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Autore: yuki013    08/05/2011    5 recensioni
Il seguito di "Incantevoli spine, e resti di noi".
Tre anni sono trascorsi, ma non sembrano sufficienti per dimenticare il passato, specie quando questo torna a farsi vivo.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Crona, Death the Kid
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Unsymmetrical Perfection'
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Fragili rose e notti d’inverno

 

-Prologo-

 

 dal diario di Maka Albarn 


Death City, Deserto del Nevada, USA
5 Ottobre – 05:21 AM

 "Il bacio colpisce come la folgore, l'amore passa come un temporale,
poi la vita torna a calmarsi come il cielo e ricomincia come prima.
Si può ricordare una nuvola?”

 -da “Pierre e Jean” di Guy de Maupassant

 

Rileggo attentamente la citazione del brano: la ricopio, mi piace particolarmente.
C’è silenzio, tranquillità, una pace ormai rara a Death City. Questo da quando il Kishin Asura, nascosto Dio sa dove, è apparso improvvisamente in
Cataluña, nel nord della Spagna: Shinigami – sama ha fatto precipitare lì Stein e Marie – senpai, poiché dopo il tradimento di Justin Law all’Europa non è stata assegnata nessuna Death Scythe.
I dati in possesso della Shibusen confermano l’apparizione del Kishin, ma si fermano lì, nessuno del luogo sa dove si sia poi diretto. Al ritorno dei due senpai sono state comunicate a me e Soul le decisioni di Shinigami.
Per questo motivo sono ancora sveglia alle cinque del mattino, con uno dei miei libri e questo diario sulle ginocchia, intenta a fissare le valigie. Londra.
Soul mi ha detto di esserci stato una volta con suo fratello Wes, ma era troppo piccolo per ricordarlo. Sono preoccupata.
Non che mi dispiaccia l’idea di andare a vivere in Inghilterra, anzi fremo solo a pensarci. Ciò che mi preoccupa è chi mi lascerò alle spalle.
Tsubaki e Black Star stanno trascorrendo un meritato periodo di ferie in una delle residenze dei Nakatsukasa, vicino Kyoto. Riescono a intendersi perfettamente, nel combattimento come nella vita privata, e persino i loro gusti combaciano. A volte li invidio, dato che quel demente di Soul non è cambiato di una virgola.
Il giorno in cui diventò una Death Scythe tagliai i capelli, forse per sembrare una Meister più matura, forse perché volevo fare una piccola pazzia. Tornai all’appartamento salutandolo tranquillamente e infilandomi in camera mia; neanche cinque minuti dopo irruppe nella mia stanza puntandomi il dito indice alla testa.
«T- … t- tu hai tagliato i capelli!».
«Ti aspetti che parta l’applauso?», domandai ironica. In effetti passare dall’avere la frangetta e un paio di codine da bimba, ad un ciuffo e un caschetto da adulta, era un bel miglioramento.
Lui si limitò a guardarmi. «Stai proprio bene. Però mi mancheranno le code». Lo odiavo quando faceva in quel modo, cercava sempre di imbarazzarmi.
Getto lo sguardo sul letto: dorme profondamente alla mia destra, con la bocca un po’ aperta e i capelli – ormai lunghi fino alla nuca – sparati qua e là.
Lo so che prima o poi mi chiederà di sposarlo. So che non lo farà con Asura ancora in circolazione, non con le nostre vite a rischio. Per questo desidero partire il prima possibile, non posso più aspettare. Non voglio aspettare.
Ma di nuovo penso a lei. Sì, lei.
Lei che avevo faticosamente tirato fuori dal nulla, che nulla è tornata ad essere. Nessuna emozione, nessun sentimento, solo dedizione cieca al lavoro. Da quel giorno di tre anni fa, le Thompson sono le sue partner. Immagino che condividano lo stesso dolore, o almeno lo stesso senso di vuoto. Anche se ho paura che ormai lei sia peggio che vuota, l’ho visto guardandola negli occhi: spenti, morti, non c’è più luce in essi.
