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Autore: xZivaDavid    06/05/2011    7 recensioni
Un ragazzo camminava per le strade della città degli Angeli celando il volto sotto un paio di occhiali da sole abbastanza spessi da nascondere l'ombra che si andava estendendo sulle sue iridi cangianti, i capelli coperti abilmente da un cappellino da baseball scuro.
Il vento sbatteva forte sul suo respiro,come i pensieri che aveva celato, che scivolavano lungo il torace e sembravano soffocarlo tale era la forza che vi aveva riposto.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Joe Jonas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nata per Volare.


Salve a tutte, sono Fiamma, la creatrice di questa schifezzuola frutto dell'unico neurone che ruota nel mio cranio bacato xD
Spero vi piaccia, l'ho scritta in occasione dell'intervista di Demi Lovato dopo l'uscita dalla clinica.
Joe si rammarica,perchè sente qualcosa che...
Non posso anticipare altro, vi chiedo di leggerla e, se vi ispira, di recensirla.
Sono gradite le critiche ma vi prego di evitare i modi offensivi :)
Detto questo, vi lascio alla one shot :3
..F.

Ps...Ero PrInCeSsMaLfOy, l'autrice di "Imprevisti"...che per ora non continuerà...:) 
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Ricordi, sbocciavan le viole, con le nostre parole…
Non ci lasceremo mai…mai e poi mai…
Vorrei dirti ora le stesse cose…
…ma come fan presto,amore, ad appassir le rose.
Così per noi...
[De Andrè - la canzone dell'Amor Perduto]


Un ragazzo camminava per le strade della città degli Angeli celando il volto sotto un paio di occhiali da sole abbastanza spessi da nascondere l'ombra che si andava estendendo sulle sue iridi cangianti, i capelli coperti abilmente da un cappellino da baseball scuro.
Il vento sbatteva forte sul suo respiro,come i pensieri che aveva celato, che scivolavano lungo il torace e sembravano soffocarlo tale era la forza che vi aveva riposto.
Sigillati,intrappolati nel buio, offuscavano la sua visuale come gocce di pioggia che colano leggere intrappolando tra le loro lacrime amare qualcosa che sapeva di sconfitta.
Si era sempre sentito forte,invincibile.
Amato da milioni di ragazzine, era stato semplice ritenersi un Dio, lasciare che la fama lo accecasse, senza opporre resistenza.
Era ricco, bello, baciato dalla dea bendata. Ed aveva talento, questo era il pensiero che aleggiava leggero nelle menti di genti che non si erano mai imbattute in lui.
Ma dentro sè il vuoto lacerava i suoi sorrisi, si estendeva nei suoi sentimenti e li abbandonava, li stringeva perché non tornassero a tormentarlo, ladro delle proprie sensazioni.
Perché il rimorso non giocasse con quegli attimi segreti, lasciati in disparte a disperdere il sapore che li impregnava.
Sapore di emozioni rare dischiuso nei ricordi di un giovane amore puro, inebriante profumo di parole chiare disperse nel vento, di promesse non mantenute.
Continuava a pentirsene ma sentiva di essere troppo orgoglioso per parlarne.
Viveva nel torto di una scelta sbagliata e soffriva delle conseguenze che aveva causato, ma non sarebbe mai riuscito a scusarsi.
Aveva smesso di opporre resistenza ed ormai cedeva a quel pungente dolore che lo trascinava tra gli abissi..
Era come se la sua vita fosse insignificante, tutta la colpa ricadeva sui suoi sbagli.
Aveva lasciato andare l'unica cosa necessaria a tenerlo in vita.
Ogni cosa sarebbe stata vana,perché sapeva di averla perduta.
Era stato come prendere delicatamente una farfalla e strapparla dalla libertà, ferirla per poi abbandonarla.
Ma tutto rientrava nei limiti dell'abitudinario, non era mai successo però che arrivasse a soffrire tanto per un'altra persona.
Ma lei era diversa, perché riusciva sempre a rubare uno sprazzo di cielo colorandolo con il proprio sorriso, era come dell'inchiostro nero stampato nella copertina del libro della sua vita, che col tempo aveva impregnato alcune pagine. Come se continuasse a vivere in lui, saziandosi del riflesso dei suoi sentimenti inequivocabilmente celati alla vista.
Si voltò, ad osservare i comportamenti composti ed affannati delle persone normali che gli passavano al fianco e gli parvero così  spensierate che il vuoto che lo inghiottiva si estese ancora nell'infinità della sua solitudine.
Strinse un pò la tazza dal liquido nero, come i suoi occhi, tra le mani, in cerca di tepore, assaporando il calore che gli mancava.
Viveva nel gelo che egli stesso aveva creato, tra il freddo di un cuore solo e il ghiaccio dei propri errori.
Stava in un labirinto, senza via d'uscita. Arianna aveva riavvolto il gomitolo. 
Perché non poteva tornare sui suoi passi, le sue scelte erano leggi, non avrebbe potuto cambiarle nemmeno volendo.
Ma qualcuno lo aveva inquadrato, c'era chi iniziava a pensare che non fosse come sembrava, forse anche le sue fan con il passare del tempo si sarebbero accorte della sua vera natura.
Aveva vissuto quasi un anno con una nuova ragazza, sperando di ricevere un pò di emozioni, 
ma il vortice che l'avvolgeva come un arcobaleno di sfumature e pagliuzze di nuove emozioni e l'Inebriava di carezze e sensazioni sempre nuove, solo al contatto con quelle iridi nocciola chiamate Demi, venne a mancare ancora. Non era mai successo, non a lui, non a Joe Jonas.

