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Autore: HeltenD_    12/05/2011    3 recensioni
Essenzialmete: E se Finn si rendesse conto di essere attratto dagli uomini?
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Finn Hudson, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Titolo del Capitolo: Who do you think you are?
Personaggi: Finn Hudson, Jesse St.James (per questo capitolo)
Genere: Sentimentale
Rating: Arancione
Avvertimenti: What if? (E se…), Slash, Missing Moments.
Note: 1. Siccome EFP non permette di cambiare rating e avvertimenti ad ogni capitolo mi vedo costretto a scoprire tutte la carte adesso.
2. sicuramente è uno squallore, ai miei occhi non è male, ma aspetto di vedere voi che ne pensate.
3. Questo primo capitolo contiene un po' di spoiler sulla 2x20 ma prometto che gli altri saranno ancora più "What if..?" di questo, non dico proprio completamente separati, ma quasi, ecco.
4. Diciamo che per motivo che non starò qui a spiegarvi, mi sono inpuntato su una relazione di odio reciproco tra Jesse e Kurt, che poi forse più avanti potrebbe addolcirsi.
5. non betata right sir! >.<
Buona lettura!


Essere presi per l’orecchio in pubblico e da Sue Sylvester non era certo una cosa di cui andare fieri, soprattutto se si era un candidato al titolo di Prom King, ma questo Finn Hudson lo sapeva bene, e perciò rodeva tra la vergogna e lo sconforto di quei momenti. Mista a questi due sentimenti si faceva vedere anche la rabbia, quella stessa che pochi minuti prima lo aveva spinto ad attaccare bottone con Jesse, lo stesso Jesse che si trovava nel bagno di fronte a lui, che era comodamente seduto su una poltrona riflettendo sui proprio errori. La Sylvester gli aveva imposto di non muoversi da lì ed aspettare la ramanzina sua e di Figgins, ovviamente accompagnata dalle solite battutine sui capelli del professor Shue, ma sapeva che quella sera non sarebbe successo: di Schuester neanche l’ombra e Figgins sicuramente aveva di meglio a cui pensare, come l’incoronazione di re e reginetta del ballo.
‘Jar of heatrs’ era stata davvero agghiacciante, il suo subconscio gli gridava che quella canzone era per lui, anche se era restio ad ammetterlo; quindi ora si ritrovava a pensare a Rachel, tutto quello che era successo, il suo tornare con Quinn, il seguente ritorno di Jesse… effettivamente il ragazzo non era l’unico stronzo della situazione, a ripensarci bene neanche lui si era comportato propriamente bene…
Si alzò di scatto, doveva fare una cosa di cui forse il giorno dopo si sarebbe pentito, ovvero scusarsi con Jesse… o almeno provarci.
Entrò lentamente assicurandosi che nel bagno ci fossero solo loro, richiudendo poi la porta dietro di se con la stessa lentezza. «…posso?»
«Che vuoi?» quel suo tono altezzoso e sprezzante in quel momento non gli si addiceva proprio, non ce l’aveva con lui, anzi quel suo gesto di protezione verso l’amica, infondo infondo era stato dolce. «vorrei scusarmi.. non avrei dovuto reagire così, dopotutto lei non è la mia ragazza, quindi non vedo perché ho reagito così» le parole uscirono tutte rapidamente dalla sua bocca, tanto che l’altro dovette smettere di tamponarsi il naso allo specchio e concentrarsi su di lui per captarle meglio «…ma hai ragione, sono tornato da poco e comprendo questa tua mancanza di fiducia nei miei confronti, è pienamente comprensibile»
«Non sei l’unico ad averla fatta soffrire, io sono il primo a farlo ogni volta» si confessò avvicinandosi a lui «s-serve una mano?» diciamo che aveva fatto esperienza con Puck e Kurt su quanto fosse relativamente semplice evitare al sangue di continuare a scorrere. «accetto volentieri» gli sorrise andando a girarsi verso di lui e avvicinandosi; prese un paio di strappi dal rotolo che era attaccato tra due specchi «poi andiamo a prendere un po’ di ghiaccio» si avvicinò al suo volto andando ad armeggiare vicino al suo naso, senza notare che la sua vicinanza lo stava lentamente facendo diventare tutto rosso.
«Ora tocca a me chiederti se stai bene, sei tutto rosso sai?» una piccola risata apparve sul suo volto mentre quello più alto si affacciava sullo specchio per controllare se quello che aveva detto corrispondesse a verità, e si, incredibilmente era arrossito.. inspiegabile!
