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Autore: Giulia_Bliss    01/05/2011    6 recensioni
Tra una sigaretta e l'altra una vita di attese si rivela, finalmente il vaso è pieno ed esplode. Adesso è davvero per sempre
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Dominic Howard, Matthew Bellamy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fece un ultimo tiro e gettò la sigaretta giù dal terrazzo, nel buio della notte.

Gli guardava le spalle. Chissà cosa lo tormentava, era la terza sigaretta che fumava ed erano le due di notte. Le mani appoggiate sul davanzale e le braccia leggermente inarcate risaltavano il trapezio delle sue spalle da batterista. Dio, quant’era bella quella schiena che tanto bramava, illuminata dalla fioca luce della luna.

Dominic si girò di scatto e Matt ridusse subito gli occhi ad una fessura, per non far capire all’amico che era sveglio da ore ad ammirarlo.

Si avvicinò al letto del cantante, posto accanto al suo, a passo veloce e vi si inginocchiò accanto

-Perché mi fai questo?- sussurrò afferrando un angolo del lenzuolo e torturandolo tra le mani preso da un impeto di rabbia –Perché?-
ripeté con l’odio nella voce

Sentendo uno spostamento d’aria, segno che Dominic si stava allontanando, Matt aprì leggermente un occhio e scorse il volto di Dom rigato dalle lacrime, poco prima che si voltasse e tornasse al balcone.

Non capiva a cosa si riferisse Dom. Matt aveva il diritto di odiarlo, non lui. Matt, che era sempre stato innamorato di Dominic, dalla prima volta che l’aveva visto, non Dom. Si alzò e si diresse silenziosamente verso la portafinestra, attento a non emetter alcun suono.

Non poteva vedere l’amico star male, ogni volta lui si sentiva  dieci volte peggio. Rimase ad osservarlo, pensando a cosa dirgli.

-Che vuoi?- chiese il biondo continuando a dare le spalle a Matt –Scusa- sussurrò poi –Non riesco proprio a prender sonno e sono un po’ scocciato, non è colpa tua- continuò sfregandosi con una mano il volto e voltandosi con un sorriso stanco

-Non dire bugie- disse Matt sedendosi sul lettino da mare posto accanto all’ombrellone di paglia di quel magnifico terrazzo –Vieni- disse invitandolo a sedersi accanto a lui

Dominic obbedì –Matt, davvero, sono solo stanco e non riesco a prender sonno. Torna a riposare- suonava più come una preghiera
-Shhh- lo zittì Matt costringendolo a sdraiarsi e ad appoggiare la testa sulle sue gambe –Guarda. Non sono bellissime?- chiese ammirando le stelle che illuminavano il cielo

Dom distolse lo sguardo dal cielo e affondò la faccia sul ginocchio di Matt, quasi ad assaporarlo, assaporarne l’odore, la consistenza.
-Dominic- lo chiamò Matt stralunato. Odiava quando l’amico si comportava così. Dom non poteva capirne il motivo. La verità è che Matt lo odiava perché, così facendo, lo illudeva solo di false speranze. E Matt sapeva che erano SOLO speranze ma soprattutto FALSE.

Strinse forte il tessuto del morbido pantalone che Matt indossava e si alzò senza guardare l’amico, gettandosi come un drogato in crisi d’astinenza sul pacchetto di sigarette e accendendone l’ennesima

-Ti fa male, sai?- lo rimproverò Matthew

-Sono altre le cose che mi fanno male- rispose freddo il batterista

Continuava a osservarlo, calmo, silenzioso. Lo ammirava in ogni dettaglio, lo bramava in ogni dettaglio, amava, ogni minimo, insignificante dettaglio. Amava quel corpo, ritratto della perfezione, amava quegli occhi, verdi come la speranza, l’unica cosa che Matt aveva, e grigi come il suo animo tormentato. Lo amava, amava il suo spirito, il suo carattere, la sua dolcezza… doveva rassegnarsi. Ma tanto valeva tentare.

L’unica paura era quella di rovinare un’amicizia, ma lui DOVEVA provare. Doveva, aveva rimandato per troppo, troppo tempo.
Si avvicinò a passo deciso a Dom e lo voltò tirandolo violentemente per una spalla. Lanciò giù dal terrazzo la sigaretta e zittì ogni suo tentativo di protesta con un bacio.

Il biondo rimase sorpreso, ma poi si lasciò andare a Matt, schiuse le labbra e sentì il sapore di Matt, tanto desiderato e sognato, farsi strada nella sua bocca. Le lingue si intrecciavano in un vortice di passione, a entrambi venne l’impulso di interrompere quel bacio per chiedere spiegazioni, dar chiarimenti, esprimere il proprio amore. Ma quel bacio valeva più di ogni parola.

