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Autore: Misteero    10/05/2011    5 recensioni
Allora, questa fanfiction è dedicata alla coppia SoulxMaka (prevedibile) ed è la prima che scrivo. Per ogni capitolo sarà abbinata una canzone che rispecchi più o meno il clima dell'ambiente in cui si svolge. Se fa schifo non esitate a dirlo! ^^
Genere: Azione, Fluff, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Death the Kid, Maka Albarn, Soul Eater Evans, Tsubaki
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
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Erano passati due anni da quando Maka aveva compiuto la sua ultima missione con la sua amata buki, Soul Evans. Era morto in quell'occasione, per colpa di una famosa e potente strega, proprio mentre stava per diventare una DeathScyte, lasciando Maka sola, ad appena 19 anni, senza una buki da far diventare DeathScyte, e senza di lui, il suo vero amore, dichiarato da appena un mesetto buono. Il dolore era stato enorme, ed in quell'occasione, e solo quella, il cielo era diventato del colore della pece. Oggi era l'anniversario della sua morte, e com'era da tradizione aveva portato un mazzo di fiori alla tomba nel cimitero di Death City dedicata a Soul. Dopo le lacrime di consueto era tornata a casa in compagnia di Black*Star, mentre Tsubaki si era allontanata abbracciata a Kid. Ancora Maka rimaneva stupita da quella strana coppia, non aveva mai pensato che Kid, lo shinigami perfetto, sarebbe finito con Tsubaki, la camelia dolce ed affettuosa. Come d'altronde lei con Black*Star. Certo quando aveva capito di provare qualcosa per lui, Soul era già morto da un anno e mezzo, ma non era stato facile dimenticarlo per Maka. Dopo essersi messa la camicia da notte color lavanda si accoccolò nell'enorme letto matrimoniale di casa sua, dove il suo fidanzato era già steso a torso nudo. Nonostante fosse piena estate ed avesse visto migliaia di volte Black*Star semi nudo, ancora non si era abituata ad una visione così celestiale. "Divino" l'avrebbe definito lui, nonostante negli ultimi mesi grazie a Maka la sua autostima era diventata parecchio controllata, anche se ogni tanto se ne usciva ancora con frasi tipo "Io sono migliore di Dio" oppure "Io trascenderò gli Dei" per poi beccarsi un sonoro Maka-Chop fra capo e collo. L'indomani il cielo era nero, proprio come il giorno seguente alla morte di Soul.. - Amore? Sei sveglia? - Sussurrò Black*Star dall'altra parte del letto. - Si.. tesoro.. dormito bene? - Rispose Maka. Non sapeva il perchè, ma quel cielo scuro le faceva rivivere indirettamente la morte della sua buki. Black*Star inclinò leggermente la testa verso destra quando la ragazza sfoderò uno dei suoi palesemente finti sorrisi, forse per tranquillizzarlo. Ma l'uomo non era stupido e con uno sguardo apprensivo le disse: - E' per il cielo vero? Lo so.. ricorda molto quello del giorno della sua morte.. anche io ci sto male.. ho dormito di merda per tutta la notte.. era il mio migliore amico dopotutto.. - Sospirò per poi stringere fra le braccia la ragazza che ora amava, sentendosi quasi in colpa per ciò che era successo a Soul, anche se lui non era minimamente presente. - Amore..? - Sussurrò Maka; - Sì? - Rispose l'altro. - Sono di cattivo umore. - Mugugnò la ragazza dai capelli color grano, quasi come avvertimento. E così lo prese lui perchè una Maka di cattivo umore è una Maka molto pericolosa, sopratutto ripensando ai Maka-Chop che volano a destra e a manca, per il semplice fatto di aver interferito con il suo cattivo umore. Erano passati due anni da quando Maka aveva compiuto la sua ultima missione con la sua amata buki, Soul Evans. Era