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Autore: LaMicheCoria    04/05/2011    2 recensioni
Faber e Giorgio sono nati dal mare e forse è per questo che sono così scostanti ed uguali: sono come le onde che si infrangono sugli scogli, che si squarciano in creste bianche, che si lanciano una destra e l’altra a sinistra, prima di unirsi con un mugghiante -e mugugnante- sospiro di spuma. [#13 – Mare]
[ FanFiction partecipante alla Challenge indetta dalla community "1frase" utilizzando il Set Beta]
[Personaggi: OC!Liguria/Faber Vargas - Principato di Seborga/Giorgio Vargas di Seborga]
Genere: Commedia, Drammatico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Principato di Seborga
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Fan Fiction partecipanti alla Challenge indetta dalla Community

{ 1FRASE } cinquanta temi, cinquanta frasi.

Utilizzando il Set Beta

Titolo:  Fifty Waves
Autore:  Nemeryal
Fandom: Axis Power Hetalia
Rating: Giallo

Genere: Generale, Commedia, Drammatico
Avvertimenti: One Shot, What…if?
Personaggi: OC!Liguria/Faber Vargas – Giorgio Vargas di Seborga/Principato di Seborga, accenni di Arthur Kirkland, Ivan Braginski, Regioni Italiane, Feliciano e Lovino Vargas
Pairing: Nessuno
Trama: Faber e Giorgio sono nati dal mare e forse è per questo che sono così scostanti ed uguali: sono come le onde che si infrangono sugli scogli, che si squarciano in creste bianche, che si lanciano una destra e l’altra a sinistra, prima di unirsi con un mugghiante -e mugugnante- sospiro di spuma. [#13 – Mare]
Dedica: a Silentsky
Note: Ta-da! Ho deciso di partecipare anche io con la Challenge 1 frase! [Set Beta] Spero che non facciano schifo, LOL!
Piccole informazioni di servizio:
-La #01, #04, #17, #42, #46 trattano della storia di Seborga (Creazione del Feudo – Tentativo di Amedeo II di Savoia di comprarlo – Dichiarazione di Indipendenza (#17 e #42) – Cessione ad Amedeo II)
-La #16, #37, #43, #50 hanno per protagonista quello che io chiamo affettuosamente DarkSeborga (e per cui fangirleggio in modo assolutamente indegno)
-La #24 si riferisce al bombardamento, sì, lo ammetto, chiedo venia, nella mia città, avvenuto durante la Seconda Guerra Mondiale.
Per il resto non ci sono altre note degne di sorta, se avete qualche dubbio chiedete pure!
Dedico questo esperimento a Silentsky, ovviamente, e a tutti le lettrici e i lettori che mi sostengono nelle disavventure di questi luschi qui! (PIIIK! APROSDOKETOOOOON!)

Ah! E se cercate bene, ho lasciato un piccolo indizio circa il primo nome del nostro Liguria! Eh sì! Perché nella mia mente malata il nostro vecchio preferito ha assunto il nome di Faber alla morte del cantautore, accompagnandolo al primo nome. Muahaha! Vediamo se lo scovate XD
E, come al solito, sono disseminate una barcata di citazioni di De Andrè, tra titoli, versi ed ambientazioni. 
Vi rimando qui per le informazioni varie:

http://hetalia.wikia.com/wiki/Seborga
http://it-it.facebook.com/note.php?note_id=151354394897406
http://it.wikipedia.org/wiki/Seborga
www.seborga.homeip.net/Seborga_it.html
Per le le altre fan fiction su Liguria e Seborga: Liguria&Seborga: Storie d'una Regione Borbottante e di un Principato Indipendente dal '63
Wordcounter: 2038 (Titolo escluso)

 

Fifty Waves

{Cinquanta Onde}

 

#01 – Angelo

Non credo agli Angeli, io ripeteva sempre Giorgio, evitando ogni volta di dire al vecchio Liguria di come, nel 954 quando lo aveva visto per la prima volta insieme al Monaco Benedettino di Lerino, con quel suo sorriso sghembo appeso agli zigomi cadenti e gli occhi brillanti, avesse pensato a qualcosa di vagamente sovrannaturale.

 

#02 – Sorriso
Liguria aveva cominciato a soffrire di un fastidioso dolore alla mandibola da quando Giorgio era entrato nella sua vita.

 

#03 – Felicità
Se il piccolo Giorgio avesse dovuto dare un sapore alla felicità certo avrebbe scelto quello del Pinguino che il vecchio Faber gli prendeva sempre quando camminavano sul lungomare di Camogli.

