoveva su e giù le gambe, con le mani che tenevano il bordo della sedia e lo sguardo perso verso il mare.
Sei troppo piccolo per soffrire d'insonnia. Sei solo tanto emozionato per il concerto.”
Oh... quindi non sono come te.”sembrava deluso.
E spera di non esserlo mai. Non è bello non riuscire a dormire sai. Uno vorrebbe fare tanti bei sogni, invece resta a guardare il soffitto.”
Puoi parlare con me.”
Certo, è quello che sto facendo.” E gli accarezzò i capelli. “Ti sei divertito oggi?”
Si!!! Tantissimo. È stato supermega incredibile. Frank è magnifico. MITICO!” urlò, mentre Jared gli faceva cenno di abbassare la voce. Si voltò verso Monica che si era girata, ma continuava a dormire. “E poi Gerard ha cantato da dio. E Ray WOW! Bellissimo.”
Mi fa piacere che per te sia stata una gran serata.”
E il Gelato sul lungo mare? Buonissimo, più di quelli di Los Angeles. E la mamma sta bene con gli orecchini che le hai regalato.”
Dici?”
Oh si, quando alla mamma piace qualcosa, fa quel sorriso strano e gli occhi diventano grandi e felici.” Jared ammirò la capacità di osservare di suo figlio. Quelle espressioni tipiche di Monica le conosceva perfettamente e si stupì che un bambino di 7 anni riuscisse a descriverle così bene. “Mi piace quando è felice.”
Anche a me lo sai. Come quando ha quelle due fossette quando ride.”
Ma allora la sposi.”
Perchè vuoi che la sposi?” non sapeva se ridere o piangere, era un terreno veramente minato. Monica gli aveva spiegato che in passato Alex aveva tentato di fare da consulente matrimoniale tra lei e qualsiasi figura maschile vagamente interessante.
Perchè vorrei che fosse felice sempre.”
E credi che per esserlo deve essere sposata? Lei è felice quando sta con te lo sai, come è normale che sia.” Alex mosse ancora un po' di volte le gambe, mordicchiandosi il labbro. Jared aveva già notato che quando faceva così, lui voleva semplicemente dire qualcosa, ma aveva paura di dirla. “C'è qualcosa che vuoi chiedermi?”
Anche tu sei felice con la tua mamma?”
Molto. Anche mia madre è molto bella, te la ricordi, alla tua festa di compleanno?” Alex annuì.
Mi ha regalato il libro.”
Esatto. La vedo poco perchè sono spesso via, ma sono felice con lei.”
E con il tuo papà?”
Jared si immobilizzò. La storia della sua infanzia non era qualcosa di cui gli piacesse parlare, anzi, era il il discorso più tabù che ci potesse essere, ma qui si parlava di un bambino di 7 anni, suo figlio, che voleva parlare con lui.
Vieni qui in braccio.” Alex si sedette sulle sue gambe e lo guardò negli occhi: gli faceva strano guardare Jared così, sembrava di guardarsi sullo specchio. Erano belli i suoi occhi, perchè erano come i suoi. “Quando ero poco più piccolo di te, mio padre è andato via. Mi ha lasciato, anzi ha lasciato me e e mio fratello Shannon. Siamo cresciuti senza un papà, ma solo con la mamma e la nonna.”
Come me.”
Sì, un po' come te.”
Ma è andato via perchè siete stati cattivi?” Jared deglutì più pesantemente del solito. Erano passati decenni, ma non era mai stato facile parlarne. Vide Monica muoversi sotto il lenzuolo, apparentemente tranquilla ed addormentata.
Certo che no. Quando i genitori si lasciano lo fanno perchè hanno paura di qualcosa. Non c'entrano mai i bambini. Loro sono vittime innocenti tra gli adulti.” Alex si appoggiò con la testa sul suo petto.
