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Autore: FairyCleo    08/05/2011    9 recensioni
Pare che la 6x20 abbia lasciato in tanti di noi l'amaro in bocca.
' "Dov'eri quando avevo bisogno di sentirmelo dire?".
Non riesco a credere di avertelo detto. Non riesco a credere di aver incolpato te per le mie debolezze.
Avevi ragione tu, come sempre. Sono solo un bambino, un bambino che ha un potere troppo grande tra le mani, un potere impossibile da gestire.
Se solo tu sapessi quello che provo... Se solo potessi parlarti... Ma come posso pretendere d farlo?
Come posso parlarti adesso che sono diventato uno dei tuoi nemici?
Come posso anche solo sperare nel tuo perdono ora che sono diventato un mostro?'.
Genere: Angst, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bobby, Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Sesta stagione
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Disclaimer: I personaggi non mi appartengono. Non scrivo a scopo di lucro.

Goodbye


L'angelo dagli occhi del cielo era riuscito ad entrare nella camera del motel che Sam, Dean e Bobby avevano fittato per la notte, e si era avvicinato lentamente al letto del maggiore dei Winchester.
Sorrideva guardando i simboli enochiani tracciati sui vetri. Avevano sbagliato ancora. Ma quel suo sorriso non aveva niente di allegro. Era un sorriso spento, consumato. Il sorriso di chi era stanco di vivere con un peso simile addosso, con una colpa così grande da farlo stare così male.

Dean... Non riesco a distogliere la mia mente dal pensiero dei tuoi occhi traditi.
Dean... Non riesco a capire come posso essere arrivato fino a questo punto, come posso essere diventato qualcosa che neanche io riesco a comprendere.
Ho paura, Dean. E la cosa peggiore, è che non posso confessartelo perché ho rovinato tutto.
Come la più ingenua e crudele delle creature di mio Padre, di nostro Padre, ho ceduto all'orgoglio, alla superbia, e ho creduto di poter risolvere da solo qualcosa che è miliardi di volte più grande di me.
Dean... Stupidamente, mi chiedo ancora perché continui a dormire invece di ascoltarmi...
Ma io so già la risposta. Perché ti ho tradito, e perché non ho modo di rimediare.
Sembra che io non abbia imparato niente da ciò che abbiamo fatto insieme per salvare il creato.
Sì, Dean. Quello che abbiamo fatto noi quattro, insieme. Perché io, tu, Sam e Bobby, abbiamo salvato il mondo.
Ognuno ha fatto la sua parte e insieme, tutti insieme, abbiamo evitato ciò che ormai sembrava inevitabile.
Come ho potuto dimenticarlo, Dean? Come^
Ancora oggi, non riesco a spiegarmi la ragione.

"Dov'eri quando avevo bisogno di sentirmelo dire?".

Non riesco a credere di avertelo detto. Non riesco a credere di aver incolpato te per le mie debolezze.
Avevi ragione tu, come sempre. Sono solo un bambino, un bambino che ha un potere troppo grande tra le mani, un potere impossibile da gestire.
Se solo tu sapessi quello che provo... Se solo potessi parlarti... Ma come posso pretendere d farlo?
Come posso parlarti adesso che sono diventato uno dei tuoi nemici?
Come posso anche solo sperare nel tuo perdono ora che sono diventato un mostro?

Ti sto osservando mentre dormi. Anche ora che sei tra le braccia di Morfeo, percepisco la tua tensione, il tuo dispiacere, il tuo sgomento. E' troppo grande il dolore che ti ho causato.
Ti prego, promettimi che cercherai di vivere una vita nomale, un giorno.


Una fitta di dolore troppo intensa aveva fatto piegare il già fragile angelo su se stesso.
La sua fronte era imperlata di sudore, e il suo petto si alzava e si abbassava ad un ritmo troppo sostenuto.
Avreb0eb voluto urlare, ma non aveva potuto.
Sentiva di non averne il diritto. Era stato lui a causare quel dolore e lui era l’unico che doveva pagare.

Dean, tu non sai quanto mi fa male. Non hai idea di quanto io stia soffrendo.
Vorrei solo sedermi accanto a te e guardarti dormire fino alla fine del mondo, fino all'ultimo dei tuoi respiri.
Vorrei proteggerti, vorrei essere di nuovo il tuo angelo custode e sapere che ciò ti rende felice.
Ma da ora in poi mi toccherà guardarti da lontano.
Finché potrò. Finché questo potere che mi sono arrogato mi permetterà di rimanere in vita.

Questa è la prima volta che lo dico ad alta voce. Sto morendo Dean. Sto morendo e vorrei che tu lo sapessi.
Vorrei che tu potessi stringermi proprio come si fa con un bambino, come tuo fratello che spaventato cerca pace tra le tue braccia. Ma non ne ho il diritto.
Morirò Dean.
Sono già morto altre volte, lo so, ma stavolta non ci sarà un ritorno.
Come ho potuto essere così sciocco da non comprendere che la morte sarebbe stata l'unica opzione plausibile?
"La morte o la resa" – avevo detto a Crowley. Non sapevo ancora di parlare della mia, di morte.

Ho scelto di combattere, ma nel modo sbagliato e, per questo, presto non ci sarò più.
Non sarò più qui a vegliare su te, Sam e Bobby, e non sai quanto il mio cuore sanguini per questo.