Mi ritorni in mente bella come sei
forse ancor di più
mi ritorni in mente dolce come mai…
un angelo caduto in volo, questo tu ora sei 
in tutti i sogni miei, come ti vorrei…
  ….come ti vorrei….
[Battisti - Mi ritorni in Mente]


Perché lo sapeva che non sarebbe più riuscito ad andare avanti.
Non senza lei,almeno.
Solo quando perdi davvero una persona riesci a capire la sua importanza e la mancanza della sua voce nella tua vita riempie di silenzio ogni istante…
Beh, Joe non aveva perso solo una ragazza importante, ma anche un'amica, un importante punto nel capitolo della sua vita.
Aveva provato a darsi all'alcol la delusione che provava si era unita al dolore per la sbornia.
Sfumavano le ultime speranze del suo ritorno.
L'eco della coscienza sui suoi difetti lo strappava al sonno notturno, egoista…era stato egoista ed immaturo. 
I pregiudizi sulle ragazze erano errori su di lei, unica tra le tante, e lui riusciva ad afferrare le corde delle emozioni di lei, quelle che aveva strappato senza rancore.
Quell'amore che aveva sradicato come una piantina insignificante in un prato di margherite, che lasciata fiorire avrebbe spento il resto del mondo con i suoi sfavillanti, rari colori.
Ma ora capiva che erano indelebili le emozioni che provava con lei, sottovalutarle l'aveva reso indifferente al resto del mondo.
Il peso dei sensi di colpa riecheggiava nella sua mente, come tanti coriandoli trascinati dal vento i ricordi sfiorarono i suoi sensi con forza tale da travolgerlo e scuoterlo nell'anima.
Li aveva rifiutati nella consapevolezza di non voler ripetere attimi sbagliati e vuoti, ma erano momenti che avrebbe dovuto rivivere per far riaffiorare le sensazioni di cui aveva bisogno.
Gocce di rugiada sarebbero cadute dai suoi occhi se avesse ricordato gli attimi felici passati con lei, gocce pure, inquietudine interiore capace di scivolare dalle sue iridi color petrolio, profonde di sentimenti e rimpianti.
Dall'alto della sua fama non sarebbe mai arrivato a considerare l'idea che lei fosse stata innamorata di lui.
Non era riuscito a capirlo nemmeno le aveva rivolto la parola come sua anima gemella per l'ultima volta.

