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Autore: trecy    10/05/2011    1 recensioni
Un amore mai ricambiato, ma anche un amore che supera e trascende il tempo, che va oltre la morte stessa: "Con l’invidia che provavo verso di lei non me ne rendevo conto, ma adesso con il senno del poi, capisco di essere stata spettatrice di un amore incondizionato che trascende il tempo e lo spazio e che mai potrà tramontare, di un amore che avrei tanto voluto mi appartenesse."
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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quante volte si dice che la vita è ingiusta, che ti trovi in situazioni che semplicemente "capitano" e devi ritenerti solo "sfortunata"? Beh non è sempre così... A volte capita che siamo noi stessi a rovinarci la vita e a distruggere quella delle persone che amiamo, forse inconsapevolmente o magari proprio perchè abbiamo una mente perversa... 



NON MI VEDRA' MAI



Lui non mi ha mai vista davvero. Mi salutava, sapeva chi ero, come mi chiamavo, conosceva il mio aspetto, sapeva chi erano i miei genitori, sapeva che ero timida e introversa, conosceva i miei amici, sapeva che lo amavo, sa che lo amerò per tutta la vita. A volte mi guardava e a me sembrava che il tempo si fermasse per istanti indefiniti, frazioni di secondi indeterminate in cui tutto il mondo scompariva, perché quegli occhi avevano e avranno sempre quel potere su di me. In realtà lui non mi guardava davvero, non come avrei voluto almeno, i suoi sguardi migliori, le sue attenzioni, le sue preoccupazioni, i suoi sentimenti, la sua rabbia, il suo rancore, il suo odio, il suo sdegno, il suo amore, la sua vita, le sue passioni… erano tutte per lei.
La rassegnazione era uno stato d’animo che non solo poco si addiceva ad una persona con il mio carattere, ma soprattutto ero troppo immatura per comprendere come lui potesse essere fedele e amare una ragazza di quel tipo. Sono trascorsi anni e adesso penso di avere finalmente capito.
Lui sapeva che io lo amavo come lei non avrebbe mai potuto fare, sapeva che lo avrei reso felice, sapeva che non lo avrei mai deluso, sapeva che ero la ragazza perfetta per lui, ma non mi amava e non si sarebbe mai sforzato semplicemente perché non avrebbe mai potuto rinunciare a lei.
Con l’invidia che provavo verso di lei non me ne rendevo conto, ma adesso con il senno del poi, capisco di essere stata spettatrice di un amore incondizionato che trascende il tempo e lo spazio e che mai potrà tramontare, di un amore che avrei tanto voluto mi appartenesse.
Il fuoco che ardeva tra loro due era qualcosa che neanche i libri forse sono in grado di descrivere. Se penso alle notti trascorse insonni a disperarmi per lui, ad invidiare non so bene cosa di lei non mi sento solo ridicola, ma estremamente grottesca e meschina perché ero semplicemente una bambina egoista. La mia ossessione per lui ha impedito a mia sorella di essere felice. Sono stata l’artefice della distruzione delle persone che ho amato e amo più della mia stessa vita ma troppo tardi me ne sono accorta.
Lei sapeva che ne ero innamorata, ma forse da perfetta ingenua pensava che fosse solo una stupida cotta adolescenziale e non ha dato molto peso alla situazione, poi vedendomi piangere si è sacrificata. Lei ha cercato di rinunciare a lui, ha provato ad allontanarlo, a fare finta di non provare nulla, ma io la notte quando faceva finta di dormire sentivo le sue lacrime silenziose che fuoriuscivano stando bene attente a non fare rumore, la notte fonda dopo avere consolato me, dopo avermi assicurato che non sarebbe mai più stata con lui per non farmi soffrire. E io da perfetta egoista quale ero non dicevo nulla, ero seriamente convinta che se lei si fosse allontanata forse lui un giorno si sarebbe potuto interessare a me, in fondo eravamo sorelle e ci somigliavamo molto fisicamente… Perché lei? Perché lei e non io? Cos’aveva lei in più di me?
Non avevo realizzato che loro si amavano e che per quanto io li costringessi a separarsi il loro sentimento non si sarebbe mai spento.
Io sapevo che loro si vedevano di nascosto, sapevo di avere trasformato la loro vita in un incubo, vedevo mia sorella dimagrire ogni giorno di più, vedevo la frustrazione nei suoi occhi causata dal combattimento che si scatenava dentro di lei tra l’amore verso sua sorella e quello provato per lui che non accennava a diminuire… Sapevo tutto eppure non proferii mai parola, non le diedi mai la mia benedizione, facevo semplicemente finta di nulla. Continuavo a provarci con lui sotto i suoi occhi tristi, continuavo a sperare e a convincermi di essere migliore di lei, di meritarlo più di mia sorella. Vedevo quello sguardo che tanto amavo sempre spento quando si rivolgeva a me e vedevo quei due fari brillare di luce propria quando guardava lei. Perché non mi guardava così? Perché lui vedeva solo lei? Continuavo a ripetermi queste domande dalla mattina sino alla sera, continuando ad ignorare quella muta risposta che la mia mente aveva ormai realizzato. Mi ripetevo che dovevo lasciarli in pace, che dovevo essere io a sacrificarmi, ma in fondo l’avevo conosciuto prima io. Forse era per questo che mia sorella cercava di farsi da parte pur non riuscendovi.
Io e la mia mente contorta però non pensavamo potesse finire in questo modo, io non immaginavo che avrei perso per sempre mia sorella.
Ho sempre saputo che non mi avrebbe mai amato, ma non volevo rinunciare a lui.
Mia sorella morì di anoressia a ventisei anni e fece giurare a lui di starmi per sempre accanto. Lei è morta per colpa mia, ho lasciato che la disperazione la logorasse e la consumasse poco a poco, potevo renderla felice, ma non lo feci, forse perché ho un’indole diabolica e non so bene come, ma mi rifiuto di credere che sia stato puro egoismo.
Dopo due anni mi sono accinta a compiere l’errore più grande della mia vita: lo sposai.
Non mi aveva mai amata e non mi amerà mai, ma io credevo che un giorno forse l’avrebbe fatto, ero seriamente convinta che mi avesse sposato perché si sentiva veramente legato a me e non per quel giuramento fedele come il suo amore, che aveva fatto a mia sorella prima che lei morisse. La sua ombra mi perseguiterà sempre, il passato non mi abbandonerà mai. Con il tempo ho anche smesso di illudermi che lui potrà mai ricambiare i miei sentimenti, che potrà avvicinarsi a me semplicemente in termini fisici. Non abbiamo mai fatto l’amore, non abbiamo neanche fatto sesso, lui non mi ha mai toccata, solo tre volte mi ha baciato: un bacio senza amore, senza sentimenti, che esprime quel grande vuoto che popola il suo cuore. Non c’è spazio per me, non ce né mai stato, ma io in fondo lo sapevo l’ho sempre saputo. So che lui nascosta nel comodino ha la sua foto, so che la notte quando pensa che mi sia addormentata la prende e la osserva per ore, forse in silenzio parla con lei o semplicemente la mette accanto al suo cuscino per avere l’illusione che almeno una volta ci sia lei accanto a lui. Una volta ho provato a fare sparire quella foto, ma il giorno dopo ne ho trovata un’altra. Mio marito non indossa mai la fede, ma al collo porta sempre una collanina d’argento di cui non ho memoria, a quanto ricordo l’ha sempre avuta chissà se era un regalo di lei…
A volte mi chiedo come ho potuto essere così insensibile, come ho potuto sposarlo dopo che è morta mia sorella, come posso torturarlo così. Dovrei lasciarlo libero, forse avrei dovuto rendere felici entrambi, magari a quest’ora sarebbero sposati con figli, che io non avrò mai da lui, lei potrebbe essere ancora viva e io possibilmente avrei trovato qualcun altro… Perché solo adesso mi rendo conto che in realtà lui non mi vedrà mai davvero, non mi vede anche se spesso mi guarda e forse le poche volte in cui lo fa vede quelle piccole somiglianze che ho con lei e per qualche istante immagina che io sia lei, l’unica donna della sua vita, poi il suo sguardo cambia così come la consapevolezza che non c’è lei, ma semplicemente sua sorella e poi va in camera da letto e io so cosa va a fare,so che prende quella foto e la osserva, come non fa mai con me… Semplicemente perché l’unica che vede davvero è lei.
Dovrei lasciarlo, chiedere il divorzio… Ma a che servirebbe ormai? Questa è la mia punizione: vivere all’ombra di mia sorella, con un uomo che non mi vedrà mai, che non mi considererà mai, che non proverà mai nulla per me, ma che io sono condannata ad amare per sempre. Forse se le cose fossero andate diversamente ci sarebbe stato qualcuno capace di amarmi e di vedermi davvero, lui non potrà mai farlo.
In molte situazioni con il mancato lieto fine si dice che la vita è ingiusta, che le cose avvengono e non si possono prevedere, bè questo non è il mio caso. Io sono stata ingiusta, io ho calcolato tutto, io sono stata la carceriera dell’uomo che amo e la carnefice della mia adorata sorella.
  
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