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Autore: N3trosis    07/05/2011    0 recensioni
-Diventi come un fiocco di neve che non cade da nessuna parte- rispose Jimi, sempre affettuosamente. Solo, dall'altra parte dello schermo, sorrise debolmente, come se non fosse pienamente soddisfatto della conclusione dell'amico. L'unico che abbia mai avuto, l'unica persona vera che abbia mai potuto conoscere.
"Nirvana" riprende gli eventi dell'omonimo film di Salvadores, girato nel '97, offrendo una visione alternativa sul finale della pellicola.
Genere: Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Storie dall' Agglomerato'
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Dedicato alla mia preferita, unica luce quando tutto si fa buio.
Dedicato anche ad Abe, che con il suo russare non può che ispirarmi.

 





- Aspetta Jimi... -

La voce, appena incerta, arriva tremolante dai vecchi autoparlanti del computer davanti al giovane programmatore.
L'uomo inarcò affettuosamente le sopracciglia, guardando la figura al di là dello schermo. La sua
preoccupazione davanti all'ignoto della morte è palese. Lui, che non era nemmeno vivo, si
comportava come un perfetto essere umano.
- ...ma dopo... dopo cosa succede? Quando mi cancelli... cosa divento?- chiede ancora il personaggio,
lui che era nato solo come il protagonista di un videogioco, ora diventato terribilmente umano.

Stava li, il povero Solo, seduto sopra degli scatoloni dentro un grosso magazzino. Quello che era il
suo mondo non era altro che un gioco, e lui sarebbe stato costretto a riviverlo in eterno, conscio di
come tutto questo fosse finto. Per questo aveva implorato Jimi, il programmatore che aveva
inventato il suo mondo, di cancellarlo. Meglio l'oblio che una vita così.

Ma Jimi non poteva rispondere a una domanda del genere, non senza domandarsi a sua volta
cosa sarebbe successo dopo la sua morte... cosa che sarebbe avvenuta molto presto.
La squallida camera d'albergo che aveva prenotato assieme a Joystick e Naima, poche ore prima,
ricambiava il suo sguardo attonito. La piccola finestrella sbarrata dava su uno dei tanti vicoli di bombay city,
con i suoi cacciatori d'organi e spacciatori di emozioni. Già gli pareva di sentire le sirene dei blindati della

Okosama Star , che venivano a prenderlo.

Solo allora si accorse che fuori aveva iniziato a nevicare.
Si ricordò la sensazione di assoluta libertà che aveva provato a sorvolare la rete, a fare “l'angelo”, l'hacker,
e penetrare nei file della
Okosama Star per poter finalmente cancellare ogni traccia di Nirvana, il videogioco
dove era ambientata la vita di Solo.

-Diventi come un fiocco di neve che non cade da nessuna parte- rispose Jimi, sempre affettuosamente. Solo,
dall'altra parte dello schermo, sorrise debolmente, come se non fosse pienamente soddisfatto della conclusione dell'amico.
L'unico che abbia mai avuto, l'unica persona vera che abbia mai potuto conoscere.

Il bussare alla porta della camera riscosse i due da quel prolungato addio. Finalmente erano arrivati.

-Jimi-san... sappiamo che è li-

Una ormai ben nota voce dall'accento fortemente orientale fece scomparire il sorriso dal volto dell'uomo,
la cui mano andò velocemente al calcio della pistola. Sapeva benissimo cosa sarebbe successo, lo sapeva
da quando aveva fatto scappare via
Joystick e Naima dalla camera d'albergo, dopo aver rubato i soldi della società giapponese.
Sarebbe scappato anche lui... ma non era li per i soldi. Lui voleva liberare Solo dalla sua prigione virtuale, prigione dove lui lo aveva messo.

-... mi ascolti.. lei chi ha fatto del male.. chi ha feriti. Ma noi possiamo dimenticare. Ricominciare da capo!- La voce del sicario della
Okosama Star suonava molto convincente, anche se l'effetto persuasivo sarebbe stato più alto se le sue parole non fossero state seguite
da almeno cinque pistole alla quale veniva rimossa la sicura. Lo scatto secco delle leve che sbloccavano i grilletti risuonò come una campana
nella notte silenziosa. Istintivamente, Jimi puntò la pistola alla porta, mentre con l'altra mano muoveva il cursore sulla voce “delete” di Nirvana.

Solo gli rivolse un ultima occhiata, felice e triste allo stesso tempo. -Abbiamo vinto noi Jimi?-

L'uomo si voltò un ultima volta a guardare l'amico per il quale aveva rinunciato a tutto. - Si. Abbiamo vinto noi - rispose il giovane programmatore,
cliccando sul mouse. La figura di Solo si scompose in infiniti trattini bianchi mentre lo sfondo si scuriva. Quando divenne solo un ammasso di linee statiche,
il groviglio si accartocciò su se stesso, scomparendo dentro l'icona di un cestino.

Era fatta, ora era davvero libero.

-Sto entrando, Jimi-san...- insistette la voce al di la della porta, mentre la maniglia d'ottone si piegava lentamente dietro
i modi cauti del sicario.
Jimi non ci pensò oltre, puntò la pistola verso la porta e fece fuoco.

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