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Autore: paradiseeker    08/05/2011    2 recensioni
La maschera di Santana cadde giù: si ricordò di tutte quelle volte in cui aveva visto Brittany piangere per il nervosismo, quando anche lei non riusciva a capire più niente. E così, proprio come faceva con l’amica, allo stesso modo si piegò verso Finn, che ormai era accasciato a terra, a piangere, e gli prese la mano. (One-shot Finntana)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Finn Hudson, Santana Lopez
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Finntana (Finn x Santana)

Coppia principale: Finntana

Riferimenti a: Brittana; Fuinn; Finchel.
Timeline: 2x12 - Silly Love Songs; After the Finntana Kiss.

 

«Santana!»
La voce di Finn riecheggiava nel corridoio, e mentre urlava il nome della ragazza pensava: Perché lo sto facendo? Proprio cinque minuti fa ha fatto le sue solite battutine sui miei pettorali. Perché mi sto rivolgendo proprio a lei? Sono davvero così disperato?
 «Vuoi ancora assaggiare queste dolci labbra, Frankenteen?» disse Santana mentre lo guardava con quella solita aria di sfida, ma subito il sorriso sparì dal suo volto osservando il viso di Finn.
«O mio dio, Finn, spero che tu non abbia intenzione di piangere nel bel mezzo del corridoio. Sai, è piuttosto imbarazzante e…». Il ragazzo improvvisamente la abbracciò, sospirando profondamente, aspettando che la sua tristezza scomparisse. I due si staccarono e si guardarono negli occhi a lungo, come leggendosi nel pensiero.
«Santana, io… ho bisogno di parlarti.»
«Mi dispiace, bel fusto, ma sono piuttosto impegnata e proprio adesso devo andare in classe.»
«Santana, io.. ti sto implorando. Ti prego.»
Lo sapevo, era una cattiva idea. Già me la immagino, che ride a tutti i miei problemi facendosi gioco di me. Ma perché non fa uscire per un attimo il suo lato sensibile? So che c’è, dentro di lei. Santana…
La ragazza rimase a lungo in silenzio, riflettendo.
«Ci vediamo negli spogliatoi della squadra di football dopo il Glee Club.»
Finn le accennò un sorriso.
 
 
«Avanti, non ho tutto il giorno.»
Santana continuava a camminare avanti e indietro per tutto lo spogliatoio, mentre Finn cercava di trovare le parole giuste, seduto sulla panchina: non voleva sembrare ridicolo.
«Santana: io… non so più quello che sto facendo. Ho lasciato Rachel, ma lei mi manca, e poi improvvisamente inizio a pensare a Quinn e…»
«Woh, woh, woh: frena. Non ho aspettato tutte queste ore solo per venire qui e sentirti parlare come una femminuccia riguardo ai tuoi problemi amorosi.»
Una lacrima rigò il viso di Finn, cadendo sui suoi pantaloni. Si alzò col viso rivolto verso il basso e tirò un pugno all’armadietto così forte da far uscire del sangue dalla mano. Trovò finalmente il coraggio per parlare e vomitò le parole con un misto di rabbia e tristezza.
«Io ho perso Rachel … Ora sto frequentando Quinn, ma so che in questo modo le sto facendo solo del male, dopo tutto quello che ha dovuto passare lo scorso anno. Io e Puck ci siamo allontanati ancora una volta e… l’unica persona a cui sono riuscito a pensare … sei tu, Santana.» confessò Finn, singhiozzando.
La maschera di Santana cadde giù: si ricordò di tutte quelle volte in cui aveva visto Brittany piangere per il nervosismo, quando anche lei non riusciva a capire più niente. E così, proprio come faceva con l’amica, allo stesso modo si piegò verso Finn, che ormai era accasciato a terra, a piangere, e gli prese la mano.
Lo afferrò per il mento e lo costrinse a guardarla negli occhi. Lo spogliatoio non c’era più, tutto non aveva importanza: c’erano solo loro due lì.
«Sfogati, Finn. Dimmi tutto quello che hai dentro.»
«Non voglio parlare adesso.» disse con quel briciolo di rabbia e orgoglio che gli era rimasto. Riabbassò di nuovo la testa e singhiozzò silenziosamente. Santana lo toccò sulla spalla.
«Allora possiamo rimanere qui.»
Lui si girò verso di lei nuovamente, si fissarono a lungo, cercando di decodificare i loro stessi pensieri in quel silenzio quasi surreale, Finn chiuse dolcemente gli occhi e si avvicinò a lei. Le loro labbra si sfiorarono. Un debole bacio.
«Finn, non puoi essere sempre la vittima della situazione. Fregatene. Vuoi stare con Quinn? Lei sa badare a sé stessa. Vuoi tornare con Rachel? Fallo. Nessuno te lo impedisce.»
«Ma non posso … sapeva quanto ci sono rimasto male quando Quinn mi tradì con Puck e ora lei ha fatto la stessa cosa. L’ha baciato e io… io…»
«Senti, bello. Neanch’io capisco che cosa passa per la testa a quella nanetta. Dico, hai visto che gonna orrenda indossava l’altro giorno?!» Riuscì a strappargli un sorriso.
«Grazie, Santana. Ti sono debitore.»
«Di niente, Finnocence. Ti sarei grata se però non dicessi in giro cos’è successo qui. Sono pur sempre Santana Lopez, la più figa di tutta la McKinley.»
La ragazza uscì sculettando come suo solito, e Finn componeva intanto il numero di Rachel dal suo telefono.
  
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