"Portatela via!" In quell'istante caddi in un abisso di disperazione e di rabbia. Rabbia verso colui che aveva pronunciato queste parole. disperazione per l'angelo che stavano portando via, per il mio Sole ormai coperto dalle nuvole. E non pensai più a niente, non pensai più di essere il principe di Camelot e che in quel momento mi sarei esposto: avrei fatto qualsiasi cosa per lei. Avrei affrontato mio padre in duello se sarebbe servito! Lei che mi aveva fatto apprezzare l'umiltà verso le altre persone, lei che mi amava.lei con il suo dolce sorriso e i suoi modi di fare umili ed eleganti allo stesso tempo, lei che era il mio riparo, che era lo scoglio della salvezza, lei... La sentii pronunciare il mio nome con disperazione, paura e preoccupazione. Io allora riuscii a riprendermi, mi liberai e sali dall'abisso in cui ero caduto. Corsi verso di lei e la baciai, trasmettendole tutto il mio amore, la mia speranza nel rivederla, la mia paura e la mia disperazione. Poi quattro mani mi presero e mi staccarono da lei, così io ricaddi nel mio abisso. Prima di ricadere però riuscì a dire quattro parole "Ti amerò per sempre!"