Dedico questa ad Hayley Black, il perché lo capirà lei.♥

~Sotto le stesse Stelle.★

Il benessere, in realtà, non è mai troppo complesso. Almeno per lui era così.
In silenzio, l’odore fresco e un po’ pungente, ma buono, della pioggia che aveva appena smesso di cadere, il vento che accarezzava tutto con i suoi pallidi sbuffi, che portavano con loro la brezza marina dagli scogli fin lì, dove l’erba intrisa di pioggia e rugiada gli bagnava i vestiti, la pelle.
Con gli occhi chiari scrutava il cielo, laddove mille e mille stelle luccicavano, contornando uno spicchio di luna bianco come una perla preziosa.
Il respiro calmo, il battito del cuore tranquillo, aveva con sé tutto ciò di cui aveva bisogno per stare bene.
A passi lenti e silenziosi, ma che non sfuggirono a chi era abituato ad ascoltare solo i suoni della natura senza intrusi, una figura si avvicinò all’altra, accomodandosi al suo fianco.
Roxas sorrise alla sagoma di Axel, che gli aveva scompigliato i capelli umidi.
«Se avessi in mano un pugno di stelle, Roxas, che cosa desidereresti?»
«Se avessi delle stelle, dici?»
«Sì. Quei puntini luccicanti, no? Quelli che uno vorrebbe guardarli e guardarli, finché non s’addormenta, quei puntini che vorresti avere una visuale più ampia possibile per non perdertene nemmeno uno. Secondo me le stelle rappresentano i sogni e i desideri più belli e puri di ognuno di noi»
«E la luna, Axel?»
«Quella… è come un guardiano silenzioso, che non lascia scappare mai le stelle. Però ogni tanto chiude un occhio, e allora le stelle cadono e, se sei veloce a guardarle, i desideri si avverano»
«Bisogna esprimerlo, il desiderio, per far in modo che si avveri»
«E invece ti sbagli. Le stelle sanno quello che di più puro e bello desidera il nostro cuore».
Roxas continuò a fissare il cielo in silenzio, facendo vagare gli occhi da parte a parte, indeciso dove la visuale fosse più splendida, più luminosa.
In realtà non c’era e non l’avrebbe mai trovata, perché in ogni piccolo pezzo di cielo c’era una stella che faceva la differenza, più splendida e luminosa delle altre.
Il vento gli smosse i capelli, così chiuse gli occhi per un attimo, respirando l’aria che sapeva di salsedine.
«Non hai ancora risposto alla mia domanda, però» fece a voce bassa il fulvo, per non spezzare l’armonia che c’era in quel luogo quasi magico.
Il piccolo ci pensò, un secondo, forse un minuto, ma ci pensò davvero, intensamente.
«Se avessi un pugno di stelle, Axel, desidererei una collina verde, abbastanza in alto per poter vedere le stelle; desidererei che fosse vicino al mare per poterne sentire la brezza e, in lontananza, il rumore delle onde sulla battigia; desidererei che ci fosse l’odore buono della pioggia che bagna l’erba assieme alla rugiada…»
Si fermò un attimo, giusto il tempo di ascoltare il suo respiro.
«…Poi, per ultimo e non meno importante, desidererei una persona con cui condividere tutto quello che ho da offrirgli»
«Tutto?»
«Sì, anche il mio amore».
Il respiro calmo, il battito del cuore tranquillo, la mano stretta alla sua, aveva con sé tutto ciò di cui aveva bisogno per vivere.

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Beh, che dire, spero che questa flah-fic buttata giù in dieci minuti dopo essermi appena svegliata piaccia a qualcuno.
Devo ammettere che ho il diabete per quello che ho scritto, ma mi piace abbastanza.
Ovviamente, sia critiche che recensioni positive sono ben accette!
Aurevoir~