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Autore: littleziva    12/05/2011    3 recensioni
Ziva fissava in silenzio la piccola bandierina che sporgeva dal portapenne, le mani unite sotto il mento.
C’era una strana calma… era sempre stato così.
Ma quante volte era ancora umanamente sopportabile quella sensazione? Quella che ti avvisa che tutto intorno a te è morto.
E se non lo è lo sarà presto.SPOILER 8x23!
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anthony DiNozzo, Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Ok non potevo andare avanti così perciò mi sfogo con questa fan fiction.. non è altro che un ripercorrere ancora una volta la 8x23 perciò SPOILER :D
Comunque chiedo pietà per come ho tradotto il dialogo in ascensore,anzi se mi suggerite una traduzione migliore..mi fate un piacere…bè buona lettura!!
Spero vi piaccia :D


Salvatemi.


Ziva fissava in silenzio la piccola bandierina che sporgeva dal portapenne, le mani unite sotto il mento.
C’era una strana calma… era sempre stato così.
Ma quante volte era ancora umanamente sopportabile quella sensazione? Quella che ti avvisa che tutto intorno a te è morto.
E se non lo è lo sarà presto.
Inevitabilmente.
Nessun altro pensiero potè attraversare la sua mente in quel momento. Tutto era immobile, dentro e fuori. Persino quel groppo in gola non voleva più muoversi .
Sarebbe restato lì per un bel po’.

L’ufficio era deserto. Niente si muoveva, fino a quando l’agente decise di alzarsi e di andare a bere qualcosa.
Ancora silenzio. Stava diventando assordante… e più si faceva assordante,più un urlo si alzava dentro di lei,ma non sarebbe mai uscito, lo sapeva.

“Ziva dobbiamo scendere da Ducky”
Presero l’ascensore senza fiatare.
Non sarebbe durata a lungo, ma non poteva mollare.
-E’ solo un’altra persona che se ne va , sussurrava una parte di lei
-E’ questo il punto..un’altra persona, non era solo, Franks ha qualcuno che lo piangerà sempre.
Qualcuno che gli voleva bene e che non riuscirà a capire come se ne sia potuto andare abbandonandolo.
E lui come sarebbe stato? Avrebbe avuto una faccia serena? Oppure l’ennesimo mostro gli avrà tolto anche quella sicurezza che mai avrebbe abbandonato i suoi occhi?

Entrarono in sala autopsie, Gibbs voleva sapere..
Ziva disse tutto quello che c’era da dire osservando con la coda dell’occhio l’ex agente vicino a Palmer.
Parlava veloce, il groppo in gola non si era mosso si un millimetro e le impediva di controllare il tono di voce.
Stava tradendo la sua debolezza,e non poteva farci niente.

Voltò piano il viso verso il cadavere mentre Gibbs le parlava lontanissimo.
Aveva gli occhi chiusi ma non sembrava sereno, né in pace.
Aveva perso tutto, anzi qualcuno glielo aveva strappato via.
Mentre una immagine folle le attraversò la mente dovette ritrarre il suo sguardo,come se si fosse scottata, come se il dolore era insopportabile, stavolta.

-Ho attraversato questo momento tante volte che non credo di poterlo superare anche questa volta.
-Ce la farai, si ripeteva, come hai sempre fatto. Da sola. Basta piangere.
Erano le parole d’ordine: NON PIANGERE.
E lei le aveva sempre rispettate.
Voltò ancora lo sguardo al corpo immobile sul lettino, ce l’avrebbe fatta.
Ma stavolta non riuscì nemmeno a voltare del tutto la testa,prima di ritirala.
No, non ce l’avrebbe più fatta. Non da sola. Non restando lì, ferma, in quella maledetta sala.

Una lacrima scese lungo il viso
“Il canto del cigno di Mike” disse la voce lontana.
Un sussulto.
“Scusate”.
L’ascensore era più lontano del solito, poteva fermarlo, sfogarsi lì.. e poi ricominciare.
Sarebbe bastato.
Sarebbe bastato?
Un rumore di passi la raggiunse prima che le porte si potessero chiudere.

Dlin.
Tony taceva accanto a lei che, con le mani sul viso, continuava a piangere in silenzio.
Un tempo lo avrebbe cacciato. Si sarebbe trattenuta e poi da sola, in bagno, si sarebbe sfogata. Ma la sua presenza non la infastidiva, niente era più importante.
Voleva solo piangere, piangere e parlare, sputargli addosso tutto quello che aveva pensato nelle ultime ore. Perché il suo cuore non avrebbe resistito un attimo di più.
“C’ è sempre un altro mostro.”
Non aveva nemmeno pensato… quelle parole erano stampate in testa da tempo, ormai.
Tony sospirò.
“Già”
“Cioè… noi li seguiamo ma facciamo di noi un bersaglio ”
“Meglio noi..che qualcun altro che non ha firmato per questo”
-Già…già ha ragione.
E allora perché io non riesco a stare meglio?
Perché un’altra lacrima lotta per venir fuori e il nodo in gola è sempre là?
Non riesco a controllarmi, non più. Lasciatemi in pace..solo questo..
“Io non penso di potercela fare ancora.”
In queste situazioni aveva sempre pensato che avrebbe avuto bisogno di scappare,e lo stesso oggi. Non aveva desiderato altro per tutto il giorno, ma adesso, mentre lui la guardava con quegli occhi caldi e affettuosi, mentre cercava di capire cosa passasse nei suoi pensieri in quel momento, come fare per farla stare bene, lei non si allontana,non scappa.
E non scappa nemmeno quando la invita ad avvicinarsi e la abbraccia lentamente.
La sensazione è bellissima, la sua testa sulla sua spalla le infonde tanta sicurezza da far svanire ogni paura…
Il suo profumo era ovunque, lo sentiva nel naso..e in bocca, insieme al sapore salato delle sue lacrime che la giacca sotto di lei le stava asciugando.
“Ehi..”
-Ancora i suoi occhi..quanto vorrei avere tanta sicurezza.
“Lo prenderemo. Ok?”
-Non rispondo. Cosa c’è da rispondere? Lo prenderemo. Ok e poi saremo punto e a capo.
Ma non importa.
Non importava più niente, tutto il mondo fuori da quell’ascensore era svanito.. era così freddo e difficile là fuori.
Invece tra quelle quattro mura grigie, tutto era calmo e caldo.. specialmente ora che quella mano si avvicina al suo viso, la sfiora piano, la accarezza.
Non erano mai stati così vicini, mai prima lui l’aveva accarezzata con tanta dolcezza.
E adesso che la sua mano si era allontanata aveva lasciato un calore che si diffondeva dal punto in cui l’aveva toccata.
E se..?
Quanto aveva bisogno di sentirsi ancora una volta così al sicuro.
I loro occhi non si erano staccati un momento.
Ziva mosse piano la testa verso di lui, senza mai liberarsi dall’abbraccio…
Dlin

Abby e Mcgee aspettavano l’ascensore abbracciati, evidentemente sconvolti…
“Ehi..entrate” sussurrò Tony.
Entrambi entrarono nell’ascensore. Tony si staccò da Ziva e lasciò che Mcgee prendesse il suo posto mentre Abby si avvicinava a lei.
Si abbracciarono insieme, cercando di condividere quell’ energia e quella poca speranza che era rimasta nei loro cuori.
E mentre l’ennesimo dlin li accoglieva, Ziva sentì il suo nodo sciogliersi tra le lacrime.

   
 
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