«sarà per colpa del caldo..» la buttò lì come prima scusa accettabile «allora sarà il caso di far passare un po’ di aria» si avvicinò senza pudore al suo collo andando a sfilare il farfallino turchese, provocando una reazione nelle parti basse che però solo Finn notò «c-c- ch- ccioè, bella idea..»
Si era pentito di quella sua strana idea dopo neanche dieci minuti, si era divertente giocare con la sua faccia, ma il non riuscire a controllare le reazione del proprio corpo lo distruggeva, anche se, un po’ per la sua sbadataggine, e un po’ per i suoi movimenti alquanto goffi e impediti da ‘qualcosa’ era riuscito finalmente a far arrossire il suo rivale in amore, che rimase alquanto perplesso e continuava ad interrogarsi sul motivo di quella sua reazione.
«Fa caldo…» sospirò interrompendo quel contatto tra di loro per spostarsi in modo da poter muovere le braccia e sfilare la giacca, allentando poi qualche bottone della candida camicia. Alla vista anche minima del suo petto una sensazione di calore lo investì completamente, e si vide costretto ad annuire a quella sua affermazione e a sfilarsi a sua volta la giacca color notte sempre mantenendo lo sguardo sul suo petto, e ogni tanto incrociandolo con quello dell’altro ragazzo.
«Scusa, il dovere mi chiama» in seguito ad un ultimo attimo di lucidità Finn corse verso la toilette lasciando aperta, ma socchiusa la porta dietro di se. Era tipo un minuto che Jesse era fermo cercando di captare rumori proveniente da dietro la porta, cercando però allo stesso tempo di distrarsi dal pensiero di Finn con le braghe calate che –anche se non lo voleva ammettere- lo stava iniziando ad eccitare terribilmente. Da parte sua, Finn era fermo mentre cercava inutilmente di rievocare alla mente l’immagine del postino che era quasi morto per mano sua, ma l’unica cosa a cui riusciva a pensare era il ragazzo dietro la porta. «stai bene?»
Quella domanda troncò il silenzio che si era venuto a creare «s-si.. certo» non fu molto convincente, tant’è che Jesse si vide costretto a sporgere la testa nella piccola cabina notando solo in seguito il rossore esagerato che si estendeva su tutto il suo corpo, si, aveva inspiegabilmente la camicia aperta e si sventolava leggermente con la mano «non mi sembra che tu stia tanto bene, febbre?» si avvicinò alla sua fronte passando il dorso della mano su questa, ma contribuì solo ad aumentare il rossore «n-no..»
Con la testa andò a guardare in basso, e l’altro fece lo stesso: se non l’avesse fatto Jesse probabilmente non se ne sarebbe accorto, ma l’imbarazzo non era solo di uno, era di entrambi. Ci fu un interminabile momento di silenzio a cui nessuno dei due sembrava voler rinunciare, ma non potevano rimanere fermi lì per tutta la nottata, e fu Finn che stranamente si decise a fare la prima mossa, anche se piuttosto azzardata «s-sei carino a preoccuparti per me» cosa stava dicendo? Che andava farneticando? E cosa più importante, cosa stava facendo? Stava davvero passando una mano sul volto del suo rivale in amore per accarezzarlo?
«n-no, lo farei per chiunque…» palle, se fosse stato Hummel lo avrebbe lasciato lì a morire sofferente. Non poteva guardare in basso, le loro erezioni erano piuttosto imbarazzanti, non poteva certo mettersi a guardarlo negli occhi altrimenti il rossore non sarebbe di certo scomparso, perciò prese la mano che stava delicatamente accarezzando il suo volto e la portò sulla camicia scura scostando leggermente il foulard dello stesso colore, l’altro ragazzo come ipnotizzato passò a sbottonare questa mentre con la mano il primo lo accompagnava scendendo lentamente, i loro sguardi si erano incrociati di nuovo ma questa volta non accingevano a spostarsi «q-questo è strano.. questa situazione è strana m-ma..» fu Jesse a finire la sua frase tutta ad un fiato «..è eccitante, terribilmente eccitante!» la mano di Finn lasciò l’ultimo bottone ancora chiuso per andare a poggiarsi nuovamente sul suo volto, questa volta seguita anche dall’altra: avevano uno scopo comune, ovvero fermare Jesse mentre lui andava a baciarlo, quel bacio durò una bella manciata di secondi e secondo Finn fu ricambiato, dopotutto uno che ti ficca la lingua in gola non può non ricambiare giusto?