Quindi il mio papà non è andato via perchè ero cattivo.” in quel momento Jared stava cercando un modo gentile per uccidere Monica nell'altra stanza. Quella frase era stata così dolorosa e così vicino a quello che lui e Shannon avevano domandato per mesi a Constance che si ritrovò a vivere in un dejavù terribile.
Alex, sei un bambino fantastico e io so che tuo papà ti ama alla follia. Il fatto che non ti sia stato vicino mentre crescevi non significa che non ci sarà da ora in avanti.” Sapeva che Monica non voleva dirglielo o che comunque voleva aspettare che Jared fosse perfettamente integrato nella loro vita, ma lui non ce la faceva più.
Tu conosci il mio papà?”
Uhm... non è Frank,” innanzi tutto voleva togliere quella cosa dalla testa a suo figlio. Frank nano Iero, per quanto simpatico, non era suo padre. Inoltre aveva imparato che bisognava cambiare il discorso per evitare di dire cose scomode. “Tu sei un bambino speciale, Alex. Il migliore che abbia mai conosciuto e solo un pazzo vorrebbe lasciarti, ma in passato ci sono stati dei problemi, nei quali tu non c'entravi assolutamente, che hanno portato il tuo papà ad andare via. Se non fosse successo questo, lui sarebbe sempre rimasto con te.” Lo strinse a se, fino a sentire l'odore di bambino entrargli dentro le narici per imprimersi nel cervello quel profumo da portare con se durante le turneè che doveva arrivare. Voleva suo figlio con lui il più possibile.
Guardò il mare e deglutì: un qualcosa nel cuore si era sciolto, come se fosse un nodo che non voleva saperne di scendere fino a quel momento e che improvvisamente si dissolveva, come per magia.
Tu mi vuoi bene Jared?”
Tantissimo.”
Come vuoi bene alla mamma.”
Sì e forse anche di più.” Alex ridacchiò.
Non è vero. Alla mamma vuoi troppissimo bene. Si vede.”
Voglio tantissimo Bene, non troppissimo.”
No è Troppissimo che è meglio di tantissimo, perchè è di più!” I due risero assieme e Jared guardò l'orologio: erano le tre del mattino, doveva far dormire Alex.
Dai, è tardi cucciolo. Andiamo a letto.” Lo prese per mano e lo portò verso la sua stanza. “Adesso dormi e domani mattina andiamo a fare un ultimo giro e magari a mangiare un gelato.”
Uhm... Jared?”
Dimmi.”
Posso dormire nel lettone con voi? Qui è buio e sono solo. E... Bill ha paura.” Jared sorrise e lo prese in braccio. Lo fissò prima negli occhi, poi seguì il suo profilo dolce, la bocca sottile simile alla sua, quel nasino piccolo.
Certo, non vorrei mai che Bill avesse paura.”
Grazie.”
Lo appoggiò sul materasso e Alex andò velocemente a nascondersi sotto il lenzuolo, vicino a Monica con un sorriso splendente. Quando anche lui fu sistemato nella sua parte di letto, Alex chiuse gli occhi felice e si addormentò in pochi minuti.
Jared si si appoggiò su una mano mettendosi di lato e, grazie alla leggera luce del suo BlackBerry, osservò il sonno del bambino: Tranquillo, in pace con se stesso e il mondo.
E stranamente lui ripensò ad Emma e alla sua discussione con lei riguardo ad Alex. All'epoca era molto più interessato a riavere Monica che ad allacciare un rapporto con un bambino che, francamente, gli interessava fino ad un certo punto. Ma adesso stava pensando che se la sua segretaria le avesse posto le stesse domande di allora, la risposta sarebbe stata totalmente diversa. Sapeva benissimo che le avrebbe detto che era vero che voleva tornare con la sua ex a tutti i costi, ma che, soprattutto, voleva diventare un vero padre per Alex. E non per piacere di più a Monica, quanto per piacere ad Alex, per essere suo padre. Non sapeva spiegarlo in maniera migliore: aveva in testa e nel cuore una confusione pazzesca.
