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Autore: Zwart Bloed    07/05/2011    2 recensioni
ciaoooooooo! Sono tornata con una nuova storia, questa volta di mia invenzione e non riguardante la mia vita personale. In questa storia si parte dall'episodio 38-39 quando Ghish rimane gravemente ferito e Pai e Tart sono costretti ad abbandonarlo alla sorte (solo a pensarci mi vengono le lacrime agli occhi ç_ç). In seguito lui si recherà in un paese lontano dal Giappone, L'italia (in sottofondo tutte le fan italiane di Ghish esultano). Lì incontrerà una ragazza, che scopre essere una sua vecchia "amica", ma stare con lei, si trasformeà in un essere umano. In realtà questa ragazza è la figlia dell'Imperatrice dell'Universo Del Cristallo, il quinto Universo, quello dove si trova sia il sistema solare, sia il sistema stellare del pianeta di Ghish. Grazie a lei scoprirà nuove soluzioni e anche un nuovo amore, ma non proprio nuovo. Spero di avervi incuriositi, ciaooooo!
Genere: Avventura, Dark, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Kiriko: ciaoooooooo! Sono tornata con una nuova storia, questa volta di mia invenzione e non riguardante la mia vita personale. In questa storia si parte dall'episodio 38-39 quando Ghish rimane gravemente ferito e Pai e Tart sono costretti ad abbandonarlo alla sorte (solo a pensarci mi vengono le lacrime agli occhi ç_ç). In seguito lui si recherà in un paese lontano dal Giappone, L'italia (in sottofondo tutte le fan italiane di Ghish esultano). Lì incontrerà una ragazza, ma per non spaventarla, si trasformeà in un essere umano. In realtà questa ragazza è la figlia dell'Imperatrice dell'Universo Del Cristallo, il quinto Universo, quello dove si trova sia il sistema solare, sia il sistema stellare del pianeta di Ghish. Grazie a lei scoprirà nuove soluzioni e anche un nuovo amore. Vabbè, ho parlato anche troppo perciò vi lascio al vostro capitolo, ciaooooooo!!!

 

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1.La tigre viola

 

Un “ragazzo” dai capelli smeraldo e gli occhi d'ambra camminava per le città di Tokyo in cerca di un posto dove riposarsi.

Era passata più di una settimana da quando Pai aveva attaccato le Mew Mew con il chimero di sogni e Kisshu, ferito e stremato, non poteva più contare sull'aiuto dei fratelli perchè aveva tradito Deep Blue. Ma lui sapeva di essere nel giusto: il loro “capo” diceva di volerli aiutare, ma in realtà li stava solo manipolando per i suoi scopi malvagi, e distruggere la Terra e tutti i suoi abitanti.

E c'era Ichigo, l'umana di cui si era innamorato precedentemente, così ingenua e innocente nel suo bel visino, ma una spietata guerriera che sapeva il fatto suo durante le battaglie.

Si era quasi fatto ammazzare per lei, e si chiedeva spesso come avesse potuto rifiurarlo ancora e neanche soccorrerlo (me lo chiedo anch'io Ndme).

Il suo amore per lei cominciava a sfumare velocemente...

Mi hai perso, Ichigo. Stavolta e per sempre...” pensò con rammarico, sprofondando in un sonno senza sogni...

Poche ore dopo, al tramonto, Kisshu si svegliò tranquillo e più leggero.

La ferita si era chiusa, ma faceva male. In più non poteva stare per molto in Giappone, altrimenti Deep Blue lo avrebbe trovato e probabilmente ucciso.

-Già, ma dove posso andare?...- si disse Kisshu. All'improvviso gli venne in mente un posto dove era stato, aveva attaccato e si era divertito.

-Trovato! In Italia mi divertitò un mondo, ne sono certo.- disse teletrasportandosi.

 

Apparve in un parco, ma visto che era sera, non c'era nessuno. O almeno così credeva lui...

Si distese sotto un albero e prese un'ampolla che gli aveva dato Pai.

-Ti aiuterà a guarire...- gli aveva detto.

E aveva ragione, era più di una settimana che la ferita si stava rimarginando, ormai era quasi chiusa; ma lui si sentiva già nel pieno delle sue forze.

Stava per addomentarsi, quando sentì un sibilio. Si scansò di colpo, prima che qualcosa lo colpisse. Quest'oggetto si infilzò nel tronco dell'albero su cui stava riposando. Lo guardò bene: era una freccia dal piumaggio blu. Gli era stranamente famigliare quella freccia.

