Così facilmente soggiogabili…

A chi,come me,
pensa che le donne abbiano in mano il mondo..
 
Sorrido. Non un sorriso vero. Uno malizioso,di chi sa di avere il coltello dalla parte del manico. Il sorriso di chi può osare.

Entro nel bar e mi siedo al bancone, ordinando un drink al cameriere,che mi guarda stordito. Il mio fascino non passa inosservato…

Mi concentro sul locale. È spazioso, i tavolini sono occupati da coppiette sui venti o i trent’anni,o qualcosa di simile. Sono l’unica non accoppiata,qui.

No,aspetta. A quel tavolo c’è un ragazzo. Lo guardo. Non è male,capelli castani e fisico slanciato,gli occhi non riesco a vederli,sta leggendo un giornale.

Il cameriere ritorna, distogliendomi dai miei pensieri. Mi porge il bicchiere e mi guarda,o meglio, mi fissa come se si aspettasse qualcosa. Gli faccio un gesto sgarbato con la mano e lui se ne va, afflitto.Finalmente.

Non è lui la mia preda oggi. Con un sorriso,mi dirigo verso il tavolo occupato dal giovane che avevo adocchiato prima. Mi siedo davanti a lui,che non si accorge della mia presenza fino a quando non chiude il quotidiano. Sussulta, alla mia vista.

“Ciao,sono Serena”gli dico,sorridendo.

“C-ciao”risponde lui,un po’ imbarazzato. Arrossisce, poi mi porge la mano dicendo “Lorenzo”.

“Piacere”sorrido di nuovo. Lo vedo che fissa la mia mano sinistra,come alla ricerca di qualcosa. Cerca l’anello,che non c’è.Complimenti,hai fatto colpo.

Bevo un sorso del mio drink con fare seducente,osservandolo mentre fissa le mie labbra e il pomo d’Adamo va su e giù. Sorrido ancora,è imbarazzato.

Comincio a parlargli del più e del meno. Lui sembra essersi ripreso, perché comincia a parlare con foga,raccontandomi la sua vita.

Così scopro che Lorenzo Verdi è un avvocato di successo,single,che lavora a Milano ma vive in campagna,in una villa. Bel colpo,questa volta.

Lo ascolto,fingendomi interessata e annuendo. Di tanto in tanto scuoto la mia folta chiome nera e lo osservo con aria languida,facendogli imporporare le guance. Gioco con il bicchiere, ormai vuoto, mentre lui chiede un drink al cameriere senza togliermi gli occhi di dosso. Sembra quasi lusingato dal fatto che una come me stia flirtando con lui. Ma non sa che non è di certo per il suo bel faccino che lo faccio. È una preda facile,è caduto subito nella mia trappola.

Guarda l’orologio(un Rolex,si tratta bene il ragazzo) e la sua bocca si stringe in una smorfia.

“Mi dispiace”mi dice,”ho un appuntamento con un cliente. Però mi farebbe piacere rivederci. Mi dai il tuo numero?”


Ebbene sì, la preda è ormai completamente caduta nella trappola. Sorrido di nuovo,gli prendo il cellulare e digito il mio numero.

“Chiamami”gli sussurro all’orecchio mentre mi alzo. Noto che il suo pomo d’Adamo ha fatto un altro balzo. Percorro la strada che mi separa dall’uscita del bar velocemente,salvo poi voltarmi sull’uscio per sorridergli e mimargli con una mano il gesto di una chiamata. Lui mi fissa,come inebetito.

E così,la signorina Serena Castelli in futuro in Verdi esce dal bar, sorridendo.

Scuoto la testa,ridacchiando.

“Gli uomini”penso “così facilmente soggiogabili…”
 
Spazio Autrice:
Questa fan fiction è un altro piccolo delirio che spero vi possa picere. L’ho scritta di getto pensando ad una mia amica e alle nostre idee.

Lasciate una recensione,sia positiva che negativa,fa sempre piacere riceverle.

Ogni riferimento a persone o fatti è puramente casuale.

Un bacio,
Candy C