Serie TV > The Vampire Diaries
Ricorda la storia  |      
Autore: Fiery    11/05/2011    4 recensioni
Aveva fatto una promessa, il primo giorno di scuola. Una promessa con l’Elena che era stata e che aveva stentato a riconoscere in tutti quei mesi, nonostante il riflesso nello specchio fosse identico; una promessa che le costava fatica e dolore ogni giorno.
(spoiler altissimi sulla 2x21)
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Elena Gilbert
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Fandom: The Vampire Diaries

Timeline: verso la fine della 2x21.

Note:

-         Scritta sempre per il TVG!Fest @ vampiregeometry (a proposito, gli avete dato un’occhiata?); Prompt Elena/pilot!Elena - "Non sarò più la stessa dolce e indifesa ragazza".

-         La conversazione in corsivo tra Jenna ed Elena appartiene alla 1x02.

-         La frase “ripartire da zero”, da cui deriva anche il titolo della one-shot, appartiene alla 1x01.

Disclaimer: I personaggi di “The vampire diaries” non mi appartengono (ma se lo fossero sarei taaaanto felice, sì :D).

 

 

Ripartire da zero

 

 

 

Si raccolse i lunghi capelli scuri e lisci, davanti allo specchio della sua camera. Li sistemò in quel modo che le ricordava tanto Jenna in preda ai deliri pieni d’ansia che precedevano un esame all’università o un incontro con gli insegnanti di Jeremy.

 

«Capelli su o giù?»
«Assistente di volo sexy… casalinga disperata.»
«Allora su!»

 

La risata di Jenna le rimbombò nelle orecchie e la costrinse a sciogliere la crocchia che si era fatta, lasciando che i capelli ricadessero nuovamente sulle spalle disordinatamente. Fu automatico stringere i pugni e tentare di arginare le lacrime di fronte alle foto appese allo specchio. Si costrinse a ricacciarle indietro, a deglutire il groppo alla gola e ignorare quel familiare senso di nausea alla bocca del stomaco. Nausea che non l’aveva mai abbandonata, da quando i suoi genitori erano morti quell’estate: fino a quel momento l’aveva ignorata, bloccata, contrastata e relegata con forza in un angolo in modo da non avvertirla nei momenti in cui tutto crollava, altrimenti le avrebbe infuso un altro carico di responsabilità sulle spalle. In modo da mentire ancora un po’ a sé stessa su come stava realmente.

Aveva fatto una promessa, il primo giorno di scuola. Una promessa con l’Elena che era stata e che aveva stentato a riconoscere in tutti quei mesi, nonostante il riflesso nello specchio fosse identico; una promessa che le costava fatica e dolore ogni giorno. E soprattutto che, in qualche contorto modo voluto dal destino, le aveva tolto pian piano ogni persona che per lei contava più di chiunque altro; la sua famiglia era stata sgretolata in tutti i modi possibili. Quel giorno nel riflesso che aveva di fronte ritrovò quella ragazzina spaventata dalla paura di ricominciare, vestita di nero e con gli occhi privi di alcuna emozione;una ragazzina il cui sole era stato spazzato via da nuvole nere cariche di pioggia.

Era come sentire di nuovo il dolore di quei giorni, ma era peggio specchiarsi e notare che in quel pezzo di vetro argentato erano rimasti incastrati i ricordi e le sensazioni del funerale dei suoi genitori. L’angosciante vuoto che aveva tentato in tutti i modi di lasciarsi alle spalle era riapparso e si era allargato notevolmente, ritrovando radici nascoste e impiantandosi con tenacia dentro di lei. Aveva tentato di tutto per essere più forte, indipendente. Per dimenticare e andare oltre a ciò che le era successo, eppure niente era stato in grado di farla stare meglio.

Un sospiro stanco uscì dalle sue labbra, quando il telefono prese a squillare. Si avvicinò al comodino e afferrò il cellulare, fissando poi il display, dove un nuovo messaggio era appena comparso: Stefan. Un debole sorriso si impossessò delle sue labbra: riuscì a contrastare per poco il vuoto che la divorava, rincorrendo avvenimenti e ricordi legati al ragazzo.

