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Autore: Mari24    13/05/2011    13 recensioni
"Ho trovato una vecchia foto di mia madre.
Quando mio padre ha portato tutti i documenti del suo caso, mi ha portato anche una scatola dicendomi:
-“Queste, è giusto che le tenga tu!”-
Non avevo aperto la scatola fino ad oggi."
Genere: Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Perchè a volte si ha solo bisogno di piangere...'
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ok, non scrivo mai qui sopra ma oggi ho bisogno di dirvi questo.
ho inserito una canzone di Carmen Consoli... non tutta, solo le parti che mi interessavano. la canzone, come il titolo di questa shot è: In bianco e nero! quindi le parti in corsivo che vedrete sono della canzone!
ok ci si vede giù!! ;)




Ho trovato una vecchia foto di mia madre.

Quando mio padre ha portato tutti i documenti del suo caso, mi ha portato anche una scatola dicendomi:

-“Queste, è giusto che le tenga tu!”-

Non avevo aperto la scatola fino ad oggi.

Sapevo che c’erano delle vecchie foto, non ero pronta per vedere me da piccola abbracciarla e giocare con lei.

Non ero pronta per ricordare ancora quei momenti di gioia vissuti tanti anni prima.

Non ero pronta per entrare nel mondo di Johanna.

Ma oggi si. Qualcosa è scattato nella mia mente, dopo la lettera di Royce.

È notte fonda, ma come sempre la mia mente non riesce a riposare, soprattutto quando sa che deve finire un lavoro, portarlo a termine.

Come con un caso. Non riesco a darmi pace finché non lo risolvo, finché non sbatto in galera l’assassino, o gli assassini.

Ed è stato esattamente così anche per il caso di Royce. Sono letteralmente volata a Los Angeles, e Castle mi ha seguito, fedele come un cocker spaniel.

Siamo rientrati da qualche giorno, ma la lettera di Royce mi ha fatto riflettere, mi ha in un certo senso aiutata ad andare oltre la mia visuale. Non voglio guardarmi indietro e chiedermi se solo…

Così ho iniziato dal principio, da quella scatola che aspettava da mesi di essere aperta.

Sono seduta nel mio letto.

La finestra della camera è un po’ aperta.

Iniziano le giornate calde e sentire quel fresco venticello notturno che accarezza la mia pelle, mi fa sentire a casa, mi fa stare bene.

Osservo quella scatola. Non la riconosco.

Non l’ho mai vista a casa. È molto vecchia e consunta, forse mio padre ne ha presa una dopo che la mamma è morta e ci ha messo dentro  alcuni suoi oggetti.

Poso le mani e con un po’ di esitazione la apro.

 

Sento il suo inconfondibile profumo al legno di sandalo, infatti trovo una boccetta vuota, ma con ancora impresso quel profumo.

Ci sono tante foto, ma una in particolare colpisce il mio occhio.


“Guardo una foto di mia madre 
era felice avrà avuto tre anni 
stringeva al petto una bambola 
il regalo più ambito 
Era la festa del suo compleanno 
un bianco e nero sbiadito 
Guardo mia madre a quei tempi e rivedo 
il mio stesso sorriso”

 

Non mi aspettavo di trovare foto così vecchie.

Mia madre a tre anni il giorno del suo compleanno.

È una foto che non ho mai visto.

Ha i capelli raccolti in due lunghe trecce, e la sua immensa felicità per aver ricevuto la bambola che aveva fortemente desiderato. Non capisco di che colore abbia avuto il vestitino, ormai è un bianco e nero sbiadito.

Ma ciò che mi emoziona di più è il suo sorriso, uguale al mio.

Questa foto mi lega ancora di più a lei.

Credo di avere una foto simile anche io, il giorno del mio compleanno.

Apro velocemente il cassetto del comodino e la trovo.

È molto simile ma la foto è a colori. Sono dietro un tavolo circondata da palloncini e dalla mia torta. Vedo tre candeline, e indosso un vestitino giallo. Ma al petto ho un buffo coniglietto rosa, con un fiocco tra le orecchie e una margherita rosa tra le zampe.

C’è un po’ troppo rosa in quel coniglio!

Ma è il mio sorriso che tiene il mio sguardo incatenato alla foto. È lo stesso di mia madre.

Poggio entrambe le foto da una parte, e decido che le farò incorniciare insieme.

 

Un’altra foto cattura la mia attenzione:

 

Guardo una foto di mia madre 
era felice avrà avuto vent'anni 
capelli raccolti in un foulard di seta 
ed una espressione svanita 
Nitido scorcio degli anni sessanta 
La scruto per filo e per segno e ritrovo 
il mio stesso sguardo”

 

Ecco qui un’altra foto di mia madre da giovane.

