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Autore: _Halley_    09/05/2011    1 recensioni
Faith è una ragazza di 17 anni. È sola, non ha nessuno aldilà della sua famiglia. Un giorno, un brutto avvenimento le cambierà la vita e le farà conoscere una persona importante.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Janet Jackson, Michael Jackson, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Primo capitolo


«Non smettere mai di sognare perché solo chi sogna può volare.»

Lo ripeteva sempre la bambina che era in me. Quella bambina che non si era mai arresa di fronte a nulla, quella bambina che riusciva sempre a cavarsela nonostante tutto. Quella bambina però non c'era più.
Ero cambiata totalmente. Ero diventata una persona cupa, silenziosa, molto pessimista. Mi andava tutto male, la causa primaria del mio malessere era la scuola. Mi opprimeva, era così rigida che non trovavo conforto in niente.
Non era la scuola che avevo immaginato. Non riuscivo a esprimere la mia creatività. Inoltre le mie compagne erano talmente cattive che, spesso, mi rinchiudevo in camera a piangere silenziosamente. Nessuno immaginava niente: erano tutti convinti che io stessi bene, che la scuola mi piacesse e che studiassi volentieri. Prendevo voti non molto alti, né bassi, ma erano tutti conquistati senza molti sforzi. A volte inventavo le cose da dire nelle interrogazioni, visto che i miei insegnanti nemmeno mi ascoltavano. Insomma, in quella scuola fungevo solo da tappezzeria: ero inutile e non contavo niente. Speravo che quegli ultimi 2 anni passassero in fretta, avevo bisogno di un cambiamento.
Il mio sogno era fare qualcosa di utile per la gente, magari fare qualcosa nell’ambito dell’informazione, e la mia scuola non serviva proprio per gli studi che avevo deciso di prendere in futuro.
Andavo comunque avanti nella vita, anche se vivevo passivamente. All'improvviso però, accade qualcosa che avrebbe cambiato per sempre la mia vita.
Quella mattina, come sempre, mi dirigevo verso la mia scuola. Ero stranamente in anticipo, perciò proseguivo a passo moderato. All'improvviso un uomo mi si parò davanti.
«Ciao piccola…» disse un tono di voce poco raccomandabile.
«Scusi, sto andando a scuola, non ho tempo da perdere» risposi io, con voce tremolante.
«Avanti, piccola, da oggi avrai tutto il tempo che vuoi» disse di rimando.
Deglutii a fatica e mi guardai intorno: non c’erano altre vie d'uscita se non tornare indietro. Girai i tacchi e le gambe si mossero da sole. Corsi velocemente come mai avevo fatto nella mia vita.
L’uomo ghignò. Salì in sella alla sua Harley-Davidson e cominciò a inseguirmi. Come fu prevedibile, in un attimo mi raggiunse e mi tirò per la giacca. Cominciai a sentirmi male, le gambe mi si rammollirono in un istante. Proprio mentre cominciai ad avere un attacco di panico, sentii una voce che proveniva dall’altra parte della strada.
«Hey tu!» gridò un ragazzo riccioluto.
«Che diamine vuoi tu?» rispose l’energumeno
«Lasciala andare. Non ti farò niente se ora te ne vai ora.» intimò il ragazzo sul ciglio della strada.
«Certo, davvero coraggioso. Ora gira i tacchi e torna da mamma.» incalzò il mio aggressore.
In un attimo il ragazzo raggiunse l’energumeno, ma non vidi il resto perché svenni per la troppa paura.
Mi risvegliai su una spiaggia e il ragazzo era accanto a me. Ignorai come mi ci avesse portato.
«Ehi, ti sei svegliata. Ti sei presa un bello spavento eh?» mi disse dolcemente.
Cercai di alzarmi ma mi girava la testa e rimasi sdraiata sulla sabbia.
«Già… grazie mille per avermi salvato… non so neanche come ti chiami o quanti anni hai… ma penso ti sarò grata per tutta la vita» gli risposi con la voce tremolante.
«Mi chiamo Michael, ho 27 anni. E tu? Come ti chiami? E quanti anni hai?».
«Mi chiamo Faith. Ho 17 anni…» mormorai debolmente.
«Faith… che bel nome.». Mi sorrise. Il suo sorriso era familiare, era candido e innocente. In quel momento mi sentii protetta dopo quella brutta avventura.
«Ehm.. grazie, sei gentile. Comunque, Michael, dove ci troviamo? Non sapevo esistesse questa spiaggia qui in paese… in che punto della città ci troviamo?» chiesi.
«Faith, cara, ci troviamo all’estremo sud della città. Ho pensato di portarti qui per farti rilassare, eri talmente bianca che mi hai fatto spaventare». Michael si scurì in volto.
Come mai era tanto preoccupato per me? Non mi conosceva neanche, eppure era così premuroso.
Lo guardai negli occhi: erano scuri, molto profondi. Ci si poteva leggere l'anima lì dentro. Percepivo la sua bontà, la sua dolcezza, il suo amore incondizionato verso tutto.
«Michael.. ascolta. Come mai ti sei interessato a me? Sia chiaro, non penso che tu voglia farmi del male.. la mia è semplice curiosità.» affermai debolmente. Avevo paura di ferirlo in qualche modo.
«Faith, innanzitutto grazie. Sei la prima che non crea pregiudizi su di me. Grazie davvero. Mi sto interessando a te perché odio la violenza. Ti ho vista così indifesa prima e ora voglio proteggerti, sempre che tu sia d'accordo. Davvero, non potrei mai farti del male, sarebbe da vigliacchi.» In quel momento le sue guance si imporporarono e comincio a giocherellare con una ciocca di capelli. Era leggermente nervoso.
«Ti ringrazio per il tuo interessamento. Sei davvero una cara persona. In ogni caso, mi sento meglio, ti và di fare una passeggiata? Ormai ho perso il mio giorno di scuola, i miei sono al lavoro e non potrò avvisarli fino all'ora di pranzo.» dissi. Michael accettò, e, insieme, ci dirigemmo verso il centro della città.
  
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