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Autore: costanzamalatesta    03/05/2011    5 recensioni
cinque ragazzi si ritrovano per passare 15 giorni di vacanza in Cornovaglia nella casa di uno di loro. Durante l'ultima settimana, l' arrivo della sorella di quest'ultimo, più alcune amiche porterà scompiglio nella loro vacanza ed in alcuni cuori........ scompiglio che arriverà fino a Londra.
La storia è un pò divisa in due parti, la prima parte in Cornovaglia, che è quasi un lungo prologo iniziale, e la seconda parte a Londra dove si sviluppano le storie e gli intrecci tra i vari personaggi.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Una Settimana in Cornovaglia
… non fu solo una vacanza

 

CAPITOLO 1

 
 
Cornovaglia, HolywellBay July 15
 
1st day-------------------------------
 
Pomeriggio noiosoa Holywell Bay.
 
Jared, Darius, Lawrence, detto Law, Zachary ed Eric erano seduti nello studio di Eric, mentre cercavano di decidere cosa fare quel pomeriggio.
Era già una settimana che si trovavano nella sua casa in Cornovaglia ed erano già stati impegnati in attività varie quali surf, sci nautico e pesca…di tutti i tipi.
Pesca di pesci e pesca di “girls”.
 
Cinque bastardi al mare, in pratica.
Poteva essere anche il titolo di una nuova serie televisiva.
 
Cinque amici di vecchia data.
Eric e Darius si conoscevano fin dai tempi della  primary school. Compagni di giochi e di studio, venivano da due famiglie benestanti che si frequentavano e che continuavano a frequentarsi tutt’ora anche se i figli ormai vivevano una vita propria.
Law, Jared e Zachary si erano uniti a loro invece durante la secondary school.
Avevano poi proseguito gli studi ad Oxford.
 
Law e Jared erano figli di due membri del parlamento mentre Zachary era figlio di un generale dell’esercito nonché Duca di Manchester, cosa che rendeva Zachary Conte, con sua immensa disdetta.
Diversi tra di loro per carattere, ma , a detta dell’universo femminile, con una caratteristica comune: erano dei fighi da paura.
Tutti con un fisico possente generato da anni di allenamento in piscina e poi in sala pesi.
 
Jared e Darius erano entrambi biondi.
 
Jared  al posto degli occhi aveva due laghi azzurri dove in molte si perdevano toccando il fondo.
Darius, soprannominato anche gel, occhi nocciola caldi e vellutati,  portava i capelli lunghi sparati, grazie all’uso della gelatina, scoperta all’età di 15 anni e mai più lasciata.
Jared aveva un taglio corto dietro e più lungo davanti.
Il ciuffo sugli occhi che richiedeva il passaggio continuo delle lunghe dita affusolate faceva di lui uno dei ragazzi più ambiti.
 
Eric aveva capelli mossi con i ricci che gli sfioravano il collo, neri, con riflessi quasi bluastri. Il contrasto con gli occhi verdi lo rendeva simile ad una pantera. E con le donne lo era veramente.
Sinuoso nei movimenti, le incantava con il suo sguardo e poi le azzannava, lasciandole distrutte e con il cuore infranto.
 
Law era il tipico scozzese, capelli rossi, occhi verdi sorriso aperto ed una simpatia trascinante.
Adorava essere al centro dell’attenzione.
Law era un avvocato mancato per vocazione… vocazione per essere chef, una professione che lo aveva sempre affascinato ed alla quale, finalmente, era approdato con grande soddisfazione, dopo i brillanti studi per avvocato, ai quali non aveva potuto opporsi.
 
E poi c’era Zachary.
 
Era il più scontroso dei cinque.
Carattere pessimo, dovuto forse anche all’incidente avvenuto all’età di 25 anni a seguito del quale una serie di bruciature gli deturpavano la spalla, il braccio e il fianco sinistro, mentre una lunga cicatrice segnava il suo volto partendo dall’occhio sinistro disegnando una linea leggermente concava che arrivava al labbro superiore e lo incideva leggermente.
Questa però non era l’unica cicatrice.
Forse quella più profonda era anche quella meno visibile.
L’abbandono da parte della sua ragazza dopo l’incidente, gli aveva lasciato una ferita che ancora adesso, dopo 3 anni, ancora sanguinava.
Non tanto per l’abbandono in sé, perché la fine di una relazione è sempre in agguato, quanto per la consapevolezza di essere stato rifiutato a causa di una imperfezione che non lo faceva essere più, almeno esteticamente,  il ragazzo di prima.
Ecco perché quindi aveva ancora la certezza di suscitare nell’altro sesso un leggero ribrezzo che lo rendeva così cupo ed irascibile.
La sua regola era niente coinvolgimenti emotivi, ma solo sesso.
 
