LVII CAPITOLO
Francesca entrò in classe. Era ancora vuota e la
prof. Non era ancora entrata. Si avvicinò al suo banco e sussultò quando vide
il ragazzo spagnolo seduto in fondo.
-ciao…- mormorò imbarazzata
il ragazzo le fece un segno con la testa e si
avvicinò a lei
-encantado- sussurrò porgendole la mano
-me chiamo Pablo-
-Francesca- strinse veloce la sua mano e la tolse
immediatamente sedendosi.
Passarono così pochi minuti di silenzio
imbarazzato. Pablo la guardava sorridendo, mentre Francesca, fregandosene delle
buone maniere, gli dava le spalle, seduta composta al suo banco pregando
vivamente il veloce arrivo dei compagni.
Questi non
si fecero attendere ed entrarono subito dopo. Le compagne di Francesca
sussultarono e cominciarono a scambiarsi occhiate eloquenti guardando il nuovo
arrivato.
-siete rimasti soli?? Eh?? Che ti ha detto?? Come
si chiama??- la sua compagna di banco,Clotilde cominciò a farle domande a
raffica.
-ci siamo solo presentati, si chiama Pablo-
sussurrò Francesca cercando di non pensare che lui era proprio dietro a lei.
-beata te… quanto avrei pregato di parlarci almeno
un minuto,, sai nell’intervallo e a mensa non si riesce perché ha sempre uno
sciame di oche dietr….-
-SIG.NA BONFADINI! STIA ZITTA PER FAVORE!
Cominciamo con la lezione-
la prof si alzò e cominciò a scrivere delle frasi
sulla lavagna: lezione di italiano, la più noiosa in assoluto.
Mentre scriveva molte ragazze si giravano verso
Pablo lanciandogli sguardi seducenti e sorrisetti, mentre i compagni maschi
guardavano perplessi.
Francesca si girò verso Pablo per vedere la sua
reazione a tutte quelle occhiate. Lui le sorrise ma Francesca si girò di scatto.
Ora l’attenzione generale si era spostata su di lei. Tutte le ragazze come
delle iene, la guardavano con occhiate
malvagie. Ma nessuno si era accorto che la prof. Aveva da tempo smesso di
scrivere, e ora guardava la classe battendo ritmicamente un piede per terra.
-pare che sia più interessante il nuovo arrivato
alla lezione di oggi- sibilò
-NON E’ VERO?????-
la classe sobbalzò.
-Per punizione, per acquietare gli ormoni un Po’
TROPPO ATTIVI, per la prossima volta SOLO le ragazze…-
i ragazzi emisero un sospiro di sollievo,
-faranno un tema scientifico, proprio sugli ormoni e sulla loro funzione
nell’organismo. A mercoledì- mentre diceva ciò la campanella suonò e il gruppo
delle ragazze si alzò avvilita dalle proprie sedie.