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Autore: HeltenD_    06/05/2011    4 recensioni
Una piccola fic scritta prima della 2x18 e che quindi rappresenta quella che era la mia idea riguardo ciò che sarebbe successo dopo SOWK, dopo la serenata di Blaine, basandomi sul video spoiler rilasciato da Perez Hilton.
Note:
-è spoiler riguardo la 2x18 anche se effettivamente non succede niente di quello scritto, ma ci sono citazioni riguardo la puntata.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Dave Karofsky, Kurt Hummel, Rachel Berry
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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This is our somewhere.
Tratteneva a fatica le lacrime, era difficile farlo al solo pensiero di Kurt che si allontanava da lui. Sapeva che il suo cuore sarebbe appartenuto a lui per sempre, ma era difficile non essere triste pensando a tutto il tempo che gli era stato sottratto: non sarebbero potuti stare insieme a pranzo, durante le prove del coro, nei corridoi nei vari cambi dell’ora.
***
Da parte sua, aveva sofferto molto nel dover abbandonare i fringuelli, anche se da poco, erano diventati davvero importanti per lui, ma sentiva dentro la mancanza dei suoi amici di disavventure, delle cheerios, dei titans, e perché no, anche di Azimio e Karosky; il suo cuore aveva pianto nel dare quella notizia a Blaine, la persona che finalmente ricambiava il suo amore e che ora come ora aveva le chiavi del suo cuore.
«Sono riuscito a strapparti dal pubblico» il suo solito sorriso beffardo gli contornava il volto sorridente e gli occhi castani che brillavano trattenendo il loro dolore. Lo teneva per mano, proprio come piaceva a lui, camminavano fieri per i corridoi del McKinley come se niente potesse spaventarli o dividerli.
«Davvero... non ho parole» era evidente che Kurt fosse stato messo più alla dura prova, e lo dimostravano i due enormi lacrimoni che gli scavavano il volto. Estrasse dal taschino della giacca blu un fazzoletto candido e lo usò per asciugargli il viso «davvero ti faccio questo effetto?» rise cercando sempre di trattenere a sua volta le lacrime.
«Si e hai fatto nascere in me più volte pensieri non proprio casti» ammise ridendo mentre con le braccia cercava un suo abbraccio che subito arrivò sotto lo sguardo dei pochi spettatori presenti nel corridoio davanti alla classe di francese, la stessa classe dove pochi mesi prima aveva ricevuto la brutta notizia dell’infarto; alcuni guardavano e passavano oltre, altri si fermavano a guardare stranamente inteneriti, altri ancora li avevano riconosciuti dalla canzone nel cortile e passavano a riferire al proprio compagno di passeggiata chi fossero; un giocatore di football passando arrangiò un "finocchi" al quale Blaine avrebbe voluto rispondere per le rime, ma fu interrotto da Kurt che si avvicinò al suo orecchio «ignoralo, questo momento è solo per noi, non permettere ad altri di rovinarcelo» bastarono quelle poche parole sussurrate con tutta la calma del mondo per calmare il ragazzo pronto a esplodere.
La loro passeggiata stava proseguendo con calma, se non fosse stato per uno stupido intervento di Rachel che aveva proposto l’insana idea di far entrare Blaine nelle Nuove Direzioni, doveva ammetterlo, Kurt sarebbe morto se fosse successo, ma ovviamente Blaine non poteva abbandonare i suoi amici… e no, non li stava preferendo a lui, ma sapeva che non sarebbero riusciti a sopperire a due perdite importanti come Kurt e Blaine tutte e due insieme.
***
Stavano già iniziando a cantare vittoria quando una voce profonda e minacciosa arrivò alle loro orecchie «la furia vuole giocare con voi»
Kurt si girò di scatto riconoscendo sia la voce che l’immancabile originalità che poteva appartenere solo a Dave Karosky;
«Cosa vuoi Karosky?» fece con un’insolenza mai appartenutagli prima e che spaventava anche lui in fondo.
«Non avevo detto di non volervi più vedere gironzolare per il McKinley?!» tuonò avvicinandosi e brandendo il pugno con aria minacciosa.