E vorrei andare fin dove si trova quel dannato figlio di papà e tirargli un Kishingari, poi se fosse ancora vivo lo farei sistemare da Black Star.
Dopo tutto questo tempo nessuno di noi sa dove sia finito Death the Kid. Quel giorno ha salutato tranquillamente suo padre, le sorelle ed è andato via. E sono tre anni che nessuno ne sa nulla, e Shinigami continua a dire che se è partito senza lasciare spiegazioni avrà avuto i suoi motivi, ed io non riesco a guardare più Krona in faccia.
Sento la sua lunghezza d’onda spaventosa, specie quando rilascia il Soul Protect. Adesso che lei e Kim studiano magia, la Shibusen ha due streghe come alleate, ma non per questo le cose vanno bene. Certo, Kim è davvero portata per la stregoneria e Krona non è da meno, ma se la prima è sempre allegra e solare la seconda è… mi salgono le lacrime agli occhi se penso a come l’ho trovata quella sera. Non me lo dimenticherò mai.
Il 13 Giugno, l’anniversario della morte di suo padre. Il primo incontro con Kid.
Preoccupata la cercai a Gallows Mansion, per la città, a scuola, ma lei non c’era. La trovai a notte fonda in un vicolo, stesa a terra, delirante. Non ho parole per descrivere come furono i primi giorni dopo la scomparsa di Kid: non si limitava al digiuno e all’insonnia, ma urlava, piangeva, tremava come se stesse per rompersi in mille pezzi. Cadeva davanti ai miei occhi, si frantumava con le sue stesse mani.
Ho pianto davvero quella volta, non potevo aiutarla, non avevo neanche capito fino a che punto ne fosse innamorata. Tante cose non dette e non fatte, troppe lasciate al caso, e lei si è rotta. Definitivamente.
L’ho capito sei mesi dopo, quando ancora urlava nel sonno per gli incubi. «Non esisto», mi aveva detto in un sussurro. «Un qualcosa che non esiste non può provare dolore».
Si è chiusa a riccio nel suo guscio, lasciando fuori tutti, anche me. Lavora senza sosta, parte per le missioni senza pensarci due volte. In fondo la scuola è finita, porebbe riposarsi un po’, ma sembra che faccia di tutto per non pensare, per non soffermarsi su quei ricordi che sono come carta vetrata sui muscoli scoperti.
Certe volte quando resto di notte a scuola a controllare i rapporti delle missioni la sento gridare, preda dell’orrore del suo inconscio. E piango perché non posso aiutarla. «Maka perché non provi a dormire? Dobbiamo essere all’aeroporto per mezzogiorno, hai tutto il tempo». Soul. Gli sorrido. «Hai ragione».
Poso il diario sul comodino, so già che sta per stringermi sul suo cuore, so che soltanto così prenderò sonno, e mi va bene, sono felice.
Ma un barlume di terrore mi accompagna, sempre.
 

Mi sento bastarda dentro XD
Cioè mi ero ripromessa di non scrivere per un po’, di disintossicarmi dalla CroKid, ma niente, sono un caso patologico!!
Forse perché sto per fare il cos play di Kronacchan *w* questa ve la devo raccontare, anche se non frega a nessuno ma alla fine io vi faccio contenti, quindi mi sembra anche giusto sopportarmi un po’ (éwè )
Giorno 29 Maggio c’è una manifestazione qui a Catania (eh già, sembra che io stia qui vicino) e ho deciso di portare come primo cosplay proprio la Kro. E non avendo il tempo di comprare la parrucca mi taglierò e tingerò i capelli come lei XD sembra che la mia discussione con Sara sulla foto di Deviantart – e io che volevo i capelli di Krona – sarà presto realtà…troppa emozione ** se qualcuno è della zona e vuole fare quattro chiacchere non siate timidi, mi farebbe molto piacere parlare con qualcuno di voi  :D
Detto questo, aggiornerò mooooolto casualmente, scusate -.- mi complimento con me stessa per il mio fancazzismo.
Spero che il prologo vi faccia venire voglia di leggere il resto ^^
Bacioni a tutti,

-Yuki alle prese con NinfoKrona e PedoKid V.V ♥

   
 
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