morto in quell'occasione, per colpa di una famosa e potente strega, proprio mentre stava per diventare una DeathScyte, lasciando Maka sola, ad appena 19 anni, senza una buki da far diventare DeathScyte, e senza di lui, il suo vero amore, dichiarato da appena un mesetto buono. Il dolore era stato enorme, ed in quell'occasione, e solo quella, il cielo era diventato del colore della pece. Oggi era l'anniversario della sua morte, e com'era da tradizione aveva portato un mazzo di fiori alla tomba nel cimitero di Death City dedicata a Soul. Dopo le lacrime di consueto era tornata a casa in compagnia di Black*Star, mentre Tsubaki si era allontanata abbracciata a Kid. Ancora Maka rimaneva stupita da quella strana coppia, non aveva mai pensato che Kid, lo shinigami perfetto, sarebbe finito con Tsubaki, la camelia dolce ed affettuosa. Come d'altronde lei con Black*Star. Certo quando aveva capito di provare qualcosa per lui, Soul era già morto da un anno e mezzo, ma non era stato facile dimenticarlo per Maka. Dopo essersi messa la camicia da notte color lavanda si accoccolò nell'enorme letto matrimoniale di casa sua, dove il suo fidanzato era già steso a torso nudo. Nonostante fosse piena estate ed avesse visto migliaia di volte Black*Star semi nudo, ancora non si era abituata ad una visione così celestiale. "Divino" l'avrebbe definito lui, nonostante negli ultimi mesi grazie a Maka la sua autostima era diventata parecchio controllata, anche se ogni tanto se ne usciva ancora con frasi tipo "Io sono migliore di Dio" oppure "Io trascenderò gli Dei" per poi beccarsi un sonoro Maka-Chop fra capo e collo. L'indomani il cielo era nero, proprio come il giorno seguente alla morte di Soul.. - Amore? Sei sveglia? - Sussurrò Black*Star dall'altra parte del letto. - Si.. tesoro.. dormito bene? - Rispose Maka. Non sapeva il perchè, ma quel cielo scuro le faceva rivivere indirettamente la morte della sua buki. Black*Star inclinò leggermente la testa verso destra quando la ragazza sfoderò uno dei suoi palesemente finti sorrisi, forse per tranquillizzarlo. Ma l'uomo non era stupido e con uno sguardo apprensivo le disse: - E' per il cielo vero? Lo so.. ricorda molto quello del giorno della sua morte.. anche io ci sto male.. ho dormito di merda per tutta la notte.. era il mio migliore amico dopotutto.. - Sospirò per poi stringere fra le braccia la ragazza che ora amava, sentendosi quasi in colpa per ciò che era successo a Soul, anche se lui non era minimamente presente. - Amore..? - Sussurrò Maka; - Sì? - Rispose l'altro. - Sono di cattivo umore. - Mugugnò la ragazza dai capelli color grano, quasi come avvertimento. E così lo prese lui perchè una Maka di cattivo umore è una Maka molto pericolosa, sopratutto ripensando ai Maka-Chop che volano a destra e a manca, per il semplice fatto di aver interferito con il suo cattivo umore.Erano passati due anni da quando Maka aveva compiuto la sua ultima missione con la sua amata buki, Soul Evans. Era morto in quell'occasione, per colpa di una famosa e potente strega, proprio mentre stava per diventare una DeathScyte, lasciando Maka sola, ad appena 19 anni, senza una buki da far diventare DeathScyte, e senza di lui, il suo vero amore, dichiarato da appena un mesetto buono. Il dolore era stato enorme, ed in quell'occasione, e solo quella, il cielo era diventato del colore della pece. Oggi era l'anniversario della sua morte, e com'era da tradizione aveva portato un mazzo di fiori alla tomba nel cimitero di Death City dedicata a Soul. Dopo le lacrime di consueto era tornata a casa in compagnia di Black*Star, mentre Tsubaki si era allontanata abbracciata a Kid. Ancora Maka rimaneva stupita da quella strana coppia, non aveva mai pensato che Kid, lo shinigami perfetto, sarebbe finito con Tsubaki, la camelia dolce ed affettuosa. Come d'altronde lei con Black*Star. Certo quando aveva capito di provare qualcosa per lui, Soul era già morto da un anno e mezzo, ma non era stato facile dimenticarlo per Maka. Dopo essersi messa la camicia da notte color lavanda si accoccolò nell'enorme letto matrimoniale di casa sua, dove il suo fidanzato era già steso a torso nudo. Nonostante fosse piena estate ed avesse visto migliaia di volte Black*Star semi nudo, ancora non si era abituata ad una visione così celestiale. "Divino" l'avrebbe definito lui, nonostante negli ultimi mesi grazie a Maka la sua autostima era diventata parecchio controllata, anche se ogni tanto se ne usciva ancora con frasi tipo "Io sono migliore di Dio" oppure "Io trascenderò gli Dei" per poi beccarsi un sonoro Maka-Chop fra capo e collo. L'indomani il cielo era nero, proprio come il giorno seguente alla morte di Soul.. - Amore? Sei sveglia? - Sussurrò Black*Star dall'altra parte del letto. - Si.. tesoro.. dormito bene? - Rispose Maka. Non sapeva il perchè, ma quel cielo scuro le faceva rivivere indirettamente la morte della sua buki. Black*Star inclinò leggermente la testa verso destra quando la ragazza sfoderò uno dei suoi palesemente finti sorrisi, forse per tranquillizzarlo. Ma l'uomo non era stupido e con uno sguardo apprensivo le disse: - E' per il cielo vero? Lo so.. ricorda molto quello del giorno della sua morte.. anche io ci sto male.. ho dormito di merda per tutta la notte.. era il mio migliore amico dopotutto.. - Sospirò per poi stringere fra le braccia la ragazza che ora amava, sentendosi quasi in colpa per ciò che era successo a Soul, anche se lui non era minimamente presente. - Amore..? - Sussurrò Maka; - Sì? - Rispose l'altro. - Sono di cattivo umore. - Mugugnò la ragazza dai capelli color grano, quasi come avvertimento. E così lo prese lui perchè una Maka di cattivo umore è una Maka molto pericolosa, sopratutto ripensando ai Maka-Chop che volano a destra e a manca, per il semplice fatto di aver interferito con il suo cattivo umore. . . . . . . . Nel frattempo, molto lontano da Black*Star e Maka, sotto il cielo nero, camminavano silenziose quattro figure, uno di questi in catene. In testa c'ea una ragazza, probabilmente sui sedici anni, con dei lunghi capelli neri e gli occhi cremisi, coperta quasi interamente da un lungo mantello nero. Affianco a lei una ragazza con capelli biondo scuro legati in una coda di cavallo, da cui sfuggiva solo un unica ciocca color avorio. Gli occhi erano color del legno, caldi e luminosi, ed era anche lei coperta da un mantello nero. Dietro di loro c'erano una ragazzina sulla quindicina, con due lunghe code color nocciola e gli occhi viola anch'essa coperta dal mantello, e l'uomo in catene. - Avanti siamo quasi arrivati a Death City - Disse la ragazza con gli occhi cremisi. L'uomo in catene alzò lo sguardo verso la tanto amata Death City, lasciando scoprire un ciuffo di capelli grigi, e degli affaticati occhi color sangue. L'uomo nutriva una sincera speranza, magari lì avrebbe reincontrato colei che aveva tanto amato, prima di essere ferito quasi a morte da una strega, poi sconfitta successivamente dalla sua Shokikun, disarmata. L'aveva vista piangere sul suo corpo esanime, facendole credere di essere morto per lasciarla libera di vivere la sua vita, dopo aver stretto un patto con la società stregonesca, purchè la lasciassero in pace. "Ci siamo. Maka aspettami! Arrivo!" Pensò Soul Evans, l'uomo con le mani incatenate.
  
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