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Autore: Arisu95    07/05/2011    5 recensioni
Ormai era Maggio.
L'aria profumava di fiori e di sole. Una giornata splendida, accompagnata dagli accordi di un pianoforte.
Gold, Lyra e Silver si stavano preparando per l'imminente concerto, ma nell'aria c'erano sensazioni strane desiderose di emergere ...
....
Fanfiction AU sul pairing Gold/Silver, ovvero la mia yaoi preferita! Spero che vi piaccia!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Manga
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~ Concerto per Pianoforte ~


Ormai era Maggio.
 

L'aria profumava di fiori e di sole, le poche nuvole si sfaldavano e scioglievano sull'immenso cielo azzurro, quasi terso.
Tutto sembrava luccicare e splendere, emanare luce e calore propri.
Una giornata splendida, accompagnata dagli accordi di un pianoforte.

Sì, lo si sentiva. Per le strade semi-deserte, lungo i marciapiedi ardenti, riecheggiare tra le foglie degli alberi in fiore e scivolare sugli specchi d'acqua del parco. Proveniva da una finestra aperta. Bastava alzare un attimo la testa per scorgerla, quell'unica finestra aperta dell'edificio.
Un edificio grande seppur modesto, dove le ombre delle chiome cariche degli alberi si proiettavano grigie sui muri imbiancati da poco.

Melodie stupende, paradisiache ... Bastava chiudere gli occhi per sentirsi sollevati verso il cielo, le nuvole, in paradiso, davanti al grande cancello dorato, con due ali bianche e leggere e attorniati da pace ed amore.

Poi, d'un tratto, tutto inquinato da un rumore di passi. Veloci, pesanti, di qualcuno che corre di fretta.
Un ragazzino stava correndo per le vie, tenendosi con una mano la borsa nera a tracolla, mentre un triangolino di pentagramma sbucava fuori, quasi pretendendo un bagno di sole, stufo del buio della borsa.

Si era diretto verso quell'edificio da cui proveniva la musica, aprì la porta, salì veloce i gradini mentre il suono del pianoforte si faceva sempre più distinto ed intenso.

"Silver!" - Chiamò ad alta voce, aprendo bruscamente la porta e iniziando ad ansimare. Aveva corso davvero molto.

Le mani bianche e perfette, che fino ad allora avevano danzato sulla tastiera, con le dita che scalavano le note come un uomo su un monte, d'un tratto si arrestarono, indietreggiarono, come colte di sorpresa.
Il ragazzo le rimise svelto sulle sue gambe, voltandosi verso l'altro con uno scatto della testa, che lasciò volteggiare nell'aria per un attimo i suoi lunghi capelli rossi, abbagliati dai raggi del sole che provenivano dalla finestra dietro di lui.

"Gold ..."

"Scusa il ritardo ... Mi dispiace." - Si scusò il ragazzo dai capelli neri, mettendosi una mano dietro la nuca imbarazzato.

"Non importa ..." - Rispose Silver con un cenno della mano e la voce piuttosto fredda e distaccata. Neppure quel sole bollente riusciva a sciogliere la coltre di ghiaccio che racchiudeva il suo cuore, scudo e gabbia al tempo stesso.

Si voltò di nuovo verso il pianoforte, scorrendo i grandi occhi d'argento sul pentagramma cercando il punto dov'era arrivato, come se stesse leggendo un libro.

Gold era rimasto un attimo a guardarlo.
Da quanti anni si conoscevano...? Fare un conto preciso era impossibile. Si conoscevano proprio da sempre, da quando erano molto piccoli ... Lui e Silver.
Erano sempre finiti in classe assieme, e quando aveva sentito che Silver aveva intenzione di iscriversi ad un corso di musica, fece istintivamente la stessa cosa.

Poggiò la borsa nera sul tavolino, accanto ad un vaso di fiori bianchi e rosa appena colti. Emanavano davvero un buon profumo, che si avvertiva in tutta la stanza.

"Li hai raccolti tu ...?" - Gli chiese.

