Gengé, ovvero Vitangelo Moscarda
Passetti leggeri e lenti
scarpette da donnina
piccoli vezzi ai miei piedi.
Scivolo, inciampo, sdrucciolo.
Quasi con l'inganno
mi tieni in equilibrio.
Massaia laboriosa
non vista
crei la mia casa,
dichiari inutile
la perfezione.
L'impronta delle tue parole
tatuaggio sulla mia pelle.
Sorrido ai tuoi occhi.
Strapazzi i miei capelli.
E pendere
da una parte o dall'altra
forse non conta più.
Allora, in realtà non sono convinta che per esprimere queste
cose non avrei fatto meglio ad usare un monologo...ma vabbè. Forse è un
Vitangelo Moscarda al contrario...
Ciao a tutti!
Rachan