Udì un altro rumore non lontano da lui.

-Ma cosa...?- non fece in tempo a finire la frase che un soggetto gli saltò addosso, attaccandolo.

Vide sopra di sé una ragazza, ma non fece in tempo a capire chi fosse che gli arrivò un pugno in faccia.

Quella lì lo stava picchiando e neanche lo conosceva!!

Kisshu non ne poteva più di tutti quei cazzotti, così afferrò i polsi della ragazza e l'allontanò da sé.

Lei andò a sbattere contro un albero più lontano, mentre l'alieno si rialzava evocando i suoi Sai.

Lui si lanciò all'attacco, ma la ragazza lo bloccò con un pugnale strano, che aveva tirato fuori da una cinturina aggrappata alla coscia, sotto la minigonna.

Ebbe appena il tempo di notare che la ragazza aveva i capelli castano scuro e gli occhi neri che fu scaraventato lontano.

-Mi chiamo Giulia, e non ti permetterò di divertirti ancora, Kisshu..- disse una voce sensuale e morbida. Kisshu capì che era la voce della ragazza. Vide una figura alta e immobile che camminava verso di lui, stagliata alla luce della luna: i lunghi capelli castani scendevano sinuosi lungo la schiena, gli occhi nocciola freddi lo fissavano imperscrutabili, indossava un toppino color indaco e una minigonna color viola, delle calze di un leggero azzurrino e le ballerina nere. I polsini d'oro che le arrivavano fino a metà braccio, mentre il pugnale strano impugnato nella mano destra.

Giulia, aveva già sentito questo nome...

Lei lo conosceva e sapeva che una volta lui si era divertito a distruggere quei posti. Ma come faceva? All'improvviso alcuni ricordi sepolti fecero ritorno nella sua mente....

 

FLASH BACK

 

Due ragazzi stavano giocando in un prato, sotto il sole estivo. Erano un'umana e un alieno dai capelli verdi.

-Giulia! Fermati!- disse il ragazzo dagli occhi d'ambra.

-No! Prendimi!- le rispose la ragazza dagli occhi nocciola

-Ok! Ma se ti prendo mi dovrai dare un premio!- disse lui.

-Vedremo, Kisshu, vedremo. Prima i fatti!- le urlò Giulia allontanandosi da Kisshu.

Il ragazzo tentò di prenderla un paio di volte, ma non ci riuscì. “Quasi fosse una tigre...” si diceva sempre.

Alla fine, optò per il teletrasporto. Kisshu sparì e riapparve davanti a Giulia, che finì sorpresa tra le sue braccia.

-Vittoria...- le sussurrò ad un orecchio. Giulia tentò di divincolarsi.

-Ma hai imbrogliato!- gli fece notare lei.

-Le regole sono fatte per essere infrante- rispose Kisshu.

-Ah-ah, spiritoso.- fece lei ironica. Tentò ancora una volta di divincolarsi, ma Kisshu aveva la presa ferrea.

-Ah! Te non ti muovi di qui finchè non avrò ricevuto il mio premio!- chiarò lui, serio.

-Quanto sei pesante!- esplose lei.

-Non sono pesante sono esigente.- la rimbeccò lui. Lei gli mollò un calcio nella bocca dello stomaco e scappò via.

-Non avrai mai il tuo premio, a prescindere da cosa vuoi!- esclamò Giulia fuggendo.

Ghish, non per niente d'accordo, le apparve davanti e la baciò.

In seguito, dopo essersi separato da lei, ricevette uno schiaffo in pieno viso.

-Ehi! Questa non me la meritavo!- disse lui.

-O sì, invece.- le rispose lei scoppiando a ridere.

 

Mesi dopo, Kisshu e Giulia stavano insieme. Passavano dei bellissimi momenti insieme, certo non erano ancora diventati “una cosa sola”, ma a 12 anni non si può pretendere; e nessuno sapeva di loro, poiché Kisshu era alieno.

Ma un giorno lui fu costretto ad andarsene.

-Non te ne andare!- gli diceva sempre lei.

-Ma devo!- le rispondeva sempre lui.

-Promettimi che tornerai!- gli disse l'ultimo giorno.

-Te lo prometto.- rispose lui.

-Non dimenticarmi...- disse Giulia.

-Non lo farò...- disse Kisshu.*

 

FINE FLASH BACK

 

E così, Kisshu si era ricordato di Giulia, la persona che, più di tutte, aveva amato e che non l'aveva fatto sentire solo. Ora capiva il motivi della sua cotta per Strawberry, in lei aveva rivisto Giulia e si era acceso quel sentimento.