Le braccia di Dom stringevano la schiena di Matt, che finalmente sentiva sua, si percepiva la brama di quel corpo sotto i suoi polpastrelli.

Matt interruppe il bacio e si spostò sul suo collo, cominciò a sbottonargli la camicia che ancora indossava dal giorno precedente e lo spinse dentro casa, sul letto. Per Dominic fu più facile sbarazzarsi dei vestiti di Matt, che indossava un morbido pigiama.

In poco i loro corpi nudi si amavano, si bramavano, combaciavano e ancora si amavano, in una danza tanto attesa e desiderata, finché aveva assunto più le sembianze di un sogno irrealizzabile che era divenuto realtà. Quella realtà si stava consumando tra i loro focosi baci, carichi di passione, di un agognato amore, del tormento di avere la consapevolezza di sognare l’impossibile.

_____

Ancora le sue spalle, sul balcone a fumare un’altra stramaledetta sigaretta.

-Sai che è…impossibile?- sussurrò Dominic voltandosi e sorridendo all’amante

-Lo so- ammise Matt

-E’ stato bello darmi la coltellata finale?- chiese sempre sorridendo

-Dom…io….n-non…-

-No Matt, tu non. Esattamente in questi termini. Matt- sospirò il batterista scuotendo il capo –Sei egoista. E fammi finire!- lo bloccò prima che controbattesse –Sei altruista, ma con me sei egoista! È innegabile! Non ti dico ciò come accusa, anzi. Ma non pensi. Io stavo bene, sai? Ieri sera, mi stavo sfogando, cercavo di dimenticare il fatto che ti amo. Per il tuo amore e la tua felicità, sarei riuscito a pensare alla TUA felicità, che sta sicuramente un piano più su della mia, secondo le mie esigenze e i miei parametri, tu sei più importante della mia stessa esistenza. E io voglio la tua felicità, anche adesso. Però è difficile il doppio, sapendo che la mia non è una falsa speranza- così dicendo gettò il mozzicone e accese un’altra sigaretta sospirando –Ma cosa lo vengo a dire a te…-

-Dominic- sussurrò uscendo sul terrazzo e affiancandosi al ragazzo –Sai che anch’io sono innamorato di te. Però…come faccio? Io sto con Kate e…-

-Lei è incinta?- finì la frase Dominic

-No-

-Come?!- chiese Dominic stupito

-Cioè, è incinta. Ma non è mio-

-Non puoi esserne certo- disse facendo un tiro e guardando oltre l’orizzonte

-Non lo facevamo da mesi. Credi forse come lei nel dono del cielo?! Se ne fa altri dieci, io sono solo quello ufficiale. E quindi mi deve tartassare i cogl…-

-Matt, ti prego...non dire cazz…-

-Non è una cazzata! Non è mio figlio, è una certezza assoluta-

-Bene. Sono contento. E allora dove sta il problema?-

-Non posso lasciarla. Mi..dispiace-

-A Matthew James Bellamy dispiace per qualcuno!? Buona questa!- sbraitò Dominic ridendo sonoramente

-Ti prego Dom…- lo supplicò Matthew

-Scusa- si ricompose lui prendendo tra le mani la testa di Matt e poggiandosela sul petto –Senti?- sussurrò –Lui batte per te, solo per te. E sarà sempre così. Ti aspetterò, ti aspetterò sempre, anche all’infinito se sarà necessario. E lo sarà…-

-Non dire così, non…-

-Matt, sappiamo entrambi che lo sarà-

-Non possiamo continuare ad amarci a prescindere?-

-Non pensi a Kate e Jessica? Vivremmo nella menzogna, costretti a portare una maschera con loro. Mettiti nei loro panni, come si sentirebbero?!-

-Ma…è l’unico modo-

-Non è vero Matt, c’è un unico modo: non è dimenticare, assolutamente! È resistere, amarci moderatamente, amare la possibilità di vederci ogni giorno e passare tanto tempo insieme. E accontentarci-

-Dominic no! Sono le nostre vite! Decidiamo noi! La vita è una sola! Diamine, sono io il pessimista, non tu! E guarda che discorsi mi fai tirar fuori….Dom la vita è una e va vissuta, dobbiamo essere felici, merda!- disse strappandogli di mano un ulteriore sigaretta che stava provando ad accendere –E piantala con questa merda!-

-No che non la pianto! Tu ti trombi i cavalli, io ho una relazione complicata con la nicotina, va bene?!- sbraitò staccando Matt dal suo petto e fissandolo

I suoi occhi sembravano neri –Dominic…mi spaventi…io…e Kate non è un cavallo!-

-Ah no? Convinto tu….togliti il prosciutto dagli occhi, è un consiglio-

-Piantala con questa scenata da checca isterica!-

-COSA?! Io sarei la checca isterica?! E tu che non hai le palle di lasciare Kate per stare con me?!-

Matthew lo guardò risentito, poi entrò in casa e chiuse Dominic sul terrazzo. Mentre il ragazzo gli urlava di aprire battendo pugni sui vetri lui afferrò il telefono e compose il numero. Si avvicinò alla portafinestra di modo che Dominic potesse sentire e mise in vivavoce.