"No ... Li ha raccolti Lyra." - Rispose Silver tagliando corto.

"Ah ..."

Lyra. Era "l'ultima componente del trio". Quella che, assieme a Gold e Silver, aveva condiviso tutto, scuola, ricordi ... Ed ora anche lei aveva fatto l'iscrizione al corso di musica.
Erano proprio inseparabili, quei tre.
Eppure, da qualche tempo, Gold e Lyra percepivano una distanza più netta tra loro, come se qualcosa impedisse loro di rapportarsi in modo completamente sincero e schietto, come invece avevano sempre fatto.
Cos'era ... Cos'era che li faceva allontanare?
Era iniziato tutto qualche anno prima, più o meno nello stesso periodo in cui tutti e tre erano divenuti adolescenti.
Anche Silver era cambiato.
Era sempre stato freddo e asociale, e da qualche anno lo era ancora di più, specialmente con loro due, i suoi unici amici.
Aveva innalzato un muro ancor più alto tra il suo cuore e quello degli altri, ed era solo timidezza. Una gran timidezza che finiva per farlo considerare da molti antipatico, e per altri tremendamente affascinante.

Tremendamente affascinante ...
Proprio così.

Al pensiero di quelle due parole Gold arrossì leggermente, per poi essere distratto dal rumore della porta, che si era aperta nuovamente.

"Hey! Ciao Gold!" - Lo salutò Lyra entrando, per poi fare qualche passo verso l'altro ragazzo - "Che c'è Silver ... Non suoni più?"

"Sono stato interrotto ..." - Rispose gelido Silver, lanciando uno sguardo a Gold, che sorrise di nuovo imbarazzato.

"Ehi tu, ti ricordo che domani c'é il saggio di fine anno! Dovresti smetterla di arrivare in ritardo e ripassare!"

"Sì sì lo so ... Ma ehi, con un talento come Silver, anche se io non sono il massimo, cosa può andare storto ?!?!" - Rispose Gold, appena stato schernito da Lyra.

"E' un concerto a quattro mani." - Sentenziò Silver, facendo placare all'istante gli altri due.

"Già ... Quindi se anche Silver é bravissimo, ma tu non sai fare bene la tua parte, se anche solo sbagli qualche nota ... Rischi di fare un disastro!" - Infierì ancora Lyra.

"Ma io e Silver ci siamo già esercitati !!!"

"Non abbastanza." - Controbatté Silver - "Questo é l'ultimo giorno. Anziché passare il pomeriggio in giro per il paese a giocare con il tuo Aipom, dovresti esercitarti ... Qui con me."

A quelle ultime parole, Silver si sentì il cuore battere d'un tratto più forte e un certo tepore salirgli da dentro fin sopra le sue guance, al che si voltò un attimo, imbarazzato.

Lì ... Con lui.
Anche a Gold quelle parole fecero lo stesso effetto.

Lyra si sentì, suo malgrado, di troppo.
Quando Gold e Silver erano vicini, e l'idea che si trovassero soli ... Non era più come un tempo.
No.
Prima trovava dispiacere, per non essere con loro, invece ora era più un senso di ...
.. Gelosia.
Gelosa ... E non capiva nemmeno bene il perché.
A lei Silver piaceva, di questo era certa,
Non avrebbe dovuto essere gelosa di Gold, non ce n'era motivo ... Lui era un ragazzo, non poteva piacergli Silver.
Eppure ...
Le pareva tremendamente vero, che i due si piacessero.
Vero e doloroso.
Il suo migliore amico innamorato della persona che già lei amava...?
Ridicolo.
Ma quel che era più ridicolo era che ne fosse estremamente gelosa e convinta.

"Allora io me ne vado ... Devo ripassare anch'io per il concerto, dovrò esibirmi con l'arpa ..." - Disse con un tono vagamente triste e rassegnato lasciando la stanza.

Gold e Silver rimasero un attimo immobili a fissarsi.
Il tempo pareva essersi fermato.
Poi Gold scrollò la testa di scatto, prese un blocco di pentagramma dalla borsa e si sedette affianco a Silver, poggiando le carte vicino a quelle dell'altro ragazzo.