Lui si sentiva terribbilmente in colpa...

-Te ne sei ricordato...- disse Giulia fredda. L'alieno alzò lo sguardo, incrociando i suoi occhi nocciola, così dolci, ma in quel momento pieno di rancore e odio.

-Perchè sei arrabbiata?- le chiese lui.

La ragazza lo guardò sgomenta, poi la sua sorpresa si tramutò in collera.

-Perchè sono arrabbiata? Perchè?!- urlò lei -Mi hai dimenticata, e quando sei tornato qui non mi hai cercato, hai cercato di distruggere il parco!!-

Orà Kisshu ricordò l'attacco. Lui aveva creato un chimero, ma una freccia dal piumaggio blu, la stessa di prima, lo aveva distrutto e un'altra aveva trafitto il Para-Para, l'alieno parassita.

-Eri tu...- riuscì a mormorare.

-Certo che ero io! E sai la novità? Quando ti vidi qui, il mio amore per te era sparito! Desideravo e desidero tutt'ora eliminarti! Almeno non farai più male a nessuno, anche se il mio dolore non l'ho potuto evitare.- senteziò lei con una nota di sarcasmo nella voce tagliente e priva di emozione.

Kisshu non la riconosceva più. “quella non è Giulia.” pensò triste “o almeno non quella che conoscevo io.”

La ragazza partì all'attacco con furia omicidia e i due iniziarono a combattere.

Kisshu voleva chiarire il tutto, ma per farlo doveva renderla inoffensiva.

Con poche semplici mosse, la immobilizzò contro un tronco, disarmata.

Giulia sembrò perdere le forze e si abbandò tra le sue braccia, dopo di che iniziò a piangere in silenzio.

-Perchè l'hai fatto... Perchè?- singhiozzava.

Kisshu, con Giulia ormai inerme, si decise a parlare.

-Non volevo, lo giurò. È in corso una guerra tra me e i miei fratelli e una squadra di eroine, le Mew Mew.- iniziò.

-Per cosa combattete?- chiese Giulia.

-Noi vogliamo riprenderci la Terra. Il nostro popolo, anticamente, abitava su questo pianeta, ma in seguito alle catastrofi naturali, fummo costretti ad andarcene.- spiegò Kisshu tristemente.

-Il nostro popolo atterrò su un altro pianeta di un altro sistema stellare, ma il clima era rigido. Eravamo troppo stanchi per intraprendere un altro viaggio, così ci stabilimmo su quel pianeta, ma fummo costretti a vivere nel sottosuolo.- riprese.

-Che tristezza, doveva essere molto dura.- lo interruppe Giulia.

-Già. Vivevamo al freddo e in povertà, finchè non si presentò a noi una speranza: Deep Blue. Lui era un essere potente che ci promise di farci riavere il possesso del Pianeta azzurro. Noi accettammo, e furono scelti i guerrieri più forti per la spedizione sulla Terra.

Io e i miei fratelli fummo scelti tra migliaia di guerrieri, ci sentivamo onorati, insomma. Ma quando arrivai, incontrai te. E mi cambiasti la vita. Purtroppo, quando me ne andai, iniziò la guerra, in Giappone stavolta.- raccontò lui.

-Sai il Giapponese?- le chiese Lei.

-Noi sappiamo tutte le lingue di questo mondo, poiché prima ci abitavamo.

Come dicevo, la guerra iniziò, ma qualcosa intralciò i nostri piani. Erano le Mew Mew, sono cinque eroine con il DNA fuso a quella degli animali in via d'estinzione:

MewIchigo, con il DNA del Gatto Selvatico Iryomoto, ed è la leader.

MewMinto, con il DNA del Lorichetto Blu. MewRetasu, con il DNA della Focena. MewPurin con il DNA della scimmia leonina. E MewZakuro, con il DNA del Lupo Grigio. Hanno dei poteri e riescono a distruggere i nostri chimeri, ma non noi.- spiegò Ghish con la voce roca.

-E voi volete eliminarle.- senteziò Giulia.

-Esatto.- rispose lui.

-Questo è un ottimo motivo per esserti nemica!- disse lei recuperando il suo strano pugnale, di cui ora Kisshu vide i particolari: l'elsa era blu zaffiro con una gemma viola incastonata, mentre la lama era di cristallo nero con delle rune incise sopra. Giulia attaccò Kisshu, che parò il colpo e la bloccò con i polsi a terra.