Dotato di una mente eccellente, sapeva anche solo a parole mettere KO l’interlocutore.
E questa era una attività che, soprattutto dopo l’incidente,  gli piaceva moltissimo: mettere in difficoltà gli altri.
Mai quanto gli altri mettevano in difficoltà lui quando si ritrovavano a fissare inevitabilmente quella cicatrice.
Lui del resto, quasi a voler sottolineare quel suo difetto, non faceva niente per nasconderla ed i suoi capelli cortissimi, forse anche complice la discendenza militare, ne erano la prova.
 
Erano tutti avvocati, laureati ad Oxford, tranne  lui che invece aveva frequentato i corsi al Dipartimento di matematica e Fisica, dove si era laureato con il massimo dei voti, e poi era entrato a Scotland Yard - MPS metropolitan police service -  terrorismo.
Tutti sapevano che per conto proprio invece procedeva con l’approfondimento dello studio di quelle due materie che lo avevano sempre affascinato e continuavano ad affascinarlo.
I numeri.
Le leggi della fisica.
Immutabili. A dimostrare la perfezione e la regolarità dell’universo.
 
Negli anni, nonostante le loro professioni li avessero portati ad avere impegni ed orari così diversi, l’affiatamento era rimasto invariato e lui si sentiva bene con loro.
Stavano ancora discutendo sul da farsi quando li interruppe il rumore di un’auto che procedeva a velocità sostenuta “troppo sostenuta” pensò Eric..
 
Si guardarono l’un l’altro sorpresi da questa intrusione mentre Eric si sentiva scivolare addosso la verità su chi poteva essere al volante dell’auto, ed alzò gli occhi al cielo mormorando un “Marissa”, mentre gli altri lo guardavano con sorrisini di compassione.
 
Marissa, anche conosciuta come la sorella di Eric, aveva 20 anni e gli stessi colori del fratello.
Occhi verdi e capelli neri, lisci, lunghi appena sopra la spalla, che si muovevano graziosamente ad ogni suo passo.
Conosciuta anche per la sua esuberanza travolgente che non lasciava spazio a mezze misure.
 
In pratica dove c’era lei regnava la confusione, il caos.
 
<< ho paura che dovremmo dire addio alle serate romantiche >> sospirò Darius che si vedeva già scippato della possibilità di portarsi qualche avventura notturna in casa.
 
Eric si passò entrambe le mani tra i capelli tirandoli all’indietro, quasi una sorta di punizione per avere una sorella come lei.
Sospirò.
Mentre si stava alzando, pensando a cosa poterle dire per farla rimettere in auto, ingranare la marcia e tornarsene da dove era venuta, sentì chiaramente le altre voci femminili ed il rumore degli altri sportelli che si aprivano e si chiudevano.
 
Si guardarono tutti e cinque sconvolti.
Un conto avere in giro Marissa, ma altre tre o quattro ragazzette come lei che giravano per casa schiamazzando era eccessivo.
Addio privacy, addio momenti tranquilli di lettura, addio alle possibili cenette romantiche.
 
…..Una tromba d’aria penetrata in casa avrebbe fatto molto meno rumore ed avrebbe portato molto meno scompiglio.
La porta dello studio si spalancò di colpo mentre Marissa stava dicendo :
<<  Qui staremo tranquille non c’è ness…>> ma la frase le si strozzò in gola.
Rimase a fissare suo fratello Eric che con una espressione truce e le braccia incrociate la guardava in silenzio
Il silenzio incombeva anche nella stanza mentre occhi curiosi si osservavano.
 
Le altre tre ragazze erano entrate anche loro, ed adesso guardavano a bocca aperta quei cinque maschi che davano già l’idea di avere preso pieno possesso della casa rivendicandola, con sguardo muto, come proprio territorio.
 
Un breve conto matematico fece capire a tutti, in un millesimo di secondo, che tutti, lì, non potevano starci.
 
<<  si può sapere che cazzo ci fai qui?  >> esplose Eric allargando le braccia
<<  e benvenuto anche a te fratello  >> rispose Marissa inviperita
<<  il viaggio è andato bene grazie. E per tua conoscenza questa casa è tanto mia quanto tua! Quindi posso venirci quando mi pare e piace! >>
<< Cristo Marissa, te l’avevo detto che saremmo venuti noi in questi giorni! Siamo riusciti a trovarci tutti quanti liberi e Dio solo lo sa quanto abbiamo faticato per ritrovarci tutti! >>
<< Beh? e noi? Ci siamo ritagliate questa settimana tra un corso e l’altro, tra un esame e l’altro, porca miseria! >>
 
Marissa guardò Eric e ad uno ad uno i suoi amici.
Cavolo, durante il periodo dei loro studi era così abituata ad averli per casa che per lei erano come fratelli e le dispiacque per quella scenata.
 
