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Autore: Hearting    11/05/2011    0 recensioni
Due amici d'infanzia che capiscono di provare qualcosa l'uno per l'altra.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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« Yaaawn! »
Mi alzo a sedere sul letto, mentre cerco di liberarmi dalle coperte. Che cercano di stritolarmi come piovre.
« Che diavolo! » borbotto mentre mi faccio rotolare per terra e mi alzo, dirigendomi lentamente verso il bagno. « Un’altra lunga giornata… »
Dopo essermi rinfrescato la faccia ed essermi vestito, prendo al volo una merendina ed esco di casa, correndo fino al garage per inforcare la bici e partire a tutta velocità, dato che non voglio arrivare in ritardo all’appuntamento.
 
All’incrocio, sotto il vecchio palo, non c’è nessuno. Freno sgommando, per poi guardarmi in giro stupito. « Strano, di solito è già qui… » e rischio di cadere dal sellino quando mi ritrovo la sua faccia a pochi centimetri dalla mia.
« Oddio. » dico, mentre ansimo per lo spavento.
« Ci sono riuscita un’altra volta! » si mette a ridere, la Piccola Peste. Ci conosciamo da sempre, ma riesce a sorprendermi ancora. E non è una brutta cosa, in fondo. Soprattutto dopo che ho capito cosa provo davvero per lei. Anche se credo che non ricambi.
« Uffff… » sospiro, mentre riprendo fiato.
« Adesso, Piccoletta… EHI! » schivo per un pelo i suoi pugni, e la tengo lontana grazie alla lunghezza delle mie braccia. Uno dei vantaggi di essere alti 1.80 metri. E stavolta è lei a rimanere senza fiato per la fatica. Però devo ricordarmi di non chiamarla mai così. Odia il fatto che qualcuno accenni alla sua altezza.
« Vaaa bene, ti lascio riposare e poi facciamo la solita gara per arrivare a scuola, d’accordo? »
« … Ok. »
Ha messo il broncio. La trovo bellissima lo stesso.
 
« Pronti, partenza… »
« VIA! »
Mi anticipa. Cerca di fare la furba, eh?
« Adesso ti faccio vedere io! » Accellero fino ad affiancarmi a lei. Vedo la sua espressione concentrata, con i capelli che le fluttuano intorno… E mi distraggo. Sbaglio strada. Perdo la gara.
 
Lei mi sta aspettando dai posteggi per le bici, raggiante di felicità.
«  Ti ricordi che chi vinceva poteva ordinare qualunque cosa, vero? »
Il suo tono mi fa scendere un brivido per la schiena.
« S-Si, me lo ricordo. » Mi preoccupo. Tanto.
« Allora ti ordino… Di trovarci da *** stasera alle sette in punto! »
Un sospiro di sollievo. Un lunghissimo, liberatorio sospiro di sollievo.
« Pensavo di peggio, per fortuna mi è andata bene! » Le sorrido. » Per caso ci saranno anche gli altr- »
Mi blocco. È diventata rossa come un peperone imbarazzato, il che non è poco. Ma perché? Perché solo noi due?
« Non è che si tratta di un’appun- » Vedo un lampo passare nei suoi occhi, un lampo che spiega tanti piccoli gesti e parole mai comprese. Rimango senza parole.
« E-E-E-Ecco… » È imbarazzatissima, balbetta. Ed è dolcissima.
 
La prendo, e, senza tanti gesti cerimoniosi, la bacio. Il mio primo bacio, dato a quella Piccola Peste. Che si abbandona nelle mie braccia, facendosi cullare dalla felicità che prova. Una felicità che ha regalato anche a me.
  
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