-Non ho finito- disse lui -Noi eravamo fedeli a Deep Blue, ma da un po' di mesi ho scoperto che lui sta facendo il doppio gioco, e l'ho tradito. Per questo mi hanno ferito, ed ero in fin vita, ma Pai, mio fratello, mi ha aiutato. Ho trovato una fonte d'energia, L'AcquaMew, che può ridare vita al nostro pianeta senza che prendiamo questo, ma mi hanno cacciato. E ora sono qua, con te bloccata per i polsi che tenti di uccidermi perchè ti ho delusa. E ti chiedo perdono.- concluse Kisshu, levandosi da lei.

Quest'ultima frase l'aveva colpita in particolar modo e le aveva fatto capire che Kisshu era rimasto sempre lo stesso di prima. Non resistette e gli saltò al collo, abbracciandolo forte.

-Scusa di essermi arrabbiata! Non volevo veramente farti del male.- gli disse Giulia.

-Non preoccuparti.- le disse lui.

All'improvviso qualcosa cambiò in lei, soprattutto le orecchie e spuntò qualcosa da dietro la schiena. La ragazza si staccò immediatamente da Kisshu, che la guardava stralunato.

-C-che ti è successo?- balbettò lui.

-Ehm... niente di che! Non preoccuparti, va tutto bene!- si affrettò a rispondere Giulia, con un braccio sopra la testa e uno dietro la schiena**.

-Cosa nascondi?- domandò lui.

-Io niente. Ma cosa ti viene in mente?- disse lei.

Kisshu, con un scatto fulmineo, le tolse le mani che nascondevano qualcosa e scoprì cosa: due orecchie e una coda da tigre.

Erano parecchio strani, perchè, sorpresa delle sorprese, erano viola a strisce nere.

-E queste? Non dirmi che anche tu sei una Mew Mew?- le chiese sbalordito Kisshu.

-N-no, no di certo. O almeno credo.- rispose incerta Giulia.

-Va bene... lasciamo stare.- disse lui. Insieme andarono a casa di lei, e Kisshu convinse i genitori di Giulia, la quale rimase molto sorpresa, e i fratelli, un fratello e una sorella minori per essere precisi, a farlo rimanere là per un tempo indefinito.

-Però, ma come hai fatto?- chiese Giulia quando furono in camera sua.

-Manipolazione della mente, un talento che pochi di noi hanno.- spiegò Kisshu.

-Ah- riuscì solo a dire lei. Era tardi, avevano già cenato e lei doveva preparasi per andare a dormire e mettersi il pigiama.

L'idea di vedere Giulia in intimo piacque molto a Kisshu ***. Ma vide i suoi piani fallire perchè lei si cambiò in bagno.

La sua nuova-vecchia “amica” aprì un altro letto per Kisshu, il quale si rifiutò di passarci la notte.

-Perchè non vuoi dormire nel letto?- chiese Giulia esasperata.

-Perchè voglio dormire con te.- disse Kisshu, avvicinandosi a lei, che di conseguenza arrossì violentemente.

-No. Ti ho perdonato, ma non fino a questo punto! Per ora siamo solo amici! Tutto chiaro, alieno??- gli urlò contro lei.

-Sì! Ho capito molte cose ora: 1)Che ci sento benissimo! 2)Che dovrò ricominciare tutto da capo. 3)Che posso essere me stesso.- senteziò lui sospirando.

-Ehm, che intendi con “l'essere te stesso”?- balbettò Giulia. Infondo era comprensibile, vivere sotto lo stesso tetto con un alieno maniaco pervertito che è innamorato di te e vuole dormire in tua compagnia è preoccupante.

Lui, come per dar ragione al suo raggionamento, la baciò con foga spingendola contro il muro alle sue spalle. Per un paio di minuti tennero le labbra unite, poi si staccarono per volere di Giulia, che ora faceva invidia ad una ciliegia matura.

-Brutto maniaco pervertito!!! come ti permetti!- inveì lei furiosa.

Kisshu, non volendo sentire nessuna ramanzina, le manipolò la mente e la fece sdraiare sul letto docilmente. Poi prese posto vicino a lei e l'abbracciò.

 

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Kiriko:-Bene! È finito il primo capitolo! Presto posterò il seguito! Intanto eccovi un'immagine di Gioulia mentre cammina verso Kisshu, nel capitolo trovate la descrizione.

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