E’ vero, forse non era stata attenta e non aveva ascoltato quanto sua madre le diceva a proposito di Eric e della casa in Cornovaglia.
Si passò entrambe la mani tra i capelli tirandoseli all’indietro, così come era solito fare Eric, e lasciò andare un sospiro
<<  Scusa Eric, scusate ragazzi e scusate anche voi >> disse in direzione delle amiche
<< è colpa mia non avevo capito che la casa era occupata, vi ho fatto fare un viaggio per niente >>
<< rimaniamo magari per stanotte e poi domani mattina andiamo da qualche altra parte.
Che ne dite? >> replicò guardando le ragazze.
Loro annuirono << certo >> risposero all’unisono
<< nessun problema, in fondo volevamo solo staccare dagli studi no? Quindi un posto vale l’altro. Ci sistemiamo giusto per la notte, tanto abbiamo il sacco a pelo e poi domattina ripartiamo >>
 
Si guardarono tutti l’un con l’altro soddisfatti
 
<< Ops, scusate >> disse Marissa <<  procedo con le presentazioni. Allora Beth, Sarah, Sia
Eric, mio fratello, poi Darius, Lawrence, Jared e Zachary >>
Alzarono tutti la mano in leggero segno di saluto
<< allora dove appoggiamo intanto gli zaini >> chiese Beth.
Aveva corti capelli neri ed occhi color verde intenso che in quel momento si muovevano nella stanza in cerca di uno spazio libero.
 
<< appoggiamoli nell’atrio, tanto se domani mattina ripartiamo subito è inutile portarli da una parte all’altra >> replicò la rossa al suo fianco, voltando la testa. I ricci le ricaddero davanti agli occhi e lei cercò di spostarli con un leggero sbuffo
 
<< Marissa hai una cartina? >> chiese Sia, l’altra bruna. I capelli lunghi le arrivavano fin sotto le   scapole, la pelle ambrata e gli occhi nerissimi ricordavano una gitana, chissà se nelle sue vene scorreva sangue sud americano, si ritrovò a pensare Eric mentre con lo sguardo indugiava sulle sue curve morbide.
 
<< Si ce l’ho.…fammi pensare……dove l’ho messa?..>>
 
Sia alzò gli occhi al cielo nello stesso istante in cui anche Eric, conoscendo molto bene la sorella, ripeteva lo stesso gesto. Nel momento in cui stavano riabbassando gli occhi Marissa esclamò
 
<<  ma certo! Nello zaino!... in fondo però >> mormorò dispiaciuta.
Eric e Sia scoppiarono a ridere poiché si aspettavano una risposta del genere
<< Mari solo tu potevi mettere una cartina in fondo allo zaino! >> esclamò Sia
<< Ma scusa, dove andare lo sapevamo. Quindi perché non dovevo metterla lì!? E poi mi serviva un fondo rigido per non far spiegazzare tropo le magliette >> continuò mentre un sorriso le illuminava gli occhi verdi
Jared sentì un leggero rimescolio nello stomaco, che non era da imputare nel modo più assoluto a quel sorriso ed a quegli occhi, sicuramente era un sintomo di fame. Sicuramente.
 
Lo scarico degli zaini non impiegò molto tempo per cui si ritrovarono libere subito. Decisero di fare un giro fino al centro del paese mentre invece i ragazzi decisero di andare in spiaggia. Mentre si dirigevano al sentiero che li avrebbe condotti alla spiaggia, indossando solo i pantaloncini, Sarah  si soffermò sulla schiena del rosso guardando le spalle possenti. Poi scese giù ad ammirare le gambe muscolose. Law, al quale erano caduti gli occhiali, si voltò per raccoglierli e per un attimo rimase incollato agli occhi azzurri della rossa.
Poi le rivolse un sorriso al quale lei rispose arrossendo leggermente.
Una rossa che arrossiva per colpa di un rosso, pensò Law, sembrava uno scioglilingua, ..ma era molto piacevole.
 