Qui aveva pressappoco vent’anni. Era davvero molto bella. Una giovane donna.

Ha i capelli raccolti in un foulard, proprio come usavano negli anni sessanta.

Ha un paio di enormi occhiali da sole bianchi in mano, o almeno credo che siano bianchi, la foto è ancora in bianco e nero.

Non guarda verso l’obiettivo perché noto che con l’altra mano sta salutando qualcuno.

È felice.

Mi piace pensare che stesse salutando mio padre, anche se probabilmente allora non si conoscevano ancora.

Sicuramente in questo periodo stava già frequentando il college. Probabilmente aveva già scelto la facoltà in cui laurearsi.

In questo scatto ancora non sapeva che sarebbe diventata un avvocato, non sapeva che il suo mestiere, la sua tenacia nello scoprire la verità, l’avrebbero portata alla morte, strappandola da me.

Scruto la foto con precisione per assorbirne i dettagli. Abbiamo lo stesso sguardo.

Ma io a vent’anni l’avevo già persa.

A vent’anni avevo già in mente solo una cosa: scoprire chi l’avesse fatta uccidere.

 

Una lacrima sfugge via al mio controllo.

Sapevo che aprire quella scatola di ricordi mi avrebbe fatto male, come una pugnalata al cuore.

Ma è una cosa che sento il bisogno di affrontare, anche se fa maledettamente male.

Ci sono delle lettere avvolte con un elastico. Credo che siano quelle che si sono scambiati i miei genitori. Erano davvero innamorati.

Ma queste dovrebbe tenerle mio padre.

Prendo il pacchetto in mano così da poterglielo restituire, ma una lettera più piccola scivola via, e sopra ha scritto il mio nome.

L’afferro velocemente e poggiando l’indice sul foglio, seguo il contorno di quella grafia, che riconosco come quella inconfondibile di mia madre, sottile e lineare.

 

“Mia adorata Kathie…

Se stai leggendo questa lettera significa che non ci sono più.
Sto seguendo un caso molto complicato e difficile, non è come tutti gli altri. Qui c’è un’intera matassa da sbrogliare e risolvere.
C’è qualcuno che mi minaccia, e non voglio che questo pericolo si ripercuota su di te.
Sei la mia unica figlia, la mia bambina, e io devo proteggerti ad ogni costo.
Voglio che tu sappia che se mai dovesse succedermi qualcosa, voglio che tu prosegua con la tua vita. Conoscendoti non troverai pace finché non arriverai a capo della verità e io non posso permettere che ti accada nulla.
Approfitto di questi momenti di finta quiete per scriverti questa lettera, mentre tu pattini e con la mano mi saluti.
Sei davvero una bellissima ragazza, una giovane donna, e so per certo che hai una lunga fila di pretendenti dietro di te, ma nessuno ti interessa veramente. Come quando uscivi con il chitarrista grunge o con quel ragazzo che fumava e puzzava di flanella bagnata, solo perché a me e a tuo padre non piaceva.
Ma so anche per certo che quando troverai il vero amore saprai riconoscerlo.
E se sarai come me per un po’ scapperai da questo sentimento, come feci io con tuo padre. Mi veniva dietro come un cagnolino e io non gli davo importanza, perché ero troppo spaventata. Nessun altro ragazzo a quel tempo mi aveva fatto sentire viva come faceva lui, e la mia prima reazione fu di scappare. Ma lui ha tenuto duro, ha rischiato per me, e alla fine ho abbracciato quel sentimento, scoprendo che non avevo più paura, che non mi spaventava più.
Tuo padre c’è sempre stato per me, e sono sicura che troverai un uomo che ti farà provare queste stesse emozioni e sensazioni, e ci sarà sempre per te, non avrà paura di dirtelo.

Vivi figlia mia.
Non lasciare che gli eventi della vita ti soffochino, facendoti perdere di vista gli obiettivi che ti sei predisposta.
Vivi Kate, e trova quella persona speciale che ci sarà sempre nella tua vita.

                                              Mamma”

 

 

Le lacrime mi rigano il volto, e stavolta non faccio niente per reprimerle.

Non ero preparata a trovare una sua lettera per me.

È stata scritta due settimane prima della sua morte. Ricordo che mentre pattinavo felice lei stava scrivendo, ma non pensavo che fosse un qualcosa destinato a me.

Sapeva di essere in pericolo, ma non ha comunque rivelato a cosa stesse lavorando. Per proteggermi. Per proteggere me e papà.

Mi conosceva così bene, meglio di me stessa.

Sapeva che avevo continuato a frequentare quel ragazzo solo perché a loro non piaceva.