sparami adesso 
…bersaglio mancato
provaci ancora,
 è un campo minato
quello che resta del nostro passato
…non rinnegarlo, è tempo sprecato...
macchie indelebili, coprirle è reato.
[Negramaro - Mentre tutto Scorre]

Eppure, Demi era l'unica a cui rivolgeva i pensieri prima di dormire e mischiarsi ad un mondo di sogni dorati.
Gli parve che il dolce profumo di lei, tenero e delicato si mischiasse all'aroma del caffè in un gusto di nostalgici momenti passati.
Probabilmente si stava ammalando, forse era una malattia grave.
Bevve un sorso della bibita ammaliato dal sapore degli attimi che riecheggiavano nel profondo dei suoi occhi, con lo sguardo basso.
Era quasi arrivato alla sua meta, ed aveva decifrato i sintomi di quell'uragano che lo stava attraversando,con un fremito del cuore.
Ma sentiva vento, la gelida brezza della paura, quella di apparire debole.
Paura che qualcuno ridesse di lui.
Paura che fosse la sua risata ad emergere sulle altre.
Era triste, spezzato.Il vuoto del pezzo mancante non riusciva ad essere colmato.
E poi c'era lei, e nella sua fiducia in sentimenti che egli stentava ancora a riconoscere era arrivata a raccontagli del suo passato, del suo dolore.
E di come la sua compagnia placasse ogni delirio mentale. Eppure l'aveva ferita ancora.
Si chiedeva se avesse aumentato le sue sofferenze a causa del suo comportamento da immaturo.
Ma lei era più forte.
Joe strinse ancora il bicchiere bianco, sentendo il liquido scivolare tra le sue mani indenni al calore emanato come fossero di pietra.
Qualcosa di fastidioso si strinse intorno al suo cuore,che smise di correre come un uccellino in gabbia.
La vera causa del suo calmo malessere che l'aveva portata a rifugiarsi in una clinica era il suo animo sgarbato ed egoista. 
Eppure la colpa non si era riversata su lui come un fiume in piena, lei aveva affermato che il crollo era avvenuto poiché non era riuscita a nascondere la propria necessità di cure da una malattia che si protraeva da anni.
Era stata superiore,come sempre.
Joe fu colto da una dolorosa fitta allo stomaco e fu costretto a fermarsi,tentando di respirare.
C'era qualcosa di lei.Come se fosse rimasta impressa nella sua mente.
Impossibile da cancellare.
Rivedeva i suoi occhi castani che rilucevano sotto la luna, le pagliuzze dorate a contornarli, come raggi di un luminosissimo sole, lucidi di sorrisi e d'emozioni celate.
Sentiva le ciocche scure ricadere nell'ombra della sua spalla, pizzicargli le gote e gli parve di udire la sua risata strascicata e vera dovuta a quel gesto semplice ed intriso di amore.
Un brivido lo attraversò, ripensando alle carezze scambiate, ai sorrisi perduti ed ai baci ormai proibiti.
Ed alla sua voce capace di farlo emozionare.
Aveva sempre pensato che fosse come le altre, eppure era riuscita a rimanere impressa. 
Joe aveva persino sentito un pezzo della sua intervista, e la sua voce dolce e delicata aveva scatenato un tumulto nel suo animo, generando uno squilibrio interiore talmente forte che non era riuscito a fermarsi.
Demi mormorava solo:"ho scritto Stay Strong" per non tagliarmi" ed il ragazzo si era abbandonato ad un pianto scaturito da così tante cause da apparirgli immotivato.
Era bastata l'incurvatura leggera delle labbra di lei in un principio di sorriso e non aveva retto.
Riusciva a ricordare ogni suo gesto, ogni suo vizio. Indispensabile.