"Cominciamo allora!" - Disse poi per spezzare il silenzio.

Silver annuì spostandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio, per poi rimettersi in ordine e poggiare le delicate mani pallide sui tasti.
Anche Gold mise le sue mani, di pelle più scura e temprata dal sole, sul pianoforte.

Ed iniziarono a suonare, ciascuno la sua parte, mentre le note di ognuno si intrecciavano, si confondevano, si fondevano insieme.

Poi, d'un tratto, si bloccarono.
Abbassarono entrambi lo sguardo verso le loro mani.

Entrambi avevano sbagliato la nota, e Gold si era ritrovato la mano più piccola dell'altro sotto la sua. Era davvero fresca ... Sarebbe rimasto così per sempre, godendo della sua temperatura più bassa e allo stesso tempo scaldandola.
Silver arrossì, mentre la sua mano, a confronto di quella di Gold, gli parve gelida, e sentì un senso di calore e benessere attraversarla e giungergli lungo il braccio, fin dentro al cuore.

Ma poco dopo, resosi conto dell'effettiva situazione, la ritrasse e Gold seguì l'esempio, anch'egli imbarazzato.

"Scusa ..." - Sorrise guardandolo con tenerezza.

"Lascia stare ... Continuiamo"

Ripresero a suonare, suonare, suonare senza sosta.
Le ore scorrevano senza che nessuno dei due se ne potesse accorgere, presi com'erano dalla musica e, soprattutto ... Dalla presenza dell'altro.

Poter stare così, l'uno affianco all'altro, completandosi a vicenda suonando pezzi volti a fondersi insieme, era un piacere immenso ed irrinunciabile.
Erano davvero rapiti ... Rapiti dai loro sogni, e dai loro timidi sentimenti, tenuti quasi nascosti nei loro cuori, ignari del fatto che anche l'altro provava lo stesso, e un po' timorosi nel doverlo dire apertamente.

"Hey !!!" - Era la voce di Lyra.

Era di nuovo sulla porta, e li aveva interrotti.

"Cosa c'é Lyra?" - Chiese Silver voltandosi.

"Avete suonato per ore !!! Va bene esercitarsi, ma state un po' esagerando, mi sa!"

"Uffa ..." - Sbuffò Gold incrociando le gambe e mettendosi le braccia dietro la nuca - "Non ti va mai bene niente! Prima studio troppo poco, poi esagero .... Mah! Voi donne, chi vi capisce é bravo!"

"Dai ... Comunque, ora é meglio che stacchiate la spina, andiamo insieme da qualche parte, che ne dite ?!"

Uscire insieme?
Gold non poteva resistere a quella proposta.

"Uuuh! Sì che bello !!! Dai Silver, vieni anche tu !!!" - Esclamò scattando come una molla in piedi e voltandosi verso l'amico.

"Mmmh ... Beh, io non so ... Insomma ..."

"Ok! Allora decisione presa!" - Gold prese per un braccio Silver senza aspettare che finisse la frase, e lo portò fuori, insieme a Lyra.

Andarono in centro, in una gelateria. Intanto si era fatta sera.

"Io un cono fragola, vaniglia e mela verde!" - Ordinò Lyra alzando la mano.
"Io un cono pesca, cioccolato e crema con una montagna di panna sopra !!!" - Esclamò Gold muovendo la mano alzata mostrando fiero la sua banconota - "E tu Silver...?" - Chiese poi girando la testa verso l'amico, a cui quella scenata infantile pareva cosa davvero imbarazzante.
"Io...? Uhm ... Menta e Liquirizia." - Disse girando lo sguardo altrove, imbarazzato.

Si diressero al parco.
Sotto le stelle era molto più bello, con i Pokémon notturni che stavano appollaiati sui rami con le piume arruffate e qualche Pokémon fantasma svolazzare qua e là.
C'era davvero molta pace ...

