Le cicale frinivano tra gli steli dei fiori nel torrido caldo di Maggio, una pace quasi ultraterrena regnava su tutta l'accademia.
«Perchè Dante?»
«E' uno dei maggiori esponenti letterari del tredicesimo secolo» rispose in tono piatto Chazz all'inutile domanda di Jaden, chiedendosi perchè ancora si degnava di farlo.
«Ma perchè proprio lui?» insistette «Il mondo è pieno di scrittori importanti»
Chazz si grattò la fronte con il cappuccio della penna che teneva in mano, trattenendo - non tanto per simpatia quanto per buon gusto - il lamento sofferto che gli premeva in gola, limitandosi ad emettere un sonoro sospiro.
«Perchè, Jaden, Dante è molto più attinente al gioco del Duel Monsters di quanto non possa essere Shakespeare. E comunque, per te, uno vale l'altro»
«Su questo avrei da ridire» fece scorrere le pagine del libro con il pollice, tenendo la copertina aperta.
«Guarda quant'è grande!» mugugnò Syrus fissando preoccupato Hassleberry, che aveva già provveduto a chiudere la sua copia del volume, deciso a non riaprirla fintanto che fosse stato possibile.
«Ehi, Aster!»
La testa del biondo si voltò all'udire della voce di Jaden che lo chiamava.
«Perchè non ti unisci a noi?»
Il ragazzo si avvicinò a passi controllati, fermandosi a pochi metri da loro.
«Ah, vedo che state leggendo la Divina Commedia» asserì.
«La cosa?» chiese Jaden, confuso.
«Divina Commedia, zuccone! Il libro che hai in mano» replicò Chazz, sconcertato da cotanta ignoranza in una sola persona.
«Ah, sì, è il nuovo argomento di letteratura» disse in una smorfia.
Aster sorrise, raccogliendo il libro di Hassleberry.
«Inferno, purgatorio e paradiso... tu quale scegli?» domandò a Jaden con un'occhiata lasciva troppo poco opportuna per essere colta.
«Ovviamente il paradiso!»
«Ma davvero?» sfogliò distrattamente alcune pagine «Sei sicuro di poterci entrare?».
«Certo» rispose sbigottito «Perchè non dovrei?».
«Beh, siamo ostacolati dai peccati capitali».
Chiuse il volume e incrociò lo sguardo con quello di Jaden, che non sembrava aver capito più di prima.
«Andiamo, come diavolo hai fatto a superare l'anno?» fu il commento acido di Chazz.
«I sette peccati capitali: Ira, lussuria, accidia, superbia, avarizia, invidia e gola. Anche un idiota come te dovrebbe conoscerli».
«Scusate, ma non è per imparare questo che mi sono iscritto all'accademia del duellante» rispose sulla difensiva.
«Comunque non è un problema che mi riguarda, non ho commesso nessuno di questi peccati caporali» sorrise orgoglioso.
«Capitali!» lo corressero Syrus e Chazz all'unisono.
«Ne dubito» rispose Aster restituendo il libro al proprietario.
«Per quale motivo?» domandò lui, inarcando le sopracciglia.
«E' impossibile che tu non abbia mai commesso uno di questi peccati» rispose.
«Infatti» concordò Chazz «ti vanti di essere un bravo duellante, ma mi risulta che l'unico record che detieni sia quello di abbuffata agonistica».
«D'accordo, ammesso e non concesso che io sia goloso, non è niente di irrecuperabile» incrociò le braccia.
Aster avanzò di qualche passo, si accovacciò per ritrovarsi faccia a faccia con Jaden e gli mise una mano sulla spalla.
«Facciamo una scommessa» mormorò «Dammi una settimana di tempo per far sì che tu commetta tutti i peccati capitali, dal primo all'ultimo».
«Cosa? E come pensi di fare?»
«Non preoccuparti, ne sono perfettamente in grado».
Jaden sembrò rifletterci, poi si illuminò e sorrise.
«D'accordo, non mi tiro mai indietro davanti a una sfida. Qual'è la posta in palio?»
«A me basta la soddisfazione di averti condannato alla dannazione eterna, scegli pure ciò che preferisci».
«D'accordo, allora mi offrirai una cena a bordo della tua nave».
«Ehi!» si lamentò Hassleberry «E a noi non pensi? Bell'amico!».
«Ah, scusate! Una cena di gruppo, se per te va bene».
Aster sorrise e si alzò, sicuro di sè.
«Certo, quello che vuoi».
Detto questo si allontanò, lasciando Jaden a pregustare una vittoria certa e una cena gratuita.