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Autore: she_ap    01/05/2011    1 recensioni
[..doveva essere il giorno più bello della mia vita: il concerto, il backstage, le foto e il fatto di averli incontrati anche dopo. E poi no, a rovinare tutto c'è stato quell'incidente: non tutte le persone hanno l'occasione di veder schiantare contro un albero la persona che colma la propria vita. Eppure.. }
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un suono elettronico mi sveglia. Guardo l'orario, come al solito, e la data, come sempre. La data è giusta, è il domani di ieri, lo ieri di domani.Mi alzo, molto lentamente, e vado in bagno a lavarmi, mi sciaquo la faccia. La sensazione dell'acqua fresca che ti bagna la faccia, di mattina, è una cosa stupenda, che ti rilassa, e provavo quella stessa identica sensazione da un paio di mesi, oramai, era una delle poche belle sensazioni che mi potevo permettere. Alzo il viso e mi guardo allo specchio.
I miei occhi sono cerchiati da occhiaie scure e sono ancora contornati da un po' di matita, rimasta dalla sera precedente, dopo la festa. Il piercing era lo stesso da un mese, e io, io, lo cambiavo spesso, quando ero più motivata e quando il farlo aveva un anche un misero perchè.
Torno nella mia camera, per cambiarmi e sistemarmi, almeno il minimo possibile. Oggì è Venerdì, e, come ogni venerdì, mia madre viene a controllare come sto. Da quando Bill Kaulitz è in coma, e i Tokio Hotel di conseguenza si sono sciolti, sono caduta in depressione, almeno così dicono tutti. Io mi sento solamente in un grande mare, e io sto affogando, per colpa di tristezza e dolore che ogni giorno mi fanno più pensante,e ogni giorno scendo più giù. Mi pare che questo mare sia però attraversabile, con tanti sforzi, di cui però non tengo conto, come invece dovrei fare.
Apro l'armadio e mi vesto velocemente, jeans e maglietta, nera. Come al solito. Il mio look non varia molto, da quando è successo, sono sempre uguale e l'unica cosa che mi fa leggermente diversa, sono un paio di scarpe, alte e con il tacco, nere e grige, che ho usato una volta solamente, per paura che mi facciano troppo diversa.

 

Suona il campanello, quindi vado ad aprire.
- Ei amore, buongiorno, come stai? -
- Ciao mamma - sorrido a malapena e mi faccio baciare le guance - come al solito, un po' insonnolita forse, ma normale. Tu invece? Papà come sta? E Ichi? - dico io. Mi interessa ancora della mia famiglia, e molto anche! Sono le poche persone, insieme ai miei amici, che mi aiutano a superare questo periodo.
Parliamo per un bel po', poi diventa ora di pranzo e mia madre se ne deve andare, prepara ancora il pranzo a papà e a quello stupido di un figlio 21enne che si ritrova. Quindi la saluto, passando i saluti a tutti a casa.
Ritorno in camera, perchè come sempre, mangio quando ne ho voglia, e ora proprio non ne ho. Ho voglia invece di piangere, e mi butto sul letto, e piango. Piango forte, voglio che il mondo mi senta. Continuo a piangere, e mi bruciano gli occhi. Sento che sono rossi, sono irritati, ma non più di tanto. Piango molto spesso in questo perdiodo, piango per tutto. Il mondo è una sfera grigia colma di tristezza.
Quando andava tutto bene, al gruppo intendo, immaginavo come sarebbe stato senza loro. Immaginavo che potesse capitare qualcosa di brutto, di orribile, che mi avrebbe devastato.Naturalmente dopo quei tristi pensieri ridevo e mi rassicuravo - non capiterà mai una cosa del genere. Ancora penso a questo? - e poi invece, quel settembre terribile, quella pioggia ghiacciata. Ricordo ancora come batteva sulla pella, graffiava, faceva male, in più se come me si era sole. Camminavo sul marciapiede, dopo il concerto, doveva essere il giorno più bello della mia vita: il concerto, il backstage, le foto e il fatto di averli incontrati anche dopo. E poi no, a rovinare tutto c'è stato quell'incidente: non tutte le persone hanno l'occasione di veder schiantare contro un albero la persona che colma la propria vita. dopo l'incidente mi fiondai lì, come le poche altre fan rimaste. Qualcuno chiamò l'ambulanza, qualcuno piangeva. Io piangevo, mi disperavo, e poi non mi ricordo più. Mi sono svegliata grazie alla luce accecante della lampada in ospedale. Ero circondata da tutte le persone che m volevano bene. dopo due settimane fui dimessa, per la prima settimana stetti in casa da mamma, senza tv, computer o cellulare,e quando tornai a casa, seppi la notizia.
Mi ricordo ancora, piansi tremendamente, riuscivo a malapena a respirare. Tutto era andato a puttane. Il gruppo, la vita del cantante,e anche la mia. Nessuno dei componenti dava spiegazioni, non sapevano come fosse successo, Bill beveva, ma non eccessivamente, mai. E invece quella volta è successo. Ed è successo il peggio.


Avevo finito di piangere da un paio di minuti, così mi sono alzata e sono andata in bagno, per sciacquarmi il viso.
Ogni giorno era sempre uguale, ogni fottuta settimana era identica a quella precedente. Ormai sono stanca di questo, di questa vita buttata alla bella bell'e buona. Spero che un giorno le cose cambieranno, ma non oggi, ne domani, ne la prossima settimana, ne il mese a venire...
Ci vorrà tanto, e nel frattempo continuerò ad annegare, sempre di più, fino a quando, e se, qualcosa dovesse profondamente cambiare. La speranza è l'ultima a morire,ed è comunque la sola cosa che mi è rimasta.

 

 

   

D: non so da dove sia uscita ç.ç è così triste D:  spero comunque che vi piaccia :D
          Ciaao :):) 

 
  
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