«Mi sa che dovrai abituarti giacché sono tornato» anche se per un solo secondo, si poté notare una scintilla di felicità negli occhi dell’enorme energumeno «Q-q-quindi sei tornato…?» era piacevolmente sorpreso, ma la presenza del riccioluto lo lasciava con l’amaro in bocca «non dirmi che dovrò sopportarvi entrambi qui, sul mio territorio!» adirato dallo sguardo assassino proveniente dal più basso iniziava a perdere lucidità.
«No, io sono qui solo in visita» ormai l’insolenza della coppia regnava sovrana mentre tutti quelli che passavano lì vicino cercavano di evitare lo sguardo di Karosky visibilmente messo alla prova dalla solidità del loro rapporto.
«Allora vorrà dire che mi vedo costretto ad approfittare della situazione» si avvicinò alla coppia molto velocemente e con un aria terrificante che lasciò Kurt senza parole, terrorizzato più del solito.
Era giunto il momento di riscattarsi, di aiutare il proprio ragazzo a riuscire dove lui aveva fallito, doveva aiutarlo a fronteggiare le sue ombre, i motivi che lo avevano spinto a rifugiarsi alla Dalton. «L’invidia è una brutta bestia» disse con voce titubante ma con un’espressione molto sicura che stava ad indicare un “noi sappiamo la verità”.
Si fermò di colpo iniziando a sudare freddo «invidia!? Quale invidia!» il suo tono di voce era alto, come se fosse lui che non riusciva a sentirsi e quindi alzare il volume era l’unico modo di far giungere quelle parole al cuore.
«Noi sappiamo la verità Karosky..» prese le retini della situazione con un coraggio nuovo, lo stesso coraggio con cui avrebbe spaccato la faccia al giocatore di football qualche minuto prima.
Li guardò spaventato ma allo stesso tempo terribilmente arrabbiato: era confuso, non sapeva cosa fare, aveva paura che potesse rivelare la verità a tutti, cioè che aveva baciato Kurt ma che lui lo aveva rifiutato. Sbatté il pugno contro un armadietto si girò e prese a correre via «per questa volta l’avete vinta» poterono vedere appena il suo braccio che andava a coprire il volto poco prima che sparisse dietro un angolo.
Hummel di adagiò vicino ad un armadietto, pietrificato ancora si lasciò scivolare al suolo coprendosi il volto rovinoso di lacrime; a quella vista Anderson non poté fare a meno di impietosirsi e sedersi al suo fianco facendogli cenno di poggiare la testa sulla sua spalla. «Beh, non male come primo round» sorrise cercando di scacciare tutte le emozioni negative.
Un urlo, uno sfogo sommesso proveniente dalla bocca del piccolo ragazzo dalla pelle chiara che si era stretto alla giacca del suo prode cavaliere per evitare di echeggiare per tutti i meandri dell’istituto. Una mano calda gli sfiorò i capelli passando a carezzare lentamente la sua fronte «non temere, ci sono sempre io con te, chiamami quando voi e ti verrò sempre a salvare mia principessa» rimase serio fino all’ultima parola che lo tradì accompagnata da un sorriso.
Alzò la testa dal braccio, era rosso in volto con le grosse lacrime che cadevano al suolo «ti amo, lo sai ver-» un bacio, il primo bacio della giornata.
***
«Allora, posso lasciarti qui vero?» erano davanti all’aula di canto e tutti da dentro li fissavano cercando di carpire le loro parole; gli prese il volto tra le mani «tanto c’è Finn con te al ritorno» ormai gli altri fringuelli lo stavano aspettando ed era ora di tornare alla Dalton per stilare il calendario delle esibizioni nei gap. Annuì asciugandosi ancora le ultime lacrime «posso farti una domanda?» la sua voce era mozza e rauca, ancora in preda allo spavento «tutto quello che vuoi»
«Vuoi essere il mio accompagnatore al ballo?» non fece in tempo a sorridere che le sue labbra furono bloccate e la sua bocca riempita dall’altro «non hai neanche da chiederlo».


Ecco.. è la prima FF che pubblico, e niente, non è proprio la prima che scrivo, ma niente, ognuna di quelle che scrivo è come se fosse la prima... so che è una fetecchia e la leggeranno in pochi, perciò niente, se vi è piaciuto potete anche commentare, e se non vi è piaciuto mi farebbe piacere saperne il motivo, dopotutto le critiche sono sempre ben accette.
   
 
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