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Autore: maude17    05/05/2011    3 recensioni
Durante la mia carriera mi erano capitati clienti di tutti i generi: c’erano quelli che ti pagavano subito come per sottolineare che non sei nulla per loro, solo un divertimento, ed erano specialmente gli uomini sposati a farlo; quelli che dovevi pregare in ginocchio per darti i soldi, e per fortuna ne ho incontrati ben pochi; quelli che ti tenevano tra le braccia dopo l’amplesso come segno di appartenenza, anche se non era vero, ma era solo il post-orgasmo a renderli così dolci, ed erano specialmente gli uomini single; poi c’erano quelli perversi, che ti chiedevano di tutto, fregandosene dei tuoi desideri; quelli violenti e ogni amplesso con loro era quasi uno stupro; quelli che a malapena li sentivi; quelli che non duravano niente; e, infine, quelli come lui, che erano un insieme di tutte le sensazioni che si potevano provare, di tutti modi di fare l’amore, quella capacità di essere passionali e dolci allo stesso tempo, si, tutto questo era Marco e mi manca da morire.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 14. Una nuova vita.

 
 
 
Il mattino dopo la signora Fix suonò al mio campanello.
Andai ad aprire la porta ancora in vestaglia, la notte io e Marco avevamo fatto parecchia ginnastica e quindi ero così stanca da aver dormito fino a tardi.
-Salve Megan, non l’ho svegliata vero?-, chiese premurosa.
Non ebbi tempo di rispondere che Charlie mi saltò addosso per abbracciarmi!
-Mi sei mancata, mamma-
Sorrisi leggermente e le accarezzai il viso.
-Anche tu tesoro. Comunque no, stia tranquilla ho appena preso un caffè. Ne vuole uno?-, chiesi cortese.
-Oh no grazie, cara. Ora devo andare a trovare i miei nipotini. È stato un piacere, piccolina-, salutò e, ringraziata, scomparve dentro l’ascensore.
-Mamma, oggi andiamo al parco?-, mi chiese Charlie entrando in casa saltellando e appoggiando la borsa nell’ingresso.
-No tesoro, devo dirti una cosa. Anzi, devo farti conoscere qualcuno-
-Chi?-, mi sorrise curiosa.
Presi un respiro profondo e andai in cucina da Marco.
-Pronto?-
-Io sono nato pronto!-
-Che scemo-, ridacchiai.
Lo presi per mano e lo guidai in sala.
-Charlie, lui è Marco-, lo presentai.
Lei sorrise imbarazzata e arrossì.
-Ciao Charlie!-, esclamò Marco entusiasta.
La bambina venne da me abbracciandomi una gamba.
-Mamma ma chi è?-, chiese piano, timida.
Sorrisi e mi piegai alla sua altezza.
-Sai il principe delle favole che ti raccontavo?-
Lei annuì leggermente, giocando con il labbro.
Marco stava a guardarci curioso.
-Beh, lui è il mio principe. È venuto a salvarci col suo cavallo bianco-, le sussurrai.
-Davvero?-, chiese con occhi sognanti.
-Esatto. Sai lui è lo stesso Marco di cui ti parlavo quando eri più piccolina-, mormorai un po’ in imbarazzo.
-Davvero?!-, esclamò.
-Si-, ridacchiai leggermente.
-Wow!-, e poi gli corse addosso.
Lo abbracciò così stretto che Marco diventò appena un po’ rosso in viso.
Io ridevo sul divano.
-Sei venuto a salvare la mamma?-, chiese, non più timida.
-Esatto. E salverò anche te dal lupo cattivo-, sorrise.
-Finalmente. Ce ne hai messo di tempo ad arrivare!-
-Lo so-, mormorò Marco.
-Ma che bella coppietta che siete-, sghignazzai.
Charlie si staccò da Marco e venne da me.
-Ora possiamo andare al parco?-, chiese con un sorrisone a trentadue denti.
Marco ridacchiò.
-Certo amore, mi vesto poi andiamo-
-Posso intrufolarmi anche io?-, chiese Marco.
-Si!-, esclamò Charlie.
Sorrisi sollevata. Non ero molto fiduciosa del fatto che Charlie accettasse Marco subito, ma grazie a quelle piccole metafore aveva capito che era importante per me e sapeva che non mi avrebbe mai fatta soffrire, glielo avevo detto una volta.
Mi diressi in camera e Marco mi seguì.
-Sai, quella vestaglia ti rende molto sexy-, mi sussurrò malizioso dopo avermi abbracciata da dietro e incominciando a massaggiarmi il ventre.
Mugnai qualcosa di indistinto.
-Penso sia andata bene con Charlie-, mi diede un bacio sui capelli.
-Si, sono felice-
-E io sono felice che tu sei felice-
Ridacchiai.
-Quanti giri di parole, baciami e basta Marco-, sussurrai sorridendo.
Non se lo fece ripetere due volte, mi voltò e mi baciò dolcemente.
Un bacio molto casto, ma il più perfetto che mi avesse mai dato.
Racchiudeva tutto l’amore che provava per me, tutto l’amore che io provavo per lui, tutte le cose non dette, tutti gli anni passati lontani, quelli passati a cercarmi, quelli che abbiamo di fronte, il nostro futuro insieme.
Quel bacio era il sigillo della nostra promessa silenziosa.
Dopo, ci guardammo negli occhi per alcuni minuti.
Gli morsi piano il labbro inferiore, tra l’altro l’unico posto a cui potevo arrivare in punta di piedi, e gli sussurrai che lo amavo come non mai e che mi aveva cambiato la vita, di nuovo.
Mi sorrise dolcemente.
-Ti amo anche io Meg, tanto-
-Ora è meglio se ci vestiamo, se no Charlie penserà che siamo morti-, sorrisi e mi staccai da lui.
Ci vestimmo velocemente e poi, insieme a Charlie, uscimmo, assaporando l’aria del nuovo giorno, l’aria della nostra nuova vita.
 
