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Autore: d r e e m    07/05/2011    2 recensioni
Un urlo disumano si levò nel cuore della foresta aleggiando tra gli sprazzi di chiarore dell’aurora.
L’alba di un nuovo mattino era vicina.

Damon missing moment 2x21
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Per chi non è riuscito a “spegnere” i sentimenti nella 2x21.

 

The rising of a new sun.

 

Cosa avrebbe fatto se l’avesse persa? Che ne sarebbe stato di Damon Salvatore?
La teneva stretta fra le braccia come una bambina appena addormentata, non riusciva a smettere di osservarla costatando che del ritmo regolare del suo cuore non era rimasto che un sol ricordo.
Nessun respiro, nessun battito eppure anche nella morte Elena rimaneva bella così come era sempre stata.
Ma lui cosa avrebbe fatto? Damon correva, nonostante il dolore atroce che si sprigionava dal braccio destro, Damon non avrebbe mai smesso di correre per lei.
Avrebbe potuto spegnere i sentimenti, avrebbe potuto non sentire il cuore frantumarsi e le gambe vacillare, avrebbe potuto facilmente frenare le lacrime che gli solcavano il viso e venivano asciugate in fretta dal vento ma non sarebbe stato giusto, non sarebbe stato leale. Accelerava il passo in modo da portarla al sicuro in quella casa in mezzo alla foresta, dove avrebbe scoperto finalmente se la sua piccola e dolce Elena lo avrebbe odiato per il resto dei suoi giorni. Perché era questa la sua paura più grande, paura che gli corrodeva lo stomaco e lo portava sulla soglia del precipizio agonizzante, sofferente, umano.
Sempre più spesso quel Damon umano riaffiorava in lui, il ragazzo di soli ventidue anni che adorava la vita e a cui la vita aveva negato questo diritto. Ancora quel ragazzo era vivo nell’oceano degli occhi del vampiro centenario e tentava di uscire, tentava di squarciare il petto e manifestarsi alla luce del sole, non come un ladro, non come un assassino, tutti avrebbero dovuto vedere chi in realtà fosse diventato. Eppure era incastrato nei suoi occhi cristallini e non riusciva a uscire, la sua natura di vampiro non gli permetteva di aggirarsi liberamente tra i suoi pensieri, non ora che la persona che più amava al mondo era morta.
Le gambe cedettero e la vista si annebbiò tutto d’un colpo, fu colpito da un’improvvisa rabbia, rabbia per se stesso e per quello che non aveva potuto fare, rabbia per lei, solo lei che aveva deciso di sacrificarsi solo per proteggere le persone che amava. Le aveva viste morire, una dopo l’altra ma nonostante questo si era data in pasto al suo aguzzino credendo di porre fine ad una storia malapena iniziata.
Damon non riusciva a contenerlo, tutto quell’odio che covava in se era fin troppo persino per un essere spregevole come lui. Non ebbe scelta che placare i suoi dispiacere, di rinchiudere il Damon umano nella sua testa, tra quelle quattro mura da cui non sarebbe più potuto uscire. Eppure il dolore non diminuiva e l’agonia non cessava.
I jeans erano immersi nella terra resa umida dalla notte e le gambe erano perse e dimenticate da qualche parte mentre le braccia erano una salda cintura che stringevano a se l’anima di Elena.
Un urlo disumano si levò nel cuore della foresta aleggiando tra gli sprazzi di chiarore dell’aurora.
L’alba di un nuovo mattino era vicina.
Non sarebbe riuscito a portarla a casa. Cosa importava ormai: l’odiava di un odio che le avrebbe avvelenato l’anima se solo non lo avesse odiato per l’eternità. Non poteva sopportarlo, era troppo anche per lui. Non avrebbe mai accettato l’idea di Elena che lo avrebbe odiato per l’eternità.
Si maledì di quel momento quando gli era venuta in mente l’idea di poter passare il resto dei suoi giorni con lei, quando il desiderio di salvarla era più forte di qualsiasi altro, quando viva o morta non interessava, ma si sbagliava.
Forse avrebbe potuto ancora risolvere la situazione, magari John Gilbert aveva ragione e bisognava avere un po’ di fede.
Per la prima volta Damon pregò un Dio che non aveva mai avuto e lo pregò di ascoltarlo affinché lo salvasse da quella situazione. Damon spostò lo sguardo sul corpo esanime di lei, osservò il collo lacerato dai due tagli profondi da cui usciva ancora il sangue. Decise di non sopprimere più le sue emozioni, ma di lasciarle libere in modo che lo sommergessero fino all’oblio.
Chiuse gli occhi aspettando la fine: sarebbe morto con lei, non c’era altra morte più dolce di quella. Ma venne inondato da una luce forte, intensa cosi chiara che non potevano essere le fiamme dell’inferno che Damon si attendeva.
Aprì gli occhi e niente fu più come prima: riemerse da quell’abisso che lo aveva fatto sprofondare nella più tetra rassegnazione.
Era l’alba di un nuovo giorno, la più chiara che avesse visto nei suoi centosessantasette anni di vita.
Forse c’era ancora da sperare, forse c’era ancora da lottare, almeno per lei. Per la prima volta si ritrovò ad avere fede in qualcosa che non sapeva neanche se esistesse, ritrovò forza nelle gambe e spinto da una nuova energia si mise in cammino, nonostante i violenti capogiri.
Mentre le gambe si muovevano agili e scattanti, Damon sembrò intravedere lo stesso ragazzo che correva nel giardino di villa Salvatore pronto a superare il fratello in nuove sfide, finalmente libero.
Si scorgeva in lontananza la casa in cui Damon avrebbe trovato rifugio, dove stavano ad aspettarlo attendendo notizie. Damon si fermò un’ultima volta osservando il viso di Elena illuminato dai primi raggi mattutini. “Dio se hai solo un po’ di pietà verso di me, non lasciare che mi odi per l’eternità”.
Cosa avrebbe fatto se l’avesse persa? Che ne sarebbe stato di Damon Salvatore? Non lo sapeva, ma un nuovo sole era sorto e attendeva solo che i raggi  illuminassero il cammino di lei affinché ritornasse da lui, ancora il tempo di un ultimo bacio.

 

***

Mi sembra inutile parlare della puntata di ieri che ha sconvolto praticamente tutto il popolo di TVD. L’unica protagonista indiscutibile è stata la morte che ha strappato via via tutte le persone più care ad Elena. Ma nessuno si è chiesto cosa avesse provato Damon durante il tragitto verso casa, portando Elena con se? Lo abbiamo visto prenderla tra le sue braccia e incamminarsi e poi subito lo abbiamo visto arrivare sconvolto in casa pregando Elena di non svegliarsi vampiro. Ma cosa ha provato veramente Damon? Ho cercato di immedesimarmi in un lui e non so neanche se ci sono riuscita ma vi avviso è stata scritta di getto subito dopo aver visto la puntata. Vorrei davvero sapere un vostro parere su come avete trovato la figura di Damon nella 2x21.
Grazie mille di aver letto fin qui.
Dreem-

   
 
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