Non era così difficile, se ci si pensava. Non troppo però, altrimenti il pensiero poteva sfuggire al suo controllo e combinare disastri.
Altri disastri.
Del resto, cosa potevano mai essere due parole?
"Tsuna-kun...?"
Certo che su quella bicicletta, Tsuna faceva più ridere che altro.
E pretendeva anche di stare in equilibrio.
Probabilmente gli sarebbe anche caduto addosso. E si sarebbero fatti male.
Tutti e due.
Era solo una questione di tempo. Per entrambi.
"Cosa c'è, Enma-kun?"
Un piede messo in fallo, decisamente da lui. La bici si sbilancia e il ragazzo precipita su Enma, affodando la faccia dentro la sua felpa nera.
Il manubrio gli infilza la schiena. "Ahia!"
Così vicino da poter sentire il suo affanno sul viso.
"T-Tsuna-kun..."
In fondo erano solo due parole, no?
"D-dimmi pure... ahiahiahi, la mia schiena..."
Solo due parole.
Solo due.
"... Stai bene?"
Quelle sbagliate.
"Eh? Oh, ehm... c-credo di sì!"
E Tsuna ride, con quella risata imbarazzata e impiacciata che ha il potere di far sentire Enma meno solo di quanto non si senta abitualmente.
In un mondo crudele che non fa per lui.
Per nessuno dei due.
Forse, dopotutto... non erano così sbagliate, quelle parole.
Note di Vetro: questi due se la meritavano una cosa, anche se brutta. Piccoli loro, piccoli uke crescono ç_ç crescono e diventano ancora più uke ma dettagli~ bene, l'esperimento è stato eseguito.
... Con successo? Oh, questo me lo direte voi u_u grazie per essere passati di qui. <3