Si staccarono senza interrompere quel contatto visivo che tanto li faceva andare a fuoco.
Jesse che fino a quel momento era stato praticamente sempre succube si avvicinò a lui, posando una mano sul suo petto nudo e facendola lentamente scendere fino alla cintura che impugnò con molta insicurezza «.. che intenzioni hai?» «non ne ho idea, e non voglio pensarci».
Insieme decisero che un bacio ci stava perfettamente, mentre i pantaloni di Finn cadevano accompagnati dalla mano di Jesse che andò subito ad insinuarsi sotto i suoi boxer larghi e soffici tastando quello che effettivamente c’era. Finn sentendosi una mano nelle mutande non poté fare a meno di sussultare trattenendo un gemito per il contatto freddo e insistente che stava completamente offuscando la sua mente.
«Non lasciarmi fare il lavoro sporco da solo» era confuso e quella era l’unica cosa che riuscì a dire in quei pochi secondi di pausa tra un bacio e l’altro; nonostante avesse messo tutta la sua dolcezza in quella frase, la seguente la batteva di certo «hai ragione, non vorrei rimanessi deluso da me» prima lo tirò fuori dalla toilette andando poi ad inginocchiarsi, nonostante fosse in ginocchio era abbastanza alto da raggiungere il suo ombelico e passa. Quella posizione voleva significare solo una cosa, che però non avrebbe fatto se prima non poteva ammirare completamente il suo petto scoperto. Dopo aver lentamente aperto la patta e scostato i boxer aderenti rimase fermo indeciso sul da farsi, fino a quando finalmente si decise a fare l’azione più umiliante –alla vista degli altri- di tutta la sua vita.

***
Jesse era seduto su Finn che respirava a fatica, si manteneva con entrambe le mani alle pareti della toilette incredulo e con un unico pensiero in mente: l’aveva fatto con un ragazzo e gli era piaciuto maledettamente. Da parte sua Finn poteva benissimo rimuovere Santana dai suoi ricordi visto che non era neanche lontanamente paragonabile al ragazzo che era impalato su di lui «credo che non dovremmo dirlo a nessuno» «concordo, sarebbe una cosa piuttosto strana da spiegare»
Erano ancora abbastanza imbarazzati entrambi, ma stavano davvero bene in quel momento e non avrebbero voluto rompere quell’armonia «però.. lo stesso, potremmo farlo anche qualche altra volta..» «si, dopotutto non è stato male..» «fino a qualche secondo fa i tuoi versi sembravano dire che era molto di più che un “non è stato male”» il più basso andò a punzecchiarlo, girandosi vero l’altro che non sapeva davvero come risponderlo visto che era stato sgamato pienamente, perciò gli mollò semplicemente un bacio sulle labbra senza proferire più parola.
«Sarà il caso di andare a dormire adesso…» «o-ognuno nel proprio letto giusto?» «s-si- anche se mi piacerebbe dormire abbracciato a te tutta la notte..» sperò davvero che quello che l’altro non avesse udito le sue parole, d’accordo che le aveva dette a bassissima voce, ma una possibilità remota sempre c’era «…? Hai detto qualcosa?» chiese Jesse che ormai si era alzato e si stava occupando di fare ordine tra asole e bottoni «no no… no ho detto niente» un sospiro di sollievo seguito da un sorriso si piazzò sul volto di Finn che avvicinatosi gli sussurrò all’orecchio «credo che dopo questa notte entrambi potremmo smettere di infrangere cuori alle ragazze» «non dirlo a me, sei tu il collezzionista di cuori» «siamo già passati ad affibbiarmi strani soprannomi?» «l’unico soprannome che mi senti di poterti dare è..» ci pensò su girandosi verso di lui con un sorrisetto malizioso «FMMS» pronunciò sulle sue labbra prima di baciarlo un ultima volta, almeno per quella sera «cioè?» «lo saprai la prossima volta..» finì di vestirsi chiuse nella cabina e quando uscì ignorò calorosamente gli sguardi teneri e incuriositi di Finn e si limitò a chiudersi la porta dietro con un sorrisetto. L'altro corse alla porta subito dopo accorgendosi di un particolare «auindi cisarà una prossima volta?» «io spero più di una».



decisamente un disastro, ecco ù____ù
   
 
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