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Autore: Uricchan    14/05/2011    4 recensioni
GokuHaru 5986
Aveva sempre creduto di essere destinata a diventare la moglie di un mafioso. E in effetti, ora lo era. Solo, non la moglie del Boss come aveva sperato.
[...] Come moglie di un mafioso, lui l’aveva preparata per essere pronta a quel momento.

E' OOC semplicemente perchè tratta di eventi di tutt'altro carattere che nel manga/anime. In realtà, mi sono ispirata ad atteggiamenti che i personaggi hanno in alcuni momenti del TYL arc.
Genere: Drammatico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Hayato Gokudera
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Yo! Ecco un’altra 5986. Scrivo solo 5986? No. Ma il GokuHaru needs moar luv ed io mi dono alla causa (?) volentieri! :D
KHR e i suoi personaggi appartengono alla super ironica(?) Amano, chi segue gli spoiler sa di cosa parlo LOL 8D
Detto questo, a voi.
 

*    *    *    *    *    *    *     *
 
 
Aveva sempre creduto di essere destinata a diventare la moglie di un mafioso. E in effetti, ora lo era. Solo, non la moglie del Boss come aveva sperato.
 
Lui l’aveva trovata, giovane e col cuore spezzato, e l’aveva aiutata a rimettersi in piedi. Lei lo aveva seguito, piccola randagia abbandonata, senza speranza e senza altra scelta. Finché non ritrovò se stessa e decise di rimanere al suo fianco, essergli utile. Forse, per restituirgli il favore.
 
All’inizio fu un continuo battibecco: si sarebbero ritrovati a ridere di quei ricordi.
Erano cresciuti: mentre lei gli insegnava a fidarsi degli amici, lui le insegnò a guardarsi dai nemici, in quel mondo corrotto della mafia, in cui sentiva di averla trascinata.
L’amore arrivò dopo. A poco a poco.
 
 
Divenne la moglie di un mafioso. E come moglie di un mafioso sapeva che doveva essere preparata a qualsiasi cosa fosse accaduta.
 

Come moglie di un mafioso, sapeva cosa il suo uomo faceva per vivere.
 

Come moglie di un mafioso, sapeva di dover fare tesoro della sua vita, così come di quella del suo uomo.
 

Come moglie di un mafioso, sapeva fin troppo bene perché, ogni volta che il suo uomo tornava a casa, la baciasse. Appassionatamente. Avidamente. Disperatamente.
 

Come moglie di un mafioso, sapeva bene la ragione dietro a ogni “Ti amo. Mi sei mancata” ogni volta che si rivedevano. Chiunque non avesse vissuto la loro vita, l’avrebbe chiamata routine. Una mera, fredda frase senza significato, dettata dall’abitudine. Di fatto, quello era il miglior modo per descrivere l’esatto opposto di cosa, quelle parole, significassero.
 
 
 
Come moglie di un mafioso, lui l’aveva preparata per essere pronta a quel momento. Lei non l’avrebbe deluso.
 
 
 


Ed era questo il motivo per cui, quel giorno, non pianse di fronte al Boss.
 
Non pianse, ma i suoi occhi erano rossi. Non pianse, ma i suoi occhi strillavano dolore. Non pianse, ma la sua figura, più esile del solito, tremava. Non pianse, perché se anche avesse voluto, forse tutte le sue lacrime erano già state piante.
 
“Haru”. Nessun’altra parola era necessaria. In verità, già solo quella le ricordò la voce roca e suadente da cui era abituata a sentire chiamare il suo nome. Ma non vacillò. Non sarebbe stata una vergogna davanti al Decimo. L’uomo che amava… non glielo avrebbe mai perdonato.
Sorrise, invece. E chiese l’anello. L’anello che era stato del suo uomo. L’anello che sarebbe stato suo, per sempre.
 
Le aveva lasciato una lettera, un giorno. L’avrebbe dovuta aprire solo in un solo e unico caso.
 
Le avrebbe lasciato qualcosa; per stare con lei… ancora, un po’ più a lungo.
 
Sapeva che lui ci aveva lavorato duramente, ma non sapeva cosa fosse. Lo scoprì quel giorno: aveva conservato un po’ delle sue fiamme ogni giorno, e le aveva condensate in un anello-deposito, destinato ad aprire unicamente una delle sue box.
 
 
 
 
 
 
 
 
Il gatto era accoccolato sul suo grembo. Faceva lievemente le fusa per essere udito solo da lei.
“Uri” mormorò.




 
 
 
 
“Hayato”.






 
 
 *    *    *    *    *    *    *     *
 
Man! Se non è stato difficile scriverla (auto-tradurmi, per l’esattezza, cosa che ha duplicato la fatica °A°)
E’ abbastanza angst? Devo passarvi i Klinex per le lacrime da riso o da disperazione per l’assoluto fail?
*patta Hayato* Scusa, non volevo ucciderti ç______ç *scappa prima di essere fatta esplodere*.
 
P.S. Lo so che ho in ballo due “nugelle” a più capitoli, ma una non mi convince più e Drunkards è in fase di lavorazione… serve ispirazione per le cose estremamente stupide! çAç

E' tutto, per oggi! Bye-bii!
   
 
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