 
Passarono alcuni mesi e tutto andava per il meglio.
Charlie adorava Marco e Marco adorava Charlie.
Io ero felicissima e avevo finalmente trovato un nuovo lavoro: per il momento facevo la commessa in un negozio di abiti.
Ero a contatto con la gente e, anche se non si guadagnava granché, mi serviva solo come salvagente mentre studiavo per recuperare gli anni persi per un motivo o per l’altro.
Ci trasferimmo a Norman in Oklahoma per cambiare un po’ vita.
Sapete, essere riconosciute mentre lavoravi in un normalissimo negozio ed essere indicate come “la puttana che si scopava mio marito” non è il massimo.
Essere poi guardate malissimo dai mariti perché avevo contribuito a “levargli dal letto una donna fissa” era ancora peggio.
Per non parlare delle battutine che facevano tutti, sia i vecchi, sia i giovani.
Marco capì la mia frustrazione e capì anche che farmi dei massaggi alle spalle o altro alla sera non sistemava tutto, così, stanco anche lui del mio pessimo umore, ci propose di andare a vivere tutti insieme in un altro stato.
Accettammo subito felicissime.
Era un uomo da sposare!
E lo confermò pure la cenetta che mi preparò il giorno del nostro anniversario!
C’erano rose e candele accese dappertutto, un classico, ma mi lasciarono a bocca aperta lo stesso.
-Ora dammi il cappotto e rilassati-, mi disse.
-Ma sono ancora vestita da lavoro!-, esclamai.
-Una commessa sexy, è il mio sogno erotico non te l’ho mai detto? Come il bancone della cucina che ho intenzione di utilizzare immediatamente-, disse prendendomi in braccio di slancio.
Risi di gusto e mi lasciai appoggiare al bancone.
-Ma Charlie?-, chiesi fermandolo, mi stava già slacciando la camicetta.
-Ho chiesto a Jared e a Sarah se potevano ospitarla loro per stasera, gli ho spiegato che avevamo bisogno di un po’ di intimità e così Charlie poteva giocare con Jim e Katy-, sussurrò con voce roca.
Lo guardai sorridendo: aveva pensato proprio a tutto! 
Mi piegai e lo baciai all’inizio dolcemente, poi la dolcezza si trasformò in passione e quella passione ci unì come mai prima di allora.
-Buon anniversario amore-, mi sussurrò ansante, ancora dentro di me.
Sorrisi: finalmente avevo trovato la mia felicità.
Qui incominciava la mia vera storia.
Qui incominciava il mio cammino con lui.
Qui incominciava la nostra verità.



Note dell'autrice:


Stranamente questo capitolo mi piace ... però siete voi quelle che devono giudicare! ;) 
Spero davvero che non vi abbia fatto schifo, che vi abbia fatto sorridere ed emozionare quel minimo indispensabile :D
E questo è l'ultimo capitolo della nostra storia, Megan ha fatto di tutto per riscattarsi e ci è riuscita, ora ha un uomo fisso al suo fianco, una figlia fantastica, un vero lavoro e una casa tutta nuova. Diciamo che la sua vita ha finalmente avuto una svolta positiva! 
Fra pochi giorni, spero, pubblicherò l'epilogo della storia per chiudere in bellezza! ù_ù 
Alla prossima quindi! Marco e Megan ci saranno ancora per un po' :D
Grazie a tutti coloro che leggeranno e/o recensiranno!
  
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