-Pronto amore?- rispose una voce un po’ roca dall’altra parte del telefono

-Sì sono io. E non chiamarmi amore. Il figlio non è mio, lo so, non sono un cretino sai?- disse freddo

-M-ma…Matt, che ti prende?- chiese Kate dall’altra parte del telefono, con la voce tremante per la rabbia ed il risentimento o per lo stupore, nessuno avrebbe potuto dirlo –Oddio!- urlò poi –Sei fatto! Mi avevi detto che non ti facevi dal 2002! Mi hai detto una balla! Pensa a nostro figlio cazzo!-

-Sentila, parla lei di balle! E so per certo che è tuo figlio, non mio. Tuo e di qualche puttaniere che hai conosciuto su qualche set di qualche fottutissimo tuo film. Protagonista o comparsa non saprei dirtelo, visto che ti sarai fatta anche il regista- Dom, dietro al vetro, osservava la scena attonito –Sii sincera- proseguì Matt

-Cosa cazzo dici?- sputò aspra

-Vedi tu. So che il figlio non è mio. E non ti amo, non ti ho mai amata. E sai anche questo. E sai anche che tra noi è finita-

-Vedremo mio caro. So bene che sai tutto. Ma tu non sai quello che so io. Dirò a tutto il mondo che mi hai lasciata per il tuo caro batterista, credi che non l’abbia notato!? Con la notizia ti sputtanerò e prenderò pure una barcata di soldi…la povera ragazza messa incinta da una rockstar. Sono un’attrice caro, ricordatelo. Il cantante dei Muse se la fa col batterista…- lo minacciò

-Non ti scomodare amore, a quello ci penso io. Un’ultima cosa: se il bambino avrà bisogno potrai chiedere…già non si meriterà un madre così…addio- così dicendo riattaccò

Dominic ricominciò a prendere a pugni la portafinestra, ora più forte di prima. Matthew lo ignorò completamente e cominciò a
comporre un altro numero, mettendo nuovamente in vivavoce.

-Puoonto!?- rispose una voce impastata dal sonno e leggermente incazzate per l’orario –MATT!! C’è il fuso orario cazzo!-

-Sì Tom, scusa. Chiama le riviste di gossip, i giornali di musica, le rubriche, la televisione. Insomma, chiama un po’ chi cazzo ti pare e digli che io e Dominic stiamo insieme. Ah, a proposito. Io e Dom stiamo insieme. Concederò interviste personalmente, se desidereranno. Non sono drogato, …fallo il prima possibile, grazie. Buona notte- riattaccò nuovamente e spense il cellulare

-Matt che cazzo fai! Apri immediatamente!-

Stavolta lo accontentò –Chi non ha le palle, adesso?-

-Lo saprà tutto il mondo- esclamò entrando nella stanza

-L’ho detto a Tom. Ergo, lo saprà tutto il mondo. La Terra, per lo meno…magari gli Zetas porteranno la notizia fino a Marte, ma…-

-Che cazzo me ne frega degli Zetas! Hai mollato la cavalla?!-

-Mmmmmm!! Ma basta! DOVE ti sembra una cavalla!?-

-Gli zoccoli. È una zoccola. La criniera, la faccia. Tutta, dalle orecchie alla coda, passando per le zampe. Tutto il mondo saprà di noi nel giro di poche ore. Ma noi cosa sappiamo?-

-Che ti amo. E hai ragione, sono egoista. Ti voglio tutto per me, solo e sempre per me. Tu?-

Dom prese il cellulare e mise in vivavoce, come aveva fatto prima l’amico

-Ehi Jess! Leggi i giornali di gossip domani mattina!- e riattaccò spegnendo

-E poi sarei io quello senza cuore….-

-Nemmeno lei mi ha mai amato-

-E’ un sì?-

-No, non è solo un sì. E' molto di più- si avvicinò a baciarlo

Un bacio che era una promessa, una scelta e anche un destino. Per sempre 

   
 
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