Le ragazze si incamminarono lentamente e parlando animatamente tra di loro. Intanto Marissa le metteva al corrente sugli occupanti della casa. Li aveva un po’ persi di vista da dopo che si erano laureati ed avevano iniziato a lavorare. Una cosa era certa: a quel tempo erano dei grandi rubacuori, lei era innamorata segretamente di Jared, anzi per dirla tutta gli moriva dietro, ma lui non la guardava neanche e se lo faceva era solo per prenderla in giro.
 
<< effettivamente ero tremenda a quel tempo >> ammise Marissa
<<  non li lasciavo in pace un attimo, sempre ad ascoltare quello che dicevano, chiedevo in continuazione che mi portassero alle feste a cui loro partecipavano >> si soffermò un attimo e poi pensierosa e affranta ammise con un sospiro
<< a volte ho spifferato a mia madre alcuni loro discorsi…>>
 
<< Oddio Marissa, dovevi essere proprio insopportabile >> sbottò  Beth fissandola con i suoi occhi verdi che mandavano lampi di irritazione
<<  la sorella di una mia compagna di scuola faceva esattamente quello che facevi tu e molte volte ha rischiato il linciaggio. Era insopportabile. Ci sono stati dei momenti in cui l’avrei uccisa con le mie stesse mani, quando urlava “ maaaammaaaa lo sai che hanno detto Beth e Julyyy?”  Dio! L’avrei strozzata! >> terminò Beth scuotendo la testa
 
<< hai ragione, ero veramente terribile, vorrei tanto farmi perdonare!
Ma anche adesso più cerco di comportarmi bene e più mi sembra di fare confusione, di creare solo irritazione in Eric e gli altri! >> replicò mogia Marissa
<< vorrei la smettessero di vedermi come una ragazzina e che iniziassero a darmi la considerazione giusta. Una loro pari, come tutte le altre ragazze che frequentano. Invece per loro sono e sarò sempre la sorellina di Eric. Come vorrei cancellare loro tutti i ricordi e ripartire da zero, conoscerli per la prima volta come voi adesso..>> concluse con un sospiro di sconforto
    
<< Eh, si, sai quante possibilità abbiamo noi di conoscerli? >> sibilò Sarah
    << zero assoluto. Ma l’avete guardati bene ? >> alzò gli occhi al cielo ed allargò le braccia
<< sono uno più figo di un altro, a parte Zachary che al primo impatto può creare un po’ di imbarazzo, ma poi ti rendi conto che anche lui, nella sua imperfezione è bello. E secondo voi quelli lì ci considerano a noi? Come minimo avranno la fila fuori di donne in attesa >> fece una pausa
<<  e poi considerando il fatto che domattina ce ne dobbiamo andare….con questo chiudiamo del tutto la possibilità di conoscerli meglio >> continuò incurvando le spalle come se il peso di quella considerazione fosse diventato reale e le fosse precipitato addosso.
      << Quello con i capelli rossi è da infarto >> sospirò
     << Hahaaaah >> Sia si voltò verso di lei e proseguì sorridendo alzando entrambe le  sopracciglia
     << vedo che Cupido ha già lanciato il primo dardo >>
      << Dai, Sia, non ci ho scambiato neanche una parola. Peròòò … bello è bello, non c’è che dire.    Perché tu non lo trovi bello?
E tu che mi dici, non ti ha colpito nessuno? >>
<< non dire scemenze >> la interruppe Sia un po’ troppo velocemente, mentre le altre si voltavano  verso di lei
<< nooooooooooooooooooo >> esclamò Marissa guardandola con un sorriso malizioso
<< Ma che………>> replicò Beth  perplessa << noooooooooooooooo! >> esclamò anche lei ridendo
<< Ragazze volete smetterla per favore?! >> esclamò stizzita Sia
<< Adesso ci dici chi è >> si intromise Sarah
<< Si, vogliamo il nome! >>
<< Vo-glia-mo-il-no-me! Vo-glia-mo-il-no-me >> si misero a cantilenare in coro
<< smettetela subito! Dai, per favore ragazze >> Sia era diventata di mille colori per quanto sotto la sua pelle ambrata fossero più attenuati 
<< tanto non ve lo dirò mai! >>
<< Perché? >> replicò Sarah << io ho detto che Law è bello, Marissa che è sempre stata innamorata di Jared e che forse lo è ancora.>>
<< Adesso che l’ho rivisto...togli pure il forse >> sospirò Marissa
<< Quindi perché tu non puoi dire il tuo nome? >>
< Perché è imbarazzante >> Sia scosse la testa guardandole di sottecchi
<< Imbarazzante?!? >> si stupì Beth
<< E dove starebbe l’imbarazzo tra noi? Siamo amiche da tanto tempo, non capisco cosa potrebbe imbarazzarti nel confessare che ti interessa….>> si interruppe di colpo e la fissò con i suoi occhi verdi nei quali brillava una luce di comprensione.
Era inutile.
Beth era la sensitiva del gruppo.
Riusciva a capire al volo tutte loro, senza bisogno di troppe spiegazioni
<< ci volete spiegare anche a noi povere mortali? >> si intromise Sarah
<< perché è così imbarazzante dircelo? >>
<< perché >> spiegò Beth guardandole << dovrebbe dirlo a me, a te e……… a Marissa >>
 
E luce fu.
 
