Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: Yin Mei    04/05/2011    5 recensioni
Storia scritta completamente Arrandom.
Diciamo che è un brevissimo (ma proprio breve, eh) incontro tra Eleanor(il mio Oc) e William!
Spero vi piaccia.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, William T. Spears
Note: OOC | Avvertimenti: Incompiuta
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Blackmail and Temptation Profile




Era una giornata molto soleggiata dove il sole riscaldava con i suoi raggi tutto il Dispatch rendendo la parte interna dell'edificio un vero e proprio forno artificiale.
Quel giorno si prospettava il più afoso e il più lungo per William, rinchiuso ormai dalle sei del mattino nel suo ufficio a compilare moduli e a firmare cinematic record.
Fuori c'era silenzio, tutto taceva.
La fontana quasi vuota -a causa dell'acqua evaporata- emavana l'unico fottofondo quasi assordante del luogo, il parcheggio per gli shinigami era quasi vuoto poiché le uniche macchine presenti erano quelle di William e quella di Eleanor.
La mora camminava per il lungo corridoio del Dispatch, stringendo nella mano destra un cinematic record, come al suo solito era silente come se faceva compagnia al silenzio già presente in tutto l'edificio mentre il sole -seppur era ancora presto- delle 10 filtrava con fare violento i suoi raggi attraverso le grandi finestre del corridoio. Era diretta verso l'ufficio di William poiché lui stesso le chiese se poteva venire nel suo ufficio non appena terminato il suo turno di lavoro.
Si ritrovò davanti alla porta della stanza decisa, era marrone come le tutte le altre dopotutto, fatta eccezzione della piccola targhetta bianca con scritto sopra "William T. Spears Office" che la caratterizzava. Le porte nell'androne erano disposte parallelamente con un alberello intermezzo che abbelliva l'ambiente grigio -seppur c'erano pareti bianche- del Dispatch ove d'intanto in tanto spuntava una piccola finestra che, ovviamente, non si poteva paragonare a quelle dei grandi corridoi e a quella che prendeva l'intera parete di quella stanza, la stessa in cui dopo un angolo di muro bianco come il latte stava l'ufficio dello shinigami castano. rimaneva nel suo piccolo sulla solita porta marrone d'ufficio. Girò il capo verso il muro che spuntava sulla sua destra, subito dopo l'ufficio del collega. Silenzio. Un lungo sospiro fece vibrare tra le sue labbra con fare sommesso e stressato, cosa voleva?  Poi decise di entrare senza nemmeno bussare.
William era seduto nella sua scrivania con il capo basso verso l'ennesimo documento della giornata. Anche con la testa bassa si poteva benissimo intravedere nel suo modo di scrivere e nel suo "sguardo" quella stanchezza che si tirava dietro da quando fu promosso nella London Division, quel modo veloce di scrivere spiegava perferttamente, proprio come un libro aperto, il suo essere stanco; doveva prendersi una pausa, ma quale? Eleanor ormai era abituata nel vederlo così: a firmare e compilare e se non faceva quello, stava a mietere anime fino a notte fonda arrivando -molto spesso- fino al mattino.
Si avvicinò appena alla scrivania attirando -per sbaglio- l'attenzione dell'altro con il rumore dei tacchi che rimbombavano il loro rumore nella stanza.
Terminò di firmare l'ultimo documento per poi alzare la testa verso di Eleanor, osservandola mentre con l'indice e il medio della mano sinistra, si sistemava gli occhiali: la scrutava come se la stesse studiando, rimanendo in uno strano silenzio, forse anche più strano di Eleanor. -Bene Eleanor, avvicinati vorrei parlarti- affermò stringendo le dita di entrambe le mani all'altezza del naso: chinando leggermente la schiena verso la scrivania. Lei avanzò fermandosi all'altezza del divano: ubicato a un metro circa di distanza dalla scrivania del castano. Era rigida, ovviamente con un superiore si deve essere rigidi. -Come mai mi ha convocata, Senpai?