Silver guardò Gold con la coda dell'occhio.
Si stava abbuffando come al solito, e aveva tutta la bocca sporca mentre mangiava avidamente il suo gelato.

"Uh ...? Che c'è Silvy? Perchè mi guardi?"
"Intanto non mi chiamare Silvy ... E poi, ma come fai a sporcarti così ?! Sei sporco di panna fin sopra le guance, ma hai tre anni per caso ?!" - Esclamò, spazientito dall'infantilismo dell'altro.
"Allora ... Puliscimi." - Sorrise.
"Eh...?" - Silver assunse un'espressione sorpresa - "Perché mai dovrei farlo ?!"

Il suo cuore aveva preso a battere più forte, e sul suo viso si era fatto largo un certo rossore.

"E' ovvio il perché ..." - Gold invece fece un'espressione tremendamente innocente - "... Perchè non c'è uno specchio e non so esattamente dove sono sporco ..." - Prese un fazzoletto e glielo porse - "Puoi...?"

"Ma scusa, non puoi farti pulire da Ly ..."
"Io devo andare a buttare il fazzoletto del gelato, torno subito !!!" - Esclamò Lyra allontanandosi prima ancora che Silver avesse finito la frase.

Era stato più forte di lei.

Vedere la persona che amava intenta a pulire il viso al suo migliore amico, che provava sentimenti verso di lui ... Non lo avrebbe sopportato.
Sarebbe scoppiata a piangere, avrebbe detto che le era entrato qualcosa nell'occhio, si sarebbe allontanata per sciaquarsi il viso e sarebbe stata con questo pensiero fisso per tutto il resto della serata.
Avrebbe potuto dare ascolto a Silver e pulire Gold al posto suo ... Ma sarebbe stata la stessa cosa, anzi, peggio: avrebbe letto negli occhi di Silver il rimorso per non averlo fatto, ne era sicura.

"Allora Silver, che c'è? Hai forse paura di pulire il viso ad un ragazzo...?" - Sorrise malizioso.
Il rossino arrossì di colpo.
"Certo che no! Dammi qua!" - Rispose strappandogli il fazzoletto di mano e iniziando a pulirgli il viso.

Gold rimase a contemplarlo, mentre con le guance un po' arrossate fissava attentamente il suo viso, con quegli occhi d'argento che brillavano rischiarati dal vicino lampione, e con la mano faceva scorrere delicatamente il fazzoletto sulla sua pelle.

Era davvero una sensazione bellissima ... Sarebbe rimasto lì così per sempre.

"Ecco fatto." - Disse invece Silver, togliendo il fazzoletto dalle guance dell'altro e voltandosi di nuovo.

"Silver, io ..." - Gold prese Silver per un polso, quella stessa mano che lo aveva delicatamente pulito.

Avrebbe voluto dirglielo, dirgli ogni cosa ... Che era da molto che provava una strana sensazione ogni volta che lo vedeva, che gli mancava il fiato tutte le volte che si guardavano negli occhi, che sentire la sua voce e toccarlo gli faceva venire il batticuore ...

"Rieccomi!" - Esclamò Lyra, di ritorno.

Silver e Gold guardarono nella sua direzione arrossendo.

Il ragazzino sgranò gli occhi dorati per un istante, per poi ritrarre velocemente la mano lasciando andare il polso di Silver, il quale abbassò lentamente il braccio prendendo a fissare il terreno.

Lei aveva capito tutto ormai.
Quella scena non era che un' altra conferma.
Scosse la testa cercando di non pensarci.

"Sarà meglio andare a casa ora, si è fatto abbastanza tardi e domani abbiamo il concerto!" - Attaccò Lyra, cercando di fare la sua solita voce allegra e spensierata.

"Hai ragione ..." - Silver si alzò dalla panchina, con un sospiro - "... Io comincio ad andare."

"Ma non ci aspetti ???"

"No ... Sono stanco, non ho tempo di aspettarvi." - Disse freddamente, lanciando uno sguardo gelido a Gold per poi andarsene via.

