16-04-1983:
 Nella città di New York, detta anche “la grande mela”. In un lussuoso Hotel, viveva una delle famiglie più ricche di New York. Loro sono la famiglia Cullen, composti dal Signor Francesco Cullen, dalla Signora Maria Angela Price e dai loro due figli. Il primo figlio, si chiama Stefano Cullen di 10 anni e dal secondo figlio, che si chiama Domenico Cullen dì 6 anni appena.  Per questa famiglia, New York è una delle città più belle e più ricche di tutto il mondo. Infatti il Signor Cullen che è un famosissimo Rappresentante di commercio, esperto nel settore della vendita,  e in procinto di concludere un ottimo affare con uno dei trafficanti più importanti d’ America e un giorno spera che i suoi figli, imparano a investire negli affari di commercio. Invece per quanto riguarda la Signora Price, vorrebbe vedere i suoi figli, crescere, studiare nei college più esclusivi di New York, felici di realizzare i proprio sogni e chissà anche sposati con ragazze molto belle e soprattutto che siano di buona famiglia. Per chì non lo sa, il passato della Signora non è sempre stato rosa e fiori, come adesso, anzi prima era una semplice donna, povera, che era costretta ad andare a lavorare a soli 16 anni per sfamare la propria famiglia e quindi lei non vuole che un giorno i suoi figli vivino la sua stessa vita. Ma ora spostiamoci sulla vita di Stefano, lui sogna già un futuro esclusivo, per esempio vorrebbe comprare un’ intero aero, solo per imparare a volare e non sentire più la terrà sotto i piedi, poi gli piacerebbe tanto viaggiare per tutto il mondo come fa suo padre, ma solo se sono viaggi di piacere. Mentre per quanto riguarda suo fratello minore Domenico,  lui sa già cosa vuole dalla vita, vorrebbe intraprendere la strada di suo padre, solo che a differenza della capacità di suo padre, nel settore della vendita, vorrebbe acquistare e rimodernizzare.
24-12-1989:
É Natale! e nella Bowery Street, conosciuta più comunemente “the Bowery”, celebre via della circoscrizione di Manhattan, dove vive la famiglia Valenti. Essi, abitavano in una deliziosa casetta  circondatada un bel giardino con un bel viale costituito datante casette che si assomigliano fra loro.  In casa Valenti,  in questo preciso momento regna il caos. Da un piccola finestra dell’ingresso s’intravede un via vai di gente. E nessuno immagina che proprio in quel momento, una bellissima bambina è impaziente di venire al mondo. Proprio in questo momento sta scendendo una donna bruna e con una veste assai vistoso, lei è la zia Sophia che sta scendendo di fretta le scale per andare in cucina a riempire la bacinella d’ acqua calda e per prendere una pezza pulita, per bagnare la fronte di sua sorella Elisabeth, che sta dando alla luce la sua terza figlia.  Tutti sono emozionati e spaventati allo stesso momento, perché Elisabeth, è ormai allo stremo delle forze  e perde ormai troppo sangue.  Ma con l’aiuto del loro medico più fidato e della forza di volontà della madre, la piccolina riuscì a nascere. Il dottor Poal che tutti sono abituati a chiamarlo solamente con il suo nome, fù lieto di dare la notizia al padre Giuseppe e alle sue due figlie di nome Margherita di 8 anni e Fabiola di 5 anni. Non appena ebbero la bella notizia dal dottore, Giuseppe entrò nella stanza per andare a vedere la sua bambina e anche le altre sorelline entrarono con lui senza esitare  perché volevano essere presenti alla scelta del nome che Elisabeth, aveva già scelto per lei. Infatti la presentò con 2 nomi:
 
La madre:- Ho il piacere di presentarti, maritino mio, tua figlia Laura, Maria Valenti. «disse con orgoglio e felicità negli occhi»
Il marito con le lacrime agli occhi, prese fra le bracce sua figlia e col naso, le accarezzò delicatamente la guancia rosa della piccolina, sussurrandogli nell’ orecchio:
Il padre:- Benvenuta mia piccola Laura, ti prometto che ti amerò ogni giorno della mia vita, come se fosse l’ultimo. Ti prometto la felicità e la serenità di questo mondo  e che ogni tuo sogno sì realizzi.
Con quelle parole, calò il silenzio perché nella famiglia Valenti i problemi e i dolori erano solo all’inizio.