Il dolore era troppo forte. Era un dolore non solo fisico, ma anche mentale.
Quella era la vendetta, la vendetta di ogni singola anima che aveva usato per cercare di sconfiggere Raphael.
Lo stavano consumando lentamente, bruciandolo, scarnificandolo sin nel profondo della propria Grazia.
Lo aveva compreso sin dalla prima volta che aveva usato il loro potere per far comprendere a suo fratello che lui avrebbe lottato, che non si sarebbe arreso.
Si era sentito forte, potente, e tutti avevano cominciato a rispettarlo.
Ma nessuno, neanche Baltahazar sapeva ciò che gli era accaduto in seguito.
Ritiratosi nel Paradiso che preferiva, si era accasciato su se stesso, in preda a dolori lancinanti, a dolori che non aveva mai provato prima di allora. Era quello che accadeva se si giocava contro le regole, ero quello che accadeva se si giocava con il fuoco delle anime.

Ogni volta che uso il potere di un'anima, esso mi rende forte, invincibile, ma poi, mi getta nel baratro.
Vivo da più di un anno in un abisso di dolore.
Un dolore che nessuno può vedere, che nessuno può sentire.
Ed io ho tanta paura.
E' come se avessi dentro qualcosa che mi sta divorando.
Prima lentamente, per farmi sentire ogni morso, ogni lembo di carne dilaniata. Ora, tutto sta andando avanti velocemente, troppo velocemente, Dean, ed io non posso controllarlo.
Ho capito cos'è il tempo vivendo in contatto con voi, solo vivendo in contatto con te.
Adesso, è come se mi stesse sovrastando.
Il tempo è tiranno, l’ho compreso troppo tardi. Ed ora, non posso fare altro che subire.

Dean...
Sono stato uno stolto, un inetto. Ed ora, questo stesso inetto che tu chiamavi fratello è venuto qui un'ultima volta per dirti addio.
Mai avrei pensato di amare tanto in vita mia.
E' con il cuore in mano che ora sono qui a porgere il mio ultimo saluto a te, a Sam e a Bobby, è con il cuore in mano che sono venuto a dire addio alla mia famiglia.
Questa notte, è la notte in cui tutto inizia a in cui tutto si conclude.
E questa volta, per sempre.

*


Dean Winchester si era svegliato all'improvviso. Una terribile sensazione di vuoto stava dilagando nel suo petto.
Era come se mancasse qualcosa, qualcosa di importante.
Sofferente, si era alzato dallo scomodo letto che lo aveva accolto per la notte e, senza neanche rendersene conto, si era avvicinato alla finestra, puntando i propri occhi verso il cielo.
Solo allora si era reso conto che neppure la notte avrebbe potuto cancellare gli eventi terribili che stavano solcando l'immensa volta celeste.
A bocca aperta, stava fissando immobile il cielo color rosso sangue attraversato da centinaia di scie infuocate che stavano precipitando inesorabilmente nella loro atmosfera.

Angeli. Quelle scie erano angeli.

"Sam! Bobby!".
Sentendosi chiamare con tanta furia, i due uomini si erano svegliati di soprassalto, avevano imbracciato i fucili e correndo alle spalle di Dean.
"Che cosa c'è figliolo? Cos..." - ma Bobby, non avrebbe mai finito di pronunciare quella frase.
Come se le sue mani e quelle di Sam fossero fatte di cera, le armi che stavano custodendo così gelosamente erano cadute al suolo, producendo un rumore metallico che loro però non avevano sentito.
"Dean...".
Sam era rimasto a bocca aperta, proprio come lui e il vecchio Bobby.
Gli angeli stavano cadendo a migliaia. Erano come un'incessante pioggia di stelle cadenti.
E, tra quella miriade di luci incandescenti, una, la più grande, la più brillante di tutte, era appena caduta al suolo, schiantandosi con una potenza inimmaginabile.
Un istante dopo, il cielo scarlatto era tornato del tipico colore della notte.

*


"Dean Winchester".
La voce di una donna li aveva riportati alla realtà. Lei era bionda, alta, e aveva gli occhi verdi, e stava reggendo qualcosa fra le mani affusolate.
Si trattava di uno straccio insanguinato, o una vecchia coperta. C'era troppo buio in quella stanza per capire esattamente cosa fosse.

"Chi sei tu?".
Ma non aveva risposto alla domanda di Dean.
Lei gli si era avvicinata, e con gli occhi pieni di lacrime, gli aveva adagiato tra le mani quel fagotto ancora caldo.
Dean credeva che il suo cuore si fosse fermato per un lungo, dolorosissimo istante.
Solo ora che lo aveva in grembo era stato capace di capire.

"Mi dispiace così tanto" - aveva detto la ragazza, e in quel tipico battito d'ali che solo gli angeli potevano produrre, era volata via.

Dean si era accasciato al suolo, con la stoffa stretta forte tra le mani.

"Dean...".
Sam non riusciva a capire.
Avrebbe voluto chiedergli cosa gli avesse consegnato quell'angelo, ma Bobby l'aveva fermato.
Grande era stata la sorpresa del giovane Winchester nel vedere l'anziano cacciatore
piangere lacrime amare.

"Bobby...".
"E' tutto finito Sam. E' tutto finito".

Così, anche il piccolo Sammy aveva potuto comprendere.
Il fagotto insanguinato che Dean stringeva gelosamente al petto, era il vecchio e logoro indumento che loro avevano imparato a riconoscere come qualcosa di familiare.
Era il vecchio e logoro trench che un tempo era appartenuto a Castiel.


Fine

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Perdonate questo mio delirio!
Sono in preda al panico per quello che potrà accadere...
Non riesco a smettere di pensarci...
Cass...
Spero davvero che niente di ciò che ho scritto possa avverarsi...
Scusatemi per questo cambiamento di POV. Non avevo mai fatto parlare i personaggi in prima persona. Ma stavolta lo dovevo al nostro amato Castiel.
Ringrazio chiunque abbia speso un po' del suo tempo per leggere questa One- Shot.
Grazie di cuore.
Un bacio grande
Cleo




   
 
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