<< WOW! >> esclamò Sarah
<< Che.notizia! Niente popò di meno che…>>
<< Il padrone di casa >> concluse per lei Beth
<< Accidenti Sia, non so se congratularmi o farti le condoglianze! >> Marissa le rivolse un sorriso smagliante e proseguì accalorandosi man mano che andava avanti << Eric è uno sciupafemmine della peggiore specie, però , per spezzare una lancia a favore di mio fratello, devo dire  anche che quando vuole sa essere dolcissimo ed è anche molto premuroso ed intelligente e poi….
<< Hei, hei, hei, frena amica >> la interruppe ridendo Sarah
<<  cos’è, stai cercando di appiopparle tuo fratello? >>
<< Bèh, guarda è il fratello più bravo del mondo, anche se spesso siamo come cane e gatto. Ma sarei felicissima trovasse una ragazza che lo ama e se fosse Sia sarei veramente contenta per entrambi! >> concluse la sua filippica accaldata in viso, mentre si sedevano ad un tavolo del bar
<<  datemi da bere, ho la gola secca >>  continuò
<< Per il discorsone che hai fatto o per le bugie che hai detto? >> rise Beth
<< Ridi, ridi, però ti vorrò vedere quando ti innamorerai sul serio! >>
 << Ok, Ok ordiniamo và >> la interruppe velocemente Beth
 
Stavano sdraiati al sole, ognuno preso nei propri pensieri…..
 
Eric si schiarì la voce << hemmm, stavo pensando..che.. forse mi dispiace mandare via Marissa domani…>> si schiarì di nuovo la voce.
Sembrava imbarazzato
Zachary lo guardò sorpreso, seguito da Darius
Jared e Law invece alzarono di scatto la testa mentre negli occhi passava un leggero luccichio
<< beh, effettivamente…>> si azzardò a dire Law lasciando il discorso in sospeso
<< ecco, anche lei meriterebbe di stare in vacanza  >> proseguì Eric annaspando
 
Ma che gli succede?
Darius e Zachary si guardarono perplessi.
Eric che incespicava nelle parole era da incorniciare
 
<<  in fondo anche loro hanno trovato faticosamente una settimana per stare insieme, …come noi…. >> proseguì Law titubante, cercando disperatamente di non mostrare la speranza che gli stava salendo dentro.
<< ..ed anche Marissa è bravissima…voglio dire…si applica nello studio…è molto dotata cioè voglio dire che ha molte doti….si merita questa vacanza >> proseguì Jared
<< A me piacerebbe che rimanesse…ro, rimanessero.  Si. Appunto >> concluse poi intento a distrigare un nodo che si era formato sul laccetto dei boxer da mare. Come se fosse di vitale importanza scioglierlo,  insieme all’interrogativo che stavano ponendo..
 
<< Quindi?..>>  concluse per loro Zachary
<<  Ecco. Non so. Quindi… forse… se siamo tutti d’accordo, potrebbero rimanere anche loro per questa settimana >> soffiò Eric
Darius alzò un sopracciglio, mentre si passava la mano sulla mandibola
<< hummmm, …mi devo preoccupare? >>
<< e di che? >> sorrise Zachary
<< se son rose fioriranno >> concluse.
Sembrava veramente divertito.
Per la prima volta dopo tanto tempo videro un sorriso sereno affiorare su quel volto sempre cupo.
 
Rimasero in silenzio ancora per qualche minuto poi Jared si alzò di scatto ed ignorando gli sguardi ammirati di alcune ragazze posizionate lì vicino, in cerca di un possibile aggancio per una conversazione, esclamò <<  allora che aspettiamo? Torniamo, ed andiamo a dare loro la notizia! Dobbiamo trovare il modo per sistemarci tutti >>
 
<< vietato le camere miste però >> si intromise Darius guardandolo con un tono malizioso che lo fece leggermente, ma solo leggermente, arrossire.
Si incamminarono di nuovo tutti quanti verso la casa, nell’aria aleggiava una leggera euforia ed una gioia ancora inconsapevole e forse prematura?

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