E quando ti troverai in mano
quei fiori appassiti al sole
di un aprile ormai lontano
li rimpiangerai...
[De Andrè - la canzone dell'Amor Perduto]

La rivedeva nella propria mente, leggiadra mariposa volteggiando i capelli e sorridendo spontaneamente.
Ma nessun altro capì che dietro quel sorriso nascondeva un mondo di dolore.
Non prima che il ragazzo commettesse il più grande errore della sua esistenza.
Ora tutti conoscevano i sentimenti e gli sbagli della giovane.
Ma non c'era stata alcuna persona che si era scagliata su Demi per il suo passato, erano stati tutti calorosi, s'erano stretti intorno a lei, a coprire le debolezze che emanava con i loro corpi, con un simultaneo grido di forza.
Lui non sarebbe riuscito ad essere come lei.
Ma ne aveva bisogno.
Il ragazzo si fermò ancora, accorgendosi di essere scosso dai fremiti, come una foglia autunnale vola via.
Iniziò a pensare che il cappuccino fosse stato corretto, quando si accorse di essere lui il problema: Era innamorato.
Folle, perduto, maniaco.
Attraversò la strada senza destare sospetti e spalancò le porte dell' Hollywood Records, la sua casa discografica.
E rimase immobile, gli occhi spalancati davanti all'immagine splendida che era apparsa davanti ai suoi occhi, dolce visione angelica.
Era Demi, la sua Demi, che sfoggiava un sorriso sincero, quasi felice.
La osservò da lontano mentre parlava con qualche ragazzo sconosciuto nella sala d'aspetto.
Vide che non si era sbagliato: era cresciuta.
Era matura, una donna.
Lo sguardo non guizzava più energicamente in cerca d'amore, non brillava più di desideri infantili.
Indossava un abito corto, primaverile, azzurro.
Risaltava i suoi occhi scuri,come pozze di petrolio dalle sfumature come oro colato.
Joe si perse in lei, come non accadeva da tempo.

E ti vengo a cercare
perché sto bene con te,
perché ho bisogno della tua presenza..
...
[Battiato - E ti vengo a Cercare]
 
Osservò i capelli corvini ricadere in ciocche ordinate e lunghe percorrendole la schiena.
Era bella,come era sempre stata. Forse di più.
Rimase folgorato dallo splendore che emanava, come non fosse mai crollata.
Come una fenice,era rinata dalle proprie ceneri, più splendida e forte di quanto non fosse mai stata.
Poi il suo sguardo calò, seguendo la luce di cui era inondata la giovane donna, lungo le braccia snelle...
E i suoi polsi. Deglutì piano.
"Stay Strong" per riuscire a dimenticare il dolore.
Per sentirsi superiore.Per tornare a vivere.
Continuò ad osservarle, stupito.
Guardò la sua indifferenza nei propri confronti.
E per la prima volta riuscì a dirsi di essere la causa di ogni cosa.
Gli era bastato osservarla per un istante, per aprire gli occhi sulla faccenda.
Si ripromise di cambiare, aveva bisogno di diventare una persona migliore.
Con le lacrime agli occhi ed una nuova sensazione, uscì dalla casa discografica.
Senza quel vuoto dentro. Sarebbe passata anche questa,l'avrebbe dimenticata.
Eppure aveva la consapevolezza che sarebbe rimasta impressa per sempre, come la sua forza che le aveva permesso di ricominciare a vivere,come la canzone che avrebbe scritto per lei,
vana compensazione di un perdono nato dal dolore degli sbagli commessi.
Per scoprire se l'aveva persa davvero.
Per scoprire se era vivo solo perché lo era anche lei.

Doveva lasciarla andare, libera, per sempre, perché era nata per volare.

"ti regalerò una rosa, 
una rosa bianca come fossi la mia sposa
una rosa per ogni tua lacrima da consolare,
una rosa per poterti…amare."
[Simone Cristicchi - Ti regalerò Una Rosa]


   
 
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