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Autore: anthonyky    09/05/2011    3 recensioni
« Scommetto che non aspettavi altro che venissi a scoparti, non è vero feccia? »
« Invece tu non aspettavi altro che venirmi a scopare, giusto? »
« Tsk. Sta zitto. »
Genere: Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Superbi Squalo, Xanxus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Spazio blablabla di quella che ha scritto la fiction.
Premetto che questa è la mia prima fanfiction in assoluto quindi dico a quei pochi che leggeranno - se leggeranno - di biasimarmi se la fiction non è il massimo delle aspettative. Mi sono voluta comunque impegnare per fare un regalo di compleanno ad una ragazza che tra l'altro ho conosciuto proprio grazie a loro due *indica Zazzà e Squ-chan, ovvero i protagonisti* !
Meglio che risparmio blablabla inutili per evitare di annoiare, anche perchè non so più che scrivere e non so nemmeno come funzioano queste "note autrice". D:

 

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Il baccano del piano di sotto era diventato insopportabile.  Non era riusciuto a godersi la sua cena e ora sembrava non poter neppure bere un buon bicchiere di scotch senza essere innervosito dagli schiamazzi di quell’inutile feccia. Strinse il bicchiere con una tale forza che per un attimo sembrò quasi cedere, ma sarebbe stata una scocciatura poi doversi macchiare e ripulirsi. Ecco perché preferiva di gran lunga poterlo lanciare in testa a quella feccia dai capelli lunghi. Certo, c’era un’alta probabilità che i suoi timpani si rompessero per colpa delle urla disumane che il capellone riusciva a fare, ma erano quelle la maggior fonte di intrattenimento dopottutto. Già, ma ora la causa del chiasso proveniente di sotto e del fatto che si stesse anche annoiando era proprio lui.
 

**

 
Si era quasi stancato di urlare contro quel branco di idioti. Eppure sapevano quanto odiava quel genere di feste a sorpresa. Anzi, odiava le feste, i compleanni e il resto degli inutili frenzoli che si facevano in quelle occasioni. Cosa diavolo c’era da festeggiare? Il fatto che stesse diventando più vecchio? Esisteva forse un giorno più inutile? Non solo, la cosa che più lo faceva imbestialire era il fatto che quella non era affatto una festicciola organizzata da qualche bravo amicone, era solo l’ennesimo tentativo di prenderlo per i fondelli e divertirsi a sue spese. Ormai si era stancato , sperava almeno ci mettessero più fantasia!
« VOOOOOOOI! Se solo dimostraste lo stesso impegno durante le vostre missioni…tsk! »
« Shishishi. Capitano dovrebbe essere onorato invece che un principe come me si sia scomodato tanto per lei. » Così dicendo Belpeghor gli porse una coroncina da principessa, le tipiche coroncine finte con i cuoricini rosa attaccati di plastica. « E’ proprio sicuro di non voler accettare il mio regalo? »
Squalo stava quasi per scagliarsi furente addosso a quel frangettone quando qualcuno lo interruppe.
« Senpaiii, una corona finta sarebbe più adatta a lei. » 
« Cos’è che hai detto stupida rana? »
Mentre pronunciò la frase Bel non perse tempo ad estrarre quattro coltelli dal manico e a lanciarli ripetutamente contro l’enorme cappello indossato da Fran.
« Susu,  ragazzi non litigate. Siamo qui per festeggiare il nostro Squ-chan! » Lussuria cercò in vano di richiamare i due con tono canzonatorio, ma si rassegnò quasi subito.
« Squ-chan, non badare a loro. Piuttosto non vorresti vedere il mio regalo? » si avvicinò sculettando a Squalo e gli parlò quasi vicino all’orecchio aumentando sempre di più il tono della voce con emozione « Sono andato personalmente a comprarti questi deliziosi nastri colorati con gli strass! Oh Sqù-chan, perché non lasci che ti acconci i capelli, magari qualche treccina…solo per questa volt-»
Si interruppe e fece giusto  in tempo ad abbassarsi per evitare il poderoso pugno tirato dal capitano.  Colpì Levi, che si trovava proprio dietro Lussuria, in pieno viso facendolo poi cadere a terra. Non era certo l’obbiettivo iniziale di Squalo, ma ne fu comunque soddisfatto.
« VOOI! Adesso ne ho davvero le palle piene di questa stronzata! »
Senza neanche premurarsi delle condizioni di Levi, tramortito sul pavimento, o salutare agli altri presenti ,  si voltò per incamminarsi verso la sua stanza. Fortunatamente Lussuria era rimasto abbastanza spaventato dal pugno per non azzardarsi a fermarlo, mentre Bel era troppo impegnato a cercare di rincorrere Fran per accorgersi che stava lasciando il salone.
Quella feccia era riuscita a metterlo ancora più di pessimo umore, mentre lui voleva solo starsene in santa pace. Purtroppo, a differenza degli scorsi anni, non era riusciuto a trovarsi una missione che lo tenesse impegnato quel giorno, così fu costretto  a rimanere nella villa. Ogni anno cercava di accaparrarsi qualche missione di più giorni in modo che combaciasse con la data del suo compleanno, proprio per evitare quello.
La stessa situazione  (presa per i fondelli forse era più adatta) gli capitò un po’ di anni fa. Era da poco stato promosso secondo in comando, non aveva potuto organizzare qualche spedizione per intrattenersi in quel particolare giorno e questo gli costò caro. Si era infatti ritrovato il letto ricoperto per i 2/4 da merluzzi, come ‘regalo di compleanno’. Non ricordava se ci aveva messa più tempo la puzza a sparire o lui a picchiare e affettare i sottoposti.
Squalo aveva già concluso il suo allenamento quotidiano, quindi doveva pensare a qualcos’altro per ‘calmarsi’. Purtroppo non c’era nulla da fare e non poteva di certo ritornarsene in mezzo a quegli idioti, dove l’unica soluzione per far si che la piantassero con le loro idiozie era quella di affettarli uno ad uno. L’albino ghignò immaginandosi la scena: sarebbe stata di certo una grande liberazione.
L’unica cosa fattibile rimasta da fare era una buona doccia fredda, così da far passare il tempo ad aspettare il solito orario. A mezzanotte, come sempre, doveva trovarsi già in camera sua.

