Italia, 13/12/11
La serata al castello dei Varia non riscontrò alcuna anomalia.
Ma poi arrivò la notte.
Una notte fredda, buia, e squarciata da enormi e fragorosi fulmini.
Gli assassini migliori del mondo non le diedero troppo peso.
Dopo aver visto da vicino la morte, dopo aver ucciso, non sarebbe certo stata una tempesta a spaventarli.
Tuttavia, due membri dei Varia erano ancora svegli.
Il principe, Belphegor, era sdraiato sul suo letto con le mani dietro la nuca, ed osservava il soffitto, pensieroso.
La sua mente viaggiava a ritroso, fino ad arrivare al pomeriggio di quello stesso giorno.
"Stupido.", pensò.
"Sono stato uno stupido. Non dovevo scappare così. Chissà come l' avrà presa..."
Bel si scostò la frangia dagli occhi.
Occhi che teneva nascosti per paura di trasmettere un qualsiasi sentimento simile al rimorso o alla pietà.
Questi termini andavano assolutamente cancellati dal suo vocabolario.
Eppure...
All' improvviso i suoi pensieri furono interrotti da un singhiozzo sommesso, appena udibile.
Ed un altro, ed un altro...
Il principe sobbalzò, si precipitò fuori dal letto e corse velocemente verso la camera adiacente alla sua.
"Fran!" urlò.
La scena che si presentò ai suoi occhi donò lui un forte e sgradevole senso di colpa.
La stanza era completamente buia, ma un fulmine la illuminò per un secondo. Il tempo che bastava a Bel per vedere una figura, rannicchiata in un angolo, sovrastata da una coperta, tremante e piangente.
"Diamine, diamine! Lo sapevo! Perdonami, Fran!" pensò.
Poi cominciò ad avvicinarsi, ed infine cadde sulle sue stesse ginocchia, proprio davanti al ragazzo, ed allungò la sua mano sulla coperta, scostandola, in cerca della mano di Fran.
"S-Senpai...?" disse Fran, in preda alle lacrime.
Dapprima il principe non rispose, poi staccò la sua mano da quella del ragazzo, per portarla sulla sua schiena e stringerlo in un forte abbraccio.
"Stanotte puoi dormire con me, che ne dici?" disse infine, mentre le lacrime rigavano le sue guance.
Fran ridusse i singhiozzi, e si tranquillizzò, lentamente.
"Su, andiamo."
Il ragazzo si aggrappò al braccio del suo senpai, e non lo lasciò fino a quando i due non arrivarono in camera e si infilarono sotto le coperte.
A quel punto, Fran si strinse accanto a Bel,  abbracciandolo.
Quella sensazione, quel calore, quel ragazzo...
Bel capì.
Tutto.
"Fran?"
"S..Sì, senpai?" rispose lui con gli occhi ancora lucidi.
Il principe non rispose, e avvicinò lentamente la sua bocca a quella di Fran.
I due si baciarono per attimi che sembrarono interminabili, e per un attimo il tempo si fermò per entrambi.
Un principe sanguinario e spietato ed un ragazzo che sembrava non riuscire a provare alcuna emozione, stavano entrambi sentendo qualcosa di nuovo per entrambi.
"Scusami, Fran. Anche io ti amo."