Videogiochi > Kingdom Hearts
Ricorda la storia  |      
Autore: Hayley Black    03/05/2011    3 recensioni
8.Idea. «Hey Roxas, mi è venuta un’idea!» la voce del rosso lo interruppe dal seguire le parole del libro, e alzò lo sguardo «Perché invece di leggere quello stupido e ammuffito tomo non vieni in camera mia?».
Un'AkuRoku dedicata a quella pecora di Ella. ♥
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Axel, Roxas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

Heartless Love;

                                           Dedicata a quella pecora di Ella. Perchè? Perchè la amo.

 

 

1.Abbandonato. Axel non si era mai sentito abbandonato nella sua non-vita. Lui non poteva sentire di essere abbandonato, non aveva un cuore, e di conseguenza non provava emozioni, né sentimenti. Ma quando l’unica persona che era capace di farlo sentire qualcuno se n’era andata, se avesse avuto un cuore era sicuro che si sarebbe rotto in mille pezzi, come se fosse stato di vetro.


2. Babbeo. «Hey Roxas, guarda cosa so fare!» Axel fece roteare in aria i Chackram, afferrandoli al volo con destrezza. Quando ci riprovò, un’arma si conficcò sul legno della scrivania, dove Roxas stava leggendo il suo libro.
«Axel, a volte sei davvero un babbeo».

3.Calore. Roxas cercava di convincere la sua mente che il calore che sentiva tra le braccia di Axel era solo perché quest’ultimo era sempre a stretto contatto con il fuoco.

4.Disegno. Quella mattina, sul davanzale della finestra, Roxas s’era trovato uno scarabocchio – perché era quella la definizione giusta – che raffigurava lui e un sorridente Axel che mangiavano un ghiacciolo al sale marino. Senza badare al fatto che fosse orribile, lo prese – quasi commosso – e lo mise sotto al cuscino, immaginando che il candido guanciale fosse il petto di Axel e non un ammasso di piume.

5.Eco. L’unica cosa che Axel aveva sentito quando la stanza di Roxas era rimasta vuota, senza l’ombra del suo proprietario, era stato soltanto l’eco del suo inesistente cuore che si infrangeva, come un bicchiere che cade dopo essere stato usato.

6.Fiori. Roxas non si era neanche chiesto dove quel pazzo di Axel avesse trovato novantanove rose rosse, le aveva semplicemente accettate per toglierle via dalla biblioteca, sicuro che, se le avesse trovate Zexion, del numero VIII non sarebbero rimaste neanche le mutande.

7.Gusti. Axel aveva intuito che preferiva il sapore amaro della pelle di Roxas a quello dolce salato del ghiacciolo al sale marino.

8.Idea. «Hey Roxas, mi è venuta un’idea!» la voce del rosso lo interruppe dal seguire le parole del libro, e alzò lo sguardo «Perché invece di leggere quello stupido e ammuffito tomo non vieni in camera mia?».

9.Luce. Sebbene loro fossero anime destinate a brancolare nel buio, con l’amara rassegnazione di non avere un cuore, Axel era sicuro che lui la sua luce l’aveva già trovata, ed era un piccolo biondo dalla faccia d’angelo e dalla lingua tagliente come le lance di Xaldin.

10.Messaggio. Roxas non sapeva perché quell’imbecille di Axel ogni pomeriggio gli lasciasse un messaggio incredibilmente dolce sotto la porta. La maggior parte delle volte ignorava i gentili inviti di cui narravano i post-it, altre volte invece veniva brutalmente rapito e portato nella stanza del rosso come se fosse stato un sacco di patate.

11.Nessuno. I Nessuno non avevano un cuore, certo, ma Axel sentiva qualcosa battere furiosamente lì, nella parte sinistra del petto, quando era a mangiare ghiaccioli con Roxas sulla Torre dell’Orologio.

12. Orologio. La Torre dell’Orologio, per Roxas, non era mai stata importante. Uno stupido edificio che si imponeva sulle fragili case di Twilight Town, che al tramonto racchiudeva i raggi del sole e nascondeva al mondo il sentimento che provava per uno stupido piromane dai capelli rossi.

13. Parole. Le parole a volte non gli uscivano di bocca, quando Roxas gli schiacciava in faccia una delle sue frasi taglienti come una lama.

14. Respiro. Roxas ricordava che nella sua vita passata per addormentarsi aveva bisogno della voce di sua madre. Adesso, invece, aveva bisogno solo del respiro di Axel su cui costruire i suoi sogni.

15. Solitudine. Il castello era vuoto e spoglio come non mai. Il bianco di ogni cosa faceva male agli occhi, ora che non c’era più una massa di capelli rossi a interrompere la monotonia della vita di Roxas.

16. Tranello. Quando Axel lo fece arrivare con un tranello nella sua stanza, chiedendogli un libro, Roxas capì che forse quello che voleva il rosso non era soltanto una lettura piacevole.

17. Umido. Il letto era umido quella sera, e Roxas si alzò traballante dal letto per correre nella stanza di Axel, dove avrebbe trovato le sue braccia – altro che umide – ad attenderlo.

18. Verità. A Roxas non importava che Axel gli dicesse la verità o meno, a lui bastava semplicemente la convinzione di avercelo un cuore, nel petto. Quel cuore era Axel.

19. Zuzzurellone. Axel, quando aveva sentito questa parola uscire dalla bocca di Roxas, era scoppiato a ridere. Insomma, cos’era uno zuzzurellone? Vedendo che poi era scoppiato a ridere anche il biondo, aveva pensato che essere uno zuzzurellone, alla fine, non era tanto male.

 

ZUZZURELLONA. <3

Okay, lo so che fa schifo in confronto al capolavoro che lei mi ha scritto. Ma questa... cosa, chiamiamola così, ce l'ho in archivio da gennaio. Esattamente! XD
Quindi, mi sono decisa a finirla una volta per tutte. v.v
Ecco, l'ho dedicata ad Ella perchè la amo, ebbasta. Ed è un'AkuRoku come piacciono a lei. u.u
Spero non faccia tanto schifo amore, ai lov iu. <3

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Kingdom Hearts / Vai alla pagina dell'autore: Hayley Black