14/05/2011
2 recensioniFORSE
Rachel pensò che mai, nei suoi 17 anni di vita, aveva apprezzato così tanto il silenzio. Non era capace. Primo, perché lei per prima non riusciva a stare zitta: se non parlava, cantava; se non cantava, faceva dei solfeggi. Secondo, aveva bisogno del silenzio per poter riflettere. La sua vita in quell’ultimo anno aveva subito grossi cambiamenti per la sua età: il tira e molla con Finn, l’amicizia di Noah, la resistenza da parte di Quinn per voler essere semplicemente un’amica e non una rivale, le Provinciali e il trionfo con le canzoni originali, la sua canzone “Get it right”, il ritorno di Jesse.
Sapeva che era sbagliato, che in quel momento non doveva essere lì a passeggiare nel parco di Lima, circondata dal bel tempo e dagli alberi. No…lei doveva essere a scuola, o per lo meno, a casa a provare e riprovare per le Nazionali, a fare vocalizzi, a cercare un modo di racimolare soldi per il Glee Club senza che implicasse la vendita di quegli orribili toffee che il Signor Schue ostinatamente distribuiva ai membri del club canoro.
Eppure…non si sentiva così tanto felice di essere nel posto sbagliato.
Non ci riusciva…non riusciva a non pensare. Aveva preso tempo ed era arrivato il momento di dire basta.
Basta a Finn, che nonostante fosse ancora fidanzato con Quinn, non la lasciava un attimo in pace.
Ma chi si credeva di essere?
And I learned to live, half-alive
And now you want me one more time
And who do you think you are? *
Lei si era fatta da parte, seppur a malincuore, accettando la scelta del suo primo amore. Aveva lasciato libero Finn, che aveva scelto Quinn, chissà forse per ripicca nei suoi confronti per averlo tradito con Noah, o forse perché realmente innamorato.
Ma se così fosse, perchè era ritornato a ronzarle intorno?
Non potevano continuare il loro rapporto di semplici amici, che avevano piacere a duettare insieme e si scambiavano consigli?
Forse loro non erano mai stati veramente amici. Sin dal primo momento, dalla nascita del Glee, Rachel aveva notato questo affiatamento…particolare.
Era davvero amore? Era affetto? O era semplicemente alchimia da palcoscenico?
Rachel ripercorse mentalmente i momenti della loro storia. Quante volte a Finn non andavano bene i suoi cmportamenti, i suoi atteggiamenti? Accidenti, lei era una diva! Era destinata a diventare una stella di Broadway! E Finn…purtroppo per lei, non lo capiva.
Quinn, invece, lo aveva capito. Ed era lì, in quel doloroso confronto (quanto adorava la drammaticità della ragazza bionda? Glielo aveva pure confessato la sera del Prom!) che, con suo sommo rammarico, aveva preso la decisione di lasciarlo libero. Altrimenti, avrebbe continuato a lottare con le unghia e con i denti pur di ritornarci insieme. Perché loro erano fatti per stare insieme.O forse no?
Forse Quinn aveva davvero ragione. Si sarebbero fatti una vita insieme, a Lima, mentre lei..avrebbe spiccato il volo verso i teatri più importanti, verso la musica, verso la fama e la gloria.
Un sorriso amaro si dipinse sul suo volto.
Era automatico pensare in quel preciso momento a Jesse.
Lui era il suo alter ego maschile. Lui sì che capiva questo lato del suo carattere e la assecondava in ogni follia che riguardasse il canto o il ballo.
Ma era anche vero che Jesse l’aveva umiliata e tradita nella maniera peggiore che potesse esistere.
E questo….era stato un grande smacco per Rachel Berry.
Così forte, quanto fragile.
Così saggia, quanto ingenua.
Lei aveva sofferto per Jesse. Jesse l’aveva fatta soffrire.
The scars of your love remind me of us
They keep me thinking that we almost had it all
The scars of your love they leave me breathless
I can’t help feeling
We could have had it all
Rolling in the deep
You had my heart and soul
And you played it
To the beat **
Aveva giocato col suo cuore. L’aveva usata e poi buttata come una pezza vecchia, umiliandola.
Lei aveva amato Jesse. E forse, forse…lo amava tutt’ora. Quando si era presentato da lei, tre settimane prima, aveva provato una sensazione strana. Non sapeva cosa fosse. Ma era stata felice di vederlo.
Perché, nonostante tutto, lei non aveva mai dimenticato il bel ragazzo tenebroso dei Vocal Adrenaline.
Sapeva che, quel ragazzo che le aveva rotto un uovo in testa, provocando la morte di un piccolo embrione destinato a diventare un pulcino, avrebbe sempre avuto una piccola parte del suo cuore.
Così come Finn, perché Finn era il suo primo amore. E si sa, il primo amore…non si scorda mai.
Quanta confusione nella sua testa!
Ecco perché aveva bisogno del silenzio: i suoi pensieri facevano troppo rumore.
Ma il parco della città, con il rumore della brezza primaverile e qualche canto di uccellino, non era il luogo ideale per cercare di calmare le sue riflessioni.
Rachel Berry era una diva, una cantante, una futura vincitrice di Tony Awards e il parco della città non era per niente il suo santuario.
We're heading for something
Somewhere I've never been
Sometimes I am frightened
But I'm ready to learn
Of the power of love
The sound of your heart beating
Made it clear
Suddenly the feeling that I can't go on
Is light years away ***
Quella canzone le era nata così, dal nulla. O forse dal suo cuore. Fatto sta che appena aveva messo piede sul palco dell’auditorium della McKinley, preso un profondo respiro, quella canzone era uscita da sola. E rispecchiava davvero i suoi stati d’animo di quei giorni.
Finn o Jesse?
Cosa avrebbe fatto Barbra al posto suo? Ripercorse mentalmente tutti i film del suo mito, nella speranza di trovare qualche risposta.
Scosse la testa ridendo. Diamine, tra pochi giorni avevano le Nazionali a New York e lei pensava alle sue questioni d’amore! Da quando era diventata una comune adolescente che pensava all’amore? Le sue prorità non erano la popolarità, cantare e vincere gare canore?
La risata si trasformò nell’ennesimo sorriso amaro. Stava diventando una adolescente qualunque.
Forse…stava davvero cambiando.
Aveva trascorso due ore nell’auditorium ed era stata fortunata perché nessuno l’aveva interrotta. Aveva pianto, aveva riso, aveva suonato il piano, aveva cantato. Aveva tirato fuori tutta la tensione accumulata in quei giorni. Ed ora…si sentiva più libera. Ora…sapeva quello che doveva fare.
Uscì fuori dall’auditorium, pronta per incontrare l’unica persona che voleva davvero vedere in quel momento. Ma neanche come se si trovasse in un film, lui era lì, ad attenderla.
Non pensava fosse reale….come faceva sapere che lei era lì se non c’era nessuno a scuola?
Se non era telepatia, allora cos’era?
Era amore.
Con il suo più bel sorriso, si diresse lentamente verso di lui, che la aspettava con le mani in tasca e lo sguardo fisso nei suoi occhi.
Era lui. Non era mai stata così sicura. E la prova schiacciante era data dal fatto che lui l’avesse aspettata lì, da chissà quanto tempo.
“Ciao Jesse.”
*pezzo tratto da Jar of hearth, di Cristina Perry, cantata da Lea Michèle nella 2x20.
**pezzo tratto da Rolling in the deep, di Adele, cantata da Lea Michèle e Jonathan Groff nella 2x20.
***pezzo tratto da The power of love, cantata da Cèline Dion.
Allora, premetto che adoro indiscutibilmente il personaggio di Rachel. E adoro Jesse St.James. Ribadisco (perché l’ho specificato in una precedente shot nel fandom di Glee) che per me sono la coppia ideale. Nulla a togliere a Finn, ma il suo
carattere offusca quello di Rachel. Non è per lei, è troppo “fantoccio” per poter stare accanto a una diva come Rachel Berry. Naturalmente questa è la mia opinione personale :)
Questa one shot nasce subito dopo la 2x20 “Prom Queen”, in cui c’è appunto, il ritorno di Jesse St.James. Finalmente si
assiste a un chiarimento tra lui e Rachel, sperando che la situazione si evolvi. Ho voluto scrivere le impressioni e i pensieri di Rachel, o almeno…come immagino io l’evoluzione della loro storia.
Naturalmente..è tutto frutto della mia fantasia ;)
Grazie a chi legge e commenta :)
Veronica