"Silver ..." - Chiamò debolmente Gold in un filo di voce, senza che nessuno lo potesse sentire.


Silver camminava da solo, un po' innervosito.
Gold ... Cosa stava per dirgli?
Più se lo domandava, più il suo cuore prendeva a battere velocemente, cominciando ad avvertire un gran calore venirgli da dentro e raggiungergli il bel viso pallido.
A quei pensieri, vaghi ma significativi, i suoi occhi d'argento iniziarono a luccicare di una luce tremula e insicura.
Gli voleva forse dire che ...
Quella cosa, che neppure riusciva a pensare, che avrebbe desiderato ma verso cui aveva un tremendo timore.

 

Arrivò l'indomani.
Gold e Silver si erano incontrati di nuovo, nel pomeriggio, per fare le ultime prove.
Avevano suonato per ore in modo perfetto, riempiendo l'aria di note sublimi.

"Sono sicuro che stasera faremo un successone!" - Esclamò Gold, guardando l'amico.

"Probabile." - Tagliò corto Silver. Dalla sera prima, da quando Gold stava per dirgli quel 'qualcosa', si era fatto ancora più freddo e distaccato.

Gold inarcò un sopracciglio dispiaciuto, avvertendo quella muta nota di ostilità.

Il rossino si alzò dallo sgabello e iniziò a radunare gli spartiti nella sua borsa.

"Che fai ...?"

"Ho finito. Me ne torno a casa."

"Ma ..."

"A stasera." - Lo salutò senza emozione chiudendo la porta dell'aula.

Già ... Quella sera.
Era la sera del concerto.
Sarebbero stati tutti vestiti benissimo, lustrati, pettinati ... L'idea a Gold non faceva impazzire.
Lui era un tipo sportivo, quel genere di cose erano per lui una specie di gabbia, un teatro di maschere tutte uguali.
Ma ... Ci sarebbe stato anche Silver ... E non poteva certo non presentarsi, il loro concerto a quattro mani sarebbe stato il pezzo forte del concerto, quello che già da mesi la direttrice della scuola di musica osannava.

Il sole cominciava ormai a calare, quando Gold era a casa, mentre sua madre gli sistemava il vestito e ammirava il figlio come una specie di gigantesco soprammobile costoso.

"Mamma! Hai finito di guardarmi così ?!" - Chiese risentito.

"Ma tesoro, sei stupendo! Chissà cosa ne penserà Lyra ... E come sarà vestita ..." - Sospirò in una nota di malizia.

Gold fece un'espressione di sufficienza.
Lyra...?
No. Sua madre non aveva proprio capito un bel niente, e mai avrebbe capito.
Lyra era un'amica, nulla di più.
Ma come dirglielo?
Come dirle che si era innamorato di un ragazzo, di quello che lei considerava semplicemente il migliore amico di suo figlio...?
Era una causa persa, probabilmente,
Ma cio' non poteva cambiare i suoi sentimenti.
S'arrese alle convinzioni della madre senza aprir bocca, mentre lentamente iniziava ad entrare in macchina, diretto nel luogo del concerto.

Silver attendeva dietro le quinte, in solitudine.
Non erano ancora arrivati, né Lyra né Gold, e con gli altri studenti della scuola di musica non ci aveva nemmeno mai parlato.
Si fissava le gambe incrociate in modo assente, stringendo i pugni e ripensando alla sera precedente ...

Gold ...

"Silver!" - Chiamò una voce conosciuta.

Il ragazzo si voltò, vedendo Gold in lontananza salutarlo felice.
Ebbe un sussulto al cuore, ed istintivamente si voltò dall'altra parte, arrossendo,
L'altro si era avvicinato, ed ora era proprio lì, a due passi.

"Silver ... Sei teso per caso?" - Chiese.

"... No. Affatto." - Rispose gelido l'altro, alzandosi dalla sedia e voltandosi verso Gold.

Entrambi avvertirono il loro cuore battere più forte, inseguendo dolci e strani pensieri.