- chiese d'un tratto, interrompendo lo strano silenzio dell'ufficio. William scosse leggermente la testa, quel poco che bastava per riprendersi dall'incantazione che lo avvolse in quel momento; roteava gli occhi poggiando prima lo sguardo su soffitto, bianco poi sulla parete sinistra, del medesimo colore, e in fine su Eleanor per poi distoglierlo e rivolgerlo sulla pianta -quasi secca- accanto alla finestra posizionata alle sue spalle. -Ho osservato per parecchi anni il tuo modo di svolgere il lavoro che ti viene assegnato e non posso far altro che farti i miei complimenti: essendo una donna, la prima, iscritta al Dispacth ergo: la prima che non è una solita segretaria; dovresti avere molta fatica ma, a quanto vedo- si girò nuovamente verso di lei, poggiando velocemente la mano su un fascicolo della ragazza, aprendolo -Non hai avuto nessun problema nell'aggregarti e nell'adempiere fino in fondo al tuo lavoro- finì, poggiando subito dopo il fascicolo nel suo cassetto come se lo tenesse al sicuro. Lei inarcò un sopracciglio poiché non era dopo che, come aveva detto William, una donna si iscriveva nella Dispatch Menagement Division, ma neanche che Lui le faceva tale complimento, ci rimase come dire... Allibita? Stupita? Tanto hanno lo stesso termine.
-La ringrazio per i complimenti Senpai ma, come ben sa: c'è poco personale e credo che se mi do un po' da fare creo meno problemi- rispose arricciando le labbra nel tentativo di non ridere. Ovviamente anche lei, come Ronald, era la più giovane ma davanti a lui non faceva altro che ridere a causa di ciò che diceva in modo serio e davvero credibile anche se potrebbe essere anche nullo. E poi William, avendo un anno in più di lei, non era quasi per niente più grande anche se, molto spesso, in fatto di maturità riusciva a metterle i piedi in testa come se nulla fosse.
Cadde di nuovo il silenzio.
-Poiché siamo gli unici shinigami che, in questo giorno così afoso, si sono presentati a lavoro -fatta eccezione per il custode-; avrei un ordine da darti- affermò con tono deciso come se intenzionato a fare chissà cosa, continuando a studiare Eleanor fin nei minimi particolari: capelli neri quasi del tutto ricoperti dalla frangia, simbolo che era la figlia di Undertaker in persona l'occhio destro non coperto dalla benda che aveva sul sinistro, giallo-verde proprio come uno shinigami...? E quelle cicatrici procurate chissà come -secondo lui- che le "interrompeva" la pelle del tronco del naso fino alla guancia destra e le altre due cicatrici: una sul lato destro della bocca, e l'altra sul lato sinistro; sembravano metà un sorriso e l'altra un sorriso all'incontrario che le donavano un certo fascino, come se misterioso. -Anzi, prima avrei un'affermazione- aggiunse, alzandosi dalla sedia, sistemandosi nuovamente gli occhiali mentre si avvicinava a lei con fare lento, come se volesse darle l'ansia, -Tu...- si chinò verso di lei per arrivarle all'orecchio destro -... Tu sei un metà demone metà shinigami, non mentirmi- sussurrò con tono freddo. Lei fece un mezzo passo indietro con fare tremante, possibile che l'abbia capito così in fretta? Come? Mille domande le frullavano in testa in quell'attimo che sembrava interminabile. -I... Io non sono un demone!- esclamò con fare tremante mentendo ovviamente. Era stata colta in una posizione davvero scomoda, lei che aveva tanto -e aggiungerei anche troppo- faticato per nascondere l'odore demoniaco, per trovare una benda abbastanza buona fu scoperta così, a buffo? Era un mistero che doveva assolutamente scoprire....
-E anche se lo fossi?- chiese nuovamente, mettendosi le mani ai fianchi: ondeggiandoli un po'. Lui ghignò sonoramente divertito, aveva fatto bingo ma non era una bleffa, almeno per lui che quel giorno voleva concedersi un momento libero dove poteva fare quello che desiderava.


Bene bene bene v_v' eccomi quì con una nuova fiction! =)) Spero vi sia piaciuta! XD Diciamo che ho preso spunto da un sogno che ho fatto o.ò *fa sogni strani* solo che Elea e Will stavano a mare e non al Dispatch ma quì ho ri-preso un'altro spunto sul nuovo Oav! Volevo vedere se riuscivo a descrivere bene l'interno ihih
Beh, ci rivediamo nella prossima Fiction xDD
   
 
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