 

#04 – Pericolo
A Liguria non era piaciuto affatto lo sguardo che Vittorio Amedeo II di Savoia aveva lanciato al piccolo Giorgio che chiacchierava e cinguettava fra le sue braccia.

 

#05 – Confusione
“Ma come pensi di poter essere riconosciuto Stato Indipendente se non sei nemmeno capace di tenere in ordine la tua stanza, belinun?!”

 

#06 – Mondo
Il mondo era mare, era infinito, era pericolo, una vastità che avrebbe potuto inghiottire Giorgio e che Liguria faceva una fatica immensa a tenere a bada.

 

#07 – Finestra
Giorgio la domenica stava sempre appresso la finestra solo per vedere il zoppicante Liguria avvicinarsi con un barattolo di pesto fra le dita nodose.

 

#08 – Spazio
Fatemi spazio borbottava Liguria, in mezza alla folla, mentre cercava di acchiappare un esaltato Giorgio che sgambettava verso il palco per vedere più da vicino quel famoso cantautore genovese di cui il vecchio tanto tesseva le lodi.

 

#09 – Vista
La vista dall’altopiano è da togliere il fiato, quel maledetto ragazzino ha ragione.

 

#10 – Pace
Liguria sa che non c’è niente di meglio che sedere al porto, una sigaretta tra le labbra, fra le mani la chitarra ed il piccolo Giorgio che canticchia a mezza voce Canto del Servo Pastore.

 

#11 – Sbaglio
Giorgio è sicuro di non aver commesso alcun errore nel volere l’Indipendenza, nemmeno lo sguardo irato e ferito del vecchio lo faranno tornare sui suoi passi.

 

#12 – Occhio
Liguria ha gli occhi cisposi, sormontati da sopracciglia cespugliose, ma la luce che vi brilla è la più giovane e al tempo stesso la più anziana che Giorgio abbia mai visto.

 

#13 – Mare
Faber e Giorgio sono nati dal mare e forse è per questo che sono così scostanti ed uguali: sono come le onde che si infrangono sugli scogli, che si squarciano in creste bianche, che si lanciano una destra e l’altra a sinistra, prima di unirsi con un mugghiante -e mugugnante- sospiro di spuma.

 

#14 – Folla
Spintonati in ogni dove dalla gente che affolla il caruggio Faber non capisce se è lui a trattenere Giorgio o Giorgio a trascinarlo per le vie infiocchettate di luminose ghirlande natalizie.

 

#15 – Gabbiano
A Seborga piacevano i gabbiani: il loro piumaggio candido, la testa sempre rivolta al mare, le ali che sapevano danzare sul soffio del vento, il cuore dai battiti veloci, quasi impazziti; piangeva sempre quando i gabbiani si levavano in volo e lo lasciavano solo entro le muricciola del suo piccolo Principato.

 

#16 – Sogno
C’è un sogno ricorrente nelle notti del giovane Giorgio, un sogno che si sgretola ad ogni alba, perché non c’è più un’Italia nel Gran Regno di Seborga, non più Feliciano, non più Lovino, non più Faber.

 

#17 – Libertà
Il vecchio Liguria non pensava che la parola libertà potesse avere un suono così disgustoso se pronunciata dalle labbra di Giorgio.

 

#18 – Gelato
Faber ha smesso da tempo di chiedersi per quale assurdo motivo, se Giorgio ha intenzione di assaggiare tutti i gelati che il Baciollo propone, finisce sempre col prendere il Paciughino.

 

#19 – Controllo
Non può, andiamo, non può mantenere il controllo, non dopo che Francis ha, di nuovo, tentato di rendere Seborga un suo territorio.

 

#20 – Pesce
Il pesce guizza, lampeggiano le squame, sciaborda l’acqua, ridono il vecchio e il bambino.

 

#21 – Sole
I raggi del sole spezzano l’acqua in riflessi d’oro, uno spettacolo che Seborga trova ancora più incantevole se visto sulle ginocchia di Faber.

 
#22 – Brezza
Il soffio di vento che spira da Genova ferisce di lacrime il volto del piccolo Giorgio, ritto e solo sul suo altopiano.

 
#23 – Costa
Raggrinzita come il volto d’un vecchio, la costa ligure nasconde fra le sue pieghe meravigliosi e caldi spettacoli di luce e d’acqua, che lo sguardo fanciullesco del sole rende ancora più incredibili.