Chiuse gli occhi pensando al fatto che voleva essere presente al primo giorno di scuola dell'anno avvenire, che voleva scartare assieme a lui i Regali di Natale e poi a festeggiare in pantofole l'anno nuovo. Voleva che lui fosse presente sul palco ad un qualche show, magari durante l'estate. E voleva essere lui a dargli consigli sulle ragazze quando sarebbe andato alle superiori. Sarebbe stato lui il suo punto di riferimento per il futuro.
Si, tutto questo avrebbe detto ad Emma e non solo a lei. Doveva assolutamente dirlo anche a Monica.
Riaprì gli occhi e spostò la luce verso di lei, stupendosi di trovarla a guardare lui.
Sentivo le tue rotelle fino a qui.” gli sussurrò. “A che pensavi?”
A noi tre. Pensavo che a Natale voglio stare con lui.” Lei sorrise. Entrambi guardarono Alex che ormai russava.
Natale non è poi troppo lontano.” lo prese in giro.
E al suo prossimo compleanno. E quando dovrà farsi la barba la prima volta. E quando si sposerà.”
Mi sembrano progetti a lungo termine.”
Appunto.”
Monica sapeva che lui non stava mentendo: lo conosceva troppo bene e sapeva quando lui diceva una cazzata o quando era sincero, come in quel momento. E, a differenza del solito, non sembrava in uno di quei momenti dove pensava a mille cose e ne diceva una tutta diversa.
Era Jared, il suo Jared. Quello di cui si era innamorata e di cui era innamorata in quel momento.
Tirò fuori dal lenzuolo il braccio e portò la mano sopra la testa di Alex: prima gli accarezzò i capelli con delicatezza, poi allungò la mano verso Jared e gli chiese una cosa sola E lui capì: si appoggiò al cuscino e le porse la sua mano.
Le dita si incrociarono e lentamente, senza dire una sola parola in più, si addormentarono. O, almeno, Monica si addormentò, Jared continuò a guardarli per tutta la notte.

Monica si svegliò la mattina dopo riposata come non le era capitato da anni. Una luce tenue proveniva dalla finestra e un leggero russare dal bambino vicino a lei, ancora con il sorriso sulle labbra. Jared non c'era, il suo lato del materasso era freddo.
Sospirò: probabilmente era sceso a fare colazione.
Si controllò i vestiti e rimase soddisfatta ritrovandosi con la maglietta e le mutandine come le aveva messe la sera prima, segno che non si era spogliata e che aveva mantenuto una certa dignità di fronte a suo figlio. Era decisamente soddisfatta di se stessa.
Si alzò e andò senza far rumore in bagno: con Alex che dormiva così profondamente, aveva tutto il tempo per darsi una sistemata in tutta tranquillità e cercare di tornare ad avere un aspetto degno.
Il bagno era grandissimo, praticamente quasi grande come tutto il suo appartamento, diviso, più o meno in due, da un leggero muretto che faceva da mensola alla vasca, che stava nascosta. Il box doccia era abbastanza grande per contenere tre persone e Monica evitò, come al solito quando entrava lì, di chiedersi se Jared l'avesse mai provata con compagnia. Gelosa lei? Figuriamoci. Il lavandino di porcellana brillantissima era sovrastato da uno specchio enorme che le rifletteva l'immagine di una donna stranamente rilassata. Forse l'aria di San Diego le faceva bene.
Si lavò la faccia, fece i suoi bisogni e si spogliò per andare in doccia e mollò un urlo quando, dalla vasca vide uscire la testa di Jared: i capelli bagnati erano tirati tutti indietro e ben incollati alla testa, la leggera barbetta si ritrovava le goccioline che scendevano veloci da ogni pelo. Le ginocchia erano piegate e fuori d'acqua. Sul lato della vasca una candelina accesa che lasciava un buon profumo di vaniglia, mentre dietro di lui un asciugamano bianco che quasi toccava l'acqua.
