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Autore: Morgana Pendragon    03/05/2011    1 recensioni
Sin da piccine la loro educazione vantava non solo un istruzione molto più vasta rispetto a quella delle altre donne, ma tra gl'insegnamenti paterni, la madre trovava sempre un po' di tempo per educarle al corteggiamento, al portamento, e non cosa meno importante a scegliere dei partiti che fossero adatti al loro ceto sociale non chè con un buon redditto annuo.
Da generazione a generazione la famiglia aveva sempre avuto matrimoni vantaggiosi, a cominciare dalla loro bis bis bis bis nonna che aveva saggiamente accalappiato un giovane nobil'uomo che l'aveva sposata . Quindi da contadina era passata a diventare un Signora come si deve e da allora la storia si ripete anno dopo anno. Figli dopo figli. Uomini o donne non importava.
Buona lettura :)
Genere: Romantico, Sentimentale, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cap 1

                                        Di buona famiglia



 





      INTRO


Le signorine Bullstrode appartenevano ad un facoltosa e severa famiglia del Yorkshire. Mentre una vantava una cultura vasta,grazie alla biblioteca famigliare, ed un mente straordinariamente acuta,l'altra,la minore, era una romantica incallita che sognava il principe azzurro e di vivere per sempre felice e contenta.
Sin da piccine la loro educazione vantava non solo un istruzione molto più vasta rispetto a quella delle altre donne, ma tra gl'insegnamenti paterni, la madre trovava sempre un po' di tempo per educarle al corteggiamento, al portamento, e non cosa meno importante a scegliere dei partiti che fossero adatti al loro ceto sociale non chè con un buon redditto annuo.
Da generazione a generazione la famiglia aveva sempre avuto matrimoni vantaggiosi, a cominciare dalla loro bis bis bis bis nonna che aveva saggiamente accalappiato un giovane nobil'uomo che l'aveva sposata . Quindi da contadina era passata a diventare un Signora come si deve e da allora la storia si ripete anno dopo anno. Figli dopo figli. Uomini o donne non importava. Per questo la madre continuava a raccontare la storia della sua antenata per ricordare che una mano ben tenuta era  sempre meglio di una rovinata dal lavoro.
E mentre Shaula continuava a rifuggiarsi nella sua lettura, Alexandra si acconciava i bei riccioli biondi, e si pizzicava le gote per renderle rosse. Non che le mancava l'inteligenza! Dio non voglia, ma a differenza della sorella maggiore sapeva che saper parlare non ti portava certo un marito dietro la porta!
Così tra gli agi e gli allori comincia la nostra storia.





CAPITOLO 1






" Le vie del Signore sono infinte." continuava a ripetere Mrs Bullstrode quando discuteva con le figlie.
Era una donna estremamente sensibile e al primo urletto stridolo delle figlie contro di lei cominciava a piangere lamentandosi.
" Siete fortunate ad avere una madre come me! Un altra donna vi avrebbe messo alla porta, e allora si sarebbe visto chi mancava in questo modo di rispetto. Voglio proprio vedere da chi andrete se avrete bisogno di qualcosa. Non certo da me, perché non vi rivolgerò mai più la parola. Che ho mai fatto di male per meritarmi delle simili fanciulle per figlie? "
Le dirette interessante nel frattempo invece di crogiolarsi nel dolore del aver causato l'ira materna ,erano andate chissà dove a far chissà cosa.
Sapevano che tra pochi minuti la madre sarebbe tornata serena e non le avrebbe sgridate.
Il suo maggior dolore in quel periodo era la figlia maggiore, Shaula, che era già in età da marito. Ma del marito non c'era nemmeno l'ombra. Nessun corteggiatore. E la cosa peggiore di tutte e che lei non faceva nulla per trovarlo. Andava alla feste, ballava con molti uomini ma subito dopo loro si sentivano a disagio in sua presenza e scappano a gambe levate.
La risposta che le dava Shaula?
" Se si sentono a disagio è perché hanno qualche cosa che non và. La mente umana è così sconvolgente che chissà cosa gli sarà passato per la mente. Sarà qualcosa d'imbarazzante, non credete madre?  E poi non è mica colpa mia se non sono in grado di reggere un dialogo con me."
" Ma cosa dici! Un uomo ha sempre segreti, non per questo devono per forza essere cose malvagi o imbarazzanti."
" Fidati chiunque ha imbarazzo di qualcosa. Anche di un pensiero che ha appena sfiorato la loro mente."
Così decise che l'unica cosa da fare era prendere seri provvedimenti. Cominciò parlandone al suo consorte.

