Learning how to love you
prompt: #043, blade of grass
-Mamma, sono tornato!-
-Oh, ciao Dhani! Sto finendo di preparare il
pranzo! Vieni, ci sono delle persone che ti vogliono conoscere!-
Il piccolo Harrison lanciò lo zaino in corridoio e si diresse verso la
cucina camminando veloce, divorato dalla curiosità.
Varcò la porta e il suo sguardo, dopo essere vagato distrattamente sulla
madre ai fornelli, si posò sul padre, che stava conversando con un uomo che non
aveva mai visto.
Questi, non appena si accorse della sua presenza, interruppe la discussione
e gli sorrise: -E così tu sei il giovanotto di casa, eh?-
Il bimbo annuì timidamente, mentre il padre gli scompigliava i capelli con
il sorriso sulle labbra.
-Come ti chiami?-
-Dhani…-
-Bellissimo nome, giovanotto: io sono Ravi.- gli
tese la mano e il bimbo gliela strinse piano, per paura di fare qualche gesto
affrettato.
-Bapi, vedessi che bello il giardino! È pieno
di fiori e uccellini e laghetti e farf- oh.-
Dhani si voltò subito verso la direzione da cui era provenuta quella vocina, e
vide una bimbetta all’ingresso, gli occhi grandi e scuri puntati su di lui e le
lunghe trecce che le ricadevano sul vestito variopinto.
-Dhani, giovanotto, sono fiero di presentarti mia figlia Anoushka;
Anoushka, saluta Dhani.-
La bimba guardò il padre e poi, le mani giunte, s’inchinò dinnanzi al
piccolo Harrison che, non sapendo cosa fare, le tese imbarazzato la mano:
-Ciao! Ti va… Ti va di venire a giocare con me?-
Anoushka stette ad osservare quella mano tesa ma, dopo una manciata di secondi,
gliela strinse sorridendo, per poi seguirlo nel giardino.
-Non sai fischiare?-
La bimba quasi arrossì, scuotendo con vigore la testa senza guardarlo in
faccia.
-Ma è semplice… Guarda!-
Dhani strappò un filo d’erba e se lo poggiò sulle labbra, soffiando piano: il
suono trillante e festoso che fuoriuscì fece sorridere Anoushka,
che lo guardava estasiata.
-Ma sei bravissimo!-
Il bambino arrossì un po’, porgendole il fischietto improvvisato: -Non è
niente di che… Tieni, ora prova tu.-
-Quanti anni hai detto che ha?-
George versò il tè a Ravi, mentre quest’ultimo si
accomodava su una delle seggiole in veranda.
-Ad agosto ne compirà otto.-
Il più anziano ringraziò l’altro con un cenno del capo e prese la tazza
fumante che questi gli stava porgendo, sempre senza staccare lo sguardo dalle
figure vivaci poco distanti da loro.
-Mmm, Anoushka tra due mesetti invece ne farà cinque…-
-Ravi, ho già capito dove vuoi arrivare, e ci tengo davvero molto a ricordarti
che i matrimoni combinati sono ormai fuori moda.- rise l’ex-Beatle.
-Non sto dicendo quello… Però, guardali… Non sono una bella coppia?-
George guardò i due bimbi e non poté non sorridere, quando vide Dhani sbuffare scocciato perché Anoushka
gli stava posando sul capo una corona di fiori di campo.
Era evidente che quell’ornamento non gli piacesse affatto, ma altrettanto
strano era il fatto che non facesse nulla per
levarsela di dosso.
-Sì, stanno davvero bene, insieme.-
Il ragazzo scese al volo dall’autobus,
percorrendo velocemente il viale che lo separava dall’amato divano.
Una volta arrivato all’agognato traguardo, si
lasciò accogliere dalla stoffa a fiori, ma delle risate che provenivano dal
salotto lo riscossero.
Si alzò e si diresse verso il soggiorno, dove
trovò suo padre in compagnia di un uomo che conosceva bene.
-Giovanotto! Finalmente ci si rivede!-
Ravi spalancò le
braccia e Dhani lo abbracciò affettuosamente: ogni
tanto vedeva il musicista di sfuggita, ma dall’ultimo incontro erano passati
ben tre anni, e molte cose erano cambiate.