Silver in quell'abito ... Era stupendo.
Gold prese a guardarlo estasiato, dal basso verso l'alto.
Le scarpe bianche, i pantaloni azzurri che lasciavano intravedere le sue cosce, la camicia bianca e la giacca, anch'essa di seta azzurra.
Il viso pallido come al solito, con un sorriso appena accennato all'angolo destro della bocca, i capelli rossi e lucenti che ricadevano sulle spalle, e poi ancora più giù, fin sotto le scapole.
Sembrava un principe.
Davvero bello ... Incredibile ... Come poteva esistere una creatura tanto perfetta?
Anche Silver stava guardando Gold, con i suoi meravigliosi occhi argentati.

Gold ...
Era forse la prima volta che lo vedeva così pettinato ... Con tutte le sue corse e il suo animo sportivo, i vestiti e i capelli non reggevano per più di due secondi in ordine.
Gli occhi dorati, due piccoli soli in un viso temprato dalle calde luci d'Estate. Così solare ... Sembrava davvero figlio della stagione estiva, e si faticava a vederlo in un contesto invernale, freddo, così legato invece a ... A lui, Silver.
La camicia color panna, la giacca e i pantaloni di velluto beige, con le mani in tasca e un piede puntato per terra, con fare impaziente.

Due opposti.
La Luna e il Sole, il Buio e la Luce, l'Inverno e l'Estate, la Freddezza e il Calore, il Nero e il Bianco ... Lo Yin e lo Yang.

Silenzio.
Entrambi rapiti dal desiderio di dire all'altro quanto in quel momento fosse stato stupendo, entrambi incapaci di professare parola.

"Ehy ragazzi !!!" - Chiamò Lyra salutandoli e correndo da loro. - "Wow state proprio bene, lo sapete ?!?!"

Gold e Silver ringraziarono, ricambiando il complimento.

Lyra aveva un lungo vestito verde, con alcuni pizzi ai bordi e dei lacci color panna sul decolleté, tutti congiunti in un grazioso fiocco, non piccolo ma nemmeno vistoso.
Aveva i suoi soliti codini, ma legati con due fiocchetti di velluto verde scuro, come il vestito.

"Tra poco si comincia ..." - Disse Silver dando uno sguardo all'orologio.

"Già... Là fuori é già tutto pieno di spettatori!" - Esclamò Gold sbirciando dalla tenda scura.

Seguirono minuti interminabili, mentre i tre si guardavano seri e tesi negli occhi senza proferire parola, nervosi per il concerto.

Dopo alcune esibizioni, Lyra spezzò il silenzio.

"Ehy, ora tocca a me! Auguratemi buona fortuna!" - Esclamò sottovoce dirigendosi verso l'entrata del palco, vicino al sipario.

"Buona fortuna!"

"Farai un successone!"

Risposero i due incoraggiandola.

Lyra salì sul palco, fece un inchino, e dopo una breve introduzione, iniziò a suonare la sua arpa.
Una dolce e romantica melodia avvolse tutto il grande salone, mentre Gold e Silver rimanevano in silenzio ad ascoltare dietro le quinte.

Il ragazzino dai capelli rossi fissava teso il pavimento, con i suoi splendidi occhi d'argento, abbracciandosi le gambe e tenendo il viso appoggiato alle ginocchia.

"Lyra si sta proprio impegnando ..." - Commentò a bassa voce Gold, dando uno sguardo fuori, per poi voltarsi di nuovo verso l'altro tirando la tenda.

"Già ... Anche noi dovremmo ..." - Rispose Silver, tenendo gli occhi fissi al pavimento.

Gold si avvicinò, posandogli una mano sul braccio, istintivamente.
Il suo cuore ... Stava battendo sempre più forte, e non era solo per il concerto.

Il cuore di Silver ebbe un sussulto, nel sentire quella mano toccarlo, in un modo diverso dal solito, così deciso, fermo, desideroso ...
Alzò la testa verso l'amico.