<< Marito mio abbiamo un problema.>>

Il Signor Bullstrode era un uomo mite e solitario, raramente andava su tutte le furie ed altrettanto raramente si preoccupava sul serio quando sua moglie affermava di avere un problema.
Erano ben trent'anni che le sentiva dire ciò, quindi era ben lungi anche solo dall'interessarsi alla questione che l'affligeva. Non che non le volesse bene, erano anni che stavano insieme e prima o poi si finiva con l'affezzionarsi, ma non per questo non poteva non ammettere che era una donna che si lamentava spesso anche di una cosa insignificante e che la sua visione del mondo era ancora ingenua. Era cresciuta con l'idea del matrimonio, e dopo aver realizzato questo non le era rimasto molto se non torturarlo psicologicamente con degli sprolocui senza alcun senso.
Nonostante ciò rimase in silenzio, la guardò accenando con il capo un sì stentato.

<< Come potrei mai rifiutarmi di ascoltarvi? Anche volendo non potrei moglie mia.>>
disse ironicamente tanto per prenderla in giro.

<< Oh come siete cattivo con me! Ed io che faccio tutto questo per voi! E che come una sciocca continuo ad affannarmi per accontentarvi!>>
rispose piagnucolando quest'ultima.La sua capigliature non era più bionda come un tempo  e i suoi capelli continuavano ad ingriggirsi giorno dopo giorno. Ma il suo sguardo era lo stesso che aveva sin da ragazzina.

<< Coraggio cara, il mio era solo un commento ironico, e anche fuoriluogo. Raccontatemi cos'è accaduto.>>
E così cominciò a spiegare l'innoportuna situazione della figlia. Del suo comportamento poco decoroso e delle sue abitudini sbagliate.

<< Lo sbaglio è stato tutto vostro!>>
lo accussò abbassando lo sguardo timorosa.

<< Mio? Cos'ho mai fatto se non assecondare i vostri e i loro desideri? Volete forse dire che non sono stato un buon padre e un buon marito? Che non ho saputo essere all'altezza del mio compito ed è per questo che mia figlia resterà zitella?>>
disse  serenamente ma con sguardo leggermente accigliato.

<< No,perdonatemi. Sono talmente scossa che non so' più quello che dico! Vi prego aiutatemi a trovare una soluzione.>>

<< Cosa inporta se Shaula si sposi o meno? Alexandra lo farà sicuramente.>>

<< Come potete parlare così?>>

<< Cosa volete che faccia allora? Che le prenda un insegnante privato per mandarla a lezione per accallappiare uomini? Ci siete già voi per questo.>>

<< Siete crudele quando mi parlate così. Io vi sto pregando di trovare un soluzione.>>

<< Così sia. Se ciò vi calmerà e rasserenerà.>>
concesse abozzando un sorriso per calmare la moglie. Questa si rilassò acquistando uno sguardo sicuro di sè.

<< Mandiamola in convento.>>
azzardò come prima ipotesi. Mr Bullstrode la guardò prima di soppiare in una risata.

<< Non ha proprio lo spirito per poter amare Dio! Insomma non viene a messa con la scusa del mal di stomaco da quattro settimane.>>

<< Allora combinatele un matrimonio! Con un uomo giovane,ricco e paziente.>>

<< Lo farebbe scappare via come con gli altri. Lo metterebbe a disagio e in soggezione.>>

<< Deve pur esserci qualcosa!>>
disse infine Mrs Bullstrode ai limiti di una crisi nervosa. Cominciò a sventolarsi la mano e a respirare affanosamente.

