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Autore: Aesir    08/05/2011    1 recensioni
E' come ho immaginato la mente di Dubhe devastata dalla Bestia, nei sotterranei della Gilda. Le citazioni in corsivo sono del Gravemind dei videogiochi di Halo, le ho lasciate inalterate perchè si adattano moltissimo... all'inizio volev usare solo il testo della Troisi, poi mi sono accorto che era impraticabile e ho dovuto integrare...
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dubhe
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 In Fera Veritas

Un colpo allo sterno.
Nonostante la pozione, la Bestia era lì e lei lo sapeva.
Non  mi spaventa un pugno, pensò.
Mi spaventa come tu ci sia riuscita.
 
Ora io parlerò e sarete voi ad ascoltare…
 
L’immagine di Theenar, quel Dio Nero, quel Dio odiato, le riempì la mente…
 
Bugie per gli illusi! Chimere per gli sconfitti!
 
Dubhe estrasse l’ampolla dalla bisaccia.
Si versò in gola tutto il suo contenuto, quasi con rabbia.
 
Credevate forse d’avermi battuto?
 
Era amaro, e le colò in parte lungo il mento, e giù fino al seno.
Un calore intenso le pervase tutto il corpo.
Poi, il bianco invase tutto.
 
Tu ed io. Siamo una cosa sola…
 
Orrore per ciò che le stava accadendo, orrore per la sua pazzia. Ma anche gioia, una gioia che non era sua.
 
Due cadaveri nella stessa tomba…
 
Dubhe urlò, ma non aveva bocca. La sua disperazione non trovava sfogo alcuno, e non aveva fine, lo sapeva.
 
Sottomettiti…
 
Solo la morte, troppo distante ancora, poteva far cessare quel tormento.
 
Poni fine alla mia e alla sua sofferenza…
 
E infine capì.
 
Non abbiate paura…
 
La Bestia era sempre stata dentro di lei…
 
Io sono la salvezza, io sono la pace…
 
Era il suo lato oscuro, spogliato delle scuse in cui si ammantava quando si muoveva fra gli altri esseri umani
 
Tu diventerai cibo, niente di più…
 
Restava solo lei. La sua anima nera, la vera Dubhe…
 
Io sono un coro fuori dal tempo;
 
Mentre scivolava sempre più in fretta nella follia, il suo ultimo pensiero fu per Learco.
 
Unite la vostra voce alla mia nel canto della vittoria eterna…
 
Urlò.
 
Io non offro perdono…
 
E questa volta il suono le uscì dalla gola, frammisto al ruggito della Bestia…
 
Ora la porta è stata aperta, e gli ostacoli sono stati rimossi, i cadaveri cedono il passo, accettate il destino…
 
Perché un’altra voce, una voce che ben conosceva, si era insinuata in quell’ultimo lampo di consapevolezza.
 
Io sono un monumento a tutti vostri peccati…
 

 
Una voce riaffiorava da quell’abisso di dolore…
 
Ora capisco…
 
Una voce che la chiamava, mani che la stringevano…
 
Sei venuto per lei...
 
Non ce la faceva! Ma doveva… doveva…
Ma di lei non rimane nulla…
 
Learco…
Dubhe lo riconobbe dopo qualche istante, e gli occhi le si riempirono di lacrime. Si tirò su con difficoltà, gli strinse le braccia attorno alle spalle con disperazione, come aveva fatto nella soffitta del palazzo.
“Siamo morti?” chiese.
“No, grazie a te.”
Non voglio perderti mai più!” disse lei, singhiozzando come una bambina. “Io senza di te non esisto.”
Learco la strinse tra le sue braccia. “Non accadrà.” Le sussurrò all’orecchio.
 
Questa non è la tua tomba, ma ti do ugualmente il benvenuto…
 

 
Il giorno della sua incoronazione.
Il discorso del suo sposo le giungeva ovattato, distante.
Troppi pensieri solcavano la sua mente tormentata.
La Bestia aveva fosse atteso quel giorno per uscire, per finire la sua opera, per ucciderla davanti a tutti?
 
Creatura arrogante, le vostre morti saranno istantanee mentre noi soffriremo all'infinito…
 
Udì il boato della folla.
Dubhe dimenticò l’etichetta, lasciò la mano di Learco e gli cinse i fianchi con un braccio, stringendosi a lui.
Quanto sarebbe durata?
Nessuno poteva saperlo.
Ora quella gente guardava Learco con occhi adoranti, domani forse avrebbe di nuovo sentito l’oscuro richiamo della guerra.
Del resto anche lei continuava a sognare la bestia.
Ma c’era una certezza.
Avrebbe lottato.
Non avrebbe permesso che il sogno di un mondo giusto venisse soffocato dalla sete di sangue.
Sentì Learco stringerle le spalle in un abbraccio, e allora seppe che ce l’avrebbero fatta.
Non sarebbero bastati mille ostacoli a fermarli.
Era pronta a diventare regina…
 
Il silenzio riempie la tomba vuota, ora che sono morto…
 
 
No, per gli dei, no! Per Shevrar, no! Per favore, NO!
 
Ma i miei pensieri non riposano…
 
Learco guardò gli abissi scuri che erano gli occhi della ragazza, commosso.
 
Perché molte domande sono ancora senza risposta…
 
Ma, Dubhe lo sapeva, fraintese il perché erano lucidi e pieni di lacrime.
 
Io le porrò e tu risponderai.
 
                                      …lo sai che il cielo è sempre stato vuoto, per me…

   
 
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