-Allora, cosa mi racconti? Emozionato per il
college?-
-Ravi, è da sei anni
che me lo chiedi ed è da sei anni che, puntualmente, ti ricordo che lo sto già
frequentando! Devi fare qualcosa per la tua memoria!- il ragazzo rise, assieme
al padre, mentre l’uomo più anziano aggrottò le sopracciglia:
-Aaaah, è per vedere
se stai attento mentre ti parlo! Chi mi dice che tu non finga di ascoltare un
vecchio babbione come me?-
Tutti e tre risero ancor più forte, ma le risate
del giovane gli morirono in gola, non appena vide sbucare una figura dalla
porta-finestra.
-Bapi,
non urlare! Non è educat-
La sagoma si bloccò sull’uscio, incapace di
finire la frase.
Dhani avrebbe tanto
voluto chiamarla, per accertarsi che fosse lei, ma la lingua se ne stava
immobile.
Fu la figura ad interrompere il silenzio,
chiamandolo per nome, la voce percorsa da un’inflessione carica d’incertezza e
meraviglia.
-…Dhani?-
Nel sentire il suo nome pronunciato in quel modo,
il ragazzo sobbalzò: -Anoushka…-
Nel giro di un paio di secondi si ritrovò a
stringerla, il viso immerso nei suoi capelli, neri nastri di carbone.
-Dhani… Sei veramente tu?-
-A quanto pare.- rise
leggero lui, staccandosi.
Anoushka si unì alle
risa, e i denti perfetti scintillarono come perle al Sole.
Dhani le sorrise di
rimando e, dopo aver notato l’assenza dei due musicisti, le tese la mano, come
otto anni prima.
E, come otto anni prima, le labbra di Anoushka s’incresparono dolcemente, quasi ad accompagnare
il movimento del suo corpo.
-Sai, prima stentavo a riconoscerti!- Dhani si tirò su per guardarla meglio, appoggiando il
proprio peso sul gomito.
La ragazza soffiò leggera sul fiore, lasciando
quella miriade di semini bianchi libera di volare.
-Ah sì? Beh, io ti ho riconosciuto subito: certi
occhi sono difficili da scordare.-
Dhani cercò il suo
sguardo ma lei, imbarazzata, si ritrasse e fissò uno dei laghetti che
circondavano Friar Park.
Improvvisamente si voltò e gli sorrise radiosa:
-Uh, sai che ho imparato a fischiare?-
Il ragazzo sbarrò gli occhi, colpito da quella
frase inaspettata: -Davvero? E cosa stai aspettando a farmi sentire?-
Prontamente, Anoushka
strappò un filo d’erba e se lo poggiò sulle labbra, zufolando leggera come il
vento.
Dhani se ne stava ad
ascoltarla incantato, ormai perso nella curva sinuosa del suo profilo.
Percorse la fronte, gli zigomi alti e il naso
lungo e diritto in silenzio, non interrompendo quel piccolo concerto.
Il suo sguardo si posò infine sulle labbra
carnose, petali scarlatti poggiati lì da chissà quale divinità.
In quel preciso istante Anoushka
finì di suonare ma, poco prima di potergli chiedere -Come sono andata?-, la
bocca di Dhani stava già lambendo la sua.
Tremante, ricambiò con gli occhi chiusi, un
filo d’erba ormai scivolato tra le dita.
-…Cos’era fuori
moda, scusa?-
-Bah, siamo in una fase revival, Ravi. Non cantar vittoria. Almeno, non così presto.-
Credits titolo:
Learning How To Love You - George Harrison.
No Time or Space.
Oddio. Ce
l’ho fatta. Ommioddio.
Ok, l’ho appena completata e non so che dire,
davvero.
Non so come commentarla, come spiegarvi…
Niente. Ci rinuncio.
Vi dico solo che il prompt
l’ho preso da una splendida community, e credo che tenterò di cimentarmi in
questa nuova sfida.
http://101-kisses.livejournal.com/profile
Anyway, volevo
precisare che trovo che Dhani e Anoushka
siano una coppia meravigliosa.
Dico
sul serio: li ho visti al Concert For George e mi sono letteralmente innamorata di loro
come Coppia.
Sappiate
che questa non sarà l’unica cosa che scriverò su di loro, perché ne ho già
un’altra in fase di lavorazione ;)
Altra
piccola precisazione: all’inizio, nel flashback, la vicenda è ambientata nel
1986. Dhani deve compiere otto anni e Anoushka cinque, mentre dopo siamo già nel 1994.
Ho
scelto quest’anno perché Anoushka di 13 e Baby
Harrison di 16 anni m’ispiravano assai.
Bene,
ora vi lascio: spero di non avervi sconvolto troppo ^^”
Bacioni,
Peace&Love
Dazed;