<< La manderemo in Francia. I miei cugini mi hanno mandato loro notizie, chiederò se possono ospitare Shaula. Starà bene vedrai.>>
Quella sera stessa Mr Bullstrode mandò una lettera ai suoi cugini francesci scrivendo testuali parole :


" Cari cugini,
sono molto lieto che le cose sembrano andare per il verso giusto. Le mie felicitazioni per il matrimonio di vostra figlia minore, e per il figlioletto che invece vi è appena nato dalla maggiore. Siete una splendida famiglia, per questo voglio chiedervi un favore. So' di non poter pretendere tanto ma siete le prime persone che mi sono venute in mente perché conosco la vostra educazione e l'alto valore morale che è tra di voi per questo vorrei chiederti di ospitare mia figlia Shaula. Ha bisogno di cambiare aria, fare nuove conoscenze e sa' essere molto utile nelle varie faccende che le chiederete di compiere ne sono sicuro. Apprende molto facilmente e non vi darà molti fastidi.
Cordiali saluti,
attendo una tua risposta.
                                                                                                                                            A. Bullstrode "

La diretta interessa, Shaula, venne a conoscenza quella sera stessa delle intenzioni paterne ma pur sforzandosi non riuscì a nascondere la felicità del nuovo avvenimento. Si era stancata da un bel pezzo della solita gente sfaccendata, dei balli sempre uguali, con i soliti gentil'uomini che non erano capaci di guardare oltre il loro naso arrogante. La Francia! Quante cose avrebbe imparato! Una nuova lingua, nuovi posti ,nuova gente. Niente madre assillante che si rimproverava di aver allevato una figlia snaturata e zitella! Cosa c'era di meglio? Poteva desiderare di più? Per una volta pensò che sua madre aveva perfettamente ragione. Le vie del Signore erano davvero infinite e riservavano grande sorpresa. Quella notizia quindi non solo le rallegrò lo spirito ma la eccitò talmente tanto da non farle chiudere occhio quella notte.
Mrs Bullstrode si sentiva terribilmente in colpa. Una parte di se' le rimproverava di aver agito imprudentemente e che allontanando la figlia da casa non sarebbe giovato a nessuno. Era stata una madre terribile e sconsiderata. La domenica successiva ne avrebbe parlato al parroco per espiare i suoi peccati e avere l'assoluzione.
Ma da un'altra parte si sentiva sollevata. Adesso doveva pensare solo ad Alexandra, e le sembrava la cosa più semplice del mondo. Aveva schiere di corteggiatori, era molto paziente e sapeva ballare divinamente. Al confronto con Shaula era una passeggiata!
Alexandra non avrebbe avuto difficoltà nel trovare un uomo.
Quest'ultima invece non aveva saputo nulla della grande novità fin quando non era rimasta da sola a parlare con la sorella.
Si trovavano in camera di Shaula e quest'ultima aveva gli occhi accesi e brillanti come quando le veniva un idea, per quanto assurda e stramba, pur sempre geniale.
La sorella le dava le spalle mentre in camicia da notte si scioglieva le trecce avanti il grande specchio della sua toilet.

<< Allora cos'è successo con il papà?.>>
chiese Alexandra avvicinandosi e prendendo la spazzola. Portò indietro i capelli di Shaula e cominciò a pettinare la sua lunga chioma scura che brillava alla luce della candela.
Alexandra somigliava molto a sua madre per via dei capelli, dalla forma tonda del viso, dalle orecchie piccole, e il naso appunta. Avevano anche gli stessi occhi nocciola.
Mentre invece Shaula era identica in tutto e per tutto a suo padre. Aveva i capelli scuri e ondulati, il collo alto,il mento appunta,il nasò all'insù e due occhi dello stesso colore dello smeraldo.
Mai come in quel momento aveva pensato tanto a quanto fossero diverse.
Però erano così unite che sia le differenze fisiche che caratteriali non facevano altro che rafforzare il loro legame fraterno. Come poter descrivere questo sentimento? Non esistevano parole sufficentemente adatte o appropriate.
Shaula si voltò mostrando le gote rosse e gli occhi lucenti.