Uno spettacolo devastante che poteva azzerare il cervello di qualsiasi donna, ivi inclusa Monica che rimase ad osservarlo a bocca aperta per un bel po' prima di risvegliarsi del tutto.
Che diavolo ci fai li dentro?!” Prese il primo asciugamano che trovò li vicino che a malapena riusciva a coprirle qualcosa.
Mi lavo?”
Non dire cazzate!”
Non le sto dicendo! Insomma, sono a mollo a rilassarmi un po' e nel frattempo mi lavo. Lo sai che apprezzo di più un bagno di una doccia, quando ho tempo da spendere.”
Non è questo il punto!”
E quale altrimenti? Tu mi hai chiesto che ci faccio qui e io ti ho risposto.”
JARED! Cristo sono entrata dieci minuti fa! Potevi dirmi che c'eri anche tu dentro, avrei aspettato che uscissi.” Jared rise di gusto.
Non credo che ci sia niente di te che non abbia già visto e lo stesso vale per me, tesoro. Non sono cambiato molto nel tempo.”
Lo so, piccolo vampiro.”
Come lui si alzò nella vasca, Monica si girò a prese a raccattare la sua maglietta lasciata per terra per poi andare verso la porta.
Monica...”
No, niente Monica... Copriti.”
Io so che non lo vuoi.” la voce era troppo vicina e lei era troppo nuda. Non poteva farsi fregare così, lei doveva essere forte, resistergli, dimostrargli che non era una bimbetta che lo idolatrava. Si girò verso di lui: era totalmente nudo, ancora bagnato e assolutamente perfetto.
Ammesso e non concesso che io ti voglia così davanti a me, non è il caso adesso. C'è Alex di la.” Jared sorrise malandrino. E le si avvicinò: ormai le sue labbra erano a pochi millimetri di quelle di lei.
Vuoi dire che ci saranno altri momenti per noi, senza Alex, dove io uscirò da una vasca da bagno e tu vorrai entrare in una doccia?”
Forse.” gli soffiò sulla bocca.
Mi basta.”
Jared annullò le distanze e finalmente tornarono all'ultima volta che si erano baciati, sulla scogliera, ma mentre quella volta il bacio sapeva di sale a causa delle loro lacrime amare, in quel momento tra loro c'era solo il sapore del dentifricio usato quella mattina. Nessuno dei due, in realtà, si stava interessando della menta, quanto il fatto che finalmente le loro labbra erano nuovamente incollate e che, fregandosene di qualsiasi cosa, i loro corpi erano di nuovo vicini. Monica sentiva la pelle bagnarsi, la dove le mani di Jared andavano a sfiorarla, accarezzandola, oppure stringendola verso di se. Il torace duro e caldo, si accostava al seno morbido e alle curve così tipicamente femminili che aveva, mentre le lingue si intrecciavano felici di essere nuovamente assieme. Monica gemette quando Jared le passò una mano tra i capelli sciolti e lei restituì il favore accarezzando il membro che stava iniziando a risvegliarsi sotto le stimolazioni che lei gli stava dando.
Era una cosa così giusta, così perfetta, assolutamente loro, unicamente loro.
Nonostante fossero passati sette anni dall'ultima volta che si erano baciati così, sembrava che non fosse passato un giorno, che alla fine fossero stati sempre assieme.
Wow... ok...uhm...” La prima a staccarsi, per modo di dire, visto che aveva le mani sulle braccia di Jared rimanendo, così, ancora agganciata a lui, fu Monica “.. Dovrei... vado di la. Quando hai finito fai un fischio.”
Monica... guardami.” Lei alzò il viso e lo guardò negli occhi: enormi, profondi, e pieni di quello che lei sapeva essere amore. “Sono serio.”
Lo so.”
Lui sorrise e la lasciò andare.
   
 
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