Sapeva che non mi sarei mai arresa di fronte al suo omicidio, sapeva che per questo avrei cambiato totalmente la mia vita, le mie amicizie, i mei studi, il mio modo di essere.

Sapeva anche che di fronte ai miei sentimenti più profondi mi sarei tirata indietro, perché spaventata.

Il mio cuore sa a chi si riferiscono le parole della mamma, anche se quando lei l’ha scritta parlava in generale, io so chi è la persona che c’è sempre nella mia vita.
Always

È come dice Mike. Non voglio guardarmi indietro e chiedermi “se solo”. Non posso più continuare a chiedermi se le cose fossero andate diversamente, o se la mamma non fosse morta.

 

Afferro il cellulare.

Ho bisogno di sentire la sua voce, ho bisogno di sapere se lui ci sarà ancora nella mia vita.

Dopo alcuni squilli una voce impastata dal sonno mi risponde:

-“Beckett! Dimmi che non c’è un corpo ma che hai chiamato per farti raccontare la favola della buona notte!”-

Resto in silenzio ma sorrido.

-“Ehi! Tutto apposto?”-

Sospiro.

-“Si, Castle. Bene…”- rispondo con la voce spezzata dalle lacrime.

-“Ma tu stai piangendo! Non provare a negare perché lo sento dalla tua voce!”-

-“Castle, so che sono le 2 e mezzo, ma ho bisogno di parlarti. Potresti venire? Non voglio farlo per telefono, e non posso aspettare!”-

-“Arrivo!”- fu l’unica parola che disse prima di precipitarsi da me.

Forse ha capito anche lui che per me è davvero importante.

 

Esattamente mezz’ora dopo stava suonando il mio campanello.

-“Ehi! Ma stai ancora piangendo!”- mi disse con un’espressione triste, prendendo il mio volto fra le sue mani e asciugandomi quelle lacrime.

-“Parla con me Kate. Dimmi che cosa ti sta succedendo! Sono...sono io a farti questo?”-

Quella domanda mi ha completamente spiazzata.

È così dolce a preoccuparsi per me.

Scuoto energicamente la testa e gli prendo le mani nelle mie, conducendolo insieme a me nel divano.

-“Ho trovato una lettera di mia madre. È di qualche settimana prima del suo omicidio.”-

-“Dice qualcosa riguardo gli assassini, o il caso?”-

-“No. Mi ha parlato da madre. Ma non è questo il punto. Castle io devo sapere… ho bisogno di sapere se tu ci sarai… nella mia vita.”-

La tua faccia esprime la confusione più totale, ma sempre fissandomi negli occhi esclami con fermezza:

-“Always!”-

Mi basta.

Sei venuto qui in piena notte.

Ti sei preoccupato che fossi tu la causa delle mie lacrime.

Ci sei sempre per me.

Avvicino il mio viso al tuo, e in un attimo ti bacio. Avrei dovuto farlo in quella camera a Los Angeles, ma ero troppo spaventata, avevo paura.

Ma rischiare il nostro cuore è, come ha detto Mike, la ragione per cui siamo vivi.

Per cui questa volta ho rischiato. Ho deciso di buttarmi.

Ti stacchi da me, e per quanto vedo che sei felice, c’è ancora confusione in te.

-“Mia madre, nella sua lettera, mi ha detto di cercare la persona che ci sarebbe stata sempre nella mia vita…”-

Mi sorridi e tenendomi fra le tue braccia mi sussurri:

-“Always Kate!”- prima di baciarmi un’altra volta.

 




ANGOLO MIO: Eccomi di nuovo qui!! vi sono mancata eh??! ahahahah

ok questo è il seguito di "Perchè a volte si ha solo bisogno di piangere"... come mi è venuto? non lo so! avevo questa canzone della Consoli in testa da 3 giorni e una sera mi ci sono messa e ho tirato fuori dal mio cilindro magico questo!!

ringrazio come sempre la mia beta di fiducia ivi87, Angol e Spuffy93 che hanno letto in anteprima..
sono sicura che mi sto dimenticando di scrivere qualcosa, ma appunto non ricordo.. *me smemorata*! XD

ah ecco. nella canzone dopo questo pezzo: " Nitido scorcio degli anni sessanta" c'è la strofa: "di una raggiante Catania".... ecco, io ho deciso di eliminarlo perchè non mi sembrava che fossero a Catania, anche se riflettendoci ora potrebbe essere comuque un viaggio!!

vabbò.. spero che vi sia piaciuta comunque!!

grazie a tutti coloro che la leggeranno e che lasceranno in commentino!! xD

sbaciotti a tuttiiiiii


kateRina24 ;>



 

 


   
 
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