<< Papà ha chiesto ai cugini Cramush, sai quelli che si sono trasferiti in Francia no?.>>

<< Si certo. Fino a qualche anno fa è venuta a trovarci una delle loro figlie,anche se non ricordo chi.>>

<< Esatto. La mamma ha convinto papà a spedirmi da loro, dato che sono una zitellona senza speranze!.>>

<< Perché avrebbe dovuto farlo?.>>

<< Così la gente non parlerà di me additandomi come la figlia dei Signori Bullstrode rimasta zitella che va in giro per la città come se niente fosse.>>

<< Ma...ti va bene così? Non ti arrabbi nemmeno?.>>

<< E perché mai dovrei farlo?.>>
rispose Shaula di rimando con un espressione sorpresa. Perché mai avrebbe dovuto prendersela?

<< Come perché? Andrai a stare con delle persone con cui non abbiamo più nessun tipo di rapporti, se non delle semplici,e di pura cortesia,lettere. Non sai parlare nemmeno il francese.>>

<< So parlare un po' di francese. Papà mi ha accennato qualcosa, quindi la base c'è. E quale miglior occasione di impararlo se non questa?.>>

<< Se sei decisa. Per me è un grosso sbaglio.>>

<< Oh smettila Alexandra! Ti rendi conto di quanto potrò imparare lontano da casa? Non ho più bisogno di nascondermi dietro le tende per non farmi vedere da nostra madre.  Proprio tu dovresti capire che l'aria in questa casa si è fatta pesante. Tu sei perfetta per restare qui ma io...ho voglia di andare via. Visitare posti nuovi,nuovi ambienti.>>

<< E' impossibile per una donna.>>

<< Questo lo pensi tu. C'è altro dietro il giardino di casa e dell'altro oltre i nostri parenti che abitano al massino nella città accanto.>>

<< Anche questi sono nostri parenti.>>

<< Ma abitano almeno ad un distanza decente da noi per potersi considerare un viaggio.>>

<< E' tardi è meglio che vada a dormire.>>

<< Buonanotte.>>

<< Notte.>>
Shaula aveva capito sin dall'inizio cosa Alexadra voleva dirle. Cioè che le sarebbe mancata terribilmente. Ma non sarebbe partita immediatamente, nè era sicura al cento per cento che i suoi lontani cugini l'avrebbero ospitata. Era tutto ancora da confermare da decidere ma alla  sola prospettiva dell'ampliarsi del suo ristretto mondo le dava i brividi.  Avrebbe voluto dire o almeno far capire che anche a lei sarebbe mancata tantissimo la sorella e la sua famiglia  ma  era presa da l'euforia di quella storia e non faceva molto caso alle sensazioni di quelli che intorno a lei potevano vagamente provare. Voleva fuggire via dalla sua gabbia dorata nonostante avrebbe dovuto rinchiudersi in un altra. La vita,pensò quella notte, era così strabiliante che era una cosa così stupida riservare il diritto di essere colti,ironici e quant'altro solo agl'uomini. Come poteva il sapere danneggiare una persona? Come si poteva guardare così caparbiamente e dolcemente una donna che civettava e vaneggiava senza alcun pudore e provare disorientamento e paura per una che non lo faceva?
Una cosa l'aveva però l'aveva capita. Agli uomini piacevano le donne molto stupide.







SPAZIO AUTRICE

Salve! Premetto che è la prima volta che mi cimento in un storia del genere e anche questo modo di scrivere mi è nuovo quindi è una novità anche per me. Come potete vedere le descrizioni degli ambienti e dei gesti è con lo stretto indispensabile perché voglio provare a concentrarmi molto di più sui pensieri dei miei personaggi, e vorrei riuscire a dare la sensazione di essere nelle loro menti per riuscire a capire al meglio le loro personalità, che andranno a svilupparsi con l'andare della storia.
Cos'altro dire...spero di essere riuscita a rendere la lettura fresca,scorrevole e non troppo impegnativa :)
Se vi và lasciate un commento non mi offendo mica! Mi piacerebbe molto sapere cosa ne pensa il lettore,altre opinioni non possono che giovare a chi prova a scrivere! :D

Hilary.
  
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