Si stavano guardando negli occhi:
l'argento mischiarsi all'oro, la luna bagnarsi nel sole, la neve dell'Inverno sciogliersi al calore dell'Estate.

Gold ...
Silver ...

Un mare di pensieri attraversò le loro menti in meno di un istante, sogni dolci, pensieri strani quanto avvolgenti ...

Si continuavano a fissare, mentre Gold, come ipnotizzato dalla bellezza devastante dell'altro, iniziò a far scorrere la sua mano sul braccio.
Su, tastandogli la spalla, accarezzandolo sul collo in un brivido caldo e gelido allo stesso tempo, fino a posarsi sulla pelle candida della sua guancia.

Silver si morse il labbro come in attesa, distogliendo per un attimo lo sguardo, inclinando leggermente la testa verso il pavimento.

"..." - Fece un mezzo lamento di indecisione a bocca chiusa, inarcando un sopracciglio.

Gold abbassò gli occhi verso le sue mani bianche e sottili.
Erano strette in due pugni, spaventate e impazienti allo stesso tempo.

Temeva ... Temeva quello che più stava desiderando, quello che già nei suoi splendidi occhi d'argento vedeva.
Il suo cuore era come impazzito.

Il ragazzo dai capelli corvini rimase a guardarlo ancora per un attimo.

Era un'occasione perfetta, non se ne sarebbe più presentata un'altra così ...
... E non aveva proprio intenzione di lasciar perdere.
No ... Sapeva che anche l'altro provava lo stesso, che doveva solo trovare il modo di aprire per sempre il suo cuore a lui, trovare la chiave di quel lucchetto, slegandolo da quelle catene invisibili.

Si piegò verso Silver, prendendogli una mano con la sua libera, allungando il collo verso il suo viso, vedendo quegli occhi sempre più grandi e vicini, fino a sfiorare le sue labbra, fino a ...

Fino a baciarlo.

Chiusero entrambi gli occhi, con le orecchie tese alla melodia rilassante dell'arpa, con i sensi donati all'altro, in quel bacio intenso e timido allo stesso tempo.

Gold iniziò ad accarezzargli i capelli, mentre Silver poggiò una mano sul suo petto.

Arceus ...
Stare così, avvolti in quel bacio, accarezzandosi, senza nulla da dire e da pensare ...
Era la sensazione più bella del mondo, e avrebbero desiderato di non doversi interrompere mai.

Ma la melodia di Lyra era ormai giunta al termine, e i fragorosi applausi risvegliarono i due ragazzi dal sogno che stavano vivendo.

Si ritrassero entrambi di scatto, rimanendo a poca distanza, guardandosi ancora negli occhi.

"Silver ti ..."

"Avete visto che brava che sono stata ?! Dai, ora tocca a voi!" - Lo interruppe Lyra arrivando da loro e indicandogli la strada per il palco - "Buona fortuna."

I due si fecero avanti un po' tristi.
Avrebbero davvero desiderato di rimanere lì così in eterno.

Iniziarono a suonare il pianoforte.

Le mani di entrambi scorrere sui tasti, incrociandosi svelte producendo milioni di note che si sovrapponevano, fondevano, si univano per creare melodie splendide.
Si guardarono un attimo negli occhi, con le mani sempre intente a suonare, per poi tornare agli spartiti.

Si erano baciati ... Era successo davvero.
Ed ora, finalmente il sospetto era divenuto certezza: si amavano.
Si amavano ed era l'unica cosa importante.

Fine~                    
 

=== ♫ NOTE DELL'AUTRICE ♫ ===
Yeah !!! Finalmente l'ho finita !!! Sono davvero felice, ci tenevo molto a questa FanFiction !!!
Ok ... Confesso che non ho ancora iniziato il nono capitolo della BW Invasion, ma prima mi premeva finire questa ^^''
Spero tanto che vi sia piaciuta, la dedico a tutte le fan della Gold/Silver (e a Ninjagirl e Lampadina, vi voglio bene!), che a quanto vedo riscuote parecchio successo !!!
A presto,baci
~♥
Arisu95

 

  
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