 

#24 – Città
Le macerie di quella piccola città devastata dalle bombe si riflettono nelle lacrime polverose che Giorgio tenta inutilmente di asciugare dal volto del vecchio.

 

#25 – Casa
La casa di Liguria è un labirinto arzigogolato di corridoi, stanze, stanzine e stanzette, ma non per questo Seborga demorde, anzi continua la sua minuziosa ricerca alla ricerca di un angolo rimasto inesplorato.

 

#26 – Bugia
Ti odio, non ho bisogno di te, vecchio!

 

#27 – Telefono
Seborga era l’unico ad avere una suoneria personalizzata ed era il solo cui Liguria si degnasse di rispondere..qualche volta.

 

#28 – Orizzonte
L’orizzonte è un filo scarlatto sul mare, è il sorriso malizioso di Giorgio, è la corda della chitarra che piange lacrime e ride di canzoni se pizzicata dalle dita di Faber.

 

#29 – Stile
Forse è solo un’impressione, eppure Liguria trova ci sia qualcosa di concettualmente sbagliato nel voler nuotare a delfino con un salvagente attorno alla vita.

 

#30 – Malinconia
C’è la melodia del mare, nei suoi ricordi, quelle parole e quei versi silenziosi che creavano mulinelli di spuma tra le onde –ma c’è anche la risata infantile di Giorgio, quando ancora lo teneva fra le braccia e lo portava a vedere le donne che percorrevano curve la Via dell’Ardesia.

 

#31 – Bacio
Mentre Francis blatera di baci alla francese e di slinguazzamenti vari –con grande ribrezzo di Giorgio, per giunta-, Seborga non ha dubbi sul fatto che il bacio più bello che abbia mai ricevuto sia stato quello della buonanotte che l’allora giovane Liguria gli aveva schioccato sulla fronte nel lontano 954, quella prima sera passata nel grande letto della Regione, al riparo dai rombi scoppiettanti dei tuoni.

 

#32 – Mano
Le dita di Faber tremano violentemente nel posare il papavero rosso sulla tomba e Giorgio si affretta a prendere quella mano rugosa nella sua, per infondergli un po’ di coraggio.

 

#33 – Caduta
Liguria non è tipo da ridere delle disgrazie altrui, ma il volto corrucciato di Seborga mentre cerca di tirar via le terga da un secchio pieno di acciughe è una scena troppo..troppo, ecco.

 

#34 – Volo
Giorgio si sente proprio come quei corvi della Torre di Londra, a cui Arthur Kirkland si preoccupa personalmente di sfoltire le ali per evitare che volino via.

 

#35 – Felino
Gli occhi guardinghi, il respiro trattenuto, il balzo felino, la mano veloce..Giorgio, riporta qui la colatura di alici, subito, belinun!

 

#36 – Gravità
Era il 1726 e Giorgio era convinto di poter confutare la tanto idolatrata gravità di Newton solamente mostrando a quell’esaltato di Kirkland come riuscisse a rimanere staccato da terra e coi piedi che spenzolavano grazie a Liguria lo portava sempre sulle spalle.

 

#37 -  Fantasmi
Eh, sei cresciuto, belinun..Giorgio del Nuovo Regno di Seborga, Signore del Piemonte, Sposo dell’Assolata Sicilia, Cavaliere del Sangue Lombardo, Tiranno d’Umbria, Mastro di Puglia, Principe di Liguria si volta e aggrotta le sopracciglia: forse era  solo la sua immaginazione, forse era solo il vento, forse era solo il mare.

 

#38 – Lotta
La loro è una lotta senza quartiere, senza confini, lontana dai monti di Santo Stefano d’Aveto, dal mare di La Spezia e dai fiori di Sanremo; è una lotta che sfibra Liguria, gli toglie le forze, gli squarcia il petto e gli si avvinghia il cuore, perché sebbene Seborga tenti in ogni modo di allontanarsi, quel piccolo altopiano sarà sempre parte di lui.

 

#39 – Motore
Non capiva proprio la rabbia di Faber: se Ivan Braginski diceva che i suoi adorati girasoli crescevano ancora meglio se annaffiati con la Vodka, perché lui non poteva provare a mettere un po’ di pesto nella motoretta del vecchio per vedere se andava più veloce?

 

#40 – Tornado
Era la fine del mondo e se non la era, poco ci mancava: alberi che gemevano e si piegavano, onde che si fracassavano sugli scogli, schizzando sangue candido e spumoso ovunque, barche che immergevano le facce aguzze in acqua e poi tornavano a galla con un gran sospiro gorgogliante, il cielo livido, gonfio di pioggia, che ruggiva e vomitava vento sulle coste, calpestando fiori e schiaffeggiando le case; Giorgio emise un rantolo e nascose il volto nella camicia a quadri di Faber, che strinse le braccia attorno al bambino, deciso a non lasciarlo andare fino a quando la tromba d’aria non fosse finita.

 

#41 – Vecchiaia
Lasciò scivolare lo sguardo sulle orecchie pelose, sui ciuffi di capelli unti che spuntavano dal cappellaccio, sulle labbra secche di sale, sul naso adunco, sugli occhi cisposi, sulle sopracciglia cespugliose e bianche, sul collo tutto tremolante di pelle cadente, sui polsi sgrossati, sulle macchie scure che tempestavano il dorso della mano, sulle dita rugose, sulle nocche nodose, e infine si chiese per quale motivo l’aspetto di Liguria fosse così diverso da quello di tutte le altre Regioni, come da Feliciano e Lovino..che la sua non fosse una vecchiaia unicamente esteriore?

 

#42 – Domani
Liguria preparava la pasta con grande cura: attendeva che fosse ben al dente, con la giusta dose di sale, poi la scolava, aggiungeva il pesto, mescolava le trofie, le versava nel suo piatto e in quello di Giorgio, attendeva pazientemente per qualche minuto che l’altro arrivasse, poi sbuffava e cominciava a mangiare, ripetendosi ogni giorno, dal quel maledetto 1963, che Seborga sarebbe venuto a pranzare a casa sua l’indomani.

 

#43 – Sangue
La bandiera del piccolo Giorgio era nata dalla spuma che attraversava il mare; la bandiera del giovane Giorgio nacque dal sangue scarlatto che gli aveva impregnato la camicia bianca mentre estraeva la spada dal petto del vecchio Faber.

 

#44 – Paradiso
Se, come dice Faber, il Paradiso è fatto soprattutto per chi non ha sorriso Seborga non capisce per quale motivo non ci sia più gente a casa del vecchio, visto che quando si sente triste e va a Genova il sorriso lo ritrova sempre.

 

#45 – Volontà
C’era bisogno di un maggiore sforzo di volontà da parte sua, Liguria ne era consapevole, era comunque un suo ex-territorio e doveva imparare a crescere e a farcela da solo, ma quando vedeva Giorgio rientrare con le lacrime appese alle ciglia dopo un inutile viaggio a Roma in casa di Lovino e Feliciano per chiedere che gli venisse riconosciuta la sua Indipendenza dallo Stato Italiano, ecco, non ce la faceva proprio a non stringerlo a sé e farlo ridere almeno un poco canticchiandogli Volta la Carta.

 

#46 -  Reale
Poteva negare quanto voleva, roteare gli occhi, sbuffare e dire che lui con quella storia non c’entrava nulla, ma il trattato che gli crocchiava fra le dita e che sanciva la cessazione di Seborga ad Amedeo II di Savoia pareva voler troncare sul nascere ogni suo tentativo di fingere che niente di tutto quello stesse accadendo.

 

#47 – Rosa
E’ scesa la notte a Genova e in Via del Campo Giorgio attende paziente la graziosa dagli occhi grandi color di foglia,  perché Liguria e il suo amico cantautore tanto l’hanno descritta con tali versi e accordi che lui vuole a tutti i costi stringere quella rosa fra le dita e sentirne il profumo pizzicargli gli occhi, fino a farlo piangere e singhiozzare, come la canzone che risuona lieve nella via.

 

#48 – Voce
La voce di Faber è roca e dolce, bassa, come il grattare degli ossi di seppia contro gli scogli, gentile come il vento che sfiora Portofino, bella e triste, sa di sole, di mare di terra; la voce di Faber è la voce della Liguria intera e forse è per questo che alle volte Seborga tenta di mutare la sua, per averne una che gli appartenga per davvero.

 

#49 – Solitudine
Il sole sfrigola scarlatto tra le onde e Seborga da dietro le muricciola si stringe nelle spalle per proteggersi dal vento che spira da Nord.

 

#50 – Cecità
L’ombra che gli è caduta sugli occhi è calda e appiccicosa di sangue, e quando il giovane Giorgio, sconvolto, gli chiede perché l’abbia fatto, il raggrinzito Faber gli risponde di preferire vivere nel buio di un ricordo che nella luce di un assassino.

   
 
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