L’unico che era riuscito a spazzare via il dolore che aveva provato per così tanto tempo. Nonostante ogni problema, ogni lacrima versata in quei mesi, ogni scoperta sconvolgente, Stefan era rimasto il suo punto di riferimento principale, uno squarcio di una nuova vita e allo stesso tempo un sollievo nei momenti in cui tutto sembrava crollare e non lasciare via d’uscita.

Elena se l’era ripromesso, di cambiare, di diventare più forte.

Eppure tutti i suoi piani erano andati in fumo.

Tutte le promesse che aveva fatto a sé stessa si erano frantumate nel momento in cui le fiamme avevano bruciato il corpo di Isobel, nel momento in cui Klaus aveva ucciso senza pietà alcuna Jenna, nel momento in cui John aveva perso la vita per salvare la sua.

Afferrò un elastico e si legò i capelli in una coda veloce, per mettere a posto quei ciuffi disordinati che le ricadevano ribelli davanti al volto. Se la sistemò sul collo e osservò ancora una volta il suo riflesso.

Vecchie foto attaccate alla cornice dello specchio le ricordarono nuovamente chi aveva perso, nel corso del suo cambiamento interiore. Nei ricordi, scavando in profondità, trovò quella ragazzina dell’anno prima: la classica liceale con genitori amorevoli, pronta a divertirsi, membro della squadra di cheerleader e capo del comitato studentesco. Fidanzata con il proprio migliore amico, con la media dei volti altissima. Aspirante scrittrice, prossima reginetta di Mystic Falls.

Portava i capelli sempre sciolti e magliette colorate, un sorriso sul volto e gli occhi accessi di sogni e ambizioni. Eppure, sfiorando con i polpastrelli la superficie dello specchio, i capelli si trasformarono in un taglio ben raccolto in una coda, le magliette in un vestito nero, il sorriso in un accennato stiramento delle labbra secche e mangiucchiate dall’agitazione e dal dolore, gli occhi da sognanti a rassegnati.

Afferrò di getto il diario abbandonato sulla scrivania, la cui copertina verde sembrava stonare in quel momento e in quella stanza dove tutto riusciva a rievocarle ricordi dolorosi di una persona che non c’era più.

Lo aprì alla pagina di Settembre; con dita tremanti e occhi lucidi osservò le parole che aveva scritto il primo giorno di scuola. Un singhiozzo involontario e una mano sulla bocca a cercare di placare i successivi.

 

“Non sarò più la stessa dolce e indifesa ragazza.”

 

«Ripartirò da zero.» continuò a leggere ciò che aveva scritto, in un sussurro. E per un momento quella frase le suonò falsa. Perché ci aveva provato con tutta sé stessa a mettere un punto ed andare a capo, ma niente sembrava volerla aiutare. E lei, da sola, non poteva più sopportare quella realtà.

Riappoggiò il diario sulla scrivania e afferrò gli orecchini, tornando di nuovo davanti allo specchio. Prese un grosso respiro, finendo di sistemarsi, quando qualcuno bussò sulla porta della camera, che aveva lasciato aperta. Voltandosi vide Jeremy, serio e già vestito nel suo elegante completo. Lo stesso che aveva indossato al funerale dei genitori e che gli stava un po’ largo, ora gli calzava a pennello. In lui non c’era più il ragazzino spaurito che sfuggiva alla realtà e al dolore, ma quando lo abbracciò fu lei a tornare per un momento indietro nel tempo. A sentirsi di nuovo quella di prima: la dolce e indifesa ragazza che aveva cercato di dimenticare con tutte le sue forze.

«Ho paura.»

Jeremy la strinse un po’ di più, sapendo quanto le era costato pronunciare quelle parola, «È dal funerale dei nostri genitori che aspetto di sentirtelo dire.» le sussurrò in un orecchio, in risposta. Elena non riuscì a fare altro che soffocare le lacrime nella camicia del fratello e lasciare che la ragazzina dolce e indifesa di prima tornasse solo per qualche minuto. Giusto il tempo di sfogarsi, lasciare andare fuori tutto il dolore che aveva covato per mesi e mesi. Per poi mettere un altro punto, staccarsi da Jeremy e ripartire, ancora una volta, da zero.

  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: Fiery