**


La feccia sembrava essere ritornata al “normale” standard di casino, a quanto pare l’ospite d’onore doveva essersi congedato. Xanxus guardò quindi l’orologio:  erano mezzanotte e  un quarto. L’idiota era in ritardo. Chi credeva di essere per potersi prendere certi lussi?  Di certo non ci sarebbe passato sopra così facilmente e, anzi, sembrava un’ottima scusa per poterlo punire. Era stata anche colpa sua se oggi si era annoiato più del solito e non aveva potuto scaricare la rabbia addosso a lui come faceva abitualmente.
Dopo averci riflettutto su non più di un paio di minuti, si alzò dalla grossa poltrona di velluto per dirigersi verso le stanze degli altri sottoposti. Ovviamente,  ne cercava uno in particolare.
Arrivato davanti alla porta dello spadaccino, sentì il rumore del getto d’acqua della doccia provenire dalla stanza. Meglio così, pensò il moro, sarebbe già stato pronto all’uso. Senza badare a stupidi convenevoli , come bussare ad esempio, aprì la porta con un calcio.
« Oi, feccia. Finiscila di insaponarti e porta il culo qui. » annunciò così il suo arrivo, con il suo solito tono sprezzante e giusto un pò più forte per farsi sentire dall’altra parte.
Non arrivò nessuna risposta dall’altra parte, ma il rumore dell’acqua si fermò e dopo qualche secondo la porta del bagno si spalancò lasciando intravedere una figura snella e muscolosa. Un asciugamano legato sui fianchi lo copriva mentre una coda di cavallo abbastanza alta raccoglieva i capelli lunghissimi.
«VOOOOOOOI!  Che cazzo vuoi ? Se non ti dispiace vorrei farmi una doccia in santa pace, in camera mia.»  Squalo lo disse con tono infastidito ed enfatizzando le ultime due parole,  ma traspariva chiaramente il suo stupore. Decisamente non si sarebbe aspettato di ritrovarsi il boss nella sua stanza, il solo fatto che potesse scomodarsi dalla sua poltrona di sua spontanea volontà per andare da lui era impensabile.
 
« Sei in ritardo. »
Diede un’occhiata veloce alla sveglia che si trovava sul comodino, e notò che era passata la mezzanotte e mezza. Non si era affatto accorto di aver perso tutto quel tempo sotto la doccia, e  ora si ritrovava Xanxus in camera. Davvero si era scomodato per andarlo a cercare? Squalo era davvero, davvero sorpreso.
« E ti sei scomodato tanto da alzarti addirittura da quella tua fottuta potrona solo per venirmi a cercare boss? » gli rispose con un sorriso tirato. Di certo era lì per dargli fastidio e prenderlo per culo come avevano cercato di fare gli altri poco prima, e lo spadaccino non era di certo dell’umore più adatto, di certo non più delle altre volte.
Ma lo spadaccino rimase di nuovo stupito quando vide Xanxus avvicinarsi, con il suo solito sguardo incazzato. Pensava si fosse portato dietro qualche bicchiere o qualche altro oggetto contundente per colpirlo, e invece in un attimo se lo ritrovò davanti,  una spanna di distanza che li divideva. Questa distanza venne subito resa esigua qualche istante dopo, quando Xanxus gli afferrò con sua solita delicatezza una delle ciocche di capelli davanti che era rimasta sciolta, per tirarlo a sé con forza.
«V-VOOO-»  stava per urlare in segno di protesta, ma venne bloccato dalle labbra del moro che assaltarono le sue. Lo spadaccino non si oppose e lasciò che la lingua dell’altro invadesse la sua bocca, per poi ricambiare. Era un bacio ‘rabbioso’, le loro lingue sembravano fare una specie di lotta scoordinata in cui l’uno voleva prevalere sull’altro.  Dopo un po’ iniziarono i morsi, mentre le mani di Xanxus andarono in cerca dei suoi capelli e, sempre con la sua solita gentilezza, riuscirono a strappare via l’impedimento del codino, a cui Squalo protestò solo con un mugolio, avendo ancora la bocca impegnata. All’improvviso sentì l’altro staccarsi e allontanarsi di qualche centimetro. Riusciva ancora a sentire il suo fiato sulle labbra quando gli parlò, e lo fece con un tono molto provocatorio.
« Scommetto che non aspettavi altro che venissi a scoparti, non è vero feccia? » 
« Invece tu non aspettavi altro che venirmi a scopare, giusto? »
« Tsk. Sta zitto. » 
Squalo non fu in grado di replicare o urlare qualcos’altro che subito l’altro gli rificcò la lingua in bocca per poi gettarlo sul letto e sovrastarlo con il proprio corpo. Prese di mira l’incavo della sua spalla e lo morse più volte aumentando man mano la pressione e tirandogli la pelle tra i denti, mentre Squalo cercava di trattenere i suoi gemiti, un misto di dolore e piacere, che non sfuggirono certo all’orecchio di Xanxus.
« Che…troia… » disse intento a salire con la lingua sul suo collo lasciando una scia di morsi. Aveva in una mano ben salda una ciocca di capelli, che tirava ogni tanto, mentre l’altra stava lentamente scendendo sul petto dello spadaccino fino a raggiungere l’inguine, e una volta trovata l’estremità dell’asciugamano non esitò a strapparlo via.
Ora Squalo si trovava completamente nudo sotto Xanxus, che invece era completamente vestito. Non esisteva che potesse essere così in svantaggio e si affrettò a ribaltare le posizioni riuscendo anche a tenerlo disteso sul materasso. Approfittò della situazione per chinarsi su di lui a slacciargli velocemente la cravatta passando poi a strappargli letteralmente la camicia. Nel momento in cui i bottoni caddero sul letto, Xanxus gli afferrò la ciocca della frangia per poi sussurrargli all’orecchio con un tono non troppo gentile.
« Feccia, sai che questa camicia vale più di te vero? Non credere di poterla passare liscia.»
« Come se ti servisse la scusa della camicia per tormentarmi, bastardo.  »
Lo rispose in tono beffardo per poi ripagarlo della sua stessa moneta assalendo il suo collo e le sue labbra con succhiotti e morsi.
Gliel’avrebbe decisamente fatta pagare, pensò Xanxus.
 

**

Quando aprì gli occhi si ritrovò a fissare stranamente il soffitto della sua camera. Dopo un primo momento di confusione si ricordò che il bastardo gli era venuto a far visita, e ne ebbe la conferma quando si voltò. Xanxus era ancora dall’altra parte del letto che dormiva – era incredibile che anche quando dormiva manteneva la sua aria rabbiosa – e lo spadaccino non potè che rimanere a fissarlo per un po’. Ovviamente era rimasto lì perché era troppo pigro per alzarsi, doveva essere Squalo ad andarsene come faceva sempre, poco importava che quella fosse la stanza del capitano e non la sua. Accortosi poi del fatto che era tutto fuorchè pulito e profumato, Squalo decise che era meglio andarsi a liberare di liquidi estranei (che comprendevano sangue di morsi e non) con una meritata doccia. Aveva appena messo i piedi sul pavimento quando sentì quella voce fermarlo.
« Fai piano idiota, mi hai svegliato. »
Cazzo, quella era la sua camera, che faccia tosta. Era in procinto di un urlo animalesco che Xanxus cercò di fermare inutilmente.
« E non urlar-»
« VOOOOOOOOOI! Ti ricordo che questa è la mia fottuta stanza, posso fare il casino che voglio. E non mi pare ti dispiacevano gli urlì la scorsa notte! Tch. »
Si era irritato di prima mattina come al solito, doveva cercare di ignorarlo ma come sempre non ci riusciva. Stava per dirigersi spedito verso il bagno quando Xanxus lo bloccò di nuovo.
« Idiota. » lo fulminò con lo sguardo, per poi aggiungere: « Sappi comunque che la scorsa notte ho allentato il guinzaglio solo perché era il tuo compleanno. »
Squalo si soffermò sull’ultima affermazione – ignorando il primo insulto – con crescente irritazione. Ripensandoci lo aveva assecondato di più rispetto alle altre volte, non che le altre volte lo facesse, ma c’era sempre quel minimo di lotta per prevalere che sembrava non finire mai, anche se Xanxus alla fine era quello che vinceva il gioco. Infatti stranamente il suo boss non si era ribbellato troppo ai morsi e soprattutto ai succhiotti, e gli aveva lasciato ,in un certo senso, condurre il ‘gioco’.
« Guinzaglio un cazzo, non sono il tuo fottuto cane! E poi cosa dovrebbe rappresentare? Devo pensare che fosse un regalo? »
Dicendolo con il suo tono di voce molto delicato, inziò a ridere subito dopo aver finito la frase. Un oggetto identificato come la sua sveglia lo colpì dritto in testa, interrompendo le sue risate.
« Tsk. Consideralo un premio per non essere ancora crepato. »
Non avendo altri oggetti sul comodino da potergli lanciare, si voltò irritato dall’altra parte.
« Ah, e vai a lavarti il culo da qualche altra parte. Voglio dormire.»
Detto questo chiuse gli occhi cercando di riaddormentarsi.
« Voooooi! Boss del cazzo…! »
Era inutile controbbattere, l’altro lo avrebbe intenzionalmente ignorato. Squalo sembrava spazientito come al solito, ma non era proprio così. Raccolse la camicia sul pavimento per coprirsi (probabilmente doveva essere quella che aveva semi-rotto a Xanxus) e si incamminò verso la porta. Ancora borbottando una lista di insulti irripetibili indirizzati a testa piumata, si chiuse la porta alle spalle lasciandola sbattere e provocare un tonfo. Non appena fu fuori però non riuscì a trattenere un mezzo sorriso che si dipinse sulle sue labbra per qualche secondo, per poi ritornare a brontolare spazientito.
Lussuria, che era stato svegliato dai battibecchi della camera affianco, si affacciò alla porta e vide il capitano avviarsi nel corridoio con solo indosso una camicia, che non sembrava proprio della sua taglia. Non potè evitare di fare qualche pensiero sconcio, ovviamente. Poi ricordò i ringhi e i mezzi urli che gli avevano impedito di addormentarsi propriamente e arrivò all’unica ovvia risposta che poteva esserci.
“Ecco perché il capitano ci ha dato buca nel bel mezzo del party ieri~!”
Con questi pensieri, ed altri più indecenti, Lussuria rientrò nella sua stanza. L’anno prossimo sarebbe riuscito a farsi invitare, costi quel che costi